Manovra, due scenari per il via libera: approvazione lampo o in extremis?
Dal 21 ottobre al via cantiere alla Camera. Ciriani all'Adnkronos: "Tempi rispettati, ora iter fluido"
O tutto subito, o in 'zona Cesarini'. Mentre prende il via il grande cantiere della manovra, la maggioranza di centrodestra chiamata ad approvare la legge di bilancio si trova davanti a due possibili scenari: da una parte un'approvazione 'lampo' della finanziaria prima di Natale, dall'altra un via libera in extremis, proprio a ridosso di Capodanno. Questo è quanto emerge nei ragionamenti dei gruppi parlamentari che sostengono il governo Meloni: un bivio che appare praticamente obbligato, calendario alla mano. In conferenza stampa a Palazzo Chigi, all'indomani del Cdm che ha dato il via libera alla manovra da 30 miliardi, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato anche del possibile timing del provvedimento: "La legge di bilancio - ha spiegato il titolare del Mef - sarà presentata in Parlamento nei termini previsti per legge, il 20 è domenica, penso lunedì 21".
Il 'viaggio' inizierà dalla Camera dei deputati, in virtù del principio dell'alternanza: l'anno scorso fu Palazzo Madama il punto di partenza del percorso verso l'approvazione definitiva del ddl di bilancio, che deve ricevere l'ok di entrambi i rami del Parlamento entro il 31 dicembre. L'auspicio del governo, naturalmente, è che l'iter riservi meno sorprese possibile.
Parlando con l'Adnkronos il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani sottolinea come l'esecutivo stia "rispettando tutti i tempi legati ai documenti di bilancio. Adesso - prosegue Ciriani - attendiamo la trasmissione del ddl in Parlamento che, come ha detto il ministro Giorgetti, dovrebbe avvenire il 21. Poi sarà la Camera a dover incardinare il provvedimento" per cui "auspico un iter ordinato e fluido, sempre però nel rispetto delle prerogative parlamentari sia di maggioranza che di opposizione", conclude il ministro ed esponente di Fratelli d'Italia.
Tornando alla tempistica, la speranza coltivata negli ambienti parlamentari e degli addetti ai lavori (ipotesi complicata da realizzare, però) è che la manovra ottenga il sì definitivo del Parlamento lunedì 23 dicembre. L'alternativa, con il Natale di mezzo, contempla il rischio che i tempi si dilatino arrivando a ridosso della fine dell'anno: ma la corsa contro il tempo per scongiurare l'esercizio provvisorio è un'eventualità che nessuno ha intenzione di prendere in considerazione. La fluidità dell'iter della finanziaria dipenderà anche dallo svolgimento dei lavori in Commissione e dagli emendamenti che saranno presentati al testo. I gruppi parlamentari contano di avere un margine di intervento più ampio di quello riservato loro l'anno scorso, anche se il raggio di azione per quanto riguarda il numero di emendamenti consentiti sarà comunque ristretto.
Nel comunicato diramato dal Consiglio dei ministri viene disegnato 'l'impianto' della prossima legge di bilancio, che conterrà - si legge nel documento - "misure basate sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati". Sono previste, inoltre, risorse per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, per il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità.
Per quanto riguarda il cuneo fiscale il ministro Giorgetti ha assicurato in conferenza stampa che sarà confermato il taglio cuneo fiscale e contributivo, "ma addirittura - ha aggiunto - faremo in modo che ci sia anche qualche beneficio sicuramente per redditi oltre 35mila fino a 40mila euro", inoltre "ci saranno anche altre classi di reddito che ne beneficeranno". Sulle pensioni sarà introdotto "un nuovo meccanismo di incentivazione per chi raggiunge l'età per il pensionamento in ambito pubblico e privato" per rimanere al lavoro. In merito al catasto sarà attuata una verifica ma non un aggiornamento delle rendite. Giorgetti ha poi parlato di un "sacrificio" da parte di banche e assicurazioni, aggiungendo che anche i ministeri saranno chiamati a una robusta spending review con "una riduzione media del 5% delle spese correnti dell'amministrazione dello Stato".
Politica
Maternità surrogata reato anche per chi va...
A votare a favore le forze di maggioranza, no invece dalle opposizioni. Meloni: "Legge contro mercificazione donne e bambini"
Maternità surrogata, anche chi va all'estero compie un reato. A deciderlo l'Aula del Senato, che ha approvato in via definitiva il ddl n. 824 sulla gestazione per altri, già votato dalla Camera.
La norma vieta quindi agli italiani di praticare la maternità surrogata non solo nel nostro Paese, dove è già illegale, ma anche all'estero nei Paesi dove invece la pratica è possibile. A votare a favore le forze di maggioranza, Fdi, Fi e Lega, no invece dalle opposizioni. I sì sono stati 84, i no 58.
"Con l'approvazione definitiva di oggi al Senato, il ddl che rende l'utero in affitto reato universale è finalmente legge. Una norma di buonsenso contro la mercificazione del corpo femminile e dei bambini. La vita umana non ha prezzo e non è merce di scambio", il commento su X della premier Giorgia Meloni.
Scontro frontale in Senato
Ed è scontro frontale sulla norma. Il voto che porta alla nuova legge, arriva dopo una giornata in Senato dove non sono mancati i momenti di tensione, tra maggioranza e opposizione. Con l'Aula più volte richiamata all'ordine dai presidenti di turno, visti i continui battibecchi tra chi era a favore del testo, presentato alla Camera dalla meloniana Carolina Varchi, e i contrari. Più volte i presidenti di turno, come capitato a Mariolina Castellone, hanno minacciato di sospendere l'Aula, per le continue interruzioni degli interventi, visti i continui battibecchi tra i senatori.
Così come successo mentre parlava la senatrice del M5S, Elisa Pirro. "I colleghi maschi di maggioranza stanno dicendo che l'utero non è il mio? I miei organi sono miei e ne faccio quello che voglio", ha detto mentre dai banchi della maggioranza non sono mancate parole di dissenso, che hanno più volte interrotto la pentastellata. "Siamo al comunismo degli organi -replicava lei- . Io posso dare il rene, ma non posso prestare il mio utero, da donna libera, italiana", rivolta al senatore di Fdi, Luca De Carlo. "I miei organi sono miei e ne faccio quello che voglio", insiste mentre viene contestata dai banchi della maggioranza. Tra un botta e risposta e un altro l'Aula vota le questioni pregiudiziali, che erano tre, tutte respinte con 87 voti contrari.
Poi si torna a discutere. Per il senatore della Lega, Massimiliano Romeo siamo di fronte a "ricchi committenti che pagano le donne per soddisfare il proprio desiderio, soprattuto immigrate, questo sì che è un ritorno al Medioevo". "Dove sono le femministe, dov'è la sinistra? -si domanda il capogruppo della Lega, mentre dai banchi della sinistra non mancano brusii- . Come è possibile che il diritto della donna non venga tutelato nella sua dignità?. Adesso difendete solo i diritti dei ricchi committenti...".
Dal M5S replica Alessandra Maiorino: "Con questo obbrobrio giuridico equiparate la surrogazione di maternità, che già in Italia è reato, a reati universali come i crimini di guerra, la tortura, la pirateria e il genocidio, ma allo stesso tempo prevedete una punibilità pressoché bagatellare. Questo dimostra come la vostra sia una volgare speculazione per realizzare uno spot di pura propaganda sulla pelle delle bambine e dei bambini, che nascono come tutti gli altri bambini per via di un progetto d'amore e di famiglia. Tutto questo mette a nudo la vostra cattiva coscienza", attacca.
Dal Pd Anna Rossomando critica lo stesso concetto di reato universale: "Oggi non stiamo discutendo dell’introduzione di un ennesimo reato, considerato che in Italia è già previsto, ma di rendere universale il reato di Gpa" una norma "viziata dall’irragionevolezza e totalmente disallineata rispetto alle pronunce della Corte Costituzionale, della Corte Europea dei diritti dell'uomo e della Corte di Cassazione sezioni unite civili".
Per il meloniano Gianni Berrino invece "il legame che si instaura durante la gravidanza tra madre e figlio non abbraccia aspetti esclusivamente emozionali, ma ha un fondamento scientifico". Per cui "i sostenitori della maternità surrogata dimostrano di ignorare o di calpestare il fenomeno chiamato microchimerismo fetale, per mezzo del quale le cellule del feto migrano nel sangue materno, negli organi e nel cervello", dice anche lui tra le proteste dell'opposizione.
Il dem Filippo Sensi ha poi rivendicato la sua posizione da cattolico: "Io invece sogno di essere non un cattolico ma per la Gpa, bensì un cattolico e dunque per la Gpa, perché al cuore del messaggio cristiano c’è solo l’amore. Ci vuole forza per fare ciò che è giusto. Spero ne siate consapevoli".
"In Italia la gestazione per altri è già proibita. Questa è una legge propagandistica, che non verrà mai applicata. Solo una condotta percepita come gravissima in tutto il mondo può assurgere a reato universale, non una condotta lecita e prevista dalla legge di moltissimi Paesi", accusa la presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.
Politica
Ricerca Adnkronos SocialData, comitato Orlando: “Da...
"Secondo il nostro strumento di rilevazione del sentiment, ci sono state nell'ultima settimana 1.545 conversazioni di cui si è parlato di Orlando da 995 autori per un engagement di 32.212. Marco Bucci nello stesso periodo ha avuto 1.275 conversazioni da 773 autori per per un engagement di 7.575. Sui social, negli ultimi 28 giorni (18 settembre - 15 ottobre) i dati di crescita follower di Meta danno ragione ad Orlando: su FB è cresciuto di 1.537 follower, rispetto ai 1.158 di Bucci. Su Instagram è cresciuto di 1.716 follower, rispetto ai 552 di Bucci. Sempre negli ultimi 28 giorni, la pagina Facebook di Orlando ha raggiunto 321mila persone con oltre 82mila interazioni. La pagina Instagram, invece, ha raggiunto oltre 210mila persone con 43mila interazioni. Si tratta di numeri semplici e facilmente reperibili che consentono di fare chiarezza rispetto ad alcuni dati che in queste ore stanno circolando sul web". Lo rende noto il Comitato del candidato alla presidenza della Regione Liguria, Andrea Orlando, commentando la ricerca di Adnkronos con la piattaforma SocialData.
Politica
Ricerca Adnkronos SocialData Marco Bucci: “Ogni like...
Così il candidato alla presidenza della Regione Liguria, Marco Bucci, commentando la ricerca di Adnkronos con la piattaforma SocialData
"Mi fa piacere leggere le considerazioni di Adnkronos, le accolgo con la curiosità di chi non è certo un influencer né ha alle spalle una folta squadra di social manager, né si fa fare video da ministri spagnoli. Penso che per ottenere buoni risultati sia fondamentale puntare su profili qualificati, creativi e capaci, qualità su cui possono contare i collaboratori che mi supportano. Le persone le incontro soprattutto per la strada, le guardo negli occhi e stringo loro la mano. Sempre qui, nella nostra Liguria. Parlo dei problemi concreti e di come risolverli. Ogni like sui social, però, rappresenta per me un abbraccio virtuale con le persone, i numeri mi trasmettono ancora più carica ed energia per affrontare questa sfida. Penso, inoltre, che i social network rappresentino un ottimo modo per comunicare soprattutto alle generazioni più giovani con grande efficacia. Ma sono contento anche che sul web i liguri parlino di infrastrutture e di trasporti. Sono gli argomenti che stanno a cuore anche a me, per i quali metto in campo la mia esperienza e, se posso dire, anche un po' la mia credibilità nel realizzare le cose. Sarà anche per quello che c'è un sentiment diverso rispetto al mio avversario, che non parla di Gronda, di Diga del porto se non per criticarla, e di altre opere fondamentali per muoversi e far muovere la Liguria. Anche sui social noi liguri siamo fatti così: concreti". Lo sottolinea il candidato alla presidenza della Regione Liguria, Marco Bucci, commentando la ricerca di Adnkronos con la piattaforma SocialData.