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Sicurezza, Gsa: “Sciopero Filt-Cgil flop clamoroso, loro richieste irricevibili”

Sicurezza, Gsa:

"Gsa Gruppo Servizi Associati, leader in Italia e primario operatore in Europa nel campo della sicurezza e prevenzione antincendio, dopo lo sciopero organizzato per lunedì 7 ottobre dalle 19 alle 21, conferma che l’astensione dal lavoro indetta dalla Filt Cgil è del tutto pretestuosa, anche tenendo in considerazione la natura del lavoro svolto da Gsa che è di pubblica utilità, a tutela della sicurezza delle infrastrutture e a garanzia della salute degli utenti e degli stessi lavoratori. Un’astensione, insomma, volta più a (tentare di) assicurare a sé stessa una posizione privilegiata nelle relazioni sindacali con l’Azienda, che a farsi portavoce delle esigenze dei lavoratori. Prova ne è che la stessa FILT insiste nel proclamare astensioni dal lavoro senza preoccuparsi di assicurare alcuna continuità ai servizi essenziali erogati dalla Società, e senza di fatto curarsi delle conseguenze che si ripercuotono, in ultima analisi, sulla sicurezza delle infrastrutture, sulla salute degli utenti e degli stessi lavoratori che si arroga il diritto di rappresentare in toto". Così la stessa Gsa in un comunicato.

"Il contratto collettivo applicato da Gsa, 'Sorveglianza antincendio' infatti, disciplina l’esercizio del diritto di sciopero nelle forme dello 'sciopero virtuale', alla pari di quanto accade per i Vigili del Fuoco e molte altre categorie analoghe, e ciò proprio al fine di bilanciare l’esigenza di dare continuità alla prevenzione e soccorso antincendio, servizio pubblico essenziale, con il diritto di sciopero. È anche, e anzi, soprattutto per questo - prosegue la nota Gsa - che Filt Cgil vorrebbe abbattere il Ccnl Anisa-Confindustria 'Sorveglianza antincendio', ricercando d’imperio l’applicazione di un proprio, minoritario, Contratto Collettivo, dedicato agli operatori antincendio portuali. Il lavoro svolto dagli operatori antincendio di GSA ha invece carattere di servizio di pubblica utilità ed è volto a garantire la salute e la sicurezza degli utenti e dei lavoratori, assolvendo all’obbligo di legge che tutti i presidi siano sempre gestiti e monitorati in continuità rispetto a specifiche vigenze normative. Per questo motivo gli scioperi proclamati il 7 ottobre da Filt CGIL, come quello del 16 settembre, che ha registrato la partecipazione di appena qualche lavoratore, in numero complessivo inferiore a 10 su 2.500 potenzialmente interessati, sono da considerarsi disallineati rispetto alla vigente normativa ed espongono i lavoratori stessi a possibili conseguenze sul piano disciplinare oltre a porre a rischio la continuità di servizi strategici per la collettività, ossia non solo Strade e Autostrade, ma anche Ospedali, Elisuperfici del 118, Stazioni Ferroviarie, luoghi di pubblico spettacolo, ecc".

"Irricevibili quindi - per Gsa - le richieste della Filt Cgil, sigla quest’ultima che dovrebbe tra l’altro svolgere la propria attività esclusivamente a supporto dei lavoratori che prestano servizio nel settore dei trasporti e che per l’appunto, come detto, è firmataria di un Ccnl che regolamenta le attività di Guardie ai Fuochi portuali di poche centinaia di lavoratori impiegati esclusivamente nei porti e dipendenti da operatori che svolgono il servizio a tariffe spesso elevatissime, imposte dalle locali capitanerie, sovente in regime di assoluto monopolio. Il mercato pubblico dei servizi antincendio è invece rigidamente ancorato alle regole dal Codice degli Appalti, improntate sulla massima concorrenza tra numerose imprese italiane ed europee. L’attività della Filt Cgil è inoltre volta a indirizzare la vertenza con modalità a dir poco incomprensibili, puntando l’indice e proclamando scioperi, ma esclusivamente nei confronti di GSA. E ignorando totalmente le altre aziende del settore che applicano però il medesimo CCNL. Addirittura su lotti diversi degli stessi appalti in corso. Una vicenda che va avanti con le stesse scomposte modalità da più di tre anni: insomma un attacco frontale ad una sola azienda, completamente fuori dalle regole della contrattazione e delle corrette relazioni industriali".

"Anche la Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali - prosegue la nota di Gsa - nella nota prot. 0012674 del 04/10/2024 ha stigmatizzato la condotta di Filt Cgil con riferimento alle necessità di assicurare, nel corso della stessa, l’impiego di un numero elevato di risorse che garantiscano la massima continuità al servizio fornito. La Commissione stessa ha infatti affermato, con riferimento non solo al Settore Strade e Autostrade caratterizzate da una specifica regolamentazione definita dalla Ansfisa (l’Agenzia per la Sicurezza del Ministero delle Infrastrutture) e dalla Commissione Permanente Gallerie, 'la necessità di garantire, anche per i settori del trasporto ferroviario e del servizio sanitario nazionale, elevate soglie di servizi minimi dirette a cautelare i rischi a carico della sicurezza degli utenti dei servizi finali rispetto ai quali le attività di sorveglianza antincendio sono concretamente strumentali'. Tutto ciò, ad oggi, viene svolto dalla sola Gsa - si legge - perché la verità è che Filt Cgil, sempre pronta a proclamare scioperi, si rivela assai meno reattiva e poco incline al dialogo quando si tratta di sedersi al tavolo per istituire dei Presidi che, durante le molteplici astensioni collettive, sappiano garantire l’integrale continuità del servizio a beneficio della sicurezza e dell’incolumità di tutti, anche degli stessi lavoratori che Filt vorrebbe rappresentare".

"Nella precedente nota prot. 12188 del 26/09/2024 la medesima Commissione ha altresì ribadito che 'l’impresa interessata dall’astensione collettiva esercita l’attività strumentale ad una pluralità di servizi pubblici essenziali o meglio, concorre all’erogazione, in sicurezza, di una pluralità di servizi pubblici essenziali finali, quali la circolazione autostradale, il trasporto ferroviario ed il servizio sanitario'. Ciò a dire, ribadisce l’Amministratore Delegato Antonio Musacchio, 'la sicurezza non ammette sconti e non ha quindi senso parlare di contingenti minimi quando è in gioco la vita delle persone: tali contingenti minimi sono infatti dettati da precise norme e non sono comprimibili a danno della sicurezza e salute del cittadino'. A ciò si aggiunga, prosegue Musacchio, che 'il sindacato Filt Cgil che ha proclamato lo sciopero del 7 ottobre e dello scorso 16 settembre non è il sindacato di riferimento, perché non è firmatario del Ccnl Sorveglianza Antincendio Anisa Confindustria, vale a dire il Contratto maggiormente rappresentativo del settore'".

Secondo Gsa, "la Filt Cgil sta operando, quindi, al di fuori delle normali regole della rappresentatività, pretendendo di intervenire al di fuori delle regole in ambito di una contrattazione collettiva non sottoscritta dalla stessa. Il Ccnl 'Sorveglianza Antincendio', infatti, viene applicato a migliaia di lavoratori e da tutte le aziende appartenenti al settore in cui opera Gsa, racchiudendo in sé caratteristiche contrattuali specifiche, specialistiche ed afferenti le attività effettivamente svolte dalle imprese esecutrici appalti in sede civile e terrestre specialmente come, ad esempio, in ospedali, infrastrutture di trasporto, enti fieristici, oil and gas, grande distribuzione organizzata e in genere nelle attività ad alto rischio, porti inclusi. Ed ancora tutta la copiosa giurisprudenza amministrativa degli ultimi 15 anni conclama che il Ccnl 'Sorveglianza Antincendio' è il cd contratto di punta del settore ed il maggiormente rappresentativo. In ottica di tutela per i propri lavoratori, la Società informa che Anisa sta comunque già negoziando con il sindacato firmatario il rinnovo del contratto collettivo 'Sorveglianza antincendio' Anisa Confindustria, in scadenza nel 2025 che riserverà senz’altro miglioramenti. Gsa ribadisce quindi che, nell’ambito della suddetta trattativa condotta in seno alla propria associazione di categoria aderente a Confindustria, farà il massimo sforzo possibile per venire incontro alle esigenze dei lavoratori, confidando - conclude la nota - che questa soluzione possa trovare, al più presto, il più ampio consenso di tutte le parti sociali, con coscienza del mercato e delle regole dello stesso".

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Cronaca

Allerta meteo rossa oggi in Lombardia, pioggia al Nord e...

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Bergamo e Lecco chiudono le scuole superiori

Auto bloccate in un sottopasso

Il maltempo torna oggi sull'Italia, con pioggia e vento, e scatta l'allerta meteo rossa in Lombardia con scuole superiori chiuse a Lecco e Bergamo. La giornata del 10 ottobre sarà caratterizzata dalla seconda perturbazione in pochi giorni, legata agli effetti dell'uragano Kirk che conclude il suo percorso tra Francia e Germania.

La pioggia sarà protagonista sin dalla mattina, con precipitazioni su Lombardia e Liguria. Con il passare delle ore, il maltempo si sposterà verso est - su Veneto e Friuli Venezia Giulia - e poi a Sud, in particolare su Emilia Romagna e Toscana, con qualche effetto su Lazio e Umbria. Sulle regioni adriatiche, vento e mare mosso. A sud, temperature in salita con valori quasi estivi. L'Italia, insomma, sembra divisa in due parti.

Allerta rossa in Lombardia

La Protezione Civile, in un questo quadro meteo, fa scattare l'allerta rossa per rischio idraulico e rischio idrogeologico su settori della Lombardia (Valchiavenna, Media-bassa Valtellina, Valcamonica, Lario e Prealpi occidentali, Orobie bergamasche).

Allerta arancione su parte della stessa regione e su tutto il Trentino Alto Adige. Valutata inoltre allerta gialla sull'intero territorio di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria e su bacini di Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria.

Rischio idraulico arancione per Emilia Romagna (Pianura reggiana, Pianura modenese, Pianura reggiana di Po), Lombardia (Alta pianura orientale, Pianura centrale, Laghi e Prealpi orientali), Trentino Alto Adige (Provincia Autonoma di Trento) e Veneto (Adige-Garda e monti Lessini).

Bergamo e Lecco, quali scuole chiudono

Le condizioni meteo inducono Bergamo e Lecco a chiudere le scuole superiori. La sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, ha disposto la chiusura sulla base della nota del prefetto, a seguito della riunione del Comitato di coordinamento soccorso della Prefettura con tutte le componenti del sistema di protezione civile convocata nella serata di oggi.

La situazione meteorologica potrebbe, infatti, presentare scenari di rischio di notevole intensità con il rischio, sulle Orobie Bergamasche, di 120/160 mm di pioggia che potrebbero provocare frane e l'esondazione dei fiumi Serio e Brembo già in sofferenza per le precipitazioni avvenute in questi giorni. La misura non riguarda le altre strutture scolastiche cittadine, quali le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado.

A Lecco la Prefettura del capoluogo ha disposto "la sospensione dell'attività didattica degli istituti superiori, sia pubblici che privati, e dei centri di formazione professionale, insistenti nei territori dei Comuni della provincia".

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Cronaca

Cibo e intossicazioni, cosa si rischia dai funghi alle...

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Sos dei tossicologi: ecco i rischi tra conservanti, pesticidi e additivi

Pasta al pomodoro - Fotogramma

Conservanti, pesticidi, additivi: dei rischi legati alla presenza nella catena alimentare e produttiva di queste sostanze si è discusso in questi giorni all'interno del G7 Salute di Ancona, durante la tavola rotonda 'Sicurezza alimentare' organizzata dalla Società italiana di tossicologia (Sitox). L'evento, parte del calendario di 'Extra G7 Salute', è stato moderato dal presidente nazionale di Sitox, Orazio Cantoni, e ha visto la partecipazione di illustri esperti del settore. Cantoni ha sottolineato l'importanza di garantire una corretta informazione e protezione del consumatore: "Abbiamo analizzato i rischi connessi non solo alle sostanze presenti negli alimenti - ha detto - ma anche a fenomeni di sofisticazione alimentare e frodi, illustrando come la scienza può aiutare a prevenire e individuare questi rischi, proteggendo la fiducia dei consumatori".

Uno dei temi centrali della tavola rotonda è stato il dibattito sull'uso del glifosato, un erbicida largamente utilizzato in agricoltura, divenuto esempio emblematico di cattiva informazione. Contrariamente alle preoccupazioni sollevate da alcune agenzie - riporta una nota - come l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), che lo hanno classificato come potenzialmente cancerogeno, diversi enti regolatori internazionali, come l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) e l'Epa (Environmental Protection Agency) negli Stati Uniti, hanno ribadito che il glifosato non rappresenta un rischio significativo per la salute umana, se utilizzato nelle giuste dosi. Gli esperti hanno sottolineato che la sicurezza del glifosato è garantita quando rispettate le quantità prescritte dalle normative vigenti.

"Le dosi autorizzate sono frutto di un'attenta valutazione scientifica, volta a limitare al massimo l'esposizione della popolazione. Come accade per altre sostanze - ha spiegato Corrado Galli, past president Sitox - è la dose che determina la tossicità: livelli troppo alti potrebbero essere pericolosi, ma alle dosi comunemente utilizzate in agricoltura il glifosato non presenta rischi significativi per la salute. Studi approfonditi, come l'Agricultural Health Study, hanno dimostrato che non esiste un legame tra l'uso del glifosato da parte degli agricoltori e un aumento del rischio di tumori. E' stato altresì ribadito che il controllo delle infestanti attraverso l'uso di erbicidi come il glifosato contribuisce a mantenere alte le rese agricole, evitando tecniche più invasive e meno sostenibili per l'ambiente".

I rischi di intossicazione

Nella seconda parte della tavola rotonda, il focus si è spostato sulla sicurezza degli alimenti consumati e sui rischi di intossicazioni alimentari. Carlo A. Locatelli, direttore del Centro antiveleni Irccs Maugeri Pavia e membro Sitox, ha sottolineato come il centro riceva 105mila richieste di consulenza all'anno, pari a circa 200 al giorno. "Quello dei funghi - ha evidenziato - è l'esempio 'stagionale' perfetto per far capire come riusciamo ad intossicarci senza bisogno di acquistare alimenti contaminati al supermercato. Ma è capitato anche di trovare alcaloidi tropanici negli spinaci, dovuti alla contaminazione con stramonio, finito per errore nella catena di produzione. Anche i piselli occasionalmente risultano contaminati da sostanze pericolose". Locatelli ha anche parlato delle insidie rappresentate dalle piante velenose, spesso confuse con quelle commestibili: "Il colchico autunnale, o falso zafferano, è un fiore bellissimo ma estremamente velenoso, e ci sono stati casi di persone che lo hanno usato per cucinare, con esiti purtroppo mortali. Simili errori - ha avvertito l'esperto - capitano anche con la mandragora, raccolta per sbaglio e ingerita". Inoltre, il professore ha ricordato il rischio rappresentato dalle conserve casalinghe: "Ogni anno si verificano decine di casi di intossicazione da botulino, direi almeno una cinquantina, legati proprio a prodotti fatti in casa".

Gli esperti hanno poi rimarcato l'importanza di scegliere alimenti di stagione e poco processati. "E' fondamentale che i consumatori prestino attenzione alla stagionalità dei prodotti, scegliendo frutta e verdura di stagione, che offre il massimo in termini di freschezza e nutrienti, riducendo anche i rischi legati alla conservazione prolungata. Inoltre, gli alimenti poco processati sono una scelta sicura per limitare l'esposizione a conservanti e altre sostanze chimiche che possono aumentare i rischi per la salute".

Tra i relatori della giornata il Capitano Alfredo Russo, Comandante del nucleo Nas di Ancona; Andrea Terron, Senior scientific officer di Efsa, e Antonio Iaderosa, Capo Compartimento Centro Repressioni e Frodi Marche/Emilia-Romagna, con un focus su come proteggere il mercato alimentare dalle frodi e garantire la sicurezza dei consumatori, dimostrando ancora una volta l'importanza di un approccio scientifico rigoroso per la tutela della salute pubblica. "In Italia - hanno assicurato - i controlli sugli alimenti sono una cosa seria, l'organizzazione è eccezionale. Gli alimenti sono sottoposti a rigorose verifiche e i ritiri scattano immediatamente appena viene identificato un rischio".

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Cronaca

Crotone, indagato per tentato omicidio figlio 18enne del...

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Il giovane ripreso in un video mentre raccoglie la pistola dell'agente pestato da terra e tenta di sparare

Il video del pestaggio del poliziotto a Crotone dopo l'omicidio del tiktoker Chimirri

È stato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di tentato omicidio e lesioni personali Domenico Chimirri, il figlio diciottenne di Francesco Chimirri, il pizzaiolo tiktoker rimasto ucciso nel corso di una sparatoria con un agente della polizia di Stato, Giuseppe Sortino, nel pomeriggio di lunedì, nel quartiere popolare di Lampanaro.

Sortino è indagato per omicidio ed è ricoverato nell'ospedale 'Pugliese' di Catanzaro a seguito delle gravi ferite riportate. In queste ore la Procura di Crotone sta notificando gli avvisi di garanzia anche ad altri soggetti che avrebbero partecipato al pestaggio del poliziotto, mentre una persona è stata denunciata per favoreggiamento.

Al vaglio degli inquirenti il video, diffuso sui social, in cui si nota il figlio di Chimirri nel tentativo di raccogliere da terra la pistola d'ordinanza di Sortino e di sparare al suo indirizzo, ma l'arma a quel punto si sarebbe inceppata. Poste sotto sequestro le auto coinvolte nel sinistro che ha preceduto la sparatoria. Le indagini sono coordinate dal pm della Procura di Crotone, Alessandro Rho.

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