Israele celebra anniversario attacco Hamas e annuncia: “Iniziate operazioni di terra in Libano”
Fuori dalla residenza di Netanyahu la protesta delle famiglie degli ostaggi. Razzi da Gaza. Annunciata la morte di un ostaggio
Mentre continuano gli attacchi al Libano e a Gaza, Israele commemora oggi il primo anniversario dell'attacco del 7 ottobre da parte di Hamas con veglie e cerimonie in tutto il Paese per ricordare le centinaia di vittime, le decine di ostaggi e i soldati feriti o uccisi nel tentativo di salvarli.
Alle 6.30 del mattino, l'ora esatta in cui Hamas ha lanciato l'attacco, le famiglie delle persone uccise al festival musicale Nova si sono riunite nel luogo in cui sono stati uccisi quasi 400 spettatori e dove molti altri sono stati presi in ostaggio. Sono iniziate in Israele le cerimonie commemorative per il primo anniversario dell'attacco terroristico di Hamas.
Alla stessa ora, le famiglie degli ostaggi ancora detenuti a Gaza - circa 100, un terzo dei quali sarebbero morti - si sono riunite davanti alla residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme per alzarsi in piedi durante una sirena di due minuti, replicando un'usanza delle date più solenni del calendario israeliano, il Giorno della Memoria e del Ricordo.
Herzog: "Attacco è stato una cicatrice per l'umanità"
Il presidente israeliano Isaac Herzog era tra coloro che hanno tenuto le commemorazioni questa mattina presso un kibbutz vicino al sito del festival Nova. Herzog ha descritto gli attacchi del 7 ottobre come una "cicatrice sulla faccia della Terra" e ha invitato i paesi a sostenere Israele per portare la pace. "Il mondo deve rendersi conto e comprendere che per cambiare il corso della storia e portare la pace e un futuro migliore nella regione, deve sostenere Israele nella sua battaglia contro i suoi nemici", ha aggiunto.
Israele: "Presunto ostaggio morto al festival Nova, il corpo è ancora a Gaza"
Ed è di oggi la notizia che Idan Shtivi, 28 anni, che si credeva fosse tenuto in ostaggio da Hamas, è stato assassinato il 7 ottobre al festival musicale Nova di Reim e il suo corpo è trattenuto a Gaza. Idan Shetewi lascia i genitori, Eli e Dalit, tre fratelli e il compagno, Stav.
Il 7 ottobre - raccontano i media israeliani - arrivò la mattina presto al festival Nova per documentare i suoi amici che si esibivano e conducevano workshop. Shtivi partì in macchina con due amici, Lior e Yulia, ma fu bloccato dai terroristi sulla strada che andava a nord. Girò quindi la macchina e iniziò a guidare verso sud, ma andò fuori strada.
L'ultima volta che è stato visto è stato in quel luogo, e l'auto è stata ritrovata in seguito, piena di fori di proiettile e sangue. Sono stati trovati i corpi dei suoi amici, mentre Shtivi si era creduto fosse stato preso in ostaggio a Gaza. Si ritiene che 97 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre siano ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 33 persone la cui morte è stata confermata dalle Idf.
Hamas lancia razzi su Israele
Secondo quanto ha reso noto l'Idf in un comunicato in occasione dell'anniversario Hamas aveva "pianificato di lanciare un'ampia raffica di razzi contro Israele questa mattina, ma i suoi piani sono stati sventati "dopo aver individuato i preparativi da parte dell'organizzazione terroristica Hamas di aprire il fuoco su Israele".
I caccia israeliani hanno colpito diversi lanciarazzi e tunnel in tutta Gaza poco prima delle 6,30 del mattino, ora in cui Hamas aveva pianificato di lanciare i razzi. Il gruppo islamista è riuscito a lanciare solo quattro razzi nella zona di Sufa, tre dei quali sono stati intercettati mentre il quarto è caduto in una zona aperta.
Le sirene d'allarme sono scattate a Tel Aviv a seguito del lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, hanno riferito i media israeliani, precisando che Hamas ha rivendicato il lancio di due razzi M90 contro la capitale dello Stato ebraico nel primo anniversario del 7 ottobre. Due le persone rimaste ferite, ha riferito il Magen David Adom - il servizio nazionale di primo soccorso israeliano - precisando che si tratta di due donne sui 30 anni che sono state portate all'ospedale Asaf Harofeh.
Il lancio di razzi contro Tel Aviv fa parte della "battaglia di attrito in corso" ed è la risposta ai "massacri di civili" da parte dell'esercito israeliano e dello "sfollamento deliberato della nostra gente", hanno affermato le Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas, nella loro rivendicazione su Telegram dell'attacco con una salva di razzi Maqadmeh M-90 lanciata dal sud di Gaza contro Tel Aviv.
Iniziate operazioni di terra in Libano
Sul fronte del Libano, intanto, le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato che la 91ma Divisione regionale 'Galilea' ha iniziato ieri sera le operazioni di terra nel sud del Paese, unendosi ad altre due divisioni che già operano sul posto contro Hezbollah. Lo riporta il Times of Israel.
Gli aerei israeliani hanno bombardato una casa nella cittadina di Srifa, a sud della città di Tiro, nel Libano meridionale, uccidendo almeno quattro persone, secondo quanto riportato da Lebanon 24 e Quds News Network.
Idf: "Soldato israeliano ucciso in combattimento al confine con il Libano"
Un soldato israeliano di 25 anni è rimasto ucciso nella notte durante un combattimento al confine con il Libano. Altri due soldati sono rimasti feriti e sono stati portati in ospedale. Lo ha reso noto l'Idf. Dall'inizio della guerra, un anno fa, sono morti 728 uomini e donne in servizio, aggiunge l'esercito israeliano.
Austin: "Usa impegnati per sicurezza di Israele"
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha ribadito l'incrollabile impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele, un cessate il fuoco a Gaza e una risoluzione diplomatica che consenta ai cittadini di tornare sani e salvi alle loro case su entrambi i lati del confine tra Israele e Libano. Parlando durante un incontro con il ministro della Difesa Yoav Gallant, Austin ha affermato che Washington mantiene una capacità significativa nella regione per difendere il personale e le strutture degli Stati Uniti, fornire ulteriore supporto all'autodifesa di Israele e scoraggiare un'ulteriore escalation.
Un anno fa l'attacco da parte di Hamas
Oggi, 7 ottobre, è un anno che Hamas ha lanciato un assalto al sud dello Stato ebraico che per gli israeliani è ''il peggior massacro dall'Olocausto''. Tutto ha inizio alle 6.30, quando le sirene antiaeree iniziano a suonare a Gerusalemme avvisando i cittadini dell'attacco in corso e di mettersi immediatamente al riparo. Le Forze di difesa israeliane stimano che circa 2.200 razzi siano stati lanciati verso il sud e il centro di Israele, tra cui Tel Aviv e Gerusalemme, dai miliziani di Hamas. Gli uomini armati di Hamas, molti dei quali in motocicletta, hanno preso d'assalto kibbutz, le comunità israeliane al confine e il rave party Nova che era stato organizzato del deserto del Negev. Più di mille palestinesi, di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi, hanno compiuto quello che l'Onu ha definito un ''attacco coordinato e complesso'' costato la vita a 809 civili, almeno 280 donne e 40 bambini, secondo le Nazioni Unite, e 314 soldati. Quasi 15mila i feriti.
In questo anno non sono mai mancati i timori di allargamento del conflitto innescato dall'attacco di Hamas. Ma mai come ora si teme per il Medio Oriente. Il giorno dopo 'sono scesi in campo' anche gli Hezbollah libanesi, sponsor dell'Iran al pari di Hamas, con attacchi oltreconfine contro Israele. Nell'ultima settimana più che mai preoccupa il rischio escalation.
Esteri
Israele-Hamas, Biden a un anno da attacco: “Non ci...
Il presidente Usa: "Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi dagli attacchi di Hezbollah, Hamas, Houthi e Iran". Macron: "Nostro dolore acuto come un anno fa". Starmer: "Cessate il fuoco nell'anniversario del 7 ottobre"
"Non ci arrenderemo mai finché non riporteremo a casa sani e salvi tutti gli ostaggi rimasti" nella Striscia di Gaza. A dichiararlo il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in una nota in occasione del primo anniversario del massacro del 7 ottobre.
"Oggi e ogni giorno, penso agli ostaggi e alle loro famiglie. Ho incontrato le famiglie degli ostaggi e ho pianto con loro. Hanno attraversato l'inferno", ha aggiunto Biden, sottolineando che la sua Amministrazione ha negoziato per il rilascio di oltre 100 ostaggi, compresi cittadini americani.
"Condanno con fermezza l'ondata violenta di antisemitismo in America e nel mondo. È inaccettabile. Dobbiamo unirci contro l'antisemitismo e contro l'odio in tutte le sue forme", ha dichiarato ancora Biden sottolineando: "L'attacco del 7 ottobre ha portato in superficie ricordi dolorosi lasciati da millenni di odio e violenza contro il popolo ebraico. Ecco perché, subito dopo l'attacco, sono diventato il primo presidente americano a visitare Israele in tempo di guerra. Ho detto chiaramente al popolo di Israele: non siete soli. Un anno dopo, la vice presidente Harris ed io rimaniamo impegnati totalmente per la sicurezza del popolo ebraico, la sicurezza di Israele e il suo diritto di esistere".
"Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi dagli attacchi di Hezbollah, Hamas, Houthi e Iran. La scorsa settimana, su mia istruzione, l'esercito degli Stati Uniti ha nuovamente assistito attivamente nella difesa di successo di Israele, aiutando a sconfiggere un attacco iraniano con missili balistici", ha aggiunto Biden.
"Non dimenticherò mai l'orrore del 7 ottobre 2023. 1.200 persone innocenti, tra cui 46 americani, sono state massacrate dai terroristi di Hamas. Donne stuprate sul ciglio della strada. 250 persone rapite. È stato il giorno più letale per il popolo ebraico dopo l'Olocausto. Ciò che Hamas ha fatto quel giorno è stata pura malvagità, è stato brutale e nauseante. E ha riacceso una profonda paura tra il popolo ebraico non solo in Israele, ma anche negli Stati Uniti e in tutto il mondo", ha dichiarato dal canto suo la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris.
Macron: "Nostro dolore acuto come un anno fa"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha pubblicato un messaggio in ebraico, commemorando il massacro del 7 ottobre dell'anno scorso. "Il nostro dolore è qui ed è acuto come lo era un anno fa - ha scritto il capo dello Stato - Il dolore del popolo israeliano, il nostro dolore e il dolore dell'umanità in generale. Non dimenticheremo i morti, i prigionieri e le famiglie i cui cuori sono spezzati dalla perdita e dall'attesa del loro ritorno. I miei pensieri sono con loro".
Starmer: "Cessate il fuoco nell'anniversario del 7 ottobre"
Il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, ha chiesto un cessate il fuoco in Medio Oriente in occasione del primo anniversario del 7 ottobre e ha invocato "un sostegno inequivocabile alla comunità ebraica" in quello che è stato "il giorno più buio" della sua storia "dall'Olocausto".
"Un anno dopo questi orribili attacchi, dobbiamo sostenere inequivocabilmente la comunità ebraica e unirci come Paese. Non dobbiamo mai voltarci dall'altra parte di fronte all'odio. Né mentre i civili soffrono le terribili conseguenze di questo conflitto. Ribadisco il mio appello a la fine immediata degli scontri a Gaza e in Libano e l’eliminazione di tutte le restrizioni sugli aiuti umanitari", ha affermato.
Starmer ha sostenuto che il suo governo non “vacillerà” nella “ricerca della pace”. "In questo giorno di dolore e tristezza, onoriamo coloro che abbiamo perso e continuiamo la nostra determinazione nel far tornare coloro che sono ancora tenuti in ostaggio, aiutare coloro che soffrono e garantire un futuro migliore al Medio Oriente", ha affermato.
Spagna chiede liberazione ostaggi e cessate il fuoco
La Spagna dal canto suo ha chiesto la liberazione degli ostaggi ancora detenuti dal Movimento di resistenza islamica Hamas, e un cessate il fuoco nella regione che consenta l'accesso agli aiuti umanitari a Gaza.
In un comunicato, il ministero degli Esteri spagnolo ha ricordato e ribadito "la sua più ferma condanna degli atroci attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023", esprimendo anche la sua solidarietà alle famiglie e ai parenti delle vittime, in particolare di Maya Villalobo e Ivan Illaramendi, i due cittadini spagnoli uccisi durante gli attacchi terroristici. "A distanza di un anno, il Governo esprime la propria solidarietà alle famiglie degli ostaggi ancora tenuti in ostaggio e ne chiede l'immediato rilascio. È necessario un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi, l'accesso umanitario ai civili e la fine della violenza", si legge nella dichiarazione.
Il governo ribadisce inoltre la sua determinazione a combattere "l'antisemitismo e tutte le forme di odio e discriminazione", impegnandosi a "continuare a lavorare per la pace in Medio Oriente" e a far progredire "l'attuazione della soluzione dei due Stati che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza, la migliore garanzia di stabilità per tutti nella regione".
A Berlino la commemorazione alla Porta di Brandeburgo, letti i nomi delle vittime
Un anno dopo l'attacco terroristico di Hamas contro Israele, un gruppo di persone si è riunito questa mattina alla Porta di Brandeburgo a Berlino, per commemorare le vittime, leggendo i nomi delle 1.170 persone uccise e delle 255 rapite. La commemorazione è iniziata alle 5:29 del mattino, l'ora esatta dell'inizio dell'attacco il 7 ottobre 2023.
Come a Berlino in decine di città di tutto il mondo - tra queste, Lipsia, Dusseldorf, Varsavia, Belfast, Lima e New York - si sono tenute manifestazioni analoghe, con la lettura dei nomi delle vittime. Gli organizzatori hanno dichiarato che l'obiettivo dell'evento è quello di "condividere il dolore del popolo ebraico, essere solidali con lo Stato ebraico a prescindere dalla politica attuale e alzare la voce contro l'antisemitismo e l'antisionismo".
Esteri
7 ottobre, un anno fa l’attacco di Hamas a Israele
Cerimonie di commemorazione in tutto il Paese
Un anno fa, il 7 ottobre 2023, Hamas attaccava Israele uccidendo 1200 persone e rapendono oltre 200. Un evento tragico che ha scatenato una guerra che sta coinvolgendo altri attori del Medio Oriente. Cerimonie di commemorazione in tutto il Paese
Esteri
Nobel Medicina 2024 a Victor Ambros e Gary Ruvkun per...
Il premio per la scoperta microRna e del suo ruolo nella regolazione genica
Il premio Nobel per la Medicina o la Fisiologia 2024 è stato assegnato agli americani Victor Ambros e Gary Ruvkun "per la scoperta del microRna e del suo ruolo nella regolazione genica post-trascrizionale". I microRna sono piccole molecole che - come è stato spiegato all'annuncio degli scienziati vincitori di quest'anno - hanno aperto un nuovo campo nella regolazione dei geni. A comunicare il Nobel per la Medicina 2024 è stato il segretario generale dell'Assemblea dei Nobel, Thomas Perlman.
Chi sono Victor Ambros e Gary Ruvkun
Victor Ambros è nato nel 1953 ad Hanover, nel New Hampshire. Ha conseguito il dottorato di ricerca al Mit (Massachusetts Institute of Technology) nel 1979, dove ha svolto anche ricerche post-dottorato dal 1979 al 1985, quando è diventato ricercatore principale all'università di Harvard. E' stato professore alla Dartmouth Medical School dal 1992 al 2007 e ora è docente di scienze naturali alla University of Massachusetts Medical School.
Gary Ruvkun è nato a Berkeley, in California, nel 1952. Ha conseguito il dottorato di ricerca ad Harvard nel 1982. Dal 1982 al 1985 è stato borsista post-dottorato al Mit. E' diventato ricercatore principale al Massachusetts General Hospital e all'Harvard Medical School nel 1985, dove ora è professore di genetica.
La scoperta del microRna
La scoperta di Ambros e Ruvkun, ha spiegato il genetista dell'Università Tor Vergata di Roma Giuseppe Novelli all'Adnkronos Salute, "ha aperto la strada alla conoscenza di questi piccoli elementi dell'Rna che servono ad accendere e spegnere alcuni geni, questi interruttori che hanno un ruolo determinate in molte patologie dell'uomo come il diabete, l'ictus, il cancro. Ma hanno un ruolo anche nelle infiammazioni". "Sulle ricerche di questi due scienziati - ha continuato Novelli - lavoriamo anche in Italia, ad esempio nel mio laboratorio, perché è dalle loro scoperte che è partito tutto un filone per sviluppare alcuni farmaci che possono spegnere e accendere questi interruttori. Dalla suscettibilità di questo microRna dipende la risposta dell'organismo ad alcune terapie. Il loro è stato un lavoro di base che ha aperto un filone di ricerca importantissimo. E' un Nobel per la Medicina molto meritato".