Le grandi imprese sono solo l’1%, per tutte le altre la sfida è internazionalizzarsi nei mercati in espansione. A disposizione 6,3 miliardi dal Piano Transizione 5.0 per innovazione e sostenibilità
Si apre con una finestra sui Paesi del Golfo il numero di Progetto Manager settembre. Scrive Luigi Di Maio, Rappresentante speciale dell’Ue per la regione del Golfo: «I mercati dell’Unione europea e del Gcc, insieme, rappresentano oltre il 20% dell’economia globale, ed è lì che sta crescendo una nuova classe dirigente manageriale».
«Negli ultimi quindici anni questi Paesi con i loro fondi sovrani ci hanno abituato ad essere protagonisti degli investimenti all’estero - prosegue Di Maio -. La quantità di risorse disponibili per l’acquisizione di grandi brand, società strategiche e immobili, ha fatto di loro i nostri principali interlocutori per l’attrazione di investimenti. Adesso loro stessi hanno deciso di iniziare una massiccia campagna di attrazione di investimenti e di persone e le Pmi europee sembrano essere tra quelle più interessanti ai loro occhi».
La Cina rimane uno dei mercati dove le Pmi italiane esportano di più. Nel contesto dell'Asia orientale il 96,5% delle aziende italiane esportatrici sono per l'appunto Pmi. L’articolo di Alessandra Colarizi evidenzia che nel 2023 le esportazioni italiane verso la Cina hanno toccato la cifra record di 19 miliardi di euro (un +17% su base annua), a fronte di 46,8 miliardi di euro di importazioni (-19%). E, secondo Sace, i commerci con la Repubblica popolare continueranno a crescere a un ritmo positivo, le opportunità per le imprese italiane arriveranno dall’integrazione nelle filiere di settori legati alla transizione green: automotive, energie rinnovabili, mobilità sostenibile, agritech. Anche il Vietnam e la Thailandia emergono come aree di interesse crescente.
A favore del sistema impresa va il Piano Transizione 5.0 varato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy con la sua dotazione di 6,3 miliardi di euro. Nell’intervista di Antonio Soriero al Capo della Segreteria tecnica del Ministro Urso, Marco Calabrò, si chiarisce che il piano agevola anche gli investimenti avviati a partire dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2025. «I decreti attuativi hanno chiarito le regole operative, ma è una disciplina in costante aggiornamento per la quale occorre definire un quadro delle regole chiaro e di facile accesso per le imprese – risponde Calabrò - Al di là dei decreti e delle circolari, abbiamo intenzione di pubblicare sui nostri canali chiarimenti periodici per assicurare alle imprese certezze a fronte dell’avvio degli investimenti. In quest’ottica, abbiamo introdotto una novità anche nella struttura di governance: nell’impostazione del Piano, nella gestione e nella successiva fase di accertamento, il ministero sarà affiancato dal Gse».
In Italia, come ricostruisce Riccardo Cavaliere nel suo articolo, le Pmi sono la stragrande maggioranza. Le microimprese, dai 3 ai 9 dipendenti, rappresentano il 79% del totale, seguono le imprese considerate piccole, dai 9 ai 49 dipendenti, il 18%, le medie imprese, fino ai 250 dipendenti, sono appena il 2,2%, mentre le grandi meno dell'1%.
Riccardo Di Stefano, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, affronta il tema dell’innovazione come fattore essenziale per la competitività e racconta nel suo articolo un modello di innovazione “aperto”, detto “Open Innovation”, in cui imprenditori e manager si rivolgono all’ecosistema dell’innovazione, startup, scaleup, microimprese, per riuscire a innovare il proprio business. «L’Italia ha sicuramente un potenziale innovativo e imprenditoriale inespresso, - sostiene Di Stefano - dobbiamo quindi creare un ecosistema più solido e soprattutto più favorevole alla nascita e crescita di nuove imprese».
Nel numero di settembre anche una riflessione sul tema di Federico Mioni e Stefano Fasani, oltre all’editoriale del Presidente Stefano Cuzzilla e il punto del Direttore generale Mario Cardoni.
Economia
Giorgetti: “Accise? Probabile allineamento, giù per...
Le parole del ministro durante l'audizione sul Psb
Sulle accise dei carburanti "abbiamo scritto allineamento, significa che probabilmente ci sarà una diminuzione delle accise sulla benzina e un aumento di quelle sul gasolio. Dobbiamo calare quest'obbligo con gradualità". A dirlo è oggi il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nelle risposte durante l'audizione sul Psb.
Di ipotesi allineamento delle accise del petrolio e della benzina ne aveva parlato il 3 ottobre scorso il ministero dell'Economia e delle Finanze, escludendo che ci potesse essere alcun aumento dei prezzi. "Sulla base degli impegni Pnrr, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica, approvato nel 2022, il Governo è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientali dannosi" spiegavano da Viale XX Settembre. "In coerenza con l'impostazione di questo governo, l'intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell'innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due", si leggeva nella nota. "Il Piano strutturale di bilancio di medio termine ha previsto che questo allineamento sarà definito nell'ambito delle misure attuative della delega fiscale", le parole del ministero.
Economia
Podcast, l’Identità digitale al centro della nuova puntata...
La serie promossa da InfoCamere, la società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, e realizzata in collaborazione con Adnkronos è disponibile su tutte le principali piattaforme
L'identità digitale è la trasposizione in digitale della nostra identità fisica, è quello che ci permette di sapere chi c'è dall'altra parte del web: un vero e proprio passaporto virtuale che abilita la nostra presenza nel vasto universo digitale. Oggi, il termine Spid, l’acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale, è ormai parte integrante del nostro linguaggio, simboleggiando una tappa fondamentale nel nostro approccio all'identificazione e all'accesso ai servizi online. Le cifre più recenti fornite dall'Agenzia per l'Italia Digitale rivelano che sono oltre 38 milioni le identità digitali emesse. Tuttavia, l'identità digitale non è semplicemente una questione di numeri; essa si erge anche come uno dei trust services fondamentali nella gestione dei processi di lavoro delle imprese. Ovvero quei servizi fiduciari forniti da autorità di certificazione qualificate - detti Trust Services Provider - che riguardano l'identificazione di un soggetto o l'autenticità di un documento, nell'ambito della sicurezza di una transazione elettronica.
Questo il tema al centro della seconda puntata della serie podcast 'L’impresa è digitale', un viaggio alla scoperta dell’Italia del futuro, promosso da InfoCamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale, realizzato in collaborazione con Adnkronos. L’episodio di questa settimana, dal titolo “Destinazione impresa: il kit digitale per un viaggio sicuro nell’economia di oggi”, vede la partecipazione di Paolo Fiorenzani, Responsabile della Gestione Servizi di Identità e Certificazione Digitale di InfoCamere.
'L'impresa è digitale' è disponibile sulle principali piattaforme audio - Apple Podcast, Spotify, Spreaker, Google Podcasts, YouTube - sul sito InfoCamere.it e sul sito Adnkronos.com. Ogni settimana, un nuovo episodio.
'L'impresa è digitale' è una serie di InfoCamere, realizzata da Adnkronos, con la supervisione contenuti a cura di Paolo Ghezzi, Maria Teresa Capacchione, Carlo De Vincentiis, e la cura editoriale e supervisione alla produzione di Alberto Di Stefano.
Economia
Digitale, Barberio: “A ComoLake2024 confronto su...
Raffaele Barberio, di Barberio&Partners, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell'Expo-Congress ComoLake2024
La "grande sfida" del digitale non può prescindere dal dialogo tra istituzioni, imprese, università e centri di ricerca. "Non possiamo fare a meno perché Italia è paese con i propri punti di forza ma anche con i punti di debolezza e per risolverli si deve partire proprio dal confronto che si intesse su questi tre elementi". Lo ha evidenziato Raffaele Barberio, di Barberio&Partners, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell'Expo-Congress ComoLake2024, che dal 15 al 18 ottobre raccoglierà a Cernobbio ministri, amministratori delegati, ospiti internazionali, studiosi e ricercatori per discutere e ragionare sull’ampissimo ventaglio di temi che abbracciano l’innovazione digitale. Per questo la “presenza importante dei componenti di governo” – presenti in forze alla tre giorni – e è un fatto “di cui siamo molto orgogliosi”.
Ma altrettanto centrale sarà il respiro internazionale “superiore a quello dell’anno scorso (la manifestazione è alla sua seconda edizione ndr) e speriamo prodromico a prossimo anno” che rende questo evento “una piattaforma di incontro”, ha aggiunto poi. In quest’ottica, ci sarà un Forum specifico dedicato all’Africa “continente giovane che guarda al futuro e ponte di ogni politica euro-mediterranea, dove i temi sulla trasformazione digitale la fanno da padrone”, ha spiegato infatti Barberio. Accanto, una serie di iniziative sul territorio: per le scuole elementari di Como “presenteremo l’ultimo libro di Geronimo Stilton”, saranno coinvolte le scuole medie su una mostra sulla biodiversità nel mondo, mentre per scuole superiori ci sarà su un evento sull’uso consapevole della rete.
“Noi speriamo di poter dare un piccolo contributo in termini di dialogo con tutti questi ospiti”, fungendo da input intellettuale anche su temi nazionali come il Ddl sull’Intelligenza Artificiale, in discussione al Senato. “Mi auguro – ha chiosato infatti Barberio – che il confronto possa essere parte integrante del bagaglio riflessioni del parlamento”