Premio Tenco mette al centro i diritti umani, oggi su kermesse cala sipario
All'Ariston standing ovation per Bennato nel secondo giorno, stasera targhe a Samuele Bersani, Caterina Caselli e alla memoria di Ivan Graziani
(dall’inviata Federica Mochi) - Libertà, diritti umani e lotta contro ogni forma di oppressione sono stati il fil rouge della seconda serata del Premio Tenco, la kermesse dedicata alla canzone d’autore di Sanremo, arrivata al traguardo dei 50 anni. Ad aprire il penultimo giorno della rassegna sul palco dell'Ariston Tricarico, che si è esibito sulle note di ‘Vita tranquilla, non mi parlare d’amore’, dando il via a una serata dedicata alla consegna dei riconoscimenti a diversi artisti. A partire da Mimmo Locasciulli, insignito del premio alla carriera. Il cantautore abruzzese, salutato da uno scroscio di applausi, ha proposto cinque brani del suo repertorio, assieme al figlio al contrabbasso, e al quartetto Pessoa che suona gli archi costruiti nel carcere di Opera con il legno dei barconi dei migranti di Lampedusa. “Guardate che bellezza - ha detto rivolgendosi al pubblico - 15 anni fa Arnoldo Mosca Mondadori mi invitò a Lampedusa per l’inaugurazione della Porta dei Migranti di Mimmo Palladino. Immaginavo Lampedusa come l’isola delle vacanze, abbiamo fatto un concerto con Lucio Dalla e Luca Carboni ma poi, tornando a casa, sono stato travolto da mestizia e tristezza pensando a cosa significasse quell’acqua e ho cominciato a pensare alla malvagità dell’uomo e a quanto c’è di buono. Pensando di riflesso e io? Così ho scritto il disco 'Idra'".
La serata si è svolta all’insegna di emozioni e soprattutto ha celebrato i diritti umani. Tra i momenti clou l’assegnazione del Premio Yorum, istituito dal Club Tenco quattro anni fa con Amnesty International Italia che prende il nome della band turca perseguitata da Erdogan. Sul palco Umut Gultekin e Sena Erkoc, due dei membri del Grup Yorum, che hanno portato il saluto dei componenti della band ancora incarcerati. “Facciamo un appello per liberare i musicisti politici in tutto il mondo. Siamo la voce del popolo oppresso” ha detto la coppia dal palco, spendendo della parole in difesa della Palestina, suscitando applausi e urla in sala: “Palestina libera!”. Il premio Yorum è andato quindi al rapper iraniano, Toomaj Salehi, attualmente in carcere dopo aver rischiato l'impiccagione, ed è stato ritirato da Parisa Nazzari, attivista del movimento Woman Life Freedom for Peace and Justice da sempre vicina ad Amnesty International. A prendere parte alla cerimonia di consegna il rapper italiano Kento, che prima di esibirsi ha letto un messaggio di Toomaj: "E' un onore per me essere sostenuto da coloro con cui condivido un cammino comune. Anche se siamo nati in luoghi diversi abbiamo inflitto un colpo comune ai regimi e ne sono orgoglioso. Spero che esprimere un’opinione non sia un crimine in nessuna parte del mondo".
Standing ovation, in sala, per Edoardo Bennato, tra i cantautori italiani più amati, e volto storico della kermesse ‘tenchiana’, visto che il suo debutto risale agli anni ‘80. Occhiali da sole, t-shirt da football americano e jeans d’ordinanza, Bennato ha ricevuto il premio alla carriera e ha proposto, ironico e pungente come al solito, alcuni dei suoi successi senza tempo come ‘Dotti medici e sapienti’, ‘A cosa serve la guerra’, ‘Mangiafuoco’ e ‘Il rock di capitan Uncino’. “Da ragazzino percepivo la tensione di Luigi Tenco e la sua difficoltà a destreggiarsi nel mondo dorato ma spietato della musica - ha detto il cantante - questo concerto è dedicato a lui”. Nel tempio del Festival, in qualità di ospite anche Tosca, che si è esibita in coppia con l’argentina Teresa Parodi, premio Tenco alla carriera 2024, regalando al pubblico alcuni brani in spagnolo e anche 'Ho amato tutto', mentre Wayne Scott ha portato le note di ‘Con te partirò’.
Oggi sulla kermesse calerà il sipario: dopo il consueto incontro con gli artisti delle 12 presso la sede del Club Tenco nell'ex Stazione si terrà un momento speciale in memoria di Paolo Carù, intitolato 'L’ultimo Buscadero'. A rendere omaggio alla sua figura saranno Guido Giazzi e Andrea Parodi, che condivideranno aneddoti e ricordi della vita e dell'opera di Carù, un importante riferimento nel mondo musicale. A seguire la presentazione del disco 'Forty-eight' di Wayne Scott. L'introduzione di questo lavoro sarà affidata a Sergio Secondiano Sacchi, direttore artistico del Club Tenco, che guiderà il pubblico alla scoperta delle sonorità e delle ispirazioni dietro questo album.
Infine, sarà il turno del libro 'Musica e parole. Breve storia della canzone d’autore in Italia' di Paolo Talanca, (Carocci editore). Alle 18 la rassegna si sposterà nel quartiere Pigna, per il concerto di Wayne Scott, che presenterà dal vivo 'Forty-eight - 11 canzoni di Lucio Quarantotto'. Il Premio Tenco 2024 si concluderà al Teatro Ariston con la terza e ultima serata alle 21. Sul palco verrà consegnato il Premio Tenco a Samuele Bersani. Caterina Caselli, invece, riceverà il Premio Tenco come operatore culturale. Nel cinquantenario della rassegna, il Premio Siae andrà a Ivan Graziani, che partecipò alla prima edizione del 1974. Il riconoscimento verrà consegnato al figlio Filippo. Tanti gli ospiti che si succederanno sul palco: il fondatore della leggendaria band russa Ddt Jurij Ševčuk, che ritirerà il Premio Tenco 2022, Simone Cristicchi e Amara, Filippo Graziani, Francesco Tricarico e Irene Buselli.
Spettacolo
Madonia via da Ballando, Zazzaroni: “Lucarelli e...
Il giornalista e giudice del talent show, 'richiesta dalla Chiesa Vigilanza Rai? Mi sembra eccessiva'
Ivan Zazzaroni si è espresso sul caso di Angelo Madonia, il maestro di ballo escluso dal cast di Ballando con le stelle: ''Madonia non è stato cacciato, hanno trovato una soluzione. E non c’entrano assolutamente nulla né Selvaggia Lucarelli né Federica Pellegrini, entrambe non c’entrano''.
La verità di Zazzaroni
Ivan Zazzaroni, giornalista e giudice di 'Ballando con le Stelle', intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari a 'Un Giorno da Pecora', su Rai Radio1, ha raccontato quello che è accaduto tra la produzione di Ballando e Madonia, partner di Federica Pellegrini e protagonista di un acceso confronto con Selvaggia Lucarelli.
Molti hanno puntato il dito sull'allontanamento del maestro di ballo contro la campionessa di nuoto. ''Forse lei non è stata curata adeguatamente dal maestro - ha continuato - Federica ha resistito finché ha potuto. Si balla in coppia e la coppia deve essere composta da due persone: diciamo che Angelo era accoppiato diversamente''. Con Sonia Bruganelli? ''Sì ma non mi sembra un grande problema, Angelo l’ha presa bene e con grande diplomazia''.
Quindi il problema è stato solo il tipo di rapporto con la Pellegrini? ''Secondo me andava curata un po’ di più, Federica è una competitiva - ha proseguito Zazzaroni - voleva fare un certo tipo di discorso e probabilmente Angelo era un po’ distratto. Lei però non ha fatto nulla per rompere la coppia, è stata grandissima''. Sarebbe stato meglio che la coppia fosse Bruganelli-Madonia? ''Si - ha risposto il giornalista - la coppia sarebbe stata perfetta''.
Rita dalla Chiesa ha addirittura richiesto l’intervento della Vigilanza Rai su 'caso': ''So che lei è appassionatissima di Ballando - ha detto - ma credo sia un non problema, farlo arrivare alla Vigilanza Rai mi sembra eccessivo''.
I conduttori hanno poi scherzato chiedendo a Zazzaroni: Anche lei è un giudice comunista? ''Si, sono nato nel 1958 e sono cresciuto a Bologna''. Chi è la maggior 'toga rossa' a 'Ballando'? ''Secondo me Mariotto'', è stato al gioco il giornalista. E quella meno rossa? ''Selvaggia', ha concluso Zazzaroni a 'Un Giorno da Pecora'.
Spettacolo
Giglio, la frase infelice contro Helena al Grande Fratello....
Le affermazioni del gieffino hanno scatenato una bufera sui social: gli utenti chiedono la squalifica
Al Grande Fratello quest'anno non mancano le polemiche da parte dei telespettatori. Prima è finito al centro della bufera Lorenzo Spolverato per le frasi "maschiliste" pronunciate nei confronti di alcune inquiline dentro la Casa, in particolare contro Helena Prestes. E ora, anche Giglio, cui bersaglio rimane la modella brasiliana, Helena.
La frase infelice
Giglio ed Helena hanno avuto uno scontro pesante durante l'ultima puntata del Grande Fratello andata in onda, lunedì 25 novembre. Il gieffino si è lamentato del suo atteggiamento e di come la modella brasiliana ha manifestato pubblicamente il suo malessere all'interno della casa.
Giglio, dopo la diretta, si è sfogato così con gli altri inquilini: "Non mi interessa se non sta bene, vai fuori e vai a fare una cura. Qua non ti voglio. Devo continuare a scusarti perché non stai bene?", ha detto il concorrente che non ha potuto dare la nomination alla modella essendo Helena la preferita del pubblico questa settimana.
Giglio su Helena: la metto nella sauna, la riscaldo e la faccio esplodere da sola
— Vans (@ViiVnss) November 27, 2024
BASTA! Se gli autori non intervengono su questi soggetti con la meritata squalifica non si meravigliassero che questo programma sta andando a rotoli #grandefratello pic.twitter.com/XfQLkI1Exc
Non scorre buon sangue tra i due inquilini, ma per gli utenti Giglio ha superato ogni limite: "La metto nella sauna, si scalda e si fa esplodere da sola lì dentro", queste le parole che ha utilizzato il concorrente e che in poche ore hanno fatto il giro del web.
Molti utenti su X hanno espresso la loro opinione a riguardo: "Basta. Gli autori devono intervenire su questi soggetti con la squalifica", ha scritto qualcuno. Per i telespettatori del reality show di Canale 5 è inaccettabile che frasi del genere vengano dette e trasmesse in diretta televisiva senza che la redazione prenda dei seri provvedimenti.
Spettacolo
Max Paiella in scena alla Sala Umberto con...
Il comico in scena con Simone Colombari alla Sala Umberto fino all'1 dicembre
"Un erede di Enzo Jannacci? Zerocalcare. Lo so, non fa parte del mondo della musica. Ma in un certo senso è scomodo come lui. Molti artisti ci rassicurano, sappiamo già cosa andremo a vedere o ad ascoltare perché sono le copie di qualcosa di già visto. Zerocalcare come Jannacci non ha etichette - i geniacci non c'hanno una targa - ed entrambi, attraverso le rispettive arti, riescono a parlare di temi complessi ma con leggerezza, che non significa superficialità". A dirlo all'Adnkronos è il comico, cantante, musicista e conduttore radiofonico Max Paiella, in scena alla Sala Umberto fino all'1 dicembre con 'Jannacci...e dintorni' insieme all'attore Simone Colombari. Un tributo appassionato a un personaggio, che ha saputo coniare un linguaggio unico e universale. "Portiamo in scena un concentrato di Jannacci, tra l'amore per il jazz e il rock, e di chi c'era nei suoi dintorni. Dagli inizi con Adriano Celentano agli incontri fortunati con Giorgio Gaber, Dario Fo, Paolo Conte o Beppe Viola, ma anche Cochi e Renato", spiega Paiella, che sottolinea come questo gruppo di artisti abbia vissuto un periodo culturalmente complesso ed elevato" e in più, "si aiutavano tra di loro. Più erano colti e più collaboravano". Al contrario dell'oggi: "per fare un esempio, c'è una solitudine e un individualismo diffuso, anche tra i comici. I giovani, invece, cercano di cambiare questa tendenza".
Lo spettacolo "un po' cantato e un po' suonato" - con la regia di Lorenzo Gioielli e alla direzione musicale Attilio Di Giovanni - "ci dà l'opportunità di far riscoprire Jannacci, forse un po' incompreso. Lui si definiva un 'saltimbanco', che apparentemente è un termine che si riferisce a una persona poco seria, che fa solo ridacchiare", in realtà, "nel Medioevo era un artista abile a praticare diversi tipi di arte. Lui era così", dice Paiella. "Il nostro obiettivo è anche combattere la solitudine e far riscoprire l'empatia verso il mondo. Jannacci, infatti, nei suoi brani ha cantato l'emarginazione e le persone sottovalutate e abbandonate", racconta il comico. "Riscoprire i suoi testi, così innovativi, che parlavano negli anni Sessanta e Settanta di temi come l'emarginazione, la solitudine, la povertà con parole pesanti dette sorridendo è una cosa doverosa - dice Paiella - sono canzoni che potrebbero essere minifilm, tanto forti sono le immagini che trasmettono". È uno spettacolo "che va oltre la semplice esecuzione musicale, proponendosi come un vero e proprio racconto di vita e di impegno sociale, in cui la quotidianità e le sue contraddizioni vengono trasformate in opere d’arte", conclude.
Dopo la Sala Umberto, 'Jannacci...e dintorni' arriva dal 2 dicembre su RaiPlay, grazie alla squadra multipiattaforma di Radio Rai, con la regia di Ilaria Pacelli e Lorenzo Gioielli. Sul palco della storica sala A di via Asiago musica dal vivo con Attilio Di Giovanni (pianoforte e direzione musicale), Gino Mariniello (chitarra classica ed elettrica), Alberto Botta (batteria e percussioni), Flavio Cangialosi (basso e fisarmonica), Mario Caporilli (tromba e flicorno) e Claudio Giusti (sax, tenore e contralto).