Unicredit e Commerzbank: la partita si gioca su governance, dipendenti e sede
Una fonte vicina al dossier all'Adnkronos: la trattativa reale si farà su questi aspetti, che hanno ognuno delle implicazioni sostanziali. Il compito degli advisor è trovare l'equilibrio giusto
Unicredit e Commerzbank, alla fine, arriveranno al matrimonio? E, soprattutto, con quale schema possono arrivarci? Come per tutte le grandi fusioni bancarie, una volta acquisita la convenienza industriale e stabilito il prezzo necessario a soddisfare gli azionisti, la partita si gioca essenzialmente su tre fronti: la governance, la sorte dei dipendenti, la sede della nuova banca che nasce dall'integrazione. "Mettendo da parte le resistenze politiche, la trattativa reale si farà su questi aspetti, che hanno ognuno delle implicazioni sostanziali, e il compito degli advisor è trovare il giusto equilibrio", ragiona con l'Adnkronos una fonte vicina al dossier.
L'obiettivo, in estrema sintesi, deve essere "costruire un'architettura che possa rispondere in maniera puntuale alle obiezioni e ai paletti che si mettono in ogni deal di M&A". C'è però un elemento che va tenuto in considerazione. "Operazioni del genere, che ovviamente prevedono in partenza una banca a guidare il processo e una a 'subirlo', hanno poco senso se vengono lette in un'ottica di conquista. Il saldo finale deve essere 'win win', altrimenti non funzionano", si fa notare.
La conseguenza, sul piano più concreto, è che nel caso specifico che riguarda Unicredit e Commerzbank "ha poco senso ragionare continuando a pensare Unicredit come una banca italiana, perché è già da tempo una banca europea, e Commerzbank solo come una banca tedesca da difendere". In linea teorica, "non ci sarebbe da sorprendersi nel caso in cui si arrivasse a una banca guidata da Orcel, con un azionariato più largo e con sede a Francoforte". C'è da ricordare, comunque, che sul tema della sede l'Istituto di Piazza Gae Aulenti si è già espresso rassicurando i suoi stakeholder italiani. In un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore, ha evidenziato che "la sede centrale di Unicredit è in Italia, è sempre stata in Italia e non c'è alcun elemento per cui ciò possa cambiare". Il Ceo Orcel, parlando a The Economist, si è detto "molto, molto orgoglioso" delle radici italiane della banca, rigettando l'ipotesi di spostare il quartier generale in Germania, che, nell'interpretazione del settimanale britannico, vorrebbe dire cedere alle pressioni politiche.
Più complessa la gestione dei dipendenti, perché in genere le operazioni di concentrazione producono anche potenziali esuberi. "Vero, ma la razionalizzazione degli organici sta avvenendo comunque, in Italia e in Germania, anche nei rispettivi attuali perimetri".
Per ora, sul tavolo ci sono le carte scoperte dai Ceo delle due banche. Andrea Orcel guarda alla creazione di una banca più forte in Europa e aperta alla competizione globale. “Credo che l’Europa abbia bisogno di banche più grandi, forti per sostenere l’economia”, perché “senza campioni paneuropei non supererà le sfide evidenziate da Mario Draghi e da molti altri leader prima di lui”. Evidentemente, accanto al valore più politico dell'operazione, il banchiere vede anche l'opportunità di creare valore. Sull'altro fronte, Bettina Orlopp oppone in un'ottica negoziale tutte le possibili obiezioni che riguardano l'integrazione di sistemi diversi, la presunta perdita di clienti, la valutazione delle agenzie di rating: “solo perché una fusione sembra buona sulla carta, non significa che sarà eseguita bene e che alla fine potrà avere successo e creare valore per i nostri azionisti”.
In mezzo ci sono gli spazi e i margini della trattativa, che potrebbe accelerare considerando anche le risposte del mercato e il convinto via libera che le Istituzioni europee e la Bce hanno già sostanzialmente accordato. (Di Fabio Insenga)
Economia
Innovazione, la 12esima edizione di Digitalmeet sarà...
Dal 21 al 27 ottobre
La 12esima edizione di Digitalmeet sarà presente in tutte le regioni italiane. Il professore Alessandro Sperduti, direttore del centro interdipartimentale ricerca dell’Università di Padova, 'Human Inspired Technologies Research Center–HIT', delegato dalla rettrice Daniela Mapelli a presentare l’evento, ha illustrato, assieme all’ideatore di Digitalmeet Gianni Potti, il programma dell’edizione 2024.
“Sono centinaia gli eventi che saranno proposti, in tutta Italia – ha spiegato Sperduti -, ma per l’edizione di quest’anno, per sottolineare l’importanza del traguardo raggiunto da DIGITALmeet, come Unipd abbiamo organizzato 12 eventi molto particolari e concentrati tra il 23 e il 25 ottobre”.
Si parte con “la seconda rivoluzione quantistica” poi sarà la volta dei robot e “dell’interpretazione” del loro comportamento e delle decisioni. Molto atteso anche l’incontro sulla trasformazione digitale nelle università dal titolo: 'verso un campus del futuro'. Altro ambito tra realtà e virtuale è quello della salute e della telemedicina. Il pomeriggio del 23 ottobre sarà proposto il tema dell’ingegneria e dell’intelligenza artificiale dedicati al corpo umano.
Teorie ed esperienze per il benessere. Sempre nel corso dei giorni caldi di Digitalmeet, l’Università patavina proporrà esperienze di Metaverso per l’industria, visite al Neutral Access Point del Nord Est e incontri sulla domotica e cybersecurity. Al caffè Pedrocchi, la mattina del 25 ottobre è previsto un incontro su Digital marketing e comunicazione al quale seguirà una discussione sui pregiudizi nei testi generati dalle macchine riferiti alla parità di genere. E ancora, un evento su AI e innovazione per la salute dei più piccoli e la presentazione dei risultati di uno studio su come l’intelligenza artificiale è trattata nei quotidiani italiani: un’analisi del discorso dei media sui temi della digitalizzazione e IA. Tanti i relatori e gli esperti che si susseguiranno: dal fisico Paolo Villoresi al docente di automatica Alessandro Beghi, da Emanuele Menegatti, ordinario di robotica a Mauro Conti, professore di cybersecurity.
Per la 12esima edizione torna l’Uomo al centro: il focus di quest’anno è infatti incentrato su come le nuove tecnologie (AI, metaverso, blockchain) impattano sul capitale umano. Gianni Potti, fondatore della kermesse, ha ribadito che l’obiettivo strategico è rendere obbligatorio l’insegnamento, già dalle elementari, del digitale. “Siamo troppo indietro sulla alfabetizzazione digitale – ha detto presentando il programma 2024 – e continuiamo ad esserlo. Bisogna fare uno scatto per pareggiare i Paesi più avanti di noi”. Potti ha poi ringraziato i tanti volontari “ambassador”, comitato scientifico, digital evangelist che, sparsi per tutta Italia, proporranno iniziative ed eventi, e soprattutto lavoreranno “includere” persone di età, culture, competenze differenti, traghettando tutti noi nel nuovo mondo digitale.
Poi ha ricordato che “il mercato dell'Intelligenza Artificiale, in Italia, nel 2023 è cresciuto del 52% raggiungendo il valore di 760 milioni di euro. Le dimensioni del mercato mondiale dell'intelligenza artificiale raggiungono 184 miliardi di dollari nel 2024. Il mercato AI mondiale continuerà poi la sua ascesa per toccare gli 826,7 miliardi entro il 2030 (+28 annuo), ma si stima che circa 20 milioni di lavoratori in Ue perderebbero il posto di lavoro a breve termine se non si prendono rapidamente delle precauzioni, vista la velocità di sviluppo dell'intelligenza artificiale. Lo spettro riguarda dai manager ai consulenti, agli avvocati e agli specialisti di marketing. Nessuno ha la sfera di cristallo, ma è ragionevole pensare che si creeranno tantissimi posti di lavoro, almeno altrettanti di quelli perduti, così come in ogni rivoluzione industriale. Nella lista di carriere future possiamo indicare: specialisti in intelligenza artificiale (ai), esperti di cybersecurity, tecnici di manutenzione per veicoli a guida autonoma, consulenti di benessere digitale, agricoltori verticali, designer di realtà virtuale (vr) e aumentata (ar)”.
Economia
Digitale, Fragassa: “Per ComoLake2024 da industria...
Così il presidente Micromegas presentando la manifestazione al via a Cernobbio dal 15 al 18 ottobre
ComoLake2024, la conferenza internazionale sulle politiche digitali, conterà quest’anno – alla sua seconda edizione – un’ampia rosa di patrocini, per l’esattezza, a cominciare dal Parlamento Ue e dalla Commissione, fino al Dipartimento per l’Innovazione tecnologica guidato dal sottosegretario Alessio Butti. Ma non ci sono solamente partner istituzionali. Al contrario, "l’accoglienza dell’industria è andata oltre le previsioni, abbiamo coinvolto oltre 84 aziende partner, 20 media partner e altri 15 regional partner". Una risposta "significativa che attesta il grande riconoscimento per la manifestazione", ha evidenziato Erminio Fragassa, presidente Micromegas, presentando la manifestazione al via a Cernobbio dal 15 al 18 ottobre. "Il dipartimento per l’Innovazione ha dato la spinta propulsiva a entrambe le edizioni", ha poi fatto presente Fragassa.
Economia
Giorgetti: “Saldi meglio delle attese ma incertezze...
Il ministro in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato
''Se da un lato l'andamento delle variabili economiche appare complessivamente in linea con le attese, con elementi quali il mercato del lavoro e il saldo di finanza pubblica che risultano addirittura più favorevoli rispetto a quanto previsto mesi fa, dall'altro l'allargamento dei conflitti in atto, in particolare nel Medio Oriente sta alimentando ulteriormente l'incertezza che da tempo caratterizza lo scenario economico globale''. Lo afferma il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
''L'incertezza sul quadro globale, le devastazioni belliche e le perdite umane a cui assistiamo quotidianamente, sia pure a distanza stanno probabilmente incidendo non solo sugli investimenti delle imprese ma anche sulla spesa dei consumatori il che può contribuire a spiegare la risalita del tasso di risparmio delle famiglie italiane negli ultimi trimestri'', sottolinea il ministro.
"In Psb stabile riduzione debito, è necessità ineludibile"
''Il governo - evidenzia Giorgetti - ha la responsabilità di definire interventi che, compatibilmente con gli spazi di bilancio disponibili, riescono a coinvolgere le energie imprenditoriali e gli altri attori di mercato per migliorare ulteriormente la competitività della nostra economia''. La stabilità delle finanze pubbliche ''è un elemento di grande rilevanza in questo scenario'', sottolinea.
Il Psb ''delinea un quadro di finanza pubblica che nel medio periodo porta a una stabile riduzione dello stock di debito pubblico, e dei relativi oneri'', osserva il ministro. ''Una necessità ineludibile, come sostenuto qualche settimana fa dal Presidente Mattarella anche in vista della realizzazione degli investimenti per la doppia transizione digitale e ambientale che stiamo affrontando''.