Corea del Nord fa esplodere strade collegamento con Sud, Seul risponde sparando
Le detonazioni lungo le strade Gyeongui e Donghae. Kim Jong Un convoca riunione sicurezza
Resta alta la tensione nella penisola coreana. La Corea del Nord ha fatto saltare tratti di strade, di collegamenti con la Corea del Sud. A renderlo noto sono i militari sudcoreani. Secondo lo Stato Maggiore di Seul, riporta l'agenzia sudcoreana Yonhap, sono stati distrutti tratti di due strade sul lato nord della linea di demarcazione. Intanto, riferiscono i media di Pyongyang, il leader nordcoreano Kim Jong Un tenuto una riunione di sicurezza con i militari, per parlare delle incursioni di droni sudcoreani lungo il confine e discutere di una possibile azione militare in risposta.
La scorsa settimana Pyongyang aveva annunciato l'intenzione di tagliare tutti i collegamenti, stradali e ferroviari, con la Corea del Sud affermando di voler tutelare la sicurezza nazionale. "Intorno a mezzogiorno i militari nordcoreani hanno effettuato detonazioni, presumibilmente per interrompere le strade Gyeongui e Donghae, e stanno portando avanti altre attività con l'impiego di equipaggiamento pesante", hanno reso noto i militari sudcoreani, che precisano di aver risposto con l'esplosione di colpi a sud della linea di demarcazione.
SEOUL (@CNN) — The South Korean military has released a new video showing North Korea demolishing two road and railway connections that once linked the Koreas. #KoreaTensions #MilitaryUpdate #BreakingNews pic.twitter.com/E4LaXkqEPv
— INM24 Updates ™ (@inm24news) October 15, 2024
In termini pratici, la distruzione delle rotte di viaggio fa poca differenza: le due Coree restano divise da uno dei confini più fortificati al mondo e le strade non sono state utilizzate per anni. Ma il suo simbolismo giunge in un momento di retorica particolarmente infuocata tra i due leader coreani.
Sempre la scorsa settimana la Corea del Nord ha accusato Seul per l'invio di droni verso Pyongyang, per tre volte in una settimana, con un 'carico' di volantini di propaganda.
Alla riunione di ieri, ha reso noto l'agenzia nordcoreana Kcna, Kim è stato informato sul "caso della provocazione grave del nemico che ha violato la sovranità" della Corea del Nord e ha esaminato un piano di "azione militare immediata" nella disputa con Seul.
"La pagheranno cara", ha detto Kim Yo Jong, la potente sorella del leader nordcoreano, secondo la quale Pyongyang ha "prove evidenti" di presunte responsabilità dei militari sudcoreani nelle incursioni di droni, denunciate di recente dai nordcoreani, e minaccia una rappresaglia. "Abbiamo ottenuto prove evidenti secondo cui i militari delinquenti sono i principali responsabili - ha detto Kim Yo Jong - I provocatori dovranno pagare un prezzo alto". Sabato Kim Yo Jong, la potente sorella di Kim, ha messo in guardia da un "orribile disastro" nel caso fossero stati rilevati altri droni.
Monito di Pechino
La Cina intanto, da parte sua, chiede di evitare "un'ulteriore escalation" nella penisola coreana. "Le tensioni nella penisola non servono gli interessi comuni di tutte le parti e la priorità è evitare un'ulteriore escalation dei conflitti”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning in un briefing.
E ancora, Pechino ha fatto sapere che "presta attenzione agli sviluppi della situazione nella penisola". “La posizione della Cina sul mantenimento della pace e della stabilità nella penisola e sulla promozione di una soluzione politica alla questione della penisola rimane invariata”, sottolineato Mao, esprimendo l'auspicio che "tutte le parti compiano sforzi congiunti per raggiungere questo obiettivo".
La posizione della Russia in caso di guerra
Il trattato di mutua difesa tra Russia e Corea del Nord, firmato a giugno da Vladimir Putin e da Kim Jong Un, è "chiaro", ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, rispondendo alla domanda su un possibile coinvolgimento russo nel caso di conflitto tra Seul e Pyongyang, dinanzi all'escalation delle ultime ore. “La formulazione del trattato non richiede alcun chiarimento, è chiara”, ha affermato Peskov. L'articolo 4 dell'accordo firmato in occasione di una visita a Pyongyang del presidente russo prevede “assistenza militare immediata” tra le due parti in caso di aggressione armata. “La cosa più importante è che questo trattato prevede un partenariato strategico in tutti i settori, compreso quello della sicurezza”, ha aggiunto ancora il portavoce.
Esteri
Ucraina, Usa ‘vedono’ soldati di Kim:...
Il Pentagono: "Vediamo le prove, soldati nordcoreani si addestrano"
La Corea del Nord ha inviato almeno 3000 soldati in Russia. Se gli uomini di Kim Jong-Un verranno schierati in guerra contro l'Ucraina, diventeranno un "obiettivo legittimo" di Kiev. Gli Stati Uniti eliminano il condizionale e si allineano alle informazioni diffuse da giorni da Ucraina e Corea del Sud: in Russia sono arrivati almeno 3000 soldati nordcoreani che, dopo lo sbarco a Vladivostok, sono stati smistati tra vari centri di addestramento. In totale, si potrebbe arrivare a 12000 uomini, con 2 brigate da 6000 elementi in rampa di lancio.
L'ipotesi di un impiego nel conflitto in corso da quasi 1000 giorni è più che probabile, anche se il quadro non appare ancora chiaro. Kiev ritiene che i reparti di Pyongyang potrebbero essere impiegati nella regione russa di Kursk, invasa da oltre 2 mesi dalle truppe ucraine. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto riferimento ad una "nuova sfida" da affrontare a breve.
Usa: "Abbiamo le prove"
"Ora vediamo le prove", dice Lloyd Austin, segretario alla Difesa americano. "Resta da vedere cosa faranno i soldati nordcoreani: sì, sono in Russia", aggiunge. Secondo l'intelligence, il regime nordcoreano ha già provveduto a isolare le famiglie di molti soldati e si prepara quindi a gestire eventuali conseguenze anche per quanto riguarda il flusso di informazioni in caso di perdite massicce al fronte.
Le truppe inviate da Kim, secondo informazioni di intelligence, hanno ricevuto uniformi e armi. E sono state abbinate a unità formate da soldati siberiani, con tratti somatici simili, con una scelta mirata a nascondere la presenza di elementi stranieri. Filtrano informazioni relative a prove di impiego di droni, elemento chiave nei raid russi contro l'Ucraina. Da Kiev, si scommette sull'impiego delle truppe nordcoreane come 'carne da cannone'.
Nel Donetsk si combatte per ogni metro di terra. La Russia continua ad adottare una strategia 'a ondate': assalti continui, senza preoccuparsi delle perdite. In quest'ottica va inquadrato il robusto ricorso a mercenari stranieri, provenienti da numerosi paesi. I nordcoreani si inserirebbero in un meccanismo collaudato. Il 'piano B', che sembra ritenuto più probabile in ambienti ucraini, prevede lo schieramento dei soldati nordcoreani nel Kursk: Putin utilizzerebbe gli uomini di Kim per riprendersi il proprio territorio, invaso dall'Ucraina, e non dovrebbe sottrarre risorse ad altre zone del fronte.
Il messaggio degli Usa
"Se questi soldati sono cobelligeranti, la questione è estremamente seria. Avrà un impatto, non solo in Europa. Condizionerà la situazione anche nell'Indo-Pacifico", aggiunge Austin. Si ipotizza che Kim Jong-un potrebbe ricevere sostegno dalla Russia nello sviluppo del nucleare da utilizzare in ambito militare. L'accordo, dice Austin, potrebbe fare pensare che Putin "sia in difficoltà più di quanto la gente pensi". La Corea del Nord, da agosto 2023, ha inviato circa 13000 container di armi e munizioni alla Russia: le forniture hanno compreso missili, razzi anticarro e milioni di proiettili da artiglieria. Ora, la partnership sale a un livello superiore.
I soldati nordcoreani diventeranno ''un obiettivo legittimo'' se combatteranno in Ucraina al fianco delle forze armate russe, dice il portavoce del consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. "Se questi soldati nordcoreani decidessero di unirsi alla lotta contro l'Ucraina, diventerebbero obiettivi militari legittimi", spiega.
Mosca fa muro: "Chiedete a Kim"
La Russia, come ampiamente prevedibile, non fornisce nessuna informazione. "Le forze armate della Repubblica Popolare Democratica di Corea esistono, e dove si trovano? Chiedete, per favore, a Pyongyang!", dice la portavoce del ministro degli Esteri, Maria Zakharova, denunciando la "campagna mediatica" ai danni del Cremlino.
Da Kazan, dove è impegnato nel vertice dei Brics, ovviamente Vladimir Putin non sfiora nemmeno il tema. Al suo posto ne parla l'alleato principale, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. "Non credo che l'esercito e la leadership russa abbiano bisogno dei nordcoreani", dice.
"Ci sono abbastanza persone sul fronte ucraino - aggiunge - La differenza è significativa, quindi non credo che questo possa accadere. Non ho informazioni sul fatto che i nordcoreani siano lì o saranno lì". Lukashenko insiste sul fatto che "molto probabilmente" non avverrà perché la Russia sa che se compiendo un passo del genere va incontro a "misure di ritorsione" e Mosca non vuole questo. Tuttavia, se le truppe della Nato dovessero entrare in scena, "ci sarà un'altra guerra".
In quel caso, "l'esercito russo potrà prendere le armi più pericolose dai suoi magazzini", dice facendo riferimento alle armi nucleari e assicurando che Putin non userà mai gli armamenti schierati sul territorio bielorusso senza il suo consenso. "Quest'arma non può essere usata senza il mio permesso. Ma se la Bielorussia ne avrà bisogno, sarà usata. Non si può ricattare il mondo con l'uso di armi nucleari. Non le useremo se la situazione è quella attuale".
ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
Esteri
Ora solare, verso Brexit delle lancette? Medici Regno Unito...
Per la British Sleep Society andrebbe abolita per sempre l'ora legale, ecco perché
Basta con gli 'switch' che costringono a reimpostare l'orologio ogni 6 mesi. I medici del sonno britannici invocano la 'Brexit delle lancette'. La richiesta? Mantenere per sempre in Uk l'ora solare, che scatterà in questo fine settimana di ottobre 2024 anche Oltremanica. L'appello al governo arriva dall'influente British Sleep Society. Per spiegare la loro posizione, gli esperti chiamano in causa evidenze scientifiche che mettono in luce gli effetti negativi del cambio d'ora e dell'ora legale (Daylight Saving Time o British Summer Time) sul sonno e sulla salute circadiana, legata al ritmo biologico del nostro organismo.
Cosa dicono gli esperti
"Quello che spesso non realizziamo è che l'ora legale modifica i nostri programmi, spostandoli in avanti di un'ora mentre la luce del giorno rimane la stessa. Ci costringe tutti ad alzarci e andare al lavoro o a scuola un'ora prima, spesso al buio", evidenzia la coautrice della raccomandazione pubblicata sul 'Journal of Sleep Research', Eva Winnebeck, dell'Università del Surrey. La luce naturale del giorno al mattino è invece "fondamentale", puntualizza la British Sleep Society, "per mantenere un allineamento dei nostri orologi biologici con il giorno e la notte, il che è essenziale per un sonno ottimale e per la salute generale".
Da qui l'esortazione ad abolire i cambi d'ora e ripristinare l'ora solare permanente (Greenwich Mean Time, Gmt) nel Paese. Una marcia indietro, in altre parole, rispetto all'impostazione tenuta finora. E, se venisse accolta, avrebbe i contorni di una nuova Brexit: a un certo punto, infatti, in Ue gli orari di inizio e fine ora legale sono stati allineati e il Regno Unito, anche dopo esserne uscito, non aveva cambiato schema. Il tema dell'orario è dibattuto da sempre. Anche a livello di Ue si è tentata una riforma per abolire gli switch dell'orologio e consentire la libera scelta.
Il sonno, rimarcano dalla società scientifica, è fondamentale per la salute e il benessere e gli spostamenti forzati delle lancette per passare all'ora legale possono interferire negativamente sulla sua regolazione. "Alcuni sostengono addirittura che si debba passare all'ora legale tutto l'anno. Pensiamo che sia sbagliato - argomenta il coautore del position statement, Malcolm von Schantz, della Northumbria University - perché ci lascerebbe con mattine buie durante l'inverno, e la luce del mattino è di fondamentale importanza per mantenere sincronizzati i nostri orologi biologici". Anche altre società scientifiche del sonno si sono pronunciate contro l'ora legale tutto l'anno e hanno sostenuto il ritorno all'ora solare permanente, ma questa dichiarazione è il primo punto di vista Uk pubblicato.
"La posizione e l'orientamento unici del territorio britannico devono essere considerati - afferma la prima autrice Megan Crawford dell'Università di Strathclyde - perché l'ora legale permanente svantaggerebbe eccessivamente le persone a ovest e a nord di Londra". Insomma, la Brexit delle lancette (in favore dell'ora solare) ha anche una ragione geografica a supporto. E l'ammiraglio Boom, che nel film cult 'Mary Poppins' esplodeva un colpo di cannone per scandire l'ora esatta, di certo apprezzerebbe.
ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
Esteri
“Trump fascista, invoca Hitler”,...
La vicepresidente: "Trump è sempre più instabile e senza freni"
"E' profondamente preoccupante e incredibilmente pericoloso che Donald Trump invochi Adolf Hitler, l'uomo responsabile della morte di 6 milioni di ebrei e di centinaia di migliaia di americani". Kamala Harris attacca a testa bassa Donald Trump. La vicepresidente cavalca le rivelazioni del generale John Kelly, che è stato capo dello staff della Casa Bianca di Trump, e che ha definito l'ex presidente un fascista nonché estimatore, per certi versi, di Hitler.
"Trump è sempre più instabile e senza freni e, in un secondo mandato, non ci saranno persone come John Kelly che faranno una barriera contro le sue propensioni ed azioni - continua la democratica - quindi quello che Trump vuole lo sappiamo, vuole il potere assoluto. La domanda in 13 giorni sarà: cosa vuole il popolo americano?".
L'offensiva dem passa anche per le parole di Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca, che risponde alle domande nel briefing quotidiano. Trump corrisponde alla definizione di fascista? "Sì", replica Jean-Pierre. "Avete sentito più volte questo presidente (Joe Biden, ndr) parlare di minacce per la democrazione. Avete sentito l'ex presidente (Trump ndr) dire che sarà un dittatore nel primo giorno del suo mandato. E' lui, non siamo noi. E' lui e non lo diciamo solo noi, la Casa Bianca. Lo avete sentito da ex funzionari che hanno lavorato con l'ex presidente. Quindi, siamo d'accordo con quella definizione? Sì, lo siamo", l'articolata risposta. Quindi, anche Biden pensa che Trump sia un fascista? "Sì. Lo ha detto lui stesso, l'ex presidente ha detto che sarà un dittatore nel primo giorno del suo mandato. Non possiamo far finta di niente".
ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.