E’ morto Franco Chimenti, presidente federgolf aveva 85 anni
Pochi giorni fa era stato rieletto alla guida della Fig. Malagò: "Perdo un fratello"
Grave lutto nel mondo del golf. E' morto Franco Chimenti, presidente della Federgolf (Fig). Chimenti, 85 anni, si è spento a Roma. Pochi giorni fa era stato rieletto alla guida della Fig.
Domani, a partire dalle ore 12 e fino alle 18, e sabato, dalle 9 alle 12, verrà allestita la camera ardente al Salone d'Onore del Coni. I funerali verranno celebrati sabato alle 14.30 presso la Chiesa di San Roberto Bellarmino.
Una vita per lo sport
Nato a Napoli il 7 agosto del 1939, Chimenti è stato a lungo Professore Ordinario di Chimica Farmaceutica all’Università 'La Sapienza' di Roma, dove ha ricoperto poi la carica di Preside, è stato membro della New York Academy of Scienses. Accademico delle Scienze Medico Biologiche, Accademico del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico, autore di molteplici manoscritti e comunicazioni edite da Riviste Internazionali, dal 1970 al 2000 è stato Presidente dell’Istituto di Ricerca Dermocosmetica.
Ma è allo sport che ha dedicato la maggior parte della vita lavorativa. Dal 1981 al 1985 ha ricoperto la carica di Vicepresidente della Società Sportiva Lazio di cui è diventato Presidente nel 1986. Nel 1996 è diventato Consigliere della Federazione Italiana Golf della quale è stato nominato anche Vicepresidente. Poi, nel 2002, è stato eletto per la prima volta Presidente della Federazione Italiana Golf ed è entrato a far parte del Consiglio Nazionale Coni. Verrà rieletto 4 volte alla guida della Fig, l'ultima il 16 settembre scorso.
Nell'ambito del Coni è diventato membro di Giunta dal 2004 al 2008 e dal 2012 al 2021. Il 19 febbraio 2013 è stato nominato Vicepresidente Vicario del Coni, carica da cui s’è dimesso l’11 giugno 2013 per ricoprire il ruolo di Presidente di Coni Servizi S.p.A. Il 20 dicembre 2021 ha ricevuto il Collare d’Oro al merito sportivo - la massima onorificenza conferita dal Coni - a coronamento di una lunga e grande carriera da dirigente al servizio dello sport. Grazie alla sua visione, ha portato per la prima volta la Ryder Cup in Italia, manifestazione che si è svolta con grande successo lo scorso anno.
Malagò: "Perdo un fratello"
"È un dolore profondissimo, perdo non solo un amico vero, ma un fratello maggiore, una persona speciale che non mi hai fatto mai mancare il suo sostegno e la sua leggendaria, affettuosa complicità", le parole di Giovanni Malagò, presidente del Coni.
"Abbiamo condiviso e affrontato insieme, dal primo istante, tante sfide in nome della comune passione per lo sport, con l'obiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo del nostro mondo. Un mondo che da oggi diventa orfano di un dirigente di innegabile spessore, di uomo di grande cultura, unanimemente apprezzato e benvoluto da tutti. Abbiamo il dovere di valorizzare il suo esempio e di rinnovare l’impegno e l’entusiasmo con cui ha affrontato la vita e onorato lo sport fino all’ultimo. Ciao, Franco. E grazie di tutto", dice il numero 1 dello sport italiano.
Il cordoglio della politica
"Un colpo che arriva dritto al cuore, improvviso, doloroso: Franco! In un attimo mi passano davanti le immagini di quarant’anni, fino a questi ultimi, che ho vissuto per cercare di dare piccoli contributi al tuo grande sogno, che hai realizzato e consacrato: la Ryder Cup", le parole del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. "Le difficoltà e le soddisfazioni, gli accadimenti della vita che hai affrontato sempre con forza ed entusiasmo, ancor di più quando il male ti ha messo a dura prova. La tristezza ha il sopravvento, ora è il momento del dolore. Stringo in un abbraccio affettuoso la tua famiglia, alla quale vanno le mie più sentite condoglianze. Il vuoto non ha bisogno di altre parole. Ci mancherai, mi mancherai tanto, caro Franco".
"Provo grande dolore per la scomparsa di Franco Chimenti, storico presidente della Federazione italiana golf e grande figura dello sport italiano. Mi stringo al dolore della sua famiglia. Ci mancheranno la sua energia e positività. Riposa in pace, Franco", scrive su X Antonio Tajani, ministro degli Esteri, vicepremier e segretario di Forza Italia, rendendo omaggio al dirigente scomparso.
Ultima ora
Europa League, Elfsborg-Roma 1-0: prima sconfitta per Juric
Giallorossi battuti in Svezia
Trasferta in Svezia amara per la Roma che subisce la prima sconfitta sotto la gestione di Juric. I giallorossi perdono 1-0 alla Boras Arena contro l'Elfsborg, in un match della seconda giornata di Europa League, complicando il proprio percorso nella competizione. A decidere la partita il gol di Baidoo su rigore al 44', che permette agli svedesi di salire a quota 3 in classifica, mentre i giallorossi restano fermi a un punto. Tra tre settimane capitolini impegnati in casa con la Dinamo Kiev, mentre l'Elfsborg farà visita al Galatasaray.
La partita
Al 3' la prima azione degna di nota dell'incontro con la Roma che va da destra verso sinistra, palla a Angelino, cross basso e teso, interviene Pettersson e para. Al quarto d'ora trova spazio l'Elfsborg che va vicino al gol con Arber Zeneli, conclusione in diagonale, respinta in qualche modo da Svilar in corner. Dagli sviluppi dell'angolo Henriksson colpisce di testa e ancora una volta Svilar è bravo a respingere. Al 22' ripartenza micidiale della Roma con Baldanzi che poi cede la palla a Soulé che esita al momento della conclusione, il passaggio a Saud fa sfumare un'azione potenzialmente pericolosa.
Al 25' scintilla di Soulé che da fuori area controlla e calcia ma Pettersson para. Al 32' Hermoso anticipa un avversario al limite dell'area e poi tenta una conclusione in diagonale, palla abbondantemente a lato. Al 38' ancora Soulé ci prova da fuori area, ma ancora una volta la sua conclusione è imprecisa. Al 44' i padroni di casa sbloccano la partita grazie a un rigore concesso dall'arbitro per un fallo di mano in area di Baldanzi. Dagli 11 metri Baidoo supera Svilar. Un minuto dopo l'immediata risposta della Roma con l'incursione di Saud a destra, palla all'indietro per Baldanzi che calcia, conclusione respinta da Ouma direttamente con la faccia.
Il primo tentativo della ripresa è della Roma con Saud che calcia di controbalzo, palla che finisce altissima. All'8' sugli sviluppi del calcio di punizione, la palla esce dall'area, ci prova Angelino al volo, pallone fuori. La Roma attacca ma l'Elfsborg si difende, alle volte ricorrendo anche alle maniere forti e Hult e Zeneli di beccano in cartellino giallo. Al 17' ci prova Baldanzi al volo con palla fuori di poco.
Al 20' triplo cambio per Juric: entrano El Shaarawy, Dovbyk e Dybala, escono Saud, Shomurodov e Soulé. Passa un minuto e giallorossi vicini al pari, cross di El Shaarawy per Pisilli che calcia, respinge Pettersson, lo steso centrocampista giallorosso si avventa sulla palla, nuova conclusione e ancora il portiere avversario che salva la sua porta. Al 26' tocca a capitan Pellegrini, esce Baldanzi. Primo pallone giocato da Pellegrini e altra occasione per la Roma al 28', il trequartista riceve in area, si gira e calcia, palla alta di poco.
Al 31' ancora Pellegrini riceve in area, si allarga un po' troppo ma riesce a calciare di sinistro, palla sull'esterno della rete. Al 35' ancora Roma vicina al pari, ancora con Pellegrini che controlla e calcia: la palla si stampa sulla traversa. Al 39' esce Pisilli ed entra Cristante, il finale è un forcing della Roma alla caccia del pari con l'Elfsborg che si difende con le unghie e con i denti, chiude ogni spazio e si porta a casa la vittoria.
Esteri
Aborto, il premier del Belgio contro il Papa: “Parole...
De Croo convoca il nunzio apostolico
"Le parole del Papa sono inaccettabili, non abbiamo nessuna lezione da ricevere". Rispondendo ad un'interrogazione alla Camera, il premier belga Alexander De Croo, secondo quanto si legge su "Le Soir", ha così commentato le parole del Papa, che ha detto che l'aborto è un "omicidio" e i medici che si prestano alla pratica sono dei "sicari", sul volo di ritorno dal Belgio domenica scorsa, riferendosi al re del Belgio Baldovino, antiabortista, per il quale ha annunciato che si procederà con la causa di beatificazione
De Croo ha anche annunciato che convocherà il nunzio apostolico per "discutere" la questione: "Il mio messaggio al nunzio apostolico sarà chiaro: quello che è successo è inaccettabile".
Cosa ha detto il Papa
"Le donne hanno diritto alla vita: alla vita sua, alla vita dei figli. Non dimentichiamo di dire questo: un aborto è un omicidio. La scienza ti dice che al mese del concepimento ci sono tutti gli organi già… Si uccide un essere umano. E i medici che si prestano a questo sono, permettimi la parola, sicari. Sono dei sicari. E su questo non si può discutere. Si uccide una vita umana. E le donne hanno il diritto di proteggere la vita", ha detto il Papa rientrando dal Belgio la scorsa settimana.
Riferendosi al re del Belgio Baldovino, antiabortista, per il quale ha annunciato che si procederà con la causa di beatificazione, Francesco ha detto: "Il re è stato un coraggioso perché davanti a una legge di morte, lui non ha firmato e si è dimesso. Ci vuole coraggio, no? Ci vuole un politico 'con pantaloni' per fare questo. Ci vuole coraggio. Anche lui con questo ha dato un messaggio e anche lui l’ha fatto perché era un santo. Quell'uomo è un santo e il processo di beatificazione andrà avanti, perché mi ha dato prova di questo".
Esteri
Iran-Israele, G7: “Rischio escalation...
I leader del G7 esprimono "profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione in Medio Oriente". "Condanniamo con la massima fermezza l’attacco militare diretto dell’Iran contro Israele, che costituisce una seria minaccia alla stabilità regionale. Ribadiamo inequivocabilmente il nostro impegno per la sicurezza di Israele. Le azioni gravemente destabilizzanti dell’Iran in tutto il Medio Oriente attraverso organizzazioni terroristiche affiliate e gruppi armati – tra cui gli Houthi, Hezbollah e Hamas – così come i gruppi di miliziani allineati con l’Iran in Iraq, devono finire", si legge nella dichiarazione dei leader del G7, riuniti ieri telefonicamente dal premier italiano Giorgia Meloni, sugli sviluppi della crisi in Medio Oriente.
"Ieri abbiamo discusso azioni e sforzi coordinati per evitare l’escalation nella zona. Un pericoloso ciclo di attacchi e ritorsioni rischia di alimentare un’escalation incontrollabile in Medio Oriente, cosa che non è nell’interesse di nessuno. Pertanto, invitiamo tutti gli attori regionali ad agire in modo responsabile e con moderazione. Incoraggiamo tutte le parti a impegnarsi in modo costruttivo per allentare le attuali tensioni. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato", prosegue la nota.
"Alla vigilia del tragico anniversario degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, condanniamo ancora una volta con la massima fermezza tali atti ingiustificati di violenza deliberata e siamo dalla parte delle famiglie delle vittime e degli ostaggi presi da Hamas. Ribadiamo inoltre il nostro appello per un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, un aumento significativo e duraturo del flusso di assistenza umanitaria e la fine del conflitto", proseguono i membri del G7.
"Siamo inoltre profondamente preoccupati per la situazione in Libano. Ricordiamo la necessità di una cessazione delle ostilità quanto prima per creare spazio per una soluzione diplomatica lungo la Linea Blu, in linea con la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questa è l’unica via per allentare durevolmente le tensioni, stabilizzare il confine Israele-Libano, ripristinare completamente la sovranità, l’integrità territoriale e la stabilità del Libano e riportare i cittadini sfollati alle loro case con sicurezza e protezione da entrambe le parti. Esortiamo tutti gli attori a proteggere le popolazioni civili. Ci impegniamo a fornire assistenza umanitaria per rispondere ai bisogni urgenti dei civili in Libano. Esprimiamo inoltre le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime civili in Israele, Gaza e Libano", affermano i leader.