Uccisero i genitori a fucilate, i familiari chiedono il rilascio per i fratelli Menendez
Eric e Lyle dopo gli abusi subiti dal padre uccisero i genitori e vennero condannati all'ergastolo ostativo negli Anni '90. Ora i familiari chiedono una nuova sentenza: "Hanno pagato abbastanza"
Il procuratore distrettuale di Los Angeles, George Gascon, ha detto che entro dieci giorni deciderà se chiedere una nuova sentenza per Eric e Lyle Menendez, i due fratelli condannati all'ergastolo ostativo per aver ucciso a fucilate i genitori nella loro casa di Beverly Hills. Una nuova sentenza che potrebbe portare alla scarcerazione dei due fratelli entro la fine dell'anno. "Dipenderà dalla corte decidere in che direzione andare, ma questo potrebbe essere possibile", ha detto Gascon dopo la conferenza stampa dei familiari dei due detenuti che chiedono il loro rilascio.
Il caso - che fu seguito dall'intera America all'inizio degli anni novanta durante i due processi, il primo nel 1993 finito senza un verdetto e il secondo nel 1995 che si concluse con la condanna perché non vennero considerate ammissibili le denunce di abusi che i due avrebbero subito dal padre - è di nuovo al centro dell'attenzione anche a seguito dell'uscita di un documentario di Peacock e di una serie di Netflix sulla loro storia, 'Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story'.
A spingere alla riapertura del caso due nuove prove che sosterrebbero le denunce di abusi sessuali e fisici che i fratelli avrebbero subito dal padre Josè. "Vivevano nella paura costante, nessun bambino dovrebbe sopportare questo tipo di sofferenza, gli abusi li hanno intrappolati, è dolorosa e terrificante. Gli abusi del padre hanno distrutto le loro vite e la famiglia e la giustizia non li hanno difesi", ha dichiarato la cugina Karen VanderMolen.
"Credo che abbiamo pagato per i loro crimini, e noi come famiglia abbiamo sofferto abbastanza", ha aggiunto la cugina, una degli oltre 10 familiari - tra i quali anche la zia materna Joan VanderMolen che ha 92 anni e che ha denunciano gli "orribili" abusi subiti dai nipoti - intervenuti alla conferenza stampa per chiedere il rilascio dei due fratelli che ora hanno 56 e 53 anni. Un'altra cugina, Anamaria Baralt, ha sottolineato "con la comprensione che abbiamo ora degli abusi e della sindrome post traumatica, non c'è dubbio sul fatto che la sentenza oggi sarebbe stata molto diversa".
Gascon, che sta ancora valutando le nuove prove presentate, concorda, sulla base di quello che ha visto finora, sul fatto che i due giovani, che avevano 21 e 18 anni al momento del delitto, erano vittime di abusi. "Credo che si sia un certo livello di prove che indica che vi erano molti problemi in quella famiglia", ha aggiunto parlando con Nbcnews.
Le nuove prove presentate lo scorso anno dai legali dei fratelli comprendono una lettera che uno dei due aveva inviato ad un cugino qualche mese prima del delitto: "Sto cercando di evitare papà ogni notte, rimango sveglio pensando che possa entrare". La seconda prova è l'accusa di stupro contro José Menendez da parte di un ex componente della boy band Menudo, Roy Rossello.
Esteri
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Esteri
Cosa farà la nuova Commissione europea? Una conferenza su...
L'evento è organizzato da Commissione e Parlamento europei insieme a Eurofocus di Adnkronos. Il 22 ottobre a Roma
La nuova Commissione europea è stata presentata nelle scorse settimane, e in attesa delle audizioni parlamentari, le rappresentanze in Italia della Commissione e del Parlamento europeo, insieme a Eurofocus di Adnkronos, hanno organizzato una conferenza per discutere dei tre nuovi dossier individuati dalla presidente Ursula von der Leyen per il suo secondo mandato: Difesa, Mediterraneo e Housing. Il 22 ottobre alle 15 – negli spazi Esperienza Europa David Sassoli di Piazza Venezia 6 a Roma – istituzioni, esperti e associazioni si confronteranno su questi tre temi chiave.
L’apertura dei lavori sarà affidata a Elena Grech, capo facente funzioni della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, vicedirettori di Adnkronos, coordineranno la discussione e modereranno gli interventi degli ospiti.
Difesa: autonomia strategica e investimenti militari
Il primo tema trattato sarà la difesa, con particolare attenzione al rafforzamento dell'autonomia strategica europea e alla creazione di una politica di difesa comune tra gli Stati membri. Il rapporto Draghi ha sottolineato la necessità di incrementare gli investimenti nel settore militare e di migliorare il coordinamento tra le nazioni europee, soprattutto in un contesto globale di crescenti tensioni. La discussione vedrà protagonisti Alessandro Politi, direttore della Nato Defence College Foundation, e Roberta Pinotti, ex ministro della Difesa italiano.
Mediterraneo: investimenti e cooperazione internazionale
In seguito l’attenzione si sposterà sul Mediterraneo, una regione considerata di importanza strategica per l’Europa. La discussione affronterà temi legati agli investimenti e ai partenariati economici con il Nord Africa e il Medio Oriente, con l'obiettivo di promuovere la stabilità, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Tra gli altri temi centrali ci saranno la sicurezza e la gestione dei flussi migratori. Partecipanti a questo segmento saranno Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, e Marco Ricceri, segretario generale di Eurispes. Questa parte dell’incontro vuole sottolineare la centralità del Mediterraneo come hub di scambi commerciali e connessioni nel campo dell’energia e dei dati.
Housing: soluzioni per la crisi abitativa
La conferenza si concluderà con un focus sull’abitare, un problema sempre più pressante per molte città europee. L’aumento dei costi degli alloggi e la carenza di case accessibili stanno creando un’emergenza abitativa che richiede soluzioni comuni a livello europeo. I partecipanti discuteranno dell'importanza di promuovere politiche per l'edilizia sostenibile, l'inclusione sociale e la riqualificazione urbana. Saranno presenti Lucia Albano, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Federica Brancaccio, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE). Nella sessione si discuterà di come ridurre le disparità regionali in termini di sviluppo urbano, in particolare tra le aree in crescita e quelle soggette a declino demografico.
Obiettivi dell’evento
L'incontro mira a stimolare una riflessione concreta sulle sfide che l'Unione Europea deve affrontare per diventare più competitiva e solidale. Con l’attenzione puntata sulla difesa, il Mediterraneo e l'housing, l’obiettivo è quello di promuovere una visione comune e soluzioni concrete che possano rispondere alle necessità attuali dell’Unione e dei suoi cittadini. I partecipanti, esperti e rappresentanti istituzionali, forniranno un contributo importante per definire le priorità su cui la Commissione Europea dovrà focalizzarsi nei prossimi anni.
Esteri
Israele, Idf: “Uccisi 3 terroristi a Gaza”....
Le Idf e lo Shin Bet stanno verificando la possibilità che uno dei terroristi sia Sinwar
Yahya Sinwa, leader di Hamas, ucciso da Israele in un raid su Gaza? L'esame del Dna e test condotti sui denti del cadavere di uno dei terroristi uccisi in un raid condotto ieri indicano che Sinwar sarebbe morto, come riferisce la tv israeliana Channel 12. Le possibilità che Sinwar sia stato ucciso in un raid a Gaza sono "sempre più alte", secondo funzionari delle forze di sicurezza citati dai media israeliani.
Un corpo, che si ritiene essere quello di Sinwar, è stato trasportato in Israele per l'analisi del Dna. Le autorità israeliane saranno in grado di condurre l'analisi confrontando i risultati con il Dna raccolto durante la detenzione di Sinwar in una prigione israeliana. "Abbiamo il suo Dna quando era in prigione", aveva detto l'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite Danny Danon in un'intervista a settembre, quando le autorità israeliane credevano, erroneamente, di aver ucciso il leader di Hamas.
Le comunicazioni ufficiali
"Durante operazioni delle Idf a Gaza sono stati eliminati tre terroristi. Le Idf e lo Shin Bet stanno verificando la possibilità che uno dei terroristi sia Yahya Sinwar", si legge in un post delle Idf, che precisano come "in questo momento non possa essere confermata l'identità dei terroristi".
"Negli edifici in cui sono stati eliminati i terroristi non c'erano tracce della presenza di ostaggi nell'area", affermano le Idf nelle comunicazioni ufficiali. "Le forze che stanno operando nell'area continuano le attività con la necessaria cautela", aggiunge il post dopo che in passato sono circolate notizie secondo cui Sinwar potrebbe nascondersi circondato da ostaggi catturati durante l'attacco in Israele del 7 ottobre dello scorso anno e ancora trattenuti nella Striscia di Gaza.
Raid senza Sinwar nel mirino
Il raid è avvenuto ieri e le forze dell'Idf che operavano nell'area non sapevano che il leader di Hamas potesse trovarsi nell'edificio colpito. E' quanto rivela Channel 12, ripresa da Times of Israel, aggiungendo che sono stati visti diversi combattenti entrare nell'edificio e per questo è stato ordinato un bombardamento che ha fatto crollare la struttura.
Quando i soldati israeliani sono andati a ispezionare tra le macerie, si sono accorti che "uno dei terroristi uccisi assomigliava molto a Sinwar".