Oggi nuova udienza del processo. I periti: "Da lui rabbia fredda". La mamma della giovane: "E' tempo di giustizia per chi voleva gettarti via"
Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano e del figlio che portava in grembo, non prova sentimenti di colpa e rimorso. Lo sostengono in aula Gabriele Rocca e Pietro Ciliberti, gli psichiatri incaricati dalla corte d’Assise di Milano di redigere la perizia che dimostra la piena capacità di intendere e di volere dell’imputato.
L’ex barman è stato ritenuto capace di intendere e di volere e nell’udienza odierna la parola spetta proprio ai periti che hanno redatto la consulenza che non ha rilevato nessun vizio di mente per Impagnatiello. “Nel linguaggio esprime la difficoltà a pensare alla colpa e al rimorso per quello che ha fatto, non prova pietà e questo ci ha fatto rinforzare l’idea di una scarsa risonanza emotiva” spiega lo psichiatra Ciliberti nel giorno in cui riprende il processo ‘interrotto’ per consentire la perizia psichiatrica sull’imputato.
Impagnatiello che si descrive come un giocatore di scacchi quando viene smascherato esprime nelle 37 coltellate contro la donna che porta in grembo suo figlio “una rabbia fredda, di chi non può più mantenere il controllo, vive un senso di sconfitta” e uccide. Ha un "equilibrio e un baricentro morale compromesso", sostengono ancora gli psichiatri che descrivono l'imputato come una personalità che ha "tratti narcisistici e psicopatici" che non sfociano in un disturbo psichiatrico e che si caratterizza per la mania del controllo e la capacità di mentire.
"Non ci sono disturbi né psichiatrici, né di personalità, nella sua narrazione mantiene il senso di realtà ed è lucido sia nella fase precedente che successiva del delitto" spiegano gli esperti. La sua mania di controllo si coglie anche nella dichiarazione 'Due pedine sulla scacchiera e non sapevo proprio che mossa fare...', in uno stile di vita che "manipola" per ottenere il suo scopo, che non ammette interferenze e che quando viene 'smascherato' è pronto a uccidere, come ha fatto il 27 maggio del 2023.
La prossima udienza, con la discussione delle parti, è in calendario l'11 novembre. Se la sentenza non dovesse arrivare in quella data la corte presieduta dalla giudice Antonella Bertoja ha fissato anche la data del 25 novembre.
Il messaggio della mamma di Giulia
“Si ricomincia Giulia, si parlerà di te, di voi, di chi voleva gettarti come una caramella, ma tu per noi sei stata e sempre sarai la nostra immensamente Giulia”, ha scritto sui social la mamma di Giulia, Loredana Femiano. “Il mondo già non è stato un posto giusto e all'altezza di queste due vite. In tutto questo orrore però ora è tempo che sia fatta giustizia e la giustizia in questo caso è una: pena esemplare”, scrive ancora Loredana Femiano.
Cronaca
Mutande in testa come passamontagna, così agiva rapinatore...
Una volta nel negozio, estraeva il bigliettino con il quale avvisava che era in corso una rapina e mostrava bottiglie di vetro rotte, coltelli o forbici
Usava uno slip scuro come passamontagna e bigliettini che indicavano una rapina in corso, oltre ad armi improprie come bottiglie rotte o forbici, il rapinatore seriale di farmacie fermato a Milano perché ritenuto l'autore di una serie di rapine commesse nelle scorse settimane ai danni di varie farmacie della città.
Le indagini avviate dalla dirigente del commissariato di polizia Lorenteggio, Rosy Rubinaccio, hanno consentito di risalire agli episodi criminosi, ricostruendone la dinamica e accertando che il modus operandi era sempre lo stesso: il giovane indossava gli slip a mo' di scaldacollo e quando arrivava di fronte alle farmacie da rapinare, li tirava su e ci si copriva il volto. Poi, una volta dentro il negozio, estraeva il bigliettino con il quale avvisava che era in corso una rapina e mostrava bottiglie di vetro rotte, coltelli o forbici per convincere le vittime a consegnargli il denaro. In questo modo, hanno accertato gli agenti della polizia di Stato di Milano, ha effettuato otto rapine in venti giorni, sempre in farmacie comunali site nella zona sud della città.
L'uomo, tuttavia, non era alle prime armi: già nel 2020 era stato fermato per aver portato a termine altre rapine, sempre commesse in totale, religioso silenzio.
Cronaca
Napoli, tenta omicidio con due tredicenni: arrestato un...
È accusato di un tentato omicidio avvenuto a gennaio a Nola
Un minorenne è stato arrestato perché insieme a due 13enni avrebbe tentato un omicidio a colpi di pistola in provincia di Napoli. La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in un istituto penale per minorenni nei confronti di un ragazzo di accusato dei reati di tentato omicidio e porto abusivo di arma comune da sparo, in concorso con altri due minori di 14 anni, denunciati per gli stessi reati.
Il provvedimento cautelare arriva all'esito delle indagini condotte da personale del Commissariato di polizia di Nola, coordinate dalla Procura per i Minorenni di Napoli, in relazione al ferimento di un giovane, raggiunto da un colpo d'arma da fuoco al torace. La sparatoria era avvenuta lo scorso mese di gennaio a Nola. Mediante la visione delle immagini degli impianti di video-sorveglianza della zona, le indagini hanno permesso di individuare i tre presunti autori, tutti giovanissimi, due dei quali neanche imputabili.
Cronaca
A Philippe Sands il premio De Sanctis Diritti Umani
Philippe Sands, Mariagrazia Cutuli, Alessandra Kustermann e Suor Simona Biondin per le prestigiose carriere nell’ambito, rispettivamente, della letteratura, del giornalismo e delle Associazioni, sempre tese all’affermazione e alla difesa dei diritti universali e inalienabili dell’Uomo. Questi i vincitori della Terza edizione del Premio De Sanctis Diritti Umani. I premi verranno assegnati nel corso di una cerimonia che avrà luogo a Roma il 28 ottobre 2024, presso la Suprema Corte di Cassazione.
Durante l’evento Philippe Sands, professore della Public Understanding of Law, dell’University College di Londra ed esperto di diritto internazionale, terrà una lectio magistralis, dal titolo: “Crimes against Humanity and Genocide: then, now, here, there”. Organizzata in collaborazione con la Corte Suprema di Cassazione, con il patrocinio Rai, la partnership di Automobile Club d’Italia (ACI) e Terna S.p.A. e la Media partnership del Gruppo Editoriale Athesis, la cerimonia della consegna delle medaglie ai vincitori si terrà alla presenza della Prima Presidente della Suprema Corte, Margherita Cassano; del Presidente emerito, Pietro Curzio; del Presidente della Fondazione De Sanctis, Francesco De Sanctis; del Presidente del Premio De Sanctis, Gianni Letta, e di numerose Autorità del mondo della Cultura, del Diritto, della Politica.
Dal 2022, in collaborazione con la Corte Suprema di Cassazione, nasce il Premio per i diritti umani con l’intento di individuare coloro che si sono impegnati a garantire i Diritti Umani durante l’arco della propria carriera professionale. Si tratta dunque di un riconoscimento indirizzato a figure autorevoli che si sono distinte per la difesa dei diritti universali e inalienabili dell’Uomo. La cerimonia della prima edizione si è svolta il 25 ottobre 2022 presso l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia, alla presenza del Primo Presidente Pietro Curzio. La giuria del premio è composta da: Giovanna Botteri, Daniele Cabras, Gaetano Caputi, Guido Carlino, Margherita Cassano, Giuseppe Chine’, Pietro Curzio, Alessandra Dal Moro, Marco Dall’Olio, Andrea De Gennaro, Federica Favi, Lamberto Giannini, Gianni Letta, Teo Luzi, Luigi Marini, Maurizio Massari, Stefano Mogini, Carlo Nordio, Filippo Patroni Griffi, Daria Perrotta, Matteo Piantedosi, Gilberto Pichetto Fratin, Fabio Pinelli, Guido Raimondi, Silvia Maria Rovere, Luigi Salvato, Stefano Sannino, Pasquale Quito Terracciano, Giuseppe Valditara, Alfredo Pompeo Viola, Mariangela Zappia. Tra i vincitori delle passate edizioni: Suor Elvira Tutulo; Corte Europea dei Diritti dell’Uomo; Associazione Rondine Città della Pace; Louis Henkin; Corte per i diritti umani e la giustizia amministrativa del Ghana.