Trump e i contatti con Putin, il ‘no comment’ del tycoon: “Ma se li avessi…”
Nessun commento dell'ex presidente alle rivelazioni di Bob Woodward sui contatti che avrebbe avuto, una volta lasciata la Casa Bianca, con il numero uno del Cremlino
Donald Trump e i rapporti con Vladimir Putin? Arriva il 'no comment' del tycoon riguardo alle rivelazioni di Bob Woodward sui contatti che avrebbe avuto, una volta lasciata la Casa Bianca, con il numero uno del Cremlino. Ma, intervistato durante un forum economico a Chicago, subito dopo ha aggiunto: "Se li avessi, sarebbe una mossa intelligente".
"Io ho rapporti amichevoli con le persone, e se ho una buona relazione con qualcuno è una cosa positiva non negativa, lui ha 2mila armi nucleari - ha poi aggiunto riferendosi sempre a Putin - e anche noi".
Dopo che sono state diffuse dai media americani le anticipazioni del libro di Woodward, "War", la campagna di Trump aveva dichiarato che "nessuna delle storie inventate da Woodward è vera". Il Cremlino ha quindi smentito le telefonate tra Trump e Putin, ma ha confermato che l'allora presidente americano inviò i kit per il test del Covid.
Trump-Putin, le rivelazioni di Woodward
Trump nel 2020 inviò segretamente a Vladimir Putin test per il covid, per suo uso personale, aveva rivelato Bob Woodward, leggendario giornalista dello scandalo Watergate, nel nuovo libro 'War', ricordando che allora i test negli Stati Uniti erano merce scarsa. Era stato Putin, terrorizzato dal covid, a raccomandare a Trump di non pubblicizzare la spedizione. "Non voglio che tu lo dica a nessuno altrimenti la gente si arrabbierà con te, non con me", avrebbe detto Putin a Trump.
Da allora, la relazione personale fra i due sarebbe rimasta in vita. All'inizio del 2024, l'ex presidente americano, ora candidato alle elezioni del prossimo novembre, ha mandato via un collaboratore dal suo ufficio nella residenza di Mar-a-Lago per poter parlare al telefono in privato con il leader russo. Sempre secondo la stessa fonte, il consigliere di Trump, l'ex presidente avrebbe parlato con Putin sette volte da quanto ha lasciato la Casa Bianca all'inizio del 2021.
Esteri
Ucraina-Russia, chi vince guerra a Kursk? Le due verità di...
Le forze armate ucraine hanno invaso la regione russa il 6 agosto: dopo 2 mesi e mezzo, chi sta vincendo?
Il 6 agosto scorso le forze ucraine sono entrate in Russia, nella regione russa di Kursk, arrivando a occupare in poche ore, secondo la versione di Kiev, 1.250 chilometri quadrati di territorio e il controllo di 92 insediamenti. Da allora, sono in corso combattimenti fra russi e ucraini anche su questo fronte, in territorio russo.
Le versioni sull'esito dei combattimenti sono contrastanti. E difficile da verificare in modo indipendente dopo che Mosca ha lanciato una campagna aggressiva contro i giornalisti stranieri che passano il confine senza autorizzazione, contro cui sono state formalizzate accuse e, nel caso dei due italiani Stefania Battistini e Simone Traini, e del britannico inviato di Cnn, Nick Peyton Walsh, anche un mandato di arresto.
Cosa dicono i russi
Lunedì il portavoce delle forze russe dispiegate a Kursk per respingere gli ucraini, il comandante delle forze cecene Akhmat, Apti Alaudinov, ha annunciato che le forze russe hanno riconquistato il 50 per cento del territorio che era stato preso dagli ucraini. Fra gli ultimi insediamenti di cui Mosca ha ripreso il controllo ci sono Novaya Sorochina e Pokrovsky, ha riferito invece il ministero della Difesa.
Ma secondo le informazioni elaborate dall'Institute for the Study of War (Isw) basato a Washington, dopo poco più di due mesi di combattimenti nel Kursk, l'Ucraina continua a controllare la maggior parte del territorio che aveva preso ad agosto.
Cosa dicono gli ucraini
Sabato Volodymir Zelensky ha affermato che Kiev "mantiene le posizioni". Le forze ucraine continuano a controllare la città di Sudzha, snodo cruciale del trasporto del gas fra Russia ed Europa attraverso l'Ucraina (flusso che comunque cesserà a fine anno) in cui prima dell'inizio dell'incursione vivevano 5mila persone.
Gli sfollati dalla regione intera sono 112mila civili dall'inizio di agosto. Almeno 308 civili, fra cui 11 bambini, sono rimasti feriti. La Russia accusa l'Ucraina di aver deportato mille residenti della regione, sulla base di informazioni, non verificate in modo indipendente, pervenute alla Alta Commissaria per i diritti umani, Tatiana Moskalova, da parte dei familiari.
Cosa dice la popolazione
I residenti locali lamentano la mancanza di azione da parte delle autorità. "Prima di tutto hanno lasciato che le forze ucraine entrassero, e che fossero uccise così tante persone. E ora vanno in giro dicendo che stanno 'liberando' le nostre città e villaggi", ha scritto una residente della regione Natalia Kartseva, in un commento su VKontakte. "La nostra regione è stata già liberata? I responsabili per l'incursione delle forze ucraine non sono stati ancora puniti. C'è qualcuno che intende rendere pubblici i nomi dei responsabili? O sono già stati trasferiti?", ha commentato un altro, Nikolai Pakhomov.
La centrale nucleare senza difese
La centrale nucleare della regione di Kursk con quattro reattori Rbmk, due dei quali ancora operativi, è il terzo impianto nucleare più grande in Russia, accanto alla cittadina di Kurchatov: a poche decine di chilometri dalla zona di combattimenti, non avrebbe sufficiente protezione.
Fonti della Rosatom, l'agenzia per l'energia nucleare russa, spiegano al sito di notizie russo Verstka che le misure di protezione dell'impianto non includono quelle per raid militari, dopo che fonti russe, smentite dagli ucraini, avevano denunciato raid di droni ucraini in corrispondenza del sito.
La sezione più vulnerabile sono i bacini di raffreddamento del combustibile usato rimosso dai reattori. Se colpito, può diffondere radioattività, come una 'bomba sporca'. La nuova centrale Kursk II, non ancora operativa, è progettata per sostenere l'impatto anche di un aereo, uno standard introdotto dopo gli attacchi dell'11/9 negli Usa.
Esteri
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