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Addio alle generazioni, lo scenario della società del futuro in ‘Perennials’ di Mauro F. Guillén

L'autore prospetta una diversa organizzazione del lavoro, del mercato e in generale della società nel saggio edito da Luiss University Press

Addio alle generazioni, lo scenario della società del futuro in 'Perennials' di Mauro F. Guillén

Una diversa organizzazione del lavoro, del mercato e in generale della società. E' quella necessaria a livello globale secondo Mauro F. Guillén, sociologo economico di fama, che descrive questo nuovo scenario nel suo saggio 'Perennials. Società e lavoro dopo la fine delle generazioni', edito da Luiss University Press e con la prefazione di Alfonso Giordano.

Per lo studioso è tempo di dire addio alle generazioni, quella arbitraria suddivisione della vita umana in quattro grandi fasce di età – infanzia, giovinezza, età adulta e vecchiaia – alle quali corrispondevano altrettante attività – gioco, apprendimento, lavoro e riposo. E secondo Guillén è arrivato il momento di diventare 'perennials': con l'addio alle diverse etichette generazionali ecco un nuovo paradigma in cui individui di tutte le età, 'perennial' appunto, si adattano, crescono e contribuiscono continuamente alle loro economie e comunità. Infatti mentre almeno otto generazioni abitano contemporaneamente il pianeta, l’aumento delle aspettative di vita in salute e il miglioramento della forma fisica e mentale rendono possibili vite più lunghe e flessibili nel corso delle quali le nostre scelte saranno meno definitive e irreversibili e una più variegata gamma di opportunità e ripensamenti di carriera sarà a nostra disposizione.

Nell’era della grande accelerazione guidata dalla tecnologia digitale, dove le potenzialità di benessere e ricchezza diffusi sono enormi ma, al contempo, lo spaesamento dovuto alle continue mutazioni può essere grande e avere serie conseguenze, occorre cambiare il nostro mindset, scarsamente adatto a una quotidianità poco lineare. E con questo libro Guillén invita i lettori a diventare 'perennials', persone definite non da quando sono nate ma da ciò che fanno e pronte a inaugurare insieme una nuova era di innovazione e cambiamento.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Lavoro

Commercio, Avedisco: cresce la vendita diretta, 709 mln...

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Gli incaricati alla vendita sono 364mila

Commercio, Avedisco: cresce la vendita diretta, 709 mln euro fatturato totale nel 2023

La vendita diretta è una realtà consolidata, che si basa su un modello di business all’avanguardia, capace di evolversi e intercettare i cambiamenti in atto nella società per rispondere ai bisogni e alle nuove priorità dei lavoratori. Queste caratteristiche fanno sì che numerosi italiani decidono di intraprendere una carriera nel settore che offre meritocrazia, flessibilità e autorealizzazione per il proprio futuro professionale. A rilevare i dati è Avedisco, Associazione vendite dirette servizio consumatori, che rende noto il fatturato complessivo delle proprie aziende associate e il numero di incaricati alla vendita nel 2023, pari rispettivamente a 709 milioni di euro e 364mila venditori. Nel dettaglio, analizzando i risultati ottenuti dalle quattro aree geografiche, emerge che:

A incidere maggiormente sul business è stata l’area Nord-Ovest d’Italia, che ha registrato un fatturato di oltre 270 milioni di euro, con oltre 114mila incaricati alla vendita e un tasso occupazionale pari al 31,3% del totale associativo. La regione che ha avuto i migliori risultati è stata la Lombardia, con un contributo del 24,7% al fatturato complessivo delle aziende associate Avedisco e un numero di incaricati alle vendite di oltre 76mila, pari al 21% del totale associativo.

Segue il Nord-Est d’Italia, con un giro di affari di oltre 180 milioni di euro e oltre 96mila incaricati alle vendite, che corrisponde al 26,5% delle 345.000 persone impiegate a livello nazionale. La regione che ha avuto più incidenza sia a livello di fatturato che di occupazione è stata il Veneto che ha registrato volumi di vendita pari all’11% del fatturato complessivo delle aziende associate Avedisco, e un tasso occupazionale del 12,8%, con oltre 46mila ncaricati alla vendita.

I volumi di vendita aumentano anche nel Centro Italia con un fatturato di quasi 152 milioni di euro e un numero di incaricati alla vendita che rappresenta il 19.5% - oltre 71mila persone - del totale associativo. Ad incidere maggiormente sul business è stata la Toscana, con un giro d'affari pari al 12% del fatturato complessivo delle aziende associate Avedisco, mentre il Lazio, ha registrato la percentuale maggiore di incaricati alla vendita, con un tasso di occupazione del 9,4%, che corrisponde ad oltre 34mila unità.

Infine, l’area del Sud Italia e Isole ha registrato volumi di vendita di oltre 107 milioni di euro, con un’occupazione pari al 22,7% del totale associativo, corrispondente a oltre 82mila incaricati alla vendita. La regione che ha ottenuto i risultati migliori è stata la Sicilia, con un contributo del 3,9% al fatturato complessivo delle aziende associate Avedisco e un’occupazione del 5,7% rispetto al totale associativo, pari ad oltre 20mila unità.

"Avedisco accoglie con soddisfazione i risultati raggiunti nel 2023, riconoscendo l’impegno e la passione che gli incaricati delle nostre aziende associate mettono quotidianamente nel loro lavoro. È grazie alla loro dedizione e competenza che siamo riusciti a conseguire traguardi così rilevanti, rafforzando la nostra leadership e contribuendo all'evoluzione e all'innovazione del settore della vendita diretta. Questi successi non rappresentano solo la qualità del contributo di ogni singolo Incaricato, ma evidenziano anche il ruolo chiave di questo settore come catalizzatore di crescita economica e coesione sociale, dimostrando come il nostro modello di business sia in grado di creare valore sostenibile nel lungo periodo", afferma Giovanni Paolino, presidente di Avedisco.

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Lavoro

Made in Italy, BD plast: “Passione per meccanica...

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Il corporate manager Dino Boicelli: "Gamma di prodotti fortemente specializzati e personalizzati in un settore di nicchia ma molto importante come quello della lavorazione dei polimeri"

Dino Boicelli corporate manager BD plast

La passione per la meccanica tramandata attraverso 4 generazioni. Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Dino Boicelli, corporate manager BD plast, parla dell'azienda. "Plast filtering systems srl - racconta - nasce nel giugno 1986 a Bondeno, un piccolo paese alle porte di Ferrara. La passione per la meccanica tramandata appunto attraverso quattro generazioni ha permesso ad una piccola realtà famigliare di creare una gamma di prodotti fortemente specializzati e personalizzati in un settore di nicchia ma molto importante come quello della lavorazione dei polimeri. Partendo dalla collaborazione con i principali costruttori italiani di linee di estrusione, BD plast ha ampliato considerevolmente i propri orizzonti avviando collaborazioni con i più importanti costruttori ed utilizzatori finali europei e mondiali, arrivando a coprire una produzione annua di circa milleduecento macchine suddivise su diverse tipologie".

"Lo scopo dei sistemi di filtrazione proposti da BD plast - spiega - è quello di garantire la purezza dei polimeri vergini o, nel caso di materiali da riciclare, di offrire il più alto grado di qualità del prodotto finito perché poi questo possa essere riutilizzato in un secondo nuovo ciclo vitale per lo stesso fine per cui era stato inizialmente utilizzato dando reale impulso alla logica dell’economia circolare. I sistemi di filtrazione prodotti da BD plast si collegano direttamente agli impianti di estrusione permettendo la filtrazione a caldo del polimero attraverso l’utilizzo di reti metalliche filtranti che trattengono le impurità o i copri estranei contenuti nel polimero lasciando quindi passare a valle della macchina stessa materiale totalmente esente da inquinanti o corpi estranei e, quindi, virtualmente puro".

BD plast è focalizzata già da diversi anni sul tema di una tangibile sostenibilità ambientale. Nel 2016 - sottolinea - BD plast ha installato un impianto fotovoltaico della potenza di 200Kw per ridurre considerevolmente i consumi di energia elettrica, favorendo contemporaneamente l’immissione nelle reti pubbliche energia pulita. Ad oggi, BD Plast con il suo impianto ha prodotto 1755Mw di corrente elettrica proveniente da una fonte rinnovabile certa e ha contribuito ad una riduzione di 1228 tonnellate di CO2. In chiave di ingegnerizzazione dei propri prodotti, da sempre viene prestata particolare attenzione ai consumi energetici dei propri prodotti, sia attraverso uno studio meticoloso da parte dei nostri tecnici mirato all’ottimizzazione delle masse riscaldate, sia tramite la più recente implementazione di elementi termoisolanti che contribuiscono ad una ulteriore riduzione del consumo energetico stimata attorno al 30%".

"La plastica di per sé - dice Dino Boicelli - non è un materiale inquinante. Come spesso accade, è il modo in cui viene smaltita dopo l'uso a risultare problematico. Spesso mancano il senso civico e il rispetto delle corrette modalità di smaltimento. Tuttavia, la plastica può avere un ruolo ecologico importante, ad esempio nella conservazione degli alimenti e nello stoccaggio dei liquidi. I polimeri trovano impiego in numerose applicazioni, e l'introduzione di un'economia circolare consentirebbe di prolungarne il ciclo di vita, riducendo l'impatto ambientale rispetto ad altri materiali riciclabili come carta e vetro. BD plast è fortemente convinta del potenziale del riciclo della plastica, tanto da aver investito recentemente in una tecnologia automatizzata e avanzata, già brevettata nell'UE e negli Stati Uniti".

"A partire dallo scorso anno - ricorda - BD plast ha avviato un ampio processo di ammodernamento, iniziato con la completa ristrutturazione della palazzina uffici. Questo intervento è stato realizzato seguendo principi ergonomici innovativi, con l'obiettivo di creare un ambiente di lavoro che favorisca il benessere dei dipendenti. La stessa attenzione viene ora rivolta ai reparti produttivi. A inizio settembre è stato inaugurato un nuovo reparto di assemblaggio macchine, progettato secondo i principi Lean e la metodologia 5S. Nei prossimi mesi, lo stesso approccio di ammodernamento sarà esteso al magazzino, al reparto spedizioni, e ai settori di produzione e lavorazione meccanica. Quest'ultimo beneficerà anche dell'installazione di macchinari Cnc di ultima generazione, che sostituiranno quelli più datati".

"Parallelamente - continua - BD plast sta aggiornando e modernizzando i propri sistemi informatici. A inizio 2025, verrà introdotto un nuovo sistema gestionale Sap, basato sulla tecnologia Hana, che permetterà di ottimizzare e migliorare in modo significativo i flussi operativi aziendali".

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Lavoro

Made in Italy, alla Venice design week tecnologia e...

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Intervista a Lisa Balasso, founder e coordinatrice della manifestazione giunta alla 15ma edizione

Made in Italy, alla Venice Design Week tecnologia e artigianato si incontrano tra calli e giardini segreti

Tecnologia, artigianato e design a sostegno del made in Italy, promuovendo una cultura dell’impresa dove produttività e creatività si uniscono. Il tutto nello scenario di Venezia. E' l'obiettivo con cui è nata, 15 anni fa, la Venice Design Week, ai nastri di partenza nella città dei Dogi. Sarà presentata al pubblico il 12 ottobre, alle ore 11, presso la Sala della Musica, una delle dimore storiche più rappresentative di Venezia, Ca’ Sagredo Hotel. La manifestazione si terrà dal 12 al 20 ottobre e si snoderà in vari punti della città con un programma denso di eventi e mostre che esploreranno il tema 'Out of context'. Questa 15ma edizione intende sottolineare, infatti, la capacità dei designer di operare al di fuori delle convenzioni, sfidando le pratiche comuni e spingendo oltre i confini della progettazione per aprire la strada a nuove soluzioni creative che potrebbero essere state trascurate in precedenza.

E quest’anno, per la prima volta, si unisce al Vid-Venice Innovation Design, dando vita a un evento unico che celebra il design, l’innovazione e la cultura manifatturiera e artigianale a Venezia. Un’intera settimana, dall’11 al 20 ottobre dedicata a mostre, conferenze e installazioni che coinvolgeranno l’intera città di Venezia e il suo patrimonio storico-culturale. A raccontarne origini, novità e tendenze, in anteprima, in un'intervista a Adnkronos/Labitalia, è Lisa Balasso, founder e coordinatrice della Venice Design Week. "L'idea prende spunto dall'osservazione del Fuorisalone di Milano, un evento - afferma - che si estende attraverso la città, coinvolgendo spazi non tradizionalmente dedicati al design e alle esposizioni. Da un lato, offre al pubblico l'opportunità di esplorare palazzi e cortili altrimenti inaccessibili; dall'altro, le ambientazioni creano un contesto che consente di vivere i prodotti in modo più autentico e vicino a chi li utilizzerà".

"Per quanto riguarda il settore B2B, vengono organizzati momenti di networking fondamentali per il business. In particolare, in Veneto, ogni occasione diventa un'opportunità per brindare con un prosecco. L'informalità di questi incontri facilita la creazione di relazioni che altrimenti sarebbero difficili da instaurare. Il mio obiettivo era ed è stimolare la rete tra designer, industrie, retailer e pubblico, promuovendo un dialogo proficuo e collaborativo. La struttura unica di Venezia, con i suoi labirinti di calli e campielli, insieme allo stile di vita che qui si conduce, rende naturale immaginare una Design week che si svolga in questo contesto affascinante. Le calli, i giardini segreti, i palazzi che aprono per le mostre creano un'atmosfera intima e accogliente, perfetta per incontri informali e scambi creativi", spiega.

"In questo scenario, i designer, gli imprenditori e gli appassionati di design - prosegue Lisa Balasso - possono interagire liberamente, condividendo idee e ispirazioni in un ambiente che incoraggia la spontaneità e la collaborazione. L'informalità degli incontri permette di abbattere le barriere tradizionali, favorendo conversazioni autentiche e relazioni significative. In questo contesto, la bellezza e la cultura di Venezia si intrecciano con la creatività e l'innovazione, offrendo un'esperienza unica che celebra il design in tutte le sue forme. La Design week diventa così un'opportunità non solo per mostrare prodotti e progetti, ma anche per esplorare le connessioni tra il design, la comunità e il territorio, rendendo ogni incontro un momento di scoperta e arricchimento".

Quando è nata, 15 anni fa, esisteva solo la Milano Design Week, ma oggi l'evento di Venezia è cresciuto molto e rappresenta la seconda manifestazione del genere in Italia. "La Settimana è iniziata con un concorso - ricorda - e una serie di percorsi attraverso la città, esplorando atelier e concept store. Si è poi sviluppata fino a offrire oggi quattro selezioni tematiche: interior design, outdoor, illuminazione e gioiello contemporaneo. Gli incontri e le conferenze si sono focalizzati sulla sostenibilità, l'inclusività e l'innovazione, introducendo temi come il design per tutti o la realtà phygital nel 2021. Una delle sfide è stata trovare nuovi modi di presentare idee e prodotti, come le installazioni di realtà aumentata realizzate per stimolare l'immaginazione e introdurre nuovi concetti. Un esempio memorabile è la presentazione della nuova collezione di tessuti Fortuny, che ha dato vita a una scenografica nuvola di farfalle di tessuto in volo sul canale della Giudecca tra Fortuny e lo Stucky".

"Le sfide quotidiane comprendono il reperimento di fondi per sostenere la manifestazione - ammette - e la creazione di sinergie internazionali, offrendo nuove opportunità ai piccoli brand. L'integrazione nel 2020 nelle World Design Weeks è stata significativa, poiché ha facilitato il confronto con altre Design week a livello globale, promuovendo lo scambio di prassi e metodi. L'obiettivo è stimolare dibattiti che coinvolgano i partecipanti attivamente. Inoltre, si mira ad aumentare la partecipazione a manifestazioni estere di settore da parte dei brand che collaborano già a Venezia".

La Venice Design Week valorizza l’artigianato locale di Venezia integrandolo con progetti e designer internazionali. "Ogni anno organizziamo visite in atelier e laboratori artigianali, coinvolgendo designer internazionali - fa notare la coordinatrice - che spesso scelgono di collaborare, in un secondo tempo, con queste realtà. In qualità di Venice Design Week, creiamo una mappa che consente di esplorare l'ampia offerta veneziana, mettendo in risalto quelle realtà che si distinguono per la loro maestria artigianale e un'estetica contemporanea. Valorizziamo l'artigianato all'interno del nostro network, che si estende dai canali social con un pubblico altamente mirato fino alla newsletter delle World Design Week. Promuoviamo la presenza di brand locali in design week estere".

"La forza del Made in Italy - sostiene - può essere vista come il risultato di un insieme di elementi che si intrecciano in modo armonioso. Innanzitutto, l'Italia vanta una tradizione artigianale che affonda le radici in secoli di storia, dove le competenze specializzate si tramandano di generazione in generazione. Questo patrimonio artigianale si traduce in prodotti di altissima qualità, frutto di un'attenzione al dettaglio e di una passione per il lavoro manuale. Inoltre, le aziende italiane si distinguono per la loro capacità di innovare, riuscendo a coniugare tradizione e modernità. Questa sinergia permette di creare articoli unici, che non solo rispettano le tecniche classiche, ma si adattano anche alle esigenze del mercato contemporaneo. Il design italiano, famoso in tutto il mondo per la sua eleganza e creatività, gioca un ruolo fondamentale nel rendere i prodotti italiani desiderabili e ricercati".

"Un altro aspetto importante - aggiunge Lisa Balasso - è l'attenzione crescente verso la sostenibilità. Molte manifatture locali si impegnano a utilizzare pratiche sostenibili, attirando così consumatori sempre più consapevoli dell'impatto ambientale delle loro scelte. Infine, il Made in Italy rappresenta anche un simbolo di identità culturale, conferendo un valore aggiunto ai prodotti e rendendoli unici nel panorama globale. In sintesi, sebbene l'alto livello delle manifatture locali sia un elemento chiave, è la combinazione di qualità, design, innovazione e tradizione che rende il Made in Italy così forte e apprezzato in tutto il mondo".

Il tema di quest'anno, 'Out of Context', invita i designer a operare al di fuori delle convenzioni e a sfidare le pratiche comuni. "La scelta di questo tema - sottolinea - è il risultato di un processo di brainstorming condotto dal team organizzativo, che ha portato a una selezione mirata di idee. L'obiettivo era trovare un tema stimolante per i designer, sufficientemente ampio da fungere da filo conduttore per una varietà di settori e capace di generare discussioni significative per dibattiti e conferenze. Il concetto di 'Out of Context' esplora i processi creativi, sottolineando l'importanza per i designer di osservare la realtà da prospettive diverse".

"Questo approccio - continua Lisa Balasso - li spinge a confrontarsi con contesti variabili, permettendo loro di andare oltre le limitazioni tradizionali. Attraverso un'analisi approfondita di funzioni, abitudini, gestualità e ambienti, i designer possono liberare la loro creatività, rompendo le pratiche consolidate per sviluppare prodotti innovativi. Finora, i designer hanno accolto con entusiasmo l'invito a riflettere su questo tema. Ora, siamo curiosi di vedere come il pubblico reagirà agli stimoli offerti da ciascuna installazione durante il Vdw2024".

E per il futuro della Venice Design Week i progetti non mancano. "È fondamentale - rimarca la coordinatrice - continuare a sottolineare l'importanza di integrare pratiche sostenibili nel design e nella produzione, non solo per promuovere il rispetto dell'ambiente, ma anche per stimolare l'innovazione e la creatività in ambito progettuale. La sostenibilità deve essere vista come un'opportunità piuttosto che un obbligo, un motore per sviluppare soluzioni innovative che abbiano un impatto positivo sul nostro pianeta. Stabilire ulteriori partnership con eventi e istituzioni di design a livello globale ci consentirà di scambiare idee e best practice, amplificando così la visibilità e l'impatto di Venice Design Week (Vdw). Queste collaborazioni ci aiuteranno a promuovere il design come strumento di trasformazione sociale e culturale, capace di rispondere alle sfide contemporanee in modo proattivo e responsabile".

"Per quanto riguarda le modalità di partecipazione, desideriamo integrare sempre di più elementi virtuali e ibridi. Questo non solo amplia l'accessibilità dell'evento a un pubblico globale, ma permette anche di coinvolgere esperti e partecipanti che potrebbero altrimenti non poter essere presenti fisicamente. La digitalizzazione dell'esperienza ci consente di mantenere un legame continuo con il nostro pubblico, offrendo contenuti di valore anche oltre la durata ufficiale dell'evento", assicura Lisa Balasso.

"In parallelo, ci piacerebbe offrire un numero maggiore di workshop, conferenze, e seminari, con l'obiettivo - auspica la coordinatrice - di creare momenti di formazione continua per tutti i partecipanti. Questi momenti formativi, impostati come degli autentici laboratori di idee, non solo arricchiscono il bagaglio culturale dei partecipanti ma li dotano di strumenti pratici per affrontare le sfide future del design".

"Infine, il nostro focus non è tanto sull'aumento della partecipazione numerica, quanto piuttosto sull’elevazione della qualità della manifestazione. Vogliamo coinvolgere realtà locali e internazionali per creare sinergie che possano dar vita a contenuti interessanti e stimolanti, arricchiti da diversi punti di vista. Siamo convinti che l'unione di forze in loco possa amplificare le singole iniziative, come dimostra la sinergia nata quest'anno con Vid-Venice Innovation Design, situata sull'isola di San Servolo. Queste collaborazioni non solo accrescono il valore dell’evento, ma sono anche testimonianza del potere trasformativo che i progetti condivisi possono avere per la comunità e per il settore del design nel suo complesso", conclude.

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