Carrieri (Siu): “Per la fertilità gli uomini facciano visita urologica a 18 anni”
"Diversamente dalle donne non si rivolgono allo specialista"
"Il tema della denatalità è una delle questioni che preoccupano il nostro Paese. Quest'anno contiamo 400mila nati in meno rispetto allo scorso anno. Sono numeri importanti che ci dicono che c'è sicuramente una preoccupazione in più per mettere su famiglia da parte di tanti giovani uomini. Ma c'è anche un tema legato alla diminuzione della capacità di fecondare da parte dell'uomo. In passato eravamo abituati, come uomini, a fare ai 18 anni la famosa visita di leva. Era una visita durante la quale si verificavano anche gli organi genitali maschili e si escludevano quelle patologie, tipo il varicocele, che possono portare a una diminuzione della fertilità. Questo 'pit stop' oggigiorno non c'è più perché la visita di leva obbligatoria e stata eliminata. C'è quindi meno prevenzione in questo campo". Lo ha detto Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia (Siu), all'Adnkronos Salute in occasione del Congresso nazionale Siu in corso a Bari.
"Gli uomini di 18 anni - continua Carrieri - diversamente da quello che avviene per le giovani donne che vanno precocemente dal ginecologo, non si rivolgono agli urologi per una valutazione iniziale della loro fertilità. Questo, sicuramente, è un dato che possiamo mettere in correlazione alla diminuzione dell'arrivo di nuovi nati in Italia. Sensibilizzazione" su questo tema "è la parola chiave. Dobbiamo far capire che prevenire è meglio che curare e, in campo di infertilità, una visita intorno ai 18 anni, per i nostri ragazzi, è utile al fine di verificare che non ci siano in atto quelle condizioni, quelle patologie - conclude - che possono portare ad una diminuzione della fertilità quando poi decideranno di mettere su famiglia".
Salute e Benessere
Sanità, associazioni tecnici sanitari: “Lauree...
'Al progetto portato avanti da Fnopi e ministeri competenti da subito abbiamo guardato con interesse'
"Soddisfazione per l'introduzione delle lauree magistrali per gli infermieri": così - in una nota - la Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Fno Trsm e Pstrp) accoglie il provvedimento definendolo "un passo avanti nella revisione della formazione universitaria delle professioni sanitarie".
La Federazione – si legge - esprime "apprezzamento per la nascita delle lauree magistrali a indirizzo clinico per gli infermieri, un passo concreto verso la revisione della formazione universitaria di secondo livello delle professioni sanitarie. Un progetto, quello portato avanti dalla Fnopi e i ministeri competenti, a cui sin da subito abbiamo guardato con interesse, condividendone presupposti e gli obiettivi. Confidiamo - prosegue la nota - che il risultato raggiunto contribuisca, da una parte, a rendere più attrattiva e gratificante la professione infermieristica e, dall'altra, a consentirle di rispondente sempre meglio ai bisogni di salute e di benessere dei cittadini, in una logica interprofessionale".
Il processo di valorizzazione delle professioni sanitarie portato avanti dal ministero della Salute - conclude la nota - "interessa anche le nostre". Ultima importante testimonianza ne è il tavolo interministeriale di cui, oltre alla nostra Federazione nazionale e al ministero della Salute, fanno parte il Mur, il Cun, la Crui e la Conferenza permanente delle classi di laurea delle professioni sanitarie. Dopo i tre temi che abbiamo indicato come prioritari, condivisi con le Commissioni di albo nazionali, al tavolo porteremo anche le nostre proposte di revisione della formazione magistrale per le professioni Tsrm e Pstrp".
Salute e Benessere
Sanità, Fnopi: “Riforma epocale su lauree e...
Importante annuncio del ministro della Salute Schillaci al consiglio nazionale della Federazione degli Ordini
Verso una riforma epocale per gli infermieri con le lauree magistrali a indirizzo clinico e la prescrizione infermieristica. La Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) esprime soddisfazione dopo l'intervento del ministro della Salute, Orazio Schillaci, al Consiglio nazionale della Federazione, in corso a Roma, dove ha illustrato, alla platea formata dai presidenti dei 102 Ordini provinciali, i recenti provvedimenti assunti dal Governo in favore del personale sanitario, a partire dal decreto-legge contro le aggressioni.
L’annuncio più atteso - si legge in una nota - ha però riguardato la nascita delle 3 aree di specializzazione infermieristiche: in cure primarie e sanità pubblica; in cure pediatriche e neonatali e in cure intensive e nell’emergenza. All’istituzione di queste aree di specializzazione, che prossimamente saranno recepite dalla revisione della classe di laurea da parte del Mur, la Federazione lavora da anni con i ministeri della Salute e dell’Università. L’obiettivo è offrire più opportunità formative e sbocchi di carriera agli infermieri in possesso della laurea magistrale.
"Stiamo lavorando a un progetto complessivo che guarda al futuro della sanità italiana e al ruolo cruciale che gli infermieri ricoprono oggi e che svolgeranno nell'assistenza sul territorio - ha dichiarato Schillaci -. La vostra professionalità e il vostro contributo sono insostituibili per garantire qualità alla sanità pubblica. Grazie a voi, il nostro servizio sanitario potrà affrontare con maggiore forza e preparazione le sfide future, rispondendo in modo efficace alle esigenze dei cittadini".
Si finalizza così - spiega la nota Fnopi - un modello di assistenza infermieristica disegnato sulle reali necessità dei cittadini. Nel contempo, si apre per la prima volta in Italia la strada della prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche (tra i quali presìdi sanitari e ausili) per garantire continuità e sicurezza delle cure.
Per la Fnopi, quindi, si tratta di "una svolta epocale, attesa da anni, che concretizza un proficuo dialogo con i ministri Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini, sin dal loro insediamento, e con tutte le Direzioni generali coinvolte, a partire da quella delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale, diretta da Mariella Mainolfi, e quella degli Ordinamenti della formazione del Mur, diretta da Gianluca Cerracchio".
Salute e Benessere
Sanità: anestesisti, Giacomo Grasselli eletto presidente...
In occasione del 78esimo Congresso nazionale della Società scientifica a Napoli
"Sono contento per il risultato, è importante andare avanti su quello che si è fatto dando nuova attrattiva a questa disciplina un po' in difficoltà". Cosi Giacomo Grasselli presidente Siaarti per il triennio 2028/30, eletto a Napoli nel corso dell’Assemblea dei soci, nell’ambito del 78esimo Congresso nazionale Icare della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore che si chiude oggi a Napoli.
Per Grasselli, direttore di Struttura complessa di Anestesia e Terapia intensiva adulti presso Irccs Ca’ Granda Policlinico di Milano e professore ordinario di Anestesiologia dell’Università degli Studi di Milano, "bisogna far capire quale è l’importanza del ruolo della categoria all’interno del Sistema sanitario nazionale, e poi continueremo il lavoro sulla formazione e potenzieremo l’attività di ricerca".