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Nubifragi e maltempo estremo, è allerta sull’Italia: le previsioni meteo

Piogge intense e forte maltempo su tutta la Penisola per un ciclone di rinforzo: che tempo farà fino a lunedì 21 ottobre

Meteo oggi, le previsioni - Fotogramma

Ciclone sull'Italia con nubifragi, freddo e maltempo estremo su tutta la Penisola. Sarà un fine settimana difficile dal punto di vista meteo, tra allerte rosse, piogge intense e acquazzoni sparsi. Queste le previsioni del tempo degli esperti per la giornata di oggi, 19 ottobre, e per i giorni a seguire.

Forte maltempo ovunque, cosa dice l'esperto

Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che un ciclone è in rinforzo sul medio-basso Tirreno: il minimo di bassa pressione è previsto in spostamento da Ponza verso la Sicilia; questo ciclone riuscirà, da questa posizione un po’ defilata, a portare forte maltempo anche sul Nord-Est italiano, oltre a scaricare piogge molto intense su Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia.

Vivremo un sabato difficile con allerte rosse, nubifragi al Sud, al Nord-Est, ma a macchia di leopardo un po’ su tutte le regioni: avremo la possibilità di rovesci persistenti sull’Emilia Romagna con una ritornante molto umida orientale; non si escludono brevi ma forti acquazzoni anche sulla Capitale, mentre le zone, probabilmente, meno interessate da piogge intense saranno limitate alla Sardegna e all’estremo Nord-Ovest.

Veri e propri nubifragi sono attesi fino al mattino del sabato in Sicilia meridionale, Calabria e Salento, ma anche sull’Alto Adriatico, in Emilia e tra Roma e Napoli; nel pomeriggio oltre a queste zone si prevede anche un ulteriore peggioramento dall’Emilia Romagna verso Lombardia e Piemonte: qui domineranno le correnti orientali, tra Scirocco e Levante. Tra le Isole Maggiori soffierà invece il Maestrale.

Scirocco sulle regioni ioniche, sulla fascia adriatica e fino al Nord, Maestrale tra le Isole Maggiori: una classica configurazione meteo da potente ciclone tra medio e basso Tirreno. Classica configurazione per avere maltempo estremo su tutta l'Italia.

Domenica 20 ottobre il ciclone si sposterà lentamente verso sud: al mattino il centro della bassa pressione sarà posizionato intorno alla Sicilia e causerà piogge forti su Alpi occidentali (dunque con effetti anche molto lontano dal centro ciclonico), Sardegna orientale, Sicilia, Calabria ionica, Basilicata e Puglia con particolare attenzione anche a tutto il Metaponto e il Golfo di Taranto. Con questo ciclone avremo anche venti forti e mareggiate in particolare sulla Calabria ionica, epicentro previsto di questa fase di estremo maltempo.

Anche l’inizio della settimana sarà purtroppo in compagnia di questa situazione difficile al Sud: si temono alluvioni estese, fenomeni violenti e mareggiate specie su Calabria e Sicilia fino a martedì, ma dovremo monitorare attentamente la situazione: la traiettoria di questi ‘cicloni mediterranei’ è piuttosto difficile da decifrare con una precisione ‘chilometrica’.

Chiudiamo con qualche numero incredibile, ma ormai legato al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici in senso generale: negli ultimi giorni sono state registrate piogge di 600 mm in 24 ore in Francia (quasi quanto piove in sei mesi, tutto in 24 ore), circa 300 mm anche in Liguria in pochissime ore, e addirittura giovedì notte in Toscana vicino a Piombino sono caduti 120 mm in 1 sola ora (120 litri per metro quadrato!); questi numeri sono ‘tropicali’, non da clima mediterraneo, e rappresentano un’ulteriore conferma del cambiamento climatico in atto: tra qualche anno, anche in Italia, sembrerà di essere a Bangkok, usciremo di casa ad ottobre con il sole, tanta afa e 30°C e, dopo 10 minuti, ci ritroveremo sotto una pioggia monsonica e alluvioni lampo.

Tra l’altro nei prossimi 4 giorni la situazione resterà tropicale proprio sul nostro Paese, specie al Sud: sono previsti, in mare aperto (laddove la temperatura dell’acqua è calda e c’è tantissimo vapore disponibile), fino a 350 litri per metro quadrato in 24 ore, specie tra lo Stretto di Sicilia e lo Ionio; sono previsti circa 150 litri per metro quadrato anche lungo le coste, sempre in 24 ore, e in questo caso temiamo frequenti condizioni favorevoli ad allagamenti estesi o alluvioni.

Le previsioni nel dettaglio

Sabato 19. Al Nord: maltempo diffuso. Al Centro: brutto tempo ovunque. Al Sud: maltempo anche estremo.

Domenica 20. Al Nord: ultimi piovaschi, migliora nel pomeriggio. Al Centro: instabile specie sulle adriatiche. Al Sud: maltempo estremo su alcune regioni.

Lunedì 21. Al Nord: stabile e più soleggiato. Al Centro: stabile e più soleggiato; piogge in Sardegna e coste laziali. Al Sud: maltempo estremo su alcune regioni.

Tendenza: forti piogge al Sud almeno fino a martedì.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Cronaca

Russia e foto Eurofighter italiani, Tricarico:...

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Generale Camporini: "Scopo dei nostri velivoli da combattimento è farsi vedere e mostrare che confini sono presidiati"

Un Eurofighter

Foto degli Eurofighter italiani che volano sui cieli di Kaliningrad sono finite su un canale Telegram russo, Fighterbomber, che ha oltre mezzo milione di iscritti. Il canale ha condiviso alcune immagini scattate da vicino ai militari dell'aeronautica militare italiana mentre pilotano caccia. Qual è l'obiettivo di Mosca e cosa c'è dietro questa mossa? "In questa guerra", tra Russia e Ucraina, "guidata da una dottrina anni '50, alcuni aspetti innovativi si sono però manifestati inequivocabili. Quello della propaganda è uno di questi ed ha giocato un ruolo importante pur se non decisivo", dice all'Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della Fondazione Icsa.

"Tanto era palese l’intento di depistare, mistificare o falsificare - afferma Tricarico - che l’abitudine a tenerne conto è divenuto un riflesso condizionato in chiunque voglia farsi un’idea corretta dei fatti". "Quella della foto dei velivoli italiani e della schedatura dei piloti appartiene a questo tipo di guerra, nulla di preoccupante. Semmai è oscura la finalità per la quale vengano messe in circolazione certe notizie, quale sia l’obiettivo se non quello di creare confusione perplessità o disorientamento", conclude Tricarico.

Il generale Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare e della Difesa, spiega che "lo scopo dei nostri velivoli da combattimento, come quello degli altri Paesi dell’Alleanza Atlantica, è proprio quello di farsi vedere e dare l’evidenza che i nostri confini, cieli compresi, sono efficacemente e costantemente presidiati: nulla di più e nulla di meno”.

"I pattugliamenti avvengono, oltre che all’interno dello spazio aereo di competenza - aggiunge Camporini - anche in quelli internazionali adiacenti, dove ormai è routine quotidiana l’incontro con velivoli russi, di cui le foto pubblicate sono evidenza. La protezione dello spazio aereo è uno dei principali elementi della struttura difensiva della Nato, al punto che fin dal tempo di pace gli elementi della Difesa Aerea dei Paesi membri, velivoli, missili, catena di avvistamento e di comando e controllo, sono posti sotto il comando operativo immediato dell’Alleanza".

"Non avendo i Paesi Baltici adeguate capacità difensive - conclude - i Paesi che ne dispongono mettono a disposizione i propri mezzi su base rotazionale, secondo turni cui la nostra aeronautica partecipa da tempo, in quella regione, come nei Balcani orientali e in Islanda".

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Cronaca

Tornano in Italia i 12 migranti rimasti in Albania,...

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Pronti a partire a bordo di una motovedetta della Guardia costiera dal porto di Shengjin. Nordio: "Sentenza giudici abnorme, prenderemo provvedimenti"

Migranti in Albania - Fotogramma /Ipa

Verranno portati nel centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari-Palese i 12 migranti pronti a partire a bordo di una motovedetta della Guardia costiera dal porto di Shengjin in Albania provenienti dalla nuova struttura di permanenza per il rimpatrio costruita da poco dall'Italia nel Paese delle Aquile, a Gjader. A coordinare le procedure di ingresso nella struttura del capoluogo pugliese sarà la Prefettura.

I 12 migranti che facevano parte di un gruppo di sedici in tutto trasportati qualche giorno fa in Albania a bordo della nave Lybra della Marina Militare tricolore, viaggeranno a bordo di una motovedetta della Guardia costiera che avrebbe già attraccato nel porto di Shengjin. Altri quattro minorenni e fragili sono già tornati in Italia. Il ritorno degli ultimi dodici giunge a seguito del pronunciamento della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non ha convalidato il loro trattenimento.

Nordio: "Sentenza giudici abnorme, prenderemo provvedimenti"

"La reazione della politica non è stata contro la magistratura ma contro il merito di questa sentenza. Non è una polemica contro la magistratura ma contro un tipo di sentenza che non solo non condividiamo ma riteniamo addirittura abnorme. Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di alta politica. Queste decisioni inoltre rischiano di creare degli incidenti diplomatici perché definire non sicuro un Paese amico come il Marocco può anche creare dei problemi. Se noi ritenessimo che non sono sicuri Paesi dove vigono regole che noi abbiamo ripudiato, come la pena di morte, allora neanche gli Stati Uniti sarebbero un Paese sicuro. Oppure dove vigono le pene corporali. Allora questi Paesi dovrebbero essere espulsi dalle Nazioni Unite. Queste sono questioni di alta politica che non possono, non devono e non saranno lasciate alla magistratura. Prenderemo provvedimenti legislativi". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio parlando con i giornalisti a margine di un convegno a Palermo del 'caso Albania'. Ieri i giudici della sezione immigrazione del tribunale civile di Roma hanno negato la convalida dei fermi dei primi 12 migranti partiti lunedì da Lampedusa sulla nave Libra della Marina militare e sbarcati a Shengjiin, in Albania.

Urso: "Migranti? Magistratura contropotere"

"Ci aspettavamo che anche in questa occasione, in questa stagione, accada quello che è accaduto ogni volta che la destra ha vinto. Ogni volta che la destra ha avuto il consenso degli elettori per governare, si costituiscono altri contropoteri che pensano di avere un giudizio superiore a quello che esprimono nelle democrazie i cittadini italiani". Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, parlando della sentenza del Tribunale di Roma che ha deciso il ritorno in Italia dei migranti portati in Albania. Alla domanda dei cronisti se facesse riferimento alla magistratura, Urso replica: "E' evidente. La Germania ha espulso clandestini afgani. L'Afghanistan è più sicuro dell'Egitto e del Bangladesh? - dice - se diciamo che l'Egitto non è un paese sicuro e che gli egiziani possono venire senza potere essere rimandati a casa... Vi rendete conto di che messaggio viene dato? Egitto e Marocco sono meno sicuro di Afghanistan? Eppure si va in vacanza in Egitto o Marocco".

Alla domanda se il centro in Albania resterà attivo, Urso replica: "Il paese ha avuto un mandato preciso dagli elettori, e le decisioni politiche e di governo rispecchiano pienamente il mandato ricevuto. E anche il buon senso e il diritto. Occorre lavorare tutti insieme per il paese. Noi ci siamo, vorremmo che ci fossero anche gli altri".

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G7, Crosetto apre ufficialmente i lavori: riuniti a Napoli...

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Prima volta del vertice dei ministri della Difesa in Italia. Città blindata, ira dei residenti tra pioggia e chiusure

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha aperto ufficialmente i lavori del G7 Difesa al Palazzo reale di Napoli. Per la prima volta nella storia del "Gruppo dei 7", l'Italia riunisce i ministri della Difesa. Crosetto ha mostrato sorridente ai giornalisti un cornetto regalatogli ieri a Napoli, un gesto di scaramanzia prima dei saluti con gli omologhi del G7. Nelle immagini, il ministro saluta il segretario generale Nato, Mark Rutte, presente al vertice.

"Quadro sicurezza deteriorato, previsioni futuro non positive"

“Stiamo assistendo a scenari estremamente fluidi e instabili che passano dalla competizione strategica al confronto aperto e continuo. Il ricorso al potere militare e a strumenti ibridi alla ricerca di guadagni territoriali o di un’espansione maligna delle aree di influenza sono purtroppo diventati un “modus operandi” ricorrente. Le brutali aggressioni russe in Ucraina e la situazione davvero critica in Medio Oriente, unite alla profonda instabilità dell’Africa sub-sahariana e alla crescente tensione nella regione indo-pacifica evidenziano un quadro di sicurezza deteriorato con previsioni per il prossimo futuro che non possono essere positive”, ha detto Crosetto, in apertura della riunione a Palazzo Reale.

“Anche se questi conflitti e instabilità possono essere percepiti geograficamente lontani, sono direttamente collegati a noi da dinamiche profonde e interconnesse. In questo contesto - ha aggiunto - riconosciamo un motore comune: il confronto tra due visioni del mondo diverse, forse incompatibili. Da un lato i Paesi e le Organizzazioni che credono in un ordine mondiale basato sul diritto internazionale; dall’altro, coloro che mancano sistematicamente di rispetto alla democrazia per perseguire i propri obiettivi, anche attraverso l’uso deliberato della forza militare”.

E ancora: “Questa pervasiva instabilità globale ha conseguenze dirette sui nostri interessi economici e sociali. In altre parole, questo sta avendo un impatto sul nostro stile di vita. La sicurezza è alla base delle società: semplicemente non può esserci sviluppo senza di essa. Con questo in mente, vorrei sottolineare ancora una volta la straordinaria importanza di essere qui oggi e di dimostrare il nostro impegno e determinazione nell’affrontare queste sfide urgenti e impegnative, come membri del G7 Difesa con la partecipazione della Nato - ha concluso - Credo che la nostra presenza oggi, nella splendida città di Napoli, mandi un messaggio forte e sonoro a coloro che cercano di ostacolare i nostri sistemi democratici. Il legame che ci tiene uniti è solido, fondato su valori comuni di libertà e sulla fiducia incondizionata nel diritto internazionale”.

Libano, Borrell: "Prima cessate fuoco, poi rivedere missione Unifil"

“Questa mattina abbiamo parlato della situazione del Medio Oriente in particolare del Libano. Dobbiamo parlare di Africa, di questioni di sicurezza. E questo pomeriggio parleremo anche di Ucraina. Dopo l’uccisione di Yahya Sinwar si è aperta una nuova prospettiva e la dobbiamo utilizzare in modo da arrivare a un cessate il fuoco per il rilascio degli ultimi ostaggi e cercare una prospettiva politica”. Lo ha detto l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell.

“Dobbiamo ricostruire la sovranità del Libano, dobbiamo fare in modo che le istituzioni libanesi funzionino - ha aggiunto - I libanesi devono prendersi le loro responsabilità ed eleggere un presidente e noi li dobbiamo supportare in modo tale da rendere l’esercito capace di garantire la sicurezza ai confini. Le forze Onu devono essere rispettate ovunque, in particolare in un luogo dove stanno facendo un lavoro incredibile come peacekeeper, anche se nel mondo non c'è più pace. Forse la missione dell'Unifil dovrebbe essere rivista, ma prima di tutto il cessate il fuoco”.

Napoli blindata, ira dei residenti

È una Napoli blindata e bagnata da una pioggia incessante quella che da stamattina accoglie i ministri della Difesa del G7. Infuriati i residenti, da ieri pomeriggio bloccati dalle chiusure imposte dal rigido sistema di sicurezza. “Sono uscito alle 6.50 per andare a lavorare e alle 8 ancora devo aprire. E sono qui dietro, a Santa Lucia”, racconta all’Adnkronos un farmacista palermitano, nel capoluogo partenopeo da due anni. Tanti i bar costretti ad abbassare le saracinesche: “Ieri alle 16 mi hanno fatto togliere i tavolini fuori - racconta il titolare di Caffè Reginelle, a due passi da piazza del Plebiscito - E stamattina non passa nessuno, fortuna che il ragazzo che mi porta i cornetti è del posto, in qualche modo magari riuscirà a passare”. (dall'inviata Silvia Mancinelli)

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