In ospedale per il morso di un criceto si accascia e muore: disposta l’autopsia
La 38enne non era ancora entrata nel centro sanitario di Carinyera per farsi visitare. L'esame medico stabilirà se la ferita ha avuto un ruolo nel decesso
Era andata in ospedale perché era stata morsa dal criceto di casa. E' morta, però, subito dopo essere collassata davanti al centro sanitario di Carinyera a Villareal in Spagna come riportano i quotidiani locali. La donna di 38 anni, di nazionalità colombiana, era andata a farsi controllare la ferita con i suoi due figli di 17 e 11 anni. Il referto medico fa riferimento, ovviamente, solo al malore. L'autopsia farà chiarezza ora sulle cause della morte.
Esteri
Papa e parole sui diritti delle donne in Belgio, oltre 500...
In una lettera aperta i firmatari dicono di aver rinunciato al sacramento, contestando le parole pronunciate da Francesco
Più di 500 belgi hanno chiesto di essere sbattezzati dopo la visita di Papa Francesco per protestare contro le affermazioni del pontefice sui diritti delle donne e sul loro ruolo nella società. Lo fa sapere l'agenzia di stampa Belga, che cita una lettera aperta nella quale 524 firmatari dicono di aver rinunciato al sacramento, contestando le parole pronunciate da Francesco, che aveva descritto la legislazione sull'aborto nel Paese come una “legge assassina” e definito i medici che eseguono l'interruzione di gravidanza “assassini a pagamento”.
Durante la visita all'Università Cattolica di Louvain-La-Neuve a fine settembre, il Papa aveva anche detto che il ruolo della donna è una “dedizione feconda, accogliente, nutriente e vivificante”. In un comunicato stampa diffuso dall'università dopo la conversazione si leggeva di “incomprensione e disapprovazione per la posizione espressa da Papa Francesco riguardo al ruolo della donna”.
I 524 firmatari hanno inviato una lettera aperta alle autorità ecclesiastiche criticando la loro mancanza di risposte alle accuse di abusi commessi e “l'assenza di misure concrete” per sostenere e risarcire le vittime. Anche la decisione del Papa di avviare il processo di beatificazione di Re Baldovino, annunciata durante la sua visita nel Paese, ha suscitato notevoli polemiche. Nel 1990, il Belgio ha legalizzato l'aborto dopo che il devoto cattolico re Baldovino aveva abdicato per un giorno per consentire l'approvazione della legge senza doverla firmare.
"Le parole del Papa sono inaccettabili, non abbiamo nessuna lezione da ricevere", commentava così il premier belga Alexander De Croo le frasi del Papa durante la sua visita in Belgio, dove aveva definito l'aborto un "omicidio" e i medici che si prestano alla pratica dei "sicari". De Croo aveva anche annunciato la convocazione del nunzio apostolico per "discutere" la questione, definendo "inaccettabile" quanto successo.
Esteri
Nato, oggi il vertice dei ministri della Difesa: focus su...
Summit di due giorni a Bruxelles, il segretario generale dell'Alleanza: "Puntiamo a implementare alcune decisioni chiave: rafforzare la nostra deterrenza e difesa, supportare Kiev". Presente anche Zelensky, vedrà Rutte
A Bruxelles, da oggi e per i prossimi due giorni, il vertice dei ministri della Difesa Nato. Sul tavolo, tra i punti chiave, la produzione di armi per l'Alleanza e il focus sull'Ucraina.
"Nei prossimi due giorni, i ministri della Difesa Nato s'incontreranno per la prima volta dal summit di Washington dello scorso luglio e puntiamo a implementare alcune decisioni chiave prese allora: rafforzare la nostra deterrenza e difesa, supportare l'Ucraina approfondendo la nostra partnership", ha dichiarato ieri il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nella conferenza stampa d'apertura del vertice. Rutte, che si è insediato il primo ottobre, ha esortato gli Stati membri "a produrre più armi e munizioni, a costi più bassi e rapidamente", affermando che l'Alleanza è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di spesa di 40 miliardi di euro per l'Ucraina quest'anno.
La due giorni di Bruxelles: chi c'è, i temi chiave
Per i prossimi due giorni la capitale belga ospiterà i ministri della Difesa dei paesi membri dell'organizzazione, oltre ai Paesi partner dell'Indo-Pacifico - Australia, Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda - che per la prima volta prenderanno parte al vertice ministeriale. Presenti anche l'Unione Europea ("testimonianza della nostra partnership unica") e il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov.
Il sostegno a Kiev sarà il tema centrale, con Volodymyr Zelensky, che ieri ha presentato in Parlamento a Kiev i cinque punti del suo piano per la vittoria, che nutre ancora grandi aspettative dopo essere rimasto 'deluso' dal rinvio del summit di Ramstein di sabato scorso, saltato perché Joe Biden era rimasto negli Stati Uniti per l'uragano Milton. Il presidente ucraino, a Bruxelles per partecipare al vertice Ue, sarà anche al quartier generale della Nato per un incontro con il segretario generale Rutte. Alle 18.20, secondo quanto si legge nel comunicato con il programma aggiornato dell'incontro, è prevista una conferenza stampa congiunta di Rutte e Zelensky.
Intanto Rutte si è detto ottimista circa l'ingresso dell'Ucraina nella Nato, un percorso "irreversibile" che avverrà "al momento giusto".
Il numero uno dell'Alleanza ha annunciato che i ministri della Difesa "rivedranno lo status delle operazioni in corso nei Balcani", uno scenario che rimane "preoccupante" soprattutto a causa delle crescenti "minacce secessioniste" in Bosnia Erzogovina e la "fragile situazione di sicurezza" del Kosovo. Preso atto dei "pochi progressi ottenuti dai negoziati Belgrado-Pristina voluti dall'Ue", bisogna anche fare attenzione alla "minaccia alla democrazia rappresentata dalla Russia" attraverso "cyber-attacchi e disinformazione". C'è inoltre il timore, ha ammesso Rutte, che "la Corea del Nord stia sostenendo gli sforzi bellici di Russia e Iran, anche se le notizie non sono confermate". "La Corea del Sud sostiene gli alleati della Nato, la partnership tra Nato e Seul si approfondirà", la promessa del segretario generale.
Un altro argomento caldo, secondo Politico, potrebbe essere il ripensamento della politica decennale dell'alleanza sulle relazioni con la Russia, essendo Mosca diventata ormai la “minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli alleati”. Nonostante dal 2022 sia mutato il tono verso Mosca, la Nato continua ad attenersi al “Founding Act”, documento firmato nel 1997, sei anni dopo il crollo dell'Unione Sovietica, che stabilisce l'obiettivo comune di “costruire un'Europa stabile, pacifica e indivisa”.
Ma ora l'obiettivo è quello di definire una strategia definitiva pronta per essere approvata al prossimo vertice della Nato, previsto per il giugno 2025 all'Aja. Sebbene vi sia un consenso generale sulla necessità di una nuova strategia, esistono alcune differenze di approccio tra i membri. Ad esempio, Ungheria e Slovacchia continuano a mantenere contatti stretti con il Cremlino, vedendo un valore strategico nell'impegno con la Russia.
Esteri
Israele, risposta a attacco Iran: Netanyahu ha approvato...
Il premier israeliano: "Armi russe nelle basi di Hezbollah". Le Idf: "Caschi blu non sono obiettivo"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato una serie di obiettivi da colpire in Iran per rappresaglia all'attacco missilistico del primo ottobre scorso. Lo ha detto una fonte israeliana ad Abc News, senza fornire ulteriori dettagli sugli obiettivi specifici e se si tratti di target militari. Nessuna informazione neanche sui tempi della rappresaglia.
Netanyahu, intanto, ha denunciato che nelle basi di Hezbollah nel sud del Libano, le Forze di difesa israeliane hanno rinvenuto armi russe "all'avanguardia". A sud del fiume Litani, dove secondo la risoluzione 1701 solo all'Esercito libanese sarebbe stato consentito di avere armi, "Hezbollah ha scavato centinaia di tunnel e nascondigli, dove abbiamo appena trovato una quantità di armi russe all'avanguardia".
Dopo il nuovo incidente che ha coinvolto l'Unifil, Israele ribadisce che i caschi blu dell'Onu nel sud del Libano "non sono un obiettivo". Le forze israeliane stanno "conducendo operazioni contro Hezbollah - ha ribadito l'esercito israeliano in una dichiarazione inviata all'Afp - Le infrastrutture e le forze dell'Unifil (Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano, ndr) non sono un obiettivo, e ogni incidente che contravviene alle regole sarà esaminato in dettaglio".
La forza dell'Onu nel sud del Libano ha denunciato nella serata del 16 ottobre che un carro armato israeliano ha aperto il fuoco contro una torre di sorveglianza, con "spari diretti ed evidentemente deliberati".
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