Briatore mette in vendita il Twiga, tra i possibili acquirenti Del Vecchio jr
Sul tavolo dell'imprenditore sarebbero già pronte almeno tre offerte
Flavio Briatore potrebbe dire addio al Twiga. Secondo quanto rivela 'Il Giornale', lo storico locale di Marina di Pietrasanta, in Toscana, potrebbe presto passare di mano. Sul tavolo dell'imprenditore sarebbero già pronte almeno tre offerte, due delle quali da fondi internazionali, mentre la terza sarebbe stata presentata da Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei sei figli dell'indimenticato fondatore di Luxottica, Leonardo.
Il Twiga della Versilia ha un fatturato che supera i 9 milioni e dà lavoro a circa 70 dipendenti, più una sessantina che ruotano intorno al fortino di Briatore. Luogo di ritrovo di personaggi del mondo della tv, della politica e della finanza, è un universalmente riconosciuto come icona del lusso e della mondanità, dove abbinare cibo e spettacolo. Una formula tanto vincente che nel tempo il brand è stato esportato e oggi conta cinque location: accanto a quella di Pietrasanta si sono aggiunti due locali a Montecarlo, un altro a Londra e la Baia Benjamin, in Liguria.
Le indiscrezioni indicano Del Vecchio junior che, oltre ad essere chief strategic office della multinazionale dell’occhialeria, da un po' di tempo si è lanciato in proprio nel mondo della ristorazione aprendo tre locali a Milano e rilevando due celebri insegne, 'Le Carillon' a Paraggi e 'Franco Mare' a Marina di Pietrasanta, ribattezzati rispettivamente Vesta Portofino e Vesta Mare. Forte della sua straordinaria solidità finanziaria e con almeno 500 milioni da spendere per un progetto che si sta sviluppando all’insegna della riscoperta della ristorazione di eccellenza Made in Italy, il giovane manager sembrerebbe avere le carte in regola per battere gli altri due fondi che si sono fatti avanti.
Briatore, intanto, fa sapere di essere sempre più preso dalla Formula 1 e di non avere tempo per dedicarsi ad altro; del resto a lui fa capo anche la catena Crazy Pizza, che conta oltre venti location, la metà delle quali in franchising e il Billionaire, che il 6 dicembre prossimo aprirà un avamposto anche a St. Moritz.
Economia
Alimentazione, Freni: “Attenzione su ristorazione per...
Il sottosegretario ministero dell’Economia e delle finanze in un videomessaggio al Cirfood District: "Su ritardi pagamenti pa stiamo lavorando e intendiamo accelerare"
“La ristorazione collettiva richiede oggi più che mai la nostra attenzione, non soltanto perché è un settore ad altissimo impatto di lavoro femminile e quindi merita maggiore considerazione, soprattutto nell’ottica di uno sviluppo lavorativo che rispetti la maternità, ma anche in vista degli obiettivi di sostenibilità”. Così Federico Freni, sottosegretario ministero dell’Economia e delle finanze, in un videomessaggio al Cirfood District di Reggio Emilia, in occasione del Secondo Summit della Ristorazione Collettiva, spiega che “questo settore garantisce standard di sostenibilità alimentare che altri tipi di ristorazione non riescono a riconoscere, un aspetto che non possiamo ignorare”.
“Questo settore - continua freni - garantisce standard di sostenibilità alimentare che altri tipi di ristorazione non riescono a riconoscere, un aspetto che non possiamo ignorare. Non possiamo trascurare nemmeno il problema endemico che affligge la ristorazione collettiva: i ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Su questo tema stiamo lavorando e intendiamo accelerare, poiché è essenziale dare le giuste garanzie agli operatori del settore. Questi, nonostante la crisi derivata dall’aumento dei prezzi in seguito alla guerra in Ucraina, sono riusciti a mantenersi solidi, seppur indeboliti. L’impegno dello Stato deve continuare a sostenere questo settore strategico per le nostre famiglie”.
Un aspetto cruciale della ristorazione collettiva, che non va trascurato, è inoltre “il suo ruolo nell’educazione alimentare. In un mondo dove mangiare in modo equilibrato è sempre più difficile - conclude Freni - questo settore garantisce standard di educazione alimentare, soprattutto per i più piccoli”.
Economia
Università, il career day di Tor Vergata punta a favorire...
Il piazzale del Rettorato dell’università Tor Vergata di Roma ha fatto da cornice alla diciassettesima edizione del career day Campus&Leaders&Talents, organizzato dall’ateneo in collaborazione con l’Ufficio Laureati Desk-Imprese di Economia e l’Associazione ALET. Un appuntamento finalizzato a costruire un dialogo diretto con le realtà industriali, per far convergere le necessità dei giovani con le richieste da parte delle aziende, anche attraverso la presentazione dei curriculum vitae e veri e propri colloqui di lavoro.
Economia
Ia, studio Ey: ‘Italia avanti nell’implementazione...
È quanto emerge dalla prima edizione dello studio “EY Italy AI Barometer”
L'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo delle imprese e si è affermata come una presenza stabile nel business delle stesse. Oltre tre quarti dei rispondenti italiani (77%) afferma di avere un’esperienza diretta con la nuova tecnologia. La maggior parte di loro utilizza l'Ai prevalentemente nella vita privata (43%), o nel contesto lavorativo (12%), mentre il 20% la impiega in entrambi gli ambiti. Si evidenzia, quindi, un sostanziale ottimismo verso queste tecnologie.
È quanto emerge dalla prima edizione dello studio “EY Italy AI Barometer” realizzato da EY, che ha coinvolto oltre 4700 manager di 9 Paesi europei, di cui 528 professionisti di imprese italiane in diversi settori, indagando aspettative e sfide future nei prossimi 12 mesi, nonché l’utilizzo attuale che viene fatto dell’intelligenza artificiale nel business.
L’analisi evidenzia, quindi, come l’Italia sia avanti nell’implementazione dell’AI nei contesti lavorativi rispetto alla media europea (19%), con quasi un quarto dei rispondenti (24%) che afferma che l'AI sta già influenzando il loro lavoro e il 46% che prevede invece un incremento nei prossimi tre anni dell'impatto delle applicazioni AI nel business. Inoltre, il 24% dei rispondenti ritiene che l'intelligenza artificiale possa sostituire parti delle mansioni su larga scala e il 76% si aspetta che questa porti a una riduzione del numero di dipendenti man mano che il suo utilizzo si consolida.
Il tema della formazione si conferma cruciale in questo campo e si evidenzia come le imprese possano fare di più per sostenere i propri lavoratori nell’implementazione dell’AI, adottando un ruolo attivo nella formazione e nell’aggiornamento professionale delle proprie persone: il 37% dei rispondenti, infatti, pensa che la propria azienda dovrebbe fornire maggiore formazione e il 32% ritiene di non avere abbastanza aiuto in questo senso. Solo il 16% dei rispondenti si ritiene soddisfatto della formazione che riceve sul posto di lavoro, inoltre, il 55% dei rispondenti si dedica all'autoformazione, sia privatamente (22%) che professionalmente (20%), entrambi il 13%, prediligendo per la maggior parte formazione dal vivo e workshop e corsi online. Le trasformazioni derivanti dalle nuove tecnologie che stanno pervadendo sempre più il business delle imprese non vengono viste in modo negativo dalla maggior parte dei rispondenti: il 52% di questi, infatti, ritiene che la propria azienda abbia sufficienti conoscenze per implementare l’AI nel modo corretto. Guardando ai settori, questo trend si evidenzia in particolare nel settore energetico, dei servizi finanziari e nei media e telecomunicazioni. Al contrario, il 67% dei rispondenti appartenenti al settore pubblico pensa di non avere abbastanza conoscenze.
Nonostante le numerose sfide, i benefici dell'adozione dell'AI sono già evidenti, soprattutto in termini di risparmi sui costi: in Italia, più della metà dei manager (58%) afferma che l'uso dell'AI ha permesso loro di risparmiare sui costi, aumentare i profitti o entrambi. Il 16%, al contrario, non ha riscontrato risparmi. Queste tecnologie in Italia impattano maggiormente il 69% di coloro che hanno ruoli manageriali, a differenza di chi ha un ruolo non manageriale (49%). Attualmente, secondo i rispondenti, in Italia l’intelligenza artificiale viene implementata all’interno delle aziende soprattutto per quanto riguarda le funzioni di marketing, cybersecurity e protezione dei dati e assistenza ai dipendenti.