Malattia mentale, esperti: “Almeno 2 mld di euro e 30% di personale in più”
Giornata mondiale, con 'Everyone4MentalHealth' i Comuni in campo contro lo stigma
I disturbi mentali costano all'Europa circa 800 miliardi di euro all'anno. L'Italia, però, destina soltanto circa il 3% del Fondo sanitario nazionale alla salute mentale. Per affrontare adeguatamente le sfide poste da queste patologie, è necessario un incremento di almeno 1,9 miliardi di euro nei prossimi 3 anni, per raggiungere la percentuale minima del 5%. La salute mentale ha bisogno di almeno 2 miliardi in più e del 30% di personale in più, pari a circa 7.500 operatori. Tanti ne mancano, infatti, per poter prendere in carico tutte le persone che hanno bisogno di aiuto, secondo il Collegio nazionale dei direttori dei Dipartimenti di salute mentale.
Proprio per sottolineare l'importanza della salute mentale per il benessere complessivo dell'individuo e per rivendicare un ruolo da protagonisti nelle scelte che riguardano questa materia, diversi Comuni italiani hanno dato vita a 'Everyone4MentalHealth', un'iniziativa della Rete Città sane Oms, promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità - ricorda una nota - con l'obiettivo di aiutare le città a diffondere consapevolezza sulla salute pubblica a sviluppare politiche e programmi per il benessere di cittadini e cittadine. Per tutto ottobre, mese in cui ricorre la Giornata mondiale della salute mentale che si celebra oggi, gli enti locali aderenti all'iniziativa promuoveranno incontri, attività e confronti su questo tema. Diverse le città che hanno già aderito alla chiamata della Rete, che rimarrà aperta nei prossimi mesi, organizzando iniziative sui loro territori: Milano, Verona, Torino, Ancona, Monza, Bergamo, Cisternino, Udine, San Mauro Pascoli , ma altre si aggiungono in queste ore.
"La Rete Città Sane Oms - afferma Lamberto Bertolé, presidente della Rete e assessore al Welfare e salute del Comune di Milano - nasce da un presupposto che ancora oggi, nonostante la lunga pandemia ci abbia dimostrato il contrario, fatica a trovare accoglimento e riscontro nella gestione del sistema sanitario nazionale: le città sono i luoghi dove si manifestano le esigenze di salute dei cittadini e delle cittadine e devono quindi essere protagoniste della costruzione delle strategie e della programmazione degli interventi. Da sempre la salute mentale viene considerata un tema di serie B nonostante, soprattutto nei grandi centri urbani, sia emerso con forza in questi anni quanto questa incida sulla qualità della vita dei cittadini e delle cittadine. Metterla al centro del dibattito deve essere allora una priorità di tutte le istituzioni e proprio dai Comuni parte un appello che trova concretezza in tantissime iniziative che si realizzeranno sul territorio. Ci auguriamo di non essere lasciati soli in questa sfida e chiediamo al Governo e al sistema sanitario una risposta sempre più forte ed efficace".
Diverse le iniziative previste. Lo scorso 6 ottobre, all'Extra G7 Salute di Ancona, alla presenza di oltre 1.200 cittadini si è svolto lo spettacolo di sensibilizzazione sulla salute mentale dei comici Ale&Franz. Oggi, 10 ottobre, il tram della salute mentale percorrerà le strade di Milano per incontrare la cittadinanza e portare alle fermate il suo messaggio contro lo stigma. Previste, inoltre, rassegne cinematografiche dedicate, presentazioni di libri, dibattiti con professionisti ed esperti. L'intenzione è quella di mettere il tema al centro del dibattito nazionale, orientare i cittadini alla conoscenza dei servizi sui territori e promuovere la nascita di sinergie tra le tante associazioni che lavorano in questo campo.
L'investimento sulla salute mentale, come dimostra il rapporto 'Headway - Mental Health Index 4.0' dello scorso settembre, pubblicato dal gruppo Teha, produce importanti benefici: se è vero, infatti, che i disturbi mentali costano all'Europa circa 800 miliardi di euro all'anno, è anche vero che ogni euro destinato alla cura e alla prevenzione genera un ritorno di 4,5 euro, grazie alla riduzione dei costi sanitari e al miglioramento della produttività, anche nel mercato del lavoro. Il rapporto evidenzia, inoltre, come i disturbi mentali sono ora la terza patologia più comune tra i bambini sotto i 15 anni nell'Ue. Tra quelle più diffuse ci sono depressione, ansia e disturbi del comportamento. Tali disturbi non solo sono un peso per i sistemi sanitari, ma limitano anche il potenziale educativo e sociale di molti giovani. E' importante lavorare sull'accesso ai servizi. Secondo le stime Ipsos, sebbene il 76% degli italiani consideri la salute mentale importante come quella fisica, solo il 39% ritiene che il sistema sanitario fornisca trattamenti equamente efficaci per entrambe. Tema centrale è anche l'aderenza terapeutica corretta. Uno studio pubblicato nel 2022 su 'The Lancet Psychiatry' ha evidenziato che una parte significativa dei pazienti sospende il trattamento già entro i primi 3 mesi. Altri studi recenti in Italia e nel mondo hanno confermato che circa il 50% dei pazienti che iniziano una terapia farmacologica per disturbi della salute mentale, come antidepressivi o ansiolitici, tende a interrompere il trattamento prima del previsto a causa dello stigma a essi associato.
"La campagna di Everyone4MentalHealth - osserva Alberto Siracusano, coordinatore del Tavolo tecnico ministeriale per la salute mentale - è un'iniziativa di grande valore, che promuove una cultura volta a superare stigmi e pregiudizi ancora troppo diffusi. Informare correttamente e favorire il dialogo con esperti e professionisti è fondamentale per cambiare la percezione e dimostrare che 'non c'è salute senza salute mentale'. E' importante favorire la discussione sull'influenza che temi cruciali come la povertà educativa, il benessere nei luoghi di lavoro e l'inclusione sociale attraverso lo sport hanno sulle vite di tutti. L'impegno di questi Comuni è prezioso perché il loro ruolo è fondamentale per sviluppare politiche inclusive che sostengano il benessere psicologico delle comunità. Everyone4MentalHealth - conclude - rappresenta un modello concreto di come, attraverso una collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore, si possa costruire una società più attenta e inclusiva".
Salute e Benessere
Bignami (Siaarti): “Da Ia a smart-watch, terapie...
Al 78esimo congresso della Società scientifica a Napoli, 'per un monitoraggio più stretto fondamentali anche telemedicina e dispositivi indossabili’
"Dall’Intelligenza artificiale all’utilizzo di smart-watch, dalla telemedicina ai dispositivi indossabili. Le nostre terapie intensive sono sempre più hi-tech. Le nuove tecnologie in anestesia, rianimazione, terapia intensiva, emergenza, urgenza, terapia del dolore e iperbarica ci aiutano in moltissimi modi. Sicuramente ci consentono un monitoraggio sempre più stretto dei pazienti e un migliore trattamento nel post ricovero ospedaliero". Lo afferma all’Adnkronos Salute Elena Bignami, professore ordinario di Anestesiologia e Terapia Intensiva e del Dolore presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università di Parma e presidente eletto di Siaarti per il triennio 2025-2, in occasione del 78esimo congresso nazionale della Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore, in corso a Napoli.
"Non solo l'intelligenza artificiale, ormai a noi nota già in Radiologia per la diagnostica per immagini – spiega Bignami – un grande aiuto arriva dagli smart-watch che possono essere un alert. Quotidianamente in anestesia, per esempio, le tecniche di intelligenza artificiale ci aiutano nella fase organizzativa della programmazione delle sale operatorie, evitando di avere problemi ad esempio rimandando gli interventi, o non essere adeguati nella tempistica. Inoltre, ci permettono di stratificare il rischio del nostro paziente, così come in terapia intensiva, e andare sempre di più verso la medicina personalizzata. Noi identifichiamo precocemente un paziente con una specifica diagnosi e riusciamo a proporre il trattamento giusto per quel paziente in quel momento".
"Un'altra cosa molto interessante nella fase perioperatoria", periodo che va dall'ingresso del paziente in sala operatoria fino al suo trasferimento in sala risveglio, "è la possibilità di unire l'intelligenza artificiale, per esempio, ai dispositivi indossabili che sono una nuova tecnologia. E quindi questo ci permette di scindere quel binomio difficile tra logistica e funzione. Non tutti i pazienti da terapia intensiva sono così gravi ma al tempo stesso non tutti i pazienti sono così tranquilli da non poter avere un monitoraggio. E quindi questi dispositivi indossabili, i cui i risultati vengono registrati con l'intelligenza artificiale, ci permettono uno stretto monitoraggio. Un'altra applicazione molto importante è la telemedicina che, insieme all'Ia, in terapia del dolore è fondamentale".
Salute e Benessere
G7 Salute, Ryan (Oms): “Antibiotici tra più grandi...
"Investire nell'agricoltura e negli allevamenti, questi farmaci non vanno usati per far crescere gli animali"
"L’antibiotico-resistenza sta diventando il più grande killer in tutto il mondo, anche per l'Occidente non è una sfida lontana. Io ho perso mio zio per l’antibiotico resistenza perché è stato infettato in ospedale. Gli antibiotici sono una delle più grandi invenzioni della storia umana e noi stiamo distruggendo questa grandissima invenzione usandola troppo sugli esseri umani. L’unico modo per combattere il problema sono le giuste politiche: tendiamo a colpevolizzare le persone e i medici, ma questo è un problema che riguarda le politiche, affinché gli antibiotici siano usati nel modo corretto sugli umani e sugli animali e non per fare crescere gli animali. Al momento ci sono delle politiche sbagliate e non dovremmo incolpare i singoli, anche se ciascuno ha la propria responsabilità. Ma troppe volte i governi spostano la responsabilità dalle politiche e dalle autorità di controllo alla comunità. Gi investimenti sono necessari ma non risolvono tutto, ci vuole consapevolezza, educazione e giuste politiche". Così Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma Emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ospite del G7 Salute ad Ancora in un punto stampa con i giornalisti.
"È necessario anche investire in agricoltura: l’obiettivo è non incentivare l’utilizzo di antibiotici come fattore di crescita per l’agricoltura e l’allevamento. Dobbiamo trovare dei modi per incentivare l’agricoltura ad abbandonare questo approccio - ha rimarcato - Non voglio spaventare le persone, lo stato a livello globale delle persone è sicuramente meglio oggi che in passato. Tuttavia l'Europa è stata sempre a rischio pandemie e l'Italia è particolarmente a rischio per la sua storia di viaggi e scambi commerciali, allo stesso tempo anche se siamo più forti non è detto non ci siamo più pericoli da un punto di vista sanitario".
Salute e Benessere
Tumori, a Barilla ‘Premio impatto 2024’ per info a...
Oggi la premiazione a Milano per il progetto realizzato in collaborazione con Breast Unit dell’Aou di Parma
Viene celebrata oggi all'Università Bocconi di Milano, la cerimonia di premiazione della terza edizione del ‘Premio impatto’. Il riconoscimento, che evidenzia l'importanza crescente della valutazione dell'impatto generato dalle aziende, ha premiato il Gruppo Barilla e la sua iniziativa dedicata all’informazione e prevenzione in azienda dei tumori al seno. Il progetto promosso da Barilla, che ha offerto alle persone che lavorano nel gruppo un programma di incontri presso la sede centrale, a Pedrignano (Parma), proprio nei luoghi in cui i dipendenti degli uffici, del pastificio e del molino Barilla passano gran parte del loro tempo. L’iniziativa - si legge in una nota - è realizzata in collaborazione con la Breast Unit dell’Azienda ospedaliero universitaria di Parma. I medici dell’ospedale Maggiore si sono resi disponibili a portare sui luoghi di lavoro dell’azienda le loro competenze e la cultura della prevenzione, con la possibilità di richiedere consulenze individuali. Inoltre, materiali informativi digitali sono disponibili sulla Intranet aziendale.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la possibilità di prevenzione di tutti i casi di cancro sono tra il 30 e il 50%. Per alcune tipologie di tumore, come quello alla mammella, una diagnosi precoce aumenta notevolmente le aspettative di vita e la prevenzione e l’adozione di corretti stili di vita giocano un ruolo fondamentale. Per questo, Barilla ha dedicato alle sue persone anche questa iniziativa che mira a chiarire dubbi, approfondire la conoscenza di sé, spiegare quanto sia importante conoscere il proprio corpo e aderire ai programmi di prevenzione.
Il Premio impatto per Barilla è un importante riconoscimento dell’impegno quotidiano verso le 9mila persone che, ogni giorno, creano e mantengono il valore aziendale e aiutano l’azienda a concretizzare la sua purpose ‘La gioia del cibo per un mondo migliore’. Il loro benessere, la loro salute, e la sicurezza sono al centro delle priorità del Gruppo. Va in questa direzione anche il programma ‘sì.Mediterraneo’, nato da una collaborazione tra il dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e l'Università degli Studi di Parma, che ha permesso di sensibilizzare tutte le persone Barilla nel mondo sui benefici della dieta mediterranea, la migliore per prevenire i tumori, e sulle abitudini alimentari corrette.
L’impegno va anche verso i consumatori. Il Gruppo di Parma è in prima fila per favorire la diffusione della dieta mediterranea e di corretti stili di vita nel mondo, grazie ad una presenza capillare in oltre 100 Paesi in cui porta ogni anno circa 2 milioni di tonnellate di cibo ispirato alla dieta mediterranea: buono, nutrizionalmente equilibrato e da filiere sostenibili. In particolare, la produzione di pasta e sughi, in pratica tutto il necessario per “assemblare” il piatto simbolo della dieta mediterranea, rappresenta oltre il 50% del fatturato.
Come azienda alimentare, l’attenzione di Barilla per la nutrizione e per la promozione di stili di vita sani vanno di pari passo: sono quasi 500 i prodotti riformulati dal 2010, 16 quelli con un miglior profilo nutrizionale lanciati nel 2023 (per ridurre il contenuto di grassi, grassi saturi, sale e/o zucchero o incrementando il contenuto di fibre). L’azienda si impegna inoltre a sviluppare attività educative e informative per le nuove generazioni: attraverso Giocampus e Vivismart Barilla ha coinvolto oltre 44.500 i bambini in attività dedicate all’educazione alimentare, motoria e corretti stili di vita. Un altro segno dell'impegno del Gruppo è la collaborazione, attiva da diversi anni, con la Lilt Milano, Lega italiana per la lotta contro i tumori. L'azienda sostiene l'associazione attraverso donazioni dei propri prodotti, che vengono inclusi nel pacco alimenti distribuito mensilmente ai beneficiari di tutte le età che si trovano in condizioni di fragilità economica e sociale.