Medicina, Fabio Verdoni nuovo presidente ortopedici pediatrici Sitop
Fabio Verdoni è il nuovo presidente della Sitop, la Società italiana di ortopedia e traumatologia pediatrica. Responsabile dell'Unità operativa di Ortopedia pediatrica dell'Irccs ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio di Milano (Gruppo San Donato), è stato eletto nel corso dell'assemblea dei soci. Succede ad Antonio Andreacchio e resterà in carica fino all'ottobre 2025.
"Questa nomina - ha dichiarato Verdoni - riconosce l'impegno che, nel corso della mia carriera, ho speso nel rafforzare il ruolo dell'ortopedia pediatrica all'interno delle strutture ospedaliere, per affermare il valore di questa specializzazione appassionante e, a volte, sfidante. Assumo la presidenza con grande entusiasmo e determinazione, mettendo la mia esperienza al servizio dei colleghi, ma soprattutto vorrei essere d'ispirazione per i giovani medici che decideranno di abbracciare questa specialità".
Salute e Benessere
G7 disabilità: Aisla Uildm, Famiglie Sma e Centri Nemo...
Ad Assisi associazioni dei pazienti e ministri della Salute per discutere su politiche dedicate
In occasione del G7 su ‘Inclusione & Disabilità’, Aisla, Uildm, Famiglie Sma e Centri Clinici Nemo saranno insieme a rappresentare un esempio di ‘progetto inclusivo’, dimostrando la forza dell'unione e della coesione. Per la prima volta, infatti, i ministri delle 7 più grandi economie mondiali si riuniranno in Italia per discutere delle politiche a favore delle persone con disabilità, ponendo l'inclusione come priorità all'agenda di tutti i Paesi. I temi centrali di questa importante discussione, che ha preso il via oggi ad Assisi - spiega una nota - saranno l'accessibilità universale, la prevenzione e la gestione delle emergenze, la vita indipendente e l'inclusione, nonché il diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica. Intelligenza artificiale, sport e servizi per tutti, saranno ulteriori argomenti sul tavolo dei lavori.
Sulla Strada di San Francesco, Aisla, Uildm, Famiglie Sma e Centri Clinici Nemo, si sono uniti in un grande stand sulle malattie neuromuscolari, promuovendo il diritto alla salute e la piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica, come stabilito dalla Convenzione Onu. Domani, in vista del G7, verrà presentata la tanto attesa ‘Carta di Solfagnano’, che prende il nome dal piccolo borgo umbro in cui si terrà l'incontro. L'obiettivo principale è abbattere le barriere architettoniche e culturali per creare una società più inclusiva. Oggi, più che mai, è fondamentale impegnarsi nella progettazione e gestione di spazi fisici, culturali e sociali, rispettando le normative e i principi di solidarietà e responsabilità. Negli anni, in Italia, in Europa e nel mondo, sono stati fatti progressi significativi. In particolare, l'Organizzazione mondiale della sanità nel 2001 e la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità approvata dalle Nazioni nnite nel 2006 e ratificata dall'Italia nel febbraio 2009, hanno sottolineato l'importanza di superare gli ostacoli di qualsiasi tipo che impediscono la realizzazione dei diritti umani.
Nel dettaglio, Aisla, l'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, fa parte dell'Osservatorio nazionale con particolare attenzione al ‘Progetto di vita’. Questo piano personalizzato, previsto dalla legge n. 328/00 e ulteriormente sviluppato dal Dl n.62 del 3 maggio 2024, garantisce che la persona con disabilità sia protagonista del proprio percorso di vita, contribuendo a definirne i contenuti e apportando modifiche e integrazioni in base ai propri desideri, aspettative e scelte. Uildm, l'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, riconosce il principio dell'autodeterminazione come fondamentale per soddisfare i bisogni delle persone con disabilità. La vita indipendente mira a supportare le persone con disabilità, mettendole al centro del progetto e fornendo gli strumenti necessari per esprimere ciò che vogliono essere e fare. Ed in questo percorso di autonomia, la tecnologia diventa strumento prezioso.
In tema di salute, Famiglie Sma (Atrofia muscolare spinale) sottolinea l'importanza del test genetico nello screening neonatale per individuare la malattia. La ricerca, infatti, ha reso disponibili 3 trattamenti farmacologici, grazie ai quali è possibile intervenire precocemente, cambiando così la storia naturale della patologia. I Centri clinici Nemo, espressione della comunità dei pazienti neuromuscolari, sono un esempio di presa in carico e competenza degli operatori, che si impegnano a valorizzare, sostenere e dare speranza a ogni individuo, affinché non si senta mai solo, non solo come paziente, ma come persona.
Creati per garantire a tutti l'accesso alle cure, i Centri clinici Nemo seguono un progetto di cura che mette al centro i bisogni della persona con patologie neuromuscolari e neurodegenerative, così come delle loro famiglie. Lo stand di oggi - conclude la nota - è espressione di come solo attraverso l'alleanza tra pazienti, caregiver, medici, ricercatori e istituzioni sia possibile una società realmente inclusiva, unendo le risorse a partire dall'esperienza concreta di chi vive la disabilità.
Salute e Benessere
Salute, 3,5 mln italiani con disturbi alimentari, Sipa,...
Più di 3 milioni e mezzo di persone, in Italia, convivono con un disturbo della nutrizione e dell'alimentazione, come anoressia, bulimia e disturbo di alimentazione incontrollata. L’organizzazione dei servizi che si occupano di questi pazienti sta crescendo, ma i centri sono "pochi e mal distribuiti, come si evince dalla mappatura territoriale appena diffusa dall’Istituto superiore di sanità". Questo sarà uno dei temi al centro del congresso nazionale della Società italiana di psicopatologia dell'alimentazione (Sipa), sezione speciale della Società italiana di psichiatria (Sip), che si terrà a Udine il 17 e il 18 ottobre.
“In questo congresso verranno discusse tutte le forme di intervento, in gran parte di tipo psicoterapico e psicoeducativo, ma anche di tipo farmacologico - riferisce Matteo Balestrieri, presidente del congresso Sipa, co-presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia, oltre che professore di Psichiatria all’Università di Udine - Inoltre, verranno esposti tutti gli approfondimenti e le conoscenze che abbiamo sulle caratteristiche di chi soffre di un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione. Sono dunque previsti focus sulla bulimia, sull’anoressia, ma anche sui disturbi di alimentazione incontrollata e in senso lato dell’obesità, che ha anche una componente di tipo psicologico, legata all'iperalimentazione psichica”.
Gli esperti che prenderanno parte al congresso Sipa testimonieranno l’importanza di un approccio multidisciplinare. "Sono diversi i contributi necessari per intervenire in modo efficace sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, che coinvolgono diverse professionalità: psichiatri, psicologi, educatori professionali, internisti, nutrizionisti e dietisti – spiega Balestrieri - Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che deve esser monitorata. I livelli di intervento sono quindi diversi: si va da quello ambulatoriale a semiresidenziale e diurno, con la possibilità brevi soggiorni in day hospital per il monitoraggio dello stato fisico e fino anche ai ricoveri. Va ricordato anche il ruolo delle strutture residenziali che permettono un accoglimento più lungo e che sono distribuiti in maniera molto disomogenea sul territorio nazionale”. Durante il congresso, infine, verrà dedicata particolare attenzione alla prevenzione, alla diagnosi precoce e all’importanza di intervenire tempestivamente. "Per questi disturbi, così come del resto in molti altri campi della psichiatria e non solo, intervenire precocemente significa abbreviare la durata della malattia e ridurre il rischio che si aggravi", chiosa Balestrieri.
Salute e Benessere
Salute, 180 strutture si occupano di disturbi...
Sono 180 le strutture, tra centri di cura e associazioni, che si occupano di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) in Italia. La Regione che registra il maggior numero di servizi dedicati è l’Emilia Romagna (23, di cui 10 centri Ssn, 4 afferenti al privato accreditato, 9 associazioni), seguita dal Piemonte (20, di cui 12 centri Ssn, 4 del privato accreditato e 4 associazioni). Questi i dati che emergono dalla mappatura aggiornata disponibile sulla piattaformadisturbialimentari.iss.it dell’Istituto superiore di sanità, presentata al convegno “La Mappatura territoriale dei centri dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: le associazioni e i servizi di cura” che si è tenuto oggi all’Iss, organizzato dal Centro nazionale dipendenze e doping (Cndd). Il lavoro, coordinato dal Cndd, è stato realizzato con il supporto tecnico e finanziario del ministero della Salute-Ccm.
“I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione - evidenzia il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Rocco Bellantone - sono caratterizzati da un alto tasso di cronicità, mortalità e recidiva. L'esperienza maturata dai professionisti del settore evidenzia l'importanza di un intervento integrato e precoce, per evitare che il disturbo diventi cronico con il rischio di danni permanenti che, nei casi più gravi, possono portare alla morte. La possibilità di rafforzare la collaborazione tra le diverse strutture dedicate risponde a queste esigenze e offre uno strumento pratico per orientarsi sul territorio, uno strumento utile a favorire l’incontro tra la domanda dei cittadini e l’offerta territoriale”.
Al 30 settembre la mappatura conta 180 strutture sul territorio nazionale: 132 centri di cura (105 appartenenti al servizio sanitario nazionale, 27 al sistema del privato accreditato) e 48 associazioni, che vengono ‘censite’ per la prima volta. I centri di cura sono 63 al Nord, 45 al Sud e Isole e 24 al Centro Italia. La maggior parte è strutturata per prendere in carico utenti dai 13 ai 45 anni. Ma una quota del 18% afferma di poter prendere in carico bambini di sei anni o meno e il 51% la fascia tra 7 e 12 anni. Il 78% anche persone con più di 45 anni. Rispetto alla modalità di accesso, nel 49% dei servizi è necessaria la prenotazione al Cup o la richiesta Ssn, ma nel 33% dei casi la modalità di accesso ai centri è libera e senza impegnativa.
Complessivamente tra gli specialisti che lavorano nelle équipe vi sono prevalentemente psicologi, medici specialisti in psichiatria o neuropsichiatria infantile, dietisti e infermieri. Meno della metà, il 42% dei centri, afferma di avere posti letto dedicati esclusivamente ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, con percentuali variabili per ricovero di tipo psichiatrico o internistico, sia per minori sia per adulti.
Sul fronte delle associazioni registrate in piattaforma, vi è un divario tra il Nord che ne conta 30, il Centro 10 e il Sud che ne ha 8. Le associazioni sono composte da familiari di persone con questi disturbi per il 92%, da cittadini volontari per il 71% e da volontari professionisti per il 56%. Partecipano all’attività delle associazioni, nel 31% dei casi, anche le persone con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. In cima ai servizi erogati dalle associazioni vi sono interventi di prevenzione e promozione della salute, seguiti dai gruppi di auto mutuo aiuto per familiari e dalle attività formative. Nel 63% dei casi è disponibile uno sportello d’ascolto, nel 13% dei casi viene fornita assistenza anche con un telefono verde e nel 6% viene offerta attività domiciliare. Tra i destinatari dei servizi erogati i familiari e le persone con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Nel 79% dei casi le associazioni collaborano con i centri afferenti all’Ssn.
“Il monitoraggio capillare effettuato sui servizi sul territorio dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – sottolinea Simona Pichini, direttore facente funzione del Centro nazionale dipendenze e doping - è un servizio che ci consente di aiutare in modo concreto e di essere vicini a coloro che hanno disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e alle loro famiglie. Il nostro obiettivo è che con l’aggiornamento della piattaforma, che è costante, i cittadini trovino risposte ai loro quesiti in momenti nei quali essere tempestivi nella presa in carico può fare realmente la differenza”. “La mappatura di questi servizi consente di offrire al cittadino una panoramica a 360 gradi delle risorse presenti sul territorio - rileva Luisa Mastrobattista, primo ricercatore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss – e per questo diamo la possibilità ai servizi censiti di inserire e aggiornare le informazioni in qualunque momento".