Amati, (Almaviva): “L’AI applicata alla telemedicina. Con Villa Beretta stiamo anche sperimentando la teleriabilitazione domiciliare a seguito di un ictus. Costa meno ed è più efficace”, ha dichiarato Antonio Amati, direttore generale IT Almaviva, intervenuto durante ComoLake in corso a Cernobbio
Economia
Come si sfida la concorrenza dei grandi? Territorio e...
In un'intervista di Rewriters parla Enrico Moretti Polegato, ad dell’azienda di Montebelluna
Enrico Moretti Polegato, figlio d’arte (il padre Mario ha fondato e dirige la Geox), è alla guida di Diadora. E’ un ottimista. E la sua azienda si fa strada su un terreno difficile, con concorrenti dai nomi che fanno paura, come Adidas e Nike. Ma con progressività costante si avvicina al suo obiettivo: rappresentare l’eccellenza italiana nello sport. E per farlo punta sul lavoro di squadra: azienda, dipendenti e territorio. Assieme, per il bene comune. Ne parla in un'intervista di Fabio Bogo per Rewriters , testata edita da ReWorld, startup innovativa femminile a vocazione sociale.
Polegato, chi cerca occupazione chiede qualcosa di più che la sola retribuzione, e allora chi la offre mette sul tavolo anche i suoi valori. Il mondo del lavoro sta cambiando?
“Si sta cambiando, ma non è una novità. I cambiamenti possono accelerare o rallentare, ma non si è mai visto che il mondo torni indietro. L’importante, per chi è in azienda, è che lo si intuisca prima che il tutto accada. E spesso i cambiamenti sono accelerati quando c’è un ricambio generazionale alla guida, un passaggio di testimone. Noi in Diadora abbiamo cambiato marcia e non ci siamo limitati ad adattarci ma abbiamo svoltato e puntato su prodotti che parlino di più ai millenials. Cambiando la filosofia alla base dell’azienda”
E come?
“Con il concetto di proximity. Perché fuori devono vedere come sei dentro. Come lavori al tuo interno è esattamente come rappresenti l’azienda all’esterno. Diadora vuole simboleggiare l’eccellenza italiana nello sport e allora deve essere un’azienda che si relaziona con tutt* gli altr* attor*, che siano i collaboratori e le collaboratrici interni e interne o quell* estern* o i clienti che sono gli utilizzator* finali. Proximity significa che dobbiamo rapportarci con tutte queste persone e, per quanto possiamo , avvicinarsi all’idea di prenderci cura gli uni degli altri. Il marchio, insomma, deve essere la carta di identità di valori ben chiari nei quali il consumatore, o la consumatrice, si possa identificare. E per questo curiamo lo sportivo e la sportiva professionista: perché lui, o lei, non è solo il/la testimonial di un logo, ma quello con cui lavoriamo per migliorare la performance del prodotto. Questa è la proximity che riguarda l’esterno. Che è quella, speculare, che c’è all’interno”.
L'intervista completa è pubblicata su Rewriters.
Economia
Ia, Barachini: “Rischio disinformazione percepito da...
Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria, durante il suo intervento al convegno ComoLake 2024
Il rischio deepfake e disinformazione "è percepito dal 46% degli italiani. Di questi, il 46% non ha mai sentito parlare di deepfake, il 24% poco e il 30% conosce genericamente il termine. Ci sono alcuni cittadini che non hanno mai sentito parlare di intelligenza artificiale". Lo ha detto oggi Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria, durante il suo intervento al convegno ComoLake 2024.
La situazione si ribalta se le stesse domande vengono poste alle aziende. "3 delle 4 aziende più importanti a livello globale - ha aggiunto Barachini - sono d’accordo sul fatto che le fake news siano un reale rischio per il proprio business. il 64% delle imprese conosce i rischi che i deepfake possono portare alla propria reputazione".
Nel settore dell'intelligenza artificiale è necessario affrontare anche la tematica energetica. "I data center - ha sottolineato - hanno consumi di energia altissimi e dobbiamo lavorare per sostenere questi investimenti in termini energetici. Non è possibile non pensare alla frontiera dello sviluppo dei consumi energetici che accompagnano questo sviluppo tecnologico".
"È arrivato il momento che a livello europeo si arrivi a un equilibrio di tassazioni per far sì che si produca benessere nei Paesi dove vengono portati gli investimenti. Gli investimenti in tecnologia in Italia sono fondamentali e necessari, ma bisogna riflettere anche sul potere che questi investimenti hanno sul nostro Paese e sui ricavi e le tassazioni che possono produrre".Ha concluso
Economia
Demografia, a StatisticAll un panel sulle radici dello...
Titolo “Dialoghi Coesione, autonomie e territori: come costruire un’Europa più giusta”.
Fra i panel che hanno animato a Treviso la prima giornata di StatisticAll, il festival della statistica e della demografia, quello dal titolo “Dialoghi Coesione, autonomie e territori: come costruire un’Europa più giusta”. Le politiche di coesione dell’Unione europea basate sul principio che “nessuno resti indietro” rappresentano un esperimento unico al mondo per promuovere la giustizia sociale e ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali. Le Regioni italiane sono tra i principali beneficiari dei fondi europei destinati alla coesione. La recente legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni italiane pone numerosi interrogativi in relazione alla programmazione e attuazione delle politiche di coesione.
Sabrina Lucarelli, direttrice dell’Associazione culturale riabitare l’Italia, ha spiegato che "le aree interne sono in difficoltà, in Italia, a causa di politiche sbagliate. L’articolo 3 della Costituzione non viene più rispettato. Le statistiche purtroppo non vengono conosciute e neppure utilizzate. C’è un tema amministrativo serio, e anche un approccio che va rivisto. Ci sono due grandi problemi alla base dello spopolamento: il primo è culturale e il secondo di tipo politico”.
In collegamento video Giovanni Vetritto, direttore generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha analizzato la situazione politica: “Veniamo da quasi un secolo di politiche pubbliche mal congegnate, da vecchio riformista penso che cambiare i giochi possa far ripensare i modelli. Pensate a quanto può essere importante la tecnologia nei contesti più isolati. Questo Paese ha bisogno di uffici fatti bene. Questo Paese non può permettersi di sognare che una piccola città possa funzionare come una di grandi dimensioni. Le priorità per farcela sono: associare, associare, associare”.
Il verbo associare è stato sottolineato nel suo intervento anche da Roberto Samar, vicepresidente dell'associazione nazionale degli uffici di statistica dei Comuni e socio della società italiana di statistica: “L’associazionismo e la chiave che può risolvere tanti problemi, laddove per esempio i singoli piccoli comuni non riescono a fare. Invece con l’associazionismo ce la si può fare”. Un ruolo importante può averlo l’istruzione e in quest’ottica l’Italia ha diversi passi avanti da fare. “Oggi non è più possibile sprecare capitale umano – ha dichiarato Massimo Armenise, ricercatore presso l’Istat – non è più possibile avere i tassi di istruzione terziaria tra i più bassi d’Europa e il tasso di abbandono scolastico tra i più alti in Europa”.