Bper, Papa: “Piano industriale tappa cruciale, abbiamo avuto crescita rilevante”
"Extraprofitti? allineato ad Abi, ma definire cosa si intende"
La giornata di oggi "segna una tappa cruciale nel percorso della banca. Negli ultimi anni abbiamo avuto crescita rilevante che ci posiziona tra le principali banche italiane, siamo la terza banca in Italia per numero di clienti (5 milioni) e abbiamo un totale di 300 miliardi di euro di asset clienti". Lo ha affermato oggi Gianni Franco Papa, ad di Bper, durante la presentazione del piano industriale 2024-2027.
"Il nostro piano è semplice - ha sottolineato l'ad -, e si basa su 3 pilastri: liberare pieno valore clienti attraverso prodotti personalizzati sui bisogni del segmento retail e private; catturare le latenti economie di scala aumentando la produttività grazie ai processi offerti dall’automazione e dall'Ia e, infine, far leva sullo stato patrimoniale". "Sono obiettivi ambiziosi, ma realistici" ha chiosato Papa.
Sulla tassazione degli extraprofitti "mi allineo a quanto è stato proposto dal comitato esecutivo dell’Abi. Riteniamo che i versamenti devono avere natura predeterminata e temporanea, con effetti esclusivamente finanziari, senza effetti retroattivi e salvaguardando i bilanci delle banche. Bisogna poi definire che cosa si intende per extraprofitti" ha affermato Papa, che poi ha aggiunto: "Le operazioni di M&A devono creare valore per la banca e gli azionisti. Il piano è stand alone e puntiamo su questo. Il piano è organico e rimaniamo così come siamo, siamo la terza banca in Italia". Inoltre, secondo Papa, “è giusto che lo faccia Unicredit e spero che riesca a farlo. Ritengo che l’Europa abbia bisogno di banche grandi perché, in questa situazione di polarizzazione tra Stati Uniti e Cina, o l’Europa inizia a muoversi o siamo finiti” rispondendo alle domande dei cronisti in merito all'acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit.
Ed ancora: "Abbiamo preso un impegno sui dividendi di aumentare il pagamento, portando il payout al 75%, quest’anno abbiamo pagato il 30%, potandoci a livello delle altre banche. La possibilità di buyback non è prevista dal piano e pertanto per i prossimi 3 anni è da escludere". Infine: "Se i livelli della banca saranno quelli giusti valuteremo le azioni da fare, ma qualunque M&A deve portare valore a banca e a suoi azionisti. Abbiamo una grande opportunità di crescita e sviluppo con la clientela esistente. Abbiamo bisogno di tempo per pianificare questo nuovo progetto di sviluppo che prevediamo con il piano e poi vediamo se ci saranno le condizioni future".
Economia
Bper Banca approva il piano industriale 2024-2027
In occasione del Capital market day, Bper Banca ha presentato a Milano, con una conferenza stampa, il nuovo piano industriale 2024-2027. Tre i pilastri al centro del programma: liberare il valore della clientela, migliorare e modernizzare la banca, e mantenere un capitale forte per un piano che vuole essere dinamico e proattivo.
Economia
Turismo, su sostenibilità si gioca il futuro. Sangalli:...
L'appello di Confcommercio dal Tgg di Rimini. Attenzione all'ambiente ma non solo, serve anche sostenibilità economica e l'Italia si piazza quinta nel mondo per spesa stranieri con 56 mld dollari
“L’Italia migliora le sue performance e il turismo si conferma una risorsa preziosa per creare ricchezza e nuova occupazione. Ma sulla sostenibilità si gioca il futuro di tutti. Le imprese stanno correndo per adeguare i propri standard, incontrando, peraltro, l’apprezzamento dei viaggiatori ma il governo le deve sostenere in questa fase di transizione”. È l'appello lanciato dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, in occasione del report della confederazione al convegno "Turismo obiettivo 2035: momento della verità e nuove sfide. Clima, migrazioni e strategie di adattamento" nell'ambito del Ttg Travel Experience di Rimini. "È chiaro che il turismo sia una delle nostre carte vincenti; auspichiamo, dunque, - ha sollecitato Sangalli - che vengano adottate politiche strutturali, adeguate e di lungo respiro, che tengano in considerazione anche la crescente interconnessione di questo settore con i temi della sostenibilità".
Del resto, la richiesta di un turismo più sostenibile arriva proprio dai consumatori. Infatti, 7 italiani su 10 secondo un’indagine Confcommercio Swg, valutano positivamente la loro scelta di vacanza se trovano nei servizi turistici personale formato sulle tematiche ambientali. Addirittura il 35% dei turisti sarebbe disposto a pagare un costo maggiore pur di usufruire di servizi turistici che adottano comportamenti di sostenibilità ambientale per hotel, ristoranti e stabilimenti balneari.
Sostenibilità ambientale ed economica e durante il convegno è stato evidenziato come da oggi al 2035 emergeranno nuovi Paesi sia per quanto riguarda le spese dei turisti che i ricavi. L'Italia, che attualmente riceve molti turisti da Germania e Stati Uniti, dovrà adattarsi e cercare di attrarre visitatori dai Paesi in più rapida crescita. Entro il 2035, l'India avrà un'economia cresciuta del 256%, mentre altri Paesi come Indonesia, Cina, Turchia e Emirati Arabi vedranno aumenti superiori al 100%. Stati Uniti cresceranno del 40%, mentre Germania e Francia avranno aumenti limitati
Quanto al valore della spesa dei turisti internazionali nelle diverse destinazioni, a livello mondiale, gli Stati Uniti sono al primo posto con un valore che ha superato i 175 miliardi di dollari. La Spagna è il primo Paese europeo, con una spesa di 92 miliardi di dollari, e supera sia il Regno Unito che la Francia. L’Italia si è posizionata al quinto posto, con circa 56 miliardi di dollari, superando di poco gli Emirati Arabi Uniti, secondo una elaborazione di Confcommercio su dati Unwto.
Economia
Imprese, Icch: “Globalizzazione e tecnologie, così è...
Presentata la nuova ricerca sul funzionamento dei processi di formazione delle opinioni nei confronti delle aziende
Si è svolta oggi presso la sede del Centro Svizzero a Milano la presentazione della nuova ricerca dal titolo 'Corporate reputation: tendenze emergenti e implicazioni strategiche', realizzata da Icch e Università Iulm. La ricerca esplora le tendenze emergenti sulla reputazione aziendale, fornendo importanti strumenti a manager, accademici e studenti.
Il modo in cui si forma la reputazione aziendale, infatti, ha subìto profondi cambiamenti negli ultimi 10 anni, principalmente a causa della rapida evoluzione tecnologica, della crescente interconnessione globale e delle mutevoli aspettative della società nei confronti delle imprese. L’ascesa delle tecnologie digitali, la globalizzazione e una maggiore consapevolezza degli stakeholder hanno reso la gestione della reputazione più complessa e critica, garantendo un accesso senza precedenti alle informazioni e una capacità di condividere le proprie esperienze e opinioni in modo ampio e rapido. Maggiore trasparenza che implica però anche più vigilanza e reattività nella gestione della propria reputazione.
Pierangelo Fabiano, Segretario generale di Icch, ha dichiarato: "Crediamo che riflettere sulla gestione della propria corporate e brand reputation, in un contesto sempre più interconnesso, attento ai temi sociali e di sostenibilità e in rapido mutamento come quello odierno, in cui l’avvento dell’Ai crea nuove opportunità ma pone anche sfide e interrogativi, sia fondamentale per il nostro network e siamo felici di ospitare questo dibattito".
"Con la presentazione di oggi -prosegue Fabiano- festeggiamo anche i tre anni di attività di Icch. Solo qualche numero: in 3 anni abbiamo riunito più di 45 manager oggi membri del Comitato Scientifico, 7 docenti internazionali membri del Comitato accademico, prodotto 7 ricerche e 12 magazine tematici, che abbiamo presentato in eventi molto partecipati, punto di partenza per riflessioni sul futuro della comunicazione e del mondo corporate. Siamo entusiasti dei tanti progetti in cantiere per il 2025, tra cui il nono Premio Giovani Comunicatori Icch, il nostro nuovo podcast, il sito e il magazine bilingue. In lavorazione anche le nuove ricerche e i nuovi numeri della rivista. Così Icch sta diventando un osservatorio a tutto tondo, punto di riferimento per tanti stakeholder del mondo aziendale e accademico, anche a livello internazionale".
Il dibattito introdotto da Fabio Bocchiola, presidente Swiss Chamber e Pierangelo Fabiano, Segretario generale di Icch, è proseguito con la presentazione della ricerca a cura della professoressa Stefania Romenti, coordinatrice del Comitato accademico di Icch e professore ordinario di comunicazione strategica e sostenibilità dell’Università Iulm che ha illustrato i risultati. "Negli ultimi 10 anni sono state pubblicate circa 1000 ricerche scientifiche l'anno sui processi sociali che sottendono la valutazione delle aziende e della loro reputazione. Stigma, status e prestigio organizzativi, legittimità e impatto sociale si intrecciano per formare un tessuto reputazionale complesso e dinamico", ha dichiarato la professoressa Stefania Romenti, presentando le analisi elaborate dal Centro di ricerca per la comunicazione strategica (CEcoms) dell’Università Iulm.
A seguire, due tavoli di lavoro con la presenza di importanti manager della comunicazione. Protagonisti del primo, sul tema della crisi della reputazione e di come proteggere il brand, Cristina Camilli, direttore relazioni istituzionali, comunicazione e sostenibilità di Coca-Cola Italia e Albania, Erika Mandraffino, direttrice comunicazione esterna di Eni, Stefano Tassone, head of group communications di Mediobanca, e Fabio Ventoruzzo, corporate communications & sustainability director di Sisal. Al secondo invece, sull’attuale tema di come sviluppare una buona reputazione attraverso le nuove piattaforme digitali, hanno partecipato Alessandra Bianco, corporate communication director di Lavazza Group & Lavazza eventi sole director, Enrico Bocedi, global public affairs, communications & sustainability senior director di Campari Group, Luca Di Persio, managing director marketing, innovation and business services dell’agenzia Ice - Italian trade & investment agency e Alicia Lubrani, chief marketing officer di Axpo Italia e amministratore delegato di Pulsee Luce e Gas.