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Ucraina-Russia, Zelensky oggi a Bruxelles: “Nostro piano è rafforzarci”

Il presidente ucraino oggi al Consiglio Europeo: "Non allentate la pressione delle sanzioni a Russia". Il leader ungherese all'attacco a vertice in corso

Zelensky in conferenza stampa a margine del Consiglio Ue - Afp

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky oggi a Bruxelles per il Consiglio Ue. per presentare il piano per la vittoria in cinque punti ai leader europei. Un piano che per il leader ungherese Viktor Orban sarebbe però "più che spaventoso", tanto da sottolinearlo in un post sui social a vertice in corso.

"Nostro piano rafforzare Ucraina"

"Per me - ha detto Zelensky a margine del vertice parlando del conflitto in corso con la Russia - è molto importante condividere il nostro piano per la vittoria con i leader che ci hanno aiutati fin dall'inizio di questa guerra. Il nostro piano è rafforzare l'Ucraina, essere forti e pronti alla diplomazia. E' una gran cosa, credo, il fatto che questo piano non dipende dalla Russia, ma solo dalla volontà dei nostri partner".

In Ucraina "sta arrivando l'inverno, e per noi l'inverno è sempre pericoloso. Dobbiamo prepararci e fare i nostri compiti a casa, ma ci servono alcune cose urgenti. Non voglio scendere in ulteriori dettagli, ma è il motivo per cui sono qui" a Bruxelles, dice ancora il presidente ucraino.

"Sono qui per parlare di questi 35 miliardi di euro" nell'ambito del piano del G7 da 50 miliardi di dollari, "per trovare il meccanismo per ottenere questi soldi il prima possibile. Nei lunghi mesi senza aiuti militari, la nostra produzione interna di droni e sistemi di guerra elettronica ci ha aiutato molto. Abbiamo bisogno di questi soldi" garantiti dai proventi straordinari derivanti "dagli asset russi per la nostra produzione interna, il prima possibile", ha detto ancora.

"Ue sostenga nostro piano, Nato unica speranza"

“Siamo pronti a mettere il Piano per la vittoria sul vostro tavolo e contiamo sul vostro sostegno. L'Ucraina è pronta per una vera diplomazia ma per arrivarci dobbiamo essere forti. Una tregua imposta con la forza invece di una pace giusta non ha mai fornito sicurezza. Nessuno è felice quando poi la guerra torna. E la nostra unità, la pressione sulla Russia e il rafforzamento dell'Ucraina sono le chiavi per porre fine a questa guerra in un modo che impedisca alla Russia di ricominciarla", ha poi dichiarato in una conferenza stampa a margine del lavori del Consiglio Ue.

“Il Piano - per il leader di Kiev - è un ponte verso un secondo summit di pace di successo e contribuire a renderlo realtà. Questo proteggerà non solo l'Ucraina, ma anche gli Stati baltici, i Paesi nordici, la Polonia e i Balcani, altre, altre regioni, altri partner che sono nel mirino della Russia. Allo stesso tempo, per favore non allentate la pressione delle sanzioni sulla Russia: aiutano davvero", la raccomandazione di Zelensky.

“Per noi la Nato è un ombrello di sicurezza, è l'unica speranza che abbiamo. Se i partner non rispetteranno le promesse per noi sarà molto difficile nei confronti della Russia", ha detto poi il presidente ucraino. “Se i partner non forniranno all'Ucraina quanto chiesto Kiev perderà la guerra? Il primo punto è l'invito all'adesione alla Nato, è importante per la nostra società. Quando parliamo di rinforzare l'Ucraina, le armi sono importanti, ma la nostra arma più importante è il nostro popolo. Come possiamo rinforzare il popolo? Non solo con le armi, ma anche con rassicurazioni, attraverso la speranza".

“L'invito all'adesione” alla Nato “non supera nessuna linea rossa", ha quindi assicurato Zelensky, invitando “i partner a rispettare le promesse”.

Quando ha incontrato l'ex presidente Usa Donald Trump, ha poi raccontato, Zelensky gli ha spiegato che l'Ucraina vuole entrare nella Nato, perché la considera l'unica garanzia di sicurezza credibile, fatto salvo il ritorno alla bomba atomica, cui rinunciò con l'indipendenza su pressione dell'Occidente, in cambio di garanzie di sicurezza che si sono rivelate inconsistenti davanti all'attacco sferrato dalla Russia. Nel 1991, ha ricordato Zelensky, l'Ucraina negoziò con una serie di Paesi garanzie di sicurezza in cambio della rinuncia all'arsenale nucleare ex Urss presente sul suo territorio, ma la Russia, che era uno dei "garanti", ha "violato" il Memorandum di Budapest.

Il fatto è che con Mosca questi accordi "non funzionano", ha aggiunto. Tra tutti gli Stati che disponevano dell'atomica, ha detto ancora Zelensky, "quale Paese ha sacrificato le armi nucleari? Solo l'Ucraina. E chi sta combattendo oggi? Solo l'Ucraina. Nella mia conversazione con Donald Trump ho detto che questi sono i fatti. E qual è la via d'uscita? O riprendiamo ad avere armi nucleari, e sarebbero una certa protezione per noi, oppure dovremmo avere una certa alleanza. Oltre alla Nato non conosciamo alleanze più efficienti. I Paesi della Nato non sono impegnati in nessuna guerra. Le persone dei Paesi della Nato sono tutte vive, grazie a Dio. E' per questo che scegliamo la Nato. Non scegliamo le armi nucleari, scegliamo la Nato e penso che Donald Trump mi abbia ascoltato. Mi ha detto che ho dei buoni argomenti", ha concluso.

"Ho visto" il premier ungherese Viktor Orban "insieme agli altri leader e ci siamo salutati. E' già positivo", ha poi sottolineato.

Orban attacca: "Piano per la vittoria più che spaventoso"

Bruxelles “il presidente Zelensky presenta il suo piano per la vittoria. Quello che è stato delineato ieri nel Parlamento ucraino è più che spaventoso”, attacca intanto su Facebook il premier ungherese Viktor Orban, in un post in cui stronca - a Consiglio europeo in corso - il piano portato dal leader ucraino al summit Ue.

“Sono tra coloro che chiedono all'Unione europea di cambiare la sua attuale strategia. L'Unione Europea è entrata in guerra con una strategia mal organizzata e mal eseguita costruita sulla base di calcoli sbagliati, di cui è responsabile primariamente la Presidente della Commissione. Stiamo perdendo questa guerra, quindi la strategia non funziona. Dobbiamo fare un cambiamento! Ma questo non vuol dire che abbiamo bisogno di più guerre, armi più pericolose e armi a lungo raggio, dobbiamo” virare su una “strategia di pace anziché alla strategia di guerra. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco e negoziati di pace!”, riafferma.

Borrell: "Piano importante, sostenere Kiev"

Nel Consiglio Europeo oggi "avremo il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky che spiegherà il suo piano per la vittoria. Per noi, dal punto di vista pratico, il piano per la vittoria è importante. Dobbiamo creare il collegamento tra il piano per la vittoria e il piano per la pace. Per vincere la guerra e vincere la pace, entrambe le cose devono andare insieme. Ecco perché dobbiamo sostenere l’Ucraina, non solo dal punto di vista militare, ma anche dal punto di vista civile, affinché il Paese continui a funzionare", ha detto l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles.

E ancora: "Nessun Paese può funzionare senza elettricità. Il 70% della capacità di produzione di energia elettrica è stata distrutta. Abbiamo fornito nuovi generatori, ma i nuovi generatori verranno distrutti il giorno successivo. Dobbiamo fermare il ciclo 'loro distruggono, noi ripariamo'. Questo significa più supporto aereo. Significa maggiore capacità di supporto aereo, per evitare che il sistema elettrico venga completamente distrutto".

"Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina - ha aggiunto - in modo più forte e più rapido. Questa è una guerra esistenziale. La Russia rappresenta una minaccia esistenziale per l’Europa e spero che gli Stati membri continuino a sostenere l’Ucraina. Da parte mia, continuiamo con la missione di formazione, la Missione di assistenza militare dell’Ue a sostegno dell’Ucraina. Spero che, prima della fine del mio mandato, si otterrà un accordo per sbloccare i pagamenti del Fondo europeo per la pace e fornire maggiore sostegno militare all’Ucraina".

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Esteri

Cosa farà la nuova Commissione europea? Una conferenza su...

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L'evento è organizzato da Commissione e Parlamento europei insieme a Eurofocus di Adnkronos. Il 22 ottobre a Roma

Cosa farà la nuova Commissione europea? Una conferenza su Difesa, Mediterraneo e Housing

La nuova Commissione europea è stata presentata nelle scorse settimane, e in attesa delle audizioni parlamentari, le rappresentanze in Italia della Commissione e del Parlamento europeo, insieme a Eurofocus di Adnkronos, hanno organizzato una conferenza per discutere dei tre nuovi dossier individuati dalla presidente Ursula von der Leyen per il suo secondo mandato: Difesa, Mediterraneo e Housing. Il 22 ottobre alle 15 – negli spazi Esperienza Europa David Sassoli di Piazza Venezia 6 a Roma – istituzioni, esperti e associazioni si confronteranno su questi tre temi chiave.

L’apertura dei lavori sarà affidata a Elena Grech, capo facente funzioni della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, vicedirettori di Adnkronos, coordineranno la discussione e modereranno gli interventi degli ospiti.

Difesa: autonomia strategica e investimenti militari

Il primo tema trattato sarà la difesa, con particolare attenzione al rafforzamento dell'autonomia strategica europea e alla creazione di una politica di difesa comune tra gli Stati membri. Il rapporto Draghi ha sottolineato la necessità di incrementare gli investimenti nel settore militare e di migliorare il coordinamento tra le nazioni europee, soprattutto in un contesto globale di crescenti tensioni. La discussione vedrà protagonisti Alessandro Politi, direttore della Nato Defence College Foundation, e Roberta Pinotti, ex ministro della Difesa italiano.

Mediterraneo: investimenti e cooperazione internazionale

In seguito l’attenzione si sposterà sul Mediterraneo, una regione considerata di importanza strategica per l’Europa. La discussione affronterà temi legati agli investimenti e ai partenariati economici con il Nord Africa e il Medio Oriente, con l'obiettivo di promuovere la stabilità, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Tra gli altri temi centrali ci saranno la sicurezza e la gestione dei flussi migratori. Partecipanti a questo segmento saranno Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, e Marco Ricceri, segretario generale di Eurispes. Questa parte dell’incontro vuole sottolineare la centralità del Mediterraneo come hub di scambi commerciali e connessioni nel campo dell’energia e dei dati.

Housing: soluzioni per la crisi abitativa

La conferenza si concluderà con un focus sull’abitare, un problema sempre più pressante per molte città europee. L’aumento dei costi degli alloggi e la carenza di case accessibili stanno creando un’emergenza abitativa che richiede soluzioni comuni a livello europeo. I partecipanti discuteranno dell'importanza di promuovere politiche per l'edilizia sostenibile, l'inclusione sociale e la riqualificazione urbana. Saranno presenti Lucia Albano, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Federica Brancaccio, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE). Nella sessione si discuterà di come ridurre le disparità regionali in termini di sviluppo urbano, in particolare tra le aree in crescita e quelle soggette a declino demografico.

Obiettivi dell’evento

L'incontro mira a stimolare una riflessione concreta sulle sfide che l'Unione Europea deve affrontare per diventare più competitiva e solidale. Con l’attenzione puntata sulla difesa, il Mediterraneo e l'housing, l’obiettivo è quello di promuovere una visione comune e soluzioni concrete che possano rispondere alle necessità attuali dell’Unione e dei suoi cittadini. I partecipanti, esperti e rappresentanti istituzionali, forniranno un contributo importante per definire le priorità su cui la Commissione Europea dovrà focalizzarsi nei prossimi anni.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Esteri

Israele, Idf: “Uccisi 3 terroristi a Gaza”....

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Le Idf e lo Shin Bet stanno verificando la possibilità che uno dei terroristi sia Sinwar

Yahya Sinwar

Yahya Sinwa, leader di Hamas, ucciso da Israele in un raid su Gaza? L'esame del Dna e test condotti sui denti del cadavere di uno dei terroristi uccisi in un raid condotto ieri indicano che Sinwar sarebbe morto, come riferisce la tv israeliana Channel 12. Le possibilità che Sinwar sia stato ucciso in un raid a Gaza sono "sempre più alte", secondo funzionari delle forze di sicurezza citati dai media israeliani.

Un corpo, che si ritiene essere quello di Sinwar, è stato trasportato in Israele per l'analisi del Dna. Le autorità israeliane saranno in grado di condurre l'analisi confrontando i risultati con il Dna raccolto durante la detenzione di Sinwar in una prigione israeliana. "Abbiamo il suo Dna quando era in prigione", aveva detto l'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite Danny Danon in un'intervista a settembre, quando le autorità israeliane credevano, erroneamente, di aver ucciso il leader di Hamas.

Le comunicazioni ufficiali

"Durante operazioni delle Idf a Gaza sono stati eliminati tre terroristi. Le Idf e lo Shin Bet stanno verificando la possibilità che uno dei terroristi sia Yahya Sinwar", si legge in un post delle Idf, che precisano come "in questo momento non possa essere confermata l'identità dei terroristi".

"Negli edifici in cui sono stati eliminati i terroristi non c'erano tracce della presenza di ostaggi nell'area", affermano le Idf nelle comunicazioni ufficiali. "Le forze che stanno operando nell'area continuano le attività con la necessaria cautela", aggiunge il post dopo che in passato sono circolate notizie secondo cui Sinwar potrebbe nascondersi circondato da ostaggi catturati durante l'attacco in Israele del 7 ottobre dello scorso anno e ancora trattenuti nella Striscia di Gaza.

Raid senza Sinwar nel mirino

Il raid è avvenuto ieri e le forze dell'Idf che operavano nell'area non sapevano che il leader di Hamas potesse trovarsi nell'edificio colpito. E' quanto rivela Channel 12, ripresa da Times of Israel, aggiungendo che sono stati visti diversi combattenti entrare nell'edificio e per questo è stato ordinato un bombardamento che ha fatto crollare la struttura.

Quando i soldati israeliani sono andati a ispezionare tra le macerie, si sono accorti che "uno dei terroristi uccisi assomigliava molto a Sinwar".

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Esteri

Usa, contro gli Houthi schierati i bombardieri B-2: prima...

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Usati per colpire i siti di stoccaggio di armi usate dai miliziani sciiti nelle zone del Paese sotto il loro controllo

Bombardieri B-2 dell'aeronautica Usa - Fotogramma /Ipa

Le forze armate americane hanno utilizzato bombardieri B-2 dell'aeronautica militare per colpire i siti di stoccaggio di armi usate dai miliziani sciiti Houthi nelle zone dello Yemen sotto il loro controllo. Lo ha spiegato il capo del Pentagono Lloyd Austin. E' la prima volta che gli Stati Uniti utilizzano il bombardiere strategico B-2 per attaccare gli Houthi in Yemen, ha riferito la Cnn. Il B-2 è molto più grande dei jet da combattimento che sono stati utilizzati finora per colpire le strutture e le armi degli Houthi, e sono in grado di trasportare un carico di bombe molto più pesante.

"Questa è stata una dimostrazione della capacità degli Stati Uniti di colpire strutture che i nostri avversari cercano di tenere fuori dalla portata, non importa quanto siano profondamente interrate, rinforzate o fortificate", ha affermato Austin in una nota.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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