Premio Archivio Disarmo Colombe d’oro per la pace, in Campidoglio si è svolta la 40a edizione
L’edizione di quest’anno si è tenuta in concomitanza con due guerre che stanno sconvolgendo l'Europa e il Mediterraneo
Sono stati consegnati a Roma i riconoscimenti per la 40a edizione del Premio Colombe d'oro per la pace, organizzato da Archivio Disarmo con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop. L’edizione di quest’anno si è tenuta in concomitanza con due guerre che stanno sconvolgendo l'Europa e il Mediterraneo e minacciano di allargarsi con una escalation che nessuno sembra in grado di arrestare. In Ucraina, a Gaza, in Cisgiordania e in Libano le distruzioni sono enormi, così come le morti, soprattutto nella popolazione civile. In Campidoglio sono stati premiati i giornalisti Veronica Fernandes (Rainews 24), Matteo Pucciarelli (la Repubblica), Safwat Al Kahlout (Al Jazeera) e Meron Rapoport (+972/Local Call). Il Premio internazionale è stato assegnato alla Campagna Stop Killer Robots ed è stato ritirato dal Vice presidente Peter Asaro.
Cronaca
Scuola, chat mamme troppo stressanti, l’esperto:...
Psicoterapeuta Lancini: "La nostra vita ormai si vive online" - Costarelli (Presidi): "'Su chat mamme servono buon senso ed equilibrio"
Più che Desperate Housewives, è forse più appropriato dire Desperate Mothers: madri stressate dal lavoro, dalla quotidianità e dalle chat scolastiche. Ci sono madri che scelgono di abbandonare le chat di classe per le troppe parole al vento: i gruppi web sono strumenti che possono essere utili se si danno annunci o informazioni, meno quando a prevalere nelle conversazioni sono commenti di ogni genere e del tutto gratuiti. Che fine hanno fatto i buoni vecchi incontri di persona? Secondo il professor Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, e presidente della Fondazione Minotauro, tutto dipende da come si è sviluppata la società nell'era del web. "Oggi noi isoliamo il nostro comportamento attraverso internet, nelle su varie forme -pc, smartphone, ipad- come se riguardasse solo quell'ambito lì. Internet, le chat, sono la vita che abbiamo costruito in questa società. E poi ci mettiamo a fare petizioni per vietare il cellulare ai ragazzi".
"Io penso, e l'ho dichiarato molte volte, anche in audizioni parlamentari, che i gruppi whatsapp andrebbero chiusi, in particolare quelli scolastici - continua Lancini - le chat sono comode ma hanno allontanato la tradizionale relazione tra scuola, personale scolastico e famiglia: tutto è in rete e quindi si rimane connessi, la nostra vita ormai si vive online. E le chat sono la conseguenza della società che abbiamo deciso di costruire. Una dimensione, quella di internet, che ha cambiato il mondo, come lo avevano fatto tv e fotografia. Oggi però c'è una fragilità adulta senza precedenti e un individualismo altissimo: i genitori nelle chat prima si aiutano, si scambiano informazioni, si organizzano, poi però spesso litigano e si insultano senza pensare ai figli. Questi ultimi non sono più al centro della vita scolastica né di quella familiare perché al centro c'è fragilità dei genitori. Queste chat ne sono lo specchio, il tema principale sono le beghe tra i genitori, le risse, le esigenze degli adulti e non certo dei figli".
Chat di classe che possono sfuggire di mano e diventare teatro di scontri tra genitori: un appello al buon senso e all'equilibrio nell'uso delle chat dei genitori viene da Cristina Costarelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi del Lazio. "Queste chat nascono con una funzione che può essere positiva se è meramente informativa, di scambio di comunicazioni di servizio, - evidenzia Costarelli all'Adnkronos - purtroppo molto spesso il problema sono le persone e questi gruppi diventano altro rispetto alle finalità originali".
"Chat che diventano luogo di offese, creazione di problemi che non ci sono, luoghi virtuali di narrazione di racconti sulla realtà della scuola - spiega Costarelli - mi riferisco per esempio ad accadimenti tra alunni di una classe, interventi di docenti nella loro normale attività di insegnamento che poi vengono raccontati, riferiti, riportati, ingigantiti e quindi diventano uno strumento, anziché di aiuto, di complicazione. A me in oltre 10 anni di lavoro da dirigente scolastico è capitato tante volte di dover gestire problemi creati quasi unicamente dalla comunicazione in chat poco chiara, di problemi di facile risoluzione o addirittura inesistenti che vengono ingigantiti, amplificati tanto da allontanare il fatto originario. Per concludere, il problema non è lo strumento ma l'uso che se ne fa: la tecnologia deve essere di aiuto e non complicare la vita, servono buon senso ed equilibrio".
Le chat di classe sono "tristi ed educativamente sbagliate'. Così le definisce all'Adnkronos Suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta in politiche scolastiche: "Nel mondo della scuola il fenomeno delle chat dei genitori è uno fra i più tristi. Spesso, infatti, le chat divengono il luogo dell'insulto gratuito ai docenti o di insulto reciproco tra i genitori, - spiega Suor Anna Monia Alfieri - in virtù degli schieramenti che si creano, di volta in volta, a seconda della questione da trattare. Il fenomeno delle chat, pertanto, rivela in modo evidente l'incapacità educativa dei genitori della nostra epoca, non di tutti, ovviamente! Qualche mosca bianca, per fortuna c'è e il suo destino è quello di essere emarginato dal resto del gruppo".
"Tralasciando il tempo che viene perso per seguire i diversi commenti, ritengo che sia errato il concetto stesso di chat di classe, in quanto le comunicazioni passano sempre attraverso i canali ufficiali della scuola, primi fra tutti il registro online e il sito della singola istituzione scolastica. Chiaramente i genitori sono liberi di scegliere se organizzare o meno la chat di classe, tuttavia la motivazione spesso addotta, ossia che la chat è un canale per diffondere notizie e avvisi relativi al mondo della scuola, non ha alcun fondamento. Trovo, inoltre, che sia educativamente non solo sbagliato - continua Suor Anna Monia Alfieri - ma pure enormemente pericoloso mostrare ai figli i contenuti delle chat, soprattutto quando esse contengono insulti o critiche alla volta dei docenti".
"Il messaggio della collaborazione tra scuola e famiglia -osserva- naufraga miseramente e il ragazzo registra dentro di sé come cosa da adulti il comportamento adolescenziale dei genitori. Occorre che gli adulti facciano gli adulti, che lo siano veramente e sappiano, pertanto, gestire in modo maturo la necessità imprescindibile del dialogo tra la scuola e la famiglia, unico antidoto ai molteplici mali che caratterizzano la nostra società e che ogni giorno andiamo denunciando". (di Giselda Curzi)
Cronaca
Al Senato la presentazione del libro ‘Storia della medicina...
Università Lum, il testo del professor Covelli protagonista domani nella Sala Caduti di Nassirya
È fissata per domani, martedì 15 ottobre, alle ore 13.30, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, la presentazione del libro ‘Storia della medicina e dell’odontoiatria’ curato da Michele Covelli, docente dell’Università Lum 'Giuseppe Degennaro’. All’incontro prenderanno parte, oltre all’autore, il senatore Filippo Melchiorre, Antonello Garzoni, rettore dell’Università Lum, Lorenzo Lo Muzio, rettore dell’Università di Foggia, Umberto Romeo direttore del dipartimento di Medicina dell’Università La Sapienza, e Andrea Pilloni, docente dell’Università La Sapienza
Cronaca
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L'ex regina de 'Il Bagaglino' tra le celebrità spiate dall'ex bancario Vincenzo Coviello
Anche Valeria Marini è tra gli spiati dall'ex bancario di Intesa Sanpaolo che per circa due anni ha controllato di nascosto i conti correnti di diversi politici e vip. Ma l'ex regina del 'Bagaglino' all'Adnkronos afferma di essere assolutamente serena ma '"sicuramente infastidita". "Io non ho niente da nascondere - sottolinea Marini - pago le tasse regolarmente e ho un fratello che è un super commercialista, perciò sono assolutamente tranquilla".
"Certo è che dà molto fastidio sapere di essere passata allo scanner, come ha detto giustamente la nostra premier - continua l'attrice - è assurdo che possano succedere queste cose, ha ragione Al Bano quando dice che bisognerebbe prendere tutti i soldi e metterli sotto le mattonelle'', conclude scherzando l'attrice. (di Alisa Toaff)