Natalità: Affinita (Moige), ‘con Generazione G aiutati oltre 250 genitori fragili’
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“Il progetto Generazione G ha avuto un impatto molto forte. Ha coinvolto oltre 250 genitori fragili che sono stati sostenuti e aiutati, attraverso la creazione di una vera e propria rete di rapporti nella sfida della genitorialità”. Lo ha detto Antonio Affinita, direttore generale Moige, Movimento italiano genitori, all’Adnkronos in occasione dell’evento organizzato a Milano per celebrare i risultati del primo anno di Generazione G, l’iniziativa lanciata da Prénatal con il supporto di Moige per rilanciare la natalità. “Nel dettaglio - continua - si tratta di genitorialità con problematiche di natura economica, sociale, relazionale e linguistica, che sono state affiancate dai genitori esperti e sono stati coinvolti nel tessuto sociale e aiutati nelle loro esigenze. Per questo, siamo molto contenti di come sta procedendo il progetto attualmente in corso, in quanto dai primi risultati raccolti si evidenzia un impatto sociale positivo davvero molto importante”.
Nei primi 12 mesi di attivita, con il progetto sono stati raccolti fondi per 800mila euro, grazie alle donazioni di partner e clienti, e sono state coinvolte 14 regioni dello Stivale e 264 famiglie fragili. Moige ha svolto un ruolo strategico per la creazione della rete dei genitori esperti (profili professionali tra cui mamme e papà lavoratori o in pensione, pedagogisti, psicologi, medici, ostetriche, consulenti familiari, mediatori familiari, doule) adeguatamente formati per fornire il giusto sostegno, per garantire qualità ed efficienza, massima comprensione del suo valore e allineamento sui benefici che desidera generare, oltre che per trasferire l’importanza di un approccio sensibile e accorto nei confronti delle famiglie fragili.
“I genitori esperti - spiega Affinita - intervengono sulla genitorialità fragile alla luce di quelle che sono le loro esigenze. Ci sono situazioni in cui i genitori vengono aiutati nella loro quotidianità e soprattutto nella loro vita da genitore: dagli atti più semplici e elementari del preparare un pasto o fare un cambio pannolino, fino al sostegno nella difficoltà nel trovare un lavoro. È importante, quindi, che vengano affiancati da genitori esperti, che li aiutino a trovare una nuova formazione e possibilità professionale. I genitori in difficoltà, spesso, sono mamme e anche su questo aspetto siamo particolarmente attivi nel dare loro tutto il supporto necessario per aiutarle a uscire da questa situazione di emergenza - conclude - e disagio sociale”.
Cronaca
Sanità, anestesisti: “Effetti antimicrobico...
Giarratano (Siaarti): "Problema resterà insoluto fino a quando tutte le specialità e professioni non si siederanno allo stesso tavolo per affrontarlo in maniera radicale"
"Ad oggi non solo il rischio antimicrobico resistenza c'è, ma è destinato ad aumentare sempre di più: le terapie intensive ricevono ogni giorno pazienti che sviluppano sepsi o uno shock settico, per gli effetti dell'antimicrobico resistenza. Come Siaarti pensiamo che si debba sviluppare un piano a 360 gradi, abbiamo proposto per esempio che il meccanismo del sistema del Dm70 e delle reti ospedaliere preveda anche la sepsi e lo shock settico, perché vere e proprie emergenze sanitarie che vanno affrontate con modelli organizzativi diversi. Abbiamo presentato le nostre proposte nei tavoli tecnici del ministero della Salute". Così all'Adnkronos Salute Antonino Giarratano, presidente della Siaarti - Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore, a margine del 78esimo Congresso nazionale della società scientifica in corso a Napoli torna sull'impegno di Schillaci al G7 Salute di Ancona, durante il quale ha annunciato "nuove risorse per lotta all'antimicrobico resistenza".
Il problema dell'antimicrobico resistenza "resterà insoluto fin tanto che tutte le discipline, le specialità e anche le professioni, compresi gli infermieri, non siederanno allo stesso tavolo per affrontarlo in maniera radicale", conclude Giarratano.
Cronaca
Covid, Giarratano (Siaarti): “In terapia intensiva...
"Virus influenzale sarà più pericoloso per anziani e fragili"
"Al momento l'ondata del virus influenzale ci preoccupa più del Covid. E c'è una spiegazione: contro Sars-CoV-2 negli ultimi anni si è vaccinato con almeno 2-3 dosi il 70-80% degli anziani, pazienti fragili in generale. Invece, contro l'influenza, che quest'anno sarà particolarmente aggressiva, la popolazione a rischio è meno protetta perché non ha fatto la vaccinazione". Lo dice all'Adnkronos Salute Antonino Giarratano, presidente della Siaarti - Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore, a margine del 78esimo Congresso nazionale della società scientifica, in corso a Napoli.
"A differenza di quello che è avvenuto storicamente nelle vaccinazioni per l'influenza - spiega Giarratano - noi oggi ci troviamo con la maggior parte degli anziani e dei fragili non vaccinati o che non fanno vaccinazioni da anni. Quindi il Covid avrà sì un impatto importante, ma a preoccupare chi lavora in terapia intensiva sarà l'ondata dell'influenza che quest'anno agirà in maniera pericolosa, e quindi molto più pesante, nei confronti dei pazienti fragili e anziani".
"Dal punto di vista di noi anestesisti rianimatori - conclude Giarratano - il Covid e tutte le malattie virali determinano un'insufficienza d'organo nei pazienti fragili e creeranno problemi alle terapie intensive. E' ovvio però che, siccome la popolazione per Covid si è vaccinata in una percentuale che è quadrupla o quintupla rispetto a chi si vaccina per l'influenza, il messaggio per gli anziani è: fate il richiamo per il Covid non appena sarà il momento, ma categoricamente fate anche il vaccino antinfluenzale".
Cronaca
Sanità, Gaia l’AI assistente debutta nel pubblico:...
Oltre 200mila contatti nel 2023, 'è ormai matura, prossimo passo triplicare capacità risposta'
Gaia, l'Ai assistente virtuale, è diventata grande. Nell'ultimo anno ha debuttato anche nel mondo della sanità pubblica. E ora a Modena 'dà una mano' al Cup (Centro unico di prenotazione) per fissare gli appuntamenti ai pazienti fuori orario o nel weekend. A Padova invece aiuta i cittadini a gestire il cambio del medico di famiglia e del pediatra. "E' un supporto per gli operatori umani", con i quali lavora fianco a fianco, "senza sostituirli", assicura all'Adnkronos Salute Corrado Tritto, esperto di tecnologie sanitarie, Tech Sales Manager Area Healthcare di Gaia di Esosphera, gruppo Covisian. Gli sviluppi più recenti del progetto sono stati presentati oggi a Milano all'Healthcare Innovation Summit 2024. Con uno sguardo ai nuovi traguardi prefissati: "Puntiamo ad arrivare fino a triplicare la capacità di risposta" di Gaia, prospetta Tritto.
Nel settore sanitario, 'Smile Cx Gaia' - questo il nome completo del sistema - ha gestito oltre 200mila contatti nel 2023. Le conversazioni dedicate a prendere appuntamenti sono state 75mila. Nelle strutture che l'hanno adottata il 65% degli appuntamenti sono stati fissati dall'Ai. Com'è stata accolta l'assistente virtuale dai colleghi in carne e ossa e da medici e operatori? Secondo i dati diffusi oggi dagli sviluppatori del progetto, camici bianchi e infermieri sembrano apprezzare: secondo una ricerca presentata al meeting milanese, il 65% di loro vede Gaia come "un valido aiuto per rispondere alle domande dei pazienti".
E' anche una questione di tempo che si è costretti a dedicare alla gestione del cosiddetto carico amministrativo, segnalato dai clinici come responsabile del loro stress e burnout per oltre il 50% dei casi. Negli ambulatori medici, ricordano oggi gli esperti, si calcola che il 73% del tempo dei professionisti sanitari è bloccato da compiti amministrativi e solo il 27% rimane per i pazienti. Gaia, nelle intenzioni dei suoi promotori, nasce dunque per alleggerire i compiti amministrativi di strutture sanitarie e professionisti. Attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, questa Ai generativa è stata progettata per comprendere il linguaggio e le sue sfumature, "interagisce in modo semplice e intuitivo al telefono, con Sms, WhatsApp, e-mail", evidenziano gli esperti, "migliorando l'esperienza degli utenti e il loro coinvolgimento, e agevolando gli anziani e chi non ha familiarità con le prenotazioni e con i servizi via web".
(segue)