‘Cremonini live25’, sold out per Napoli e Messina e per prima la data di Milano
L'artista, 'proprio oggi, 25 anni fa, '50 special' arrivava al primo posto della classifica'
Cesare Cremonini si conferma il protagonista degli stadi per il 2025: dopo una partenza con oltre 300mila biglietti polverizzati in poche ore dall’apertura delle prevendite del suo tour 'Cremonini live25' , e dopo i due sold out a Bologna, oggi annuncia il tutto esaurito anche a Napoli, Messina e nella prima data di Milano con oltre 415.000 biglietti già venduti. E mentre cresce l’attesa di vederlo dal vivo, il singolo 'Ora che non ho più te', a meno di un mese dall’uscita, è il brano più suonato dalle radio in Italia (al primo posto della classifica ufficiale di EarOne), confermandosi anche ai vertici delle classifiche streaming.
"Esattamente oggi - dice Cremonini - 25 anni fa, '50 special' arrivava al primo posto della classifica dopo una lunga scalata estiva. Era il 1999 e fu un evento importante perché riportò le canzoni in mano ai giovani di una nuova generazione. La radio fu il vero motore del successo della canzone 'Della vespa', come veniva chiamata dai ragazzi di allora e anche da quelli di oggi. Mi fa molto felice scoprirmi ora, dopo così tante avventure musicali, ancora in vetta con il singolo 'Ora che non ho più te', ma soprattutto con un tour attesissimo. In particolare modo mi riempie di entusiasmo il sold-out in pochi giorni allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli, che per me rappresenta un punto fondamentale di una carriera vissuta passo dopo passo, canzone dopo canzone. Mi rende grato sapere che ho atteso a lungo perché fosse solo la musica a portarmi fino a qui. Grazie di cuore a tutti".
Queste le date del 'Cremonini live25': 8 giugno LIgnano, 15 giugno (sold out) e 16 giugno Milano, 19 giugno (sold out) e 20 giugno (sold out) Bologna, 24 giugno Napoli (sold out), 28 giugno Messina (sold out), 3 e 4 luglio Bari, 8 luglio Padova, 12 luglio Torino, 17 e 18 luglio Roma. Biglietti disponibili su www.ticketmaster.it, www.ticketone.it e www.vivaticket.com e nei punti vendita autorizzati.
Spettacolo
Viggo Mortensen sul red carpet della Festa di Roma:...
“Ci sono tanti registi che mi piacciono del cinema italiano ed europeo. Del western italiano mi piacciono ovviamente personaggi come Sergio Leone, Corbucci, Valeri, Sollima che hanno fatto molti film importanti. Ci sono molti modi per fare il western. La gente dice che è un genere finito, ma io non sono assolutamente d’accordo, ci sono tanti modi per reinventarlo. Credo che anche noi l’abbiamo fatto nel mio film con il personaggio di Vivienne”. Cosi Viggo Mortensen, grande protagonista di oggi alla Festa del Cinema di Roma. L’attore e regista, che riceverà il premio alla Carriera e domani farà una masterclass, ha risposto generosamente alle domande dei giornalisti sul red carpet della kermesse capitolina, prima di entrare nella Sala Petrassi dove riceverà il riconoscimento. “Il film è bellissimo, vai a vederlo”, ha detto poi scherzosamente in un italiano -quasi- perfetto.
Spettacolo
Massimo Lopez: “Lo scioglimento del Trio fu colpa...
L'attore ospite di Nunzia Di Girolamo a 'Ciao Maschio', 'volevamo fare l'Odissea ma non fu possibile per la malattia di Anna e per budget'
"Sullo scioglimento del 'Trio', non c'è stata una ragione precisa. Ho provocato io, ad un certo punto, una sorta di interruzione di questo sodalizio. Perchè cominciavo a soffrire un po' la ripetitività di certe cose". A confessarlo a Nunzia De Girolamo è il comico ed attore Massimo Lopez, tra gli ospiti della sesta puntata di 'Ciao Maschio' in onda domani in seconda serata su Rai 1. "Mi sentivo meno creativo, mi sembrava di dover forzare un po' la mano e allora proposi a Tullio Solenghi e Anna marchesini, addirittura una cosa un po' ingenua dicendo perché non ci fermiamo un po', tre o quattro anni e poi ci ritroviamo. Come una pausa di riflessione di una coppia. La classica pausa di riflessione".
"Fu ingenua la proposta - prosegue Lopez - perché chiaramente uno si ferma tre o quattro anni, ma poi dopo ognuno giustamente aveva cominciato a fare altre cose, quindi si rimandava sempre fin quando poi siamo arrivati alla voglia di essere insieme, di fare un revival del nostro trio. E a quello doveva seguire addirittura una produzione che avevamo in mente di fare successivamente. Come facemmo con 'I Promessi Sposi', volevamo fare anche l'Odissea. Però non fu possibile un po' per l'avanzamento della malattia di Anna, un po' per discorsi di budget".
Nunzia De Girolamo, sul tema, ha interpellato anche Tullio Solenghi, chiedendogli se rimpiangesse quegli anni. L’attore, senza tentennamenti ha risposto: "Sicuramente si. Avere per dodici anni il nostro tipo di alchimia credo sia una cosa abbastanza singolare. Come fai a non avere nostalgia di quei tempi? Eravamo tutti giovani".
Spettacolo
Da Avetrana a Yara, le migliori serie sui casi...
Oggi alla Festa del cinema di Roma l’anteprima della serie Disney+ sull’omicidio di Sarah Scazzi
Indagini, un caso da risolvere e, soprattutto, un colpevole da trovare. Elementi che appassionano da sempre. Un interesse - dietro cui spesso si cela morbosità - che non è mai morto. Al contrario, è vivo. Anzi, vivissimo. Negli ultimi anni, serie di finzione o docu-serie, tengono incollato il pubblico davanti allo schermo. Sulla scia del ‘true cime’ è in arrivo ‘Avetrana - Qui non è Hollywood’ di Pippo Mezzapesa, in anteprima alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma e dal 25 ottobre su Disney+.
Avetrana - Questa non è Hollywood
A 14 anni dall’omicidio di Sarah Scazzi, si ripercorre la vicenda in quattro episodi attraverso altrettanti punti di vista: quello di Sarah (interpretata da Federica Pala), di Sabrina Misseri (cugina della vittima, interpretata da Giulia Perulli), Michele Misseri (lo zio, interpretato da Paolo De Vita) e Cosima Misseri (la zia, interpretata da Vanessa Scalera). È il 26 agosto 2010 quando ad Avetrana, un piccolo paese ai margini del Salento vacanziero, la quindicenne Sarah Scazzi esce di casa per non farne più ritorno. Tutto il paese è in subbuglio, in particolare la cugina Sabrina, spigliata estetista che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspetta per andare al mare. Ma mentre tutti la cercano, Sarah è già stata sepolta in fondo a un pozzo dove verrà ritrovata dopo 42 giorni dalla sua scomparsa, in quello che è diventato a tutti gli effetti un reality show dell’orrore.
Da Yara a Emanuela Orlandi, le serie Netflix
Raccontata finora solo dai giornali e trasmissioni storiche come ‘Chi l'ha visto?’, ‘Storie maledette’ e ‘Un giorno in pretura’, la cronaca nera è diventata un elemento centrale nel mondo della serialità. E quando il ‘true crime’ chiama, Netflix risponde. Oltre il serial killer Jeffrey Dahmer e i fratelli Menendez accusati di aver ucciso i loro genitori alla fine degli Anni 80, la piattaforma è tornata sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi con ‘Vatican Girl’. Il 22 giugno 1983 Emanuela, una ragazza di 15 anni che viveva nella Città del Vaticano, è scomparsa in circostanze misteriose. La doc-serie racconta in modo dettagliato questa storia, che ha colpito l’Italia intera, attraverso le interviste alla famiglia Orlandi e con testimoni che non avevano mai parlato prima. Nel corso dei 4 episodi, nuove voci dipingono l’immagine di un’oscura rete di segreti tenuti nascosti ad ogni costo. La serie è condotta dal fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, e dal giornalista italiano Andrea Purgatori (morto il 19 luglio 2023), che ha seguito il caso sin dall’inizio.
Di recente su Netflix è uscita ‘Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio’, la docu-serie sviluppata e diretta da Gianluca Neri, che ripercorre in cinque episodi la vicenda di Yara Gambirasio, scomparsa a soli 13 anni una sera del novembre 2010 a Brembate di Sopra (Bg) mentre percorre i 700 metri che separano casa sua dalla palestra in cui pratica ginnastica ritmica. La serie ricostruisce l'indagine sulla scomparsa della ragazza, che culmina con l'arresto di Massimo Bossetti. Il lungo processo investigativo e giudiziario rivela la verità riguardo ad alcuni legami familiari della famiglia Bossetti, mettendo in luce dettagli intricati e spesso controversi sull'investigazione. Attraverso testimonianze, ricostruzioni, interviste esclusive (compresa quella allo stesso Bossetti e alla moglie Marita) e materiali inediti si esplorano gli eventi legati al caso, le accuse di depistaggio e i sospetti sui metodi investigativi.
Sulla piattaforma è attesa ‘Il Mostro’ di Stefano Sollima, ancora senza data di uscita. Il regista di ‘Acab’ racconta in 4 episodi il ‘Mostro di Firenze’, l’appellativo che i giornali hanno dato al serial killer che tra il 1968 e il 1985 ha ucciso otto coppie di amanti, appartate nelle campagne fiorentine, e uccise sempre con la stessa arma, una Beretta 22.
La cronaca nera su Sky e Rai
A riempire le cronache anche il caso di quello di Elisa Claps. A raccontarlo è l’omonima serie Rai con Gianmarco Saurino, che interpreta il fratello Gildo Claps. Ma anche la docu-serie di Pablo Trincia 'Dove nessuno guarda', disponibile su Sky. Racconta la scomparsa della giovane studentessa, Elisa Claps la mattina del 12 settembre 1993. E il cui mistero viene risolto, in parte, solo nel marzo del 2010 quando il suo corpo viene ritrovato, ormai mummificato, nel sottotetto di una chiesa di Potenza. Una storia ricca di colpi di scena, depistaggi, segreti ed errori commessi durante le indagini. Un caso che probabilmente si sarebbe potuto chiudere dopo pochi giorni, ma che si trasforma in un giallo durato più di diciassette anni, permettendo al killer, Danilo Restivo, di uccidere ancora.
Tra le ‘storie maledette’ anche quella della studentessa Marta Russo, raccontata nella docu-serie di RaiPlay ‘Il delitto della Sapienza’. Il 9 maggio 1997 Russo è stata colpita alla testa da un proiettile, mentre camminava nella città universitaria della Sapienza di Roma, dove studiava Giurisprudenza. È morta 5 giorni dopo. La Rai ripercorre la vicenda attraverso le registrazioni audio del diario intimo e segreto di Marta, sinora mai reso pubblico, il racconto inedito di una storia che ha sconvolto e appassionato il Paese.