Morto Aaron Kaufman, aveva diretto con Sean Penn docufilm ‘Superpower’ su Zelensky
Il regista, sceneggiatore e produttore aveva 51 anni
È morto a 51 anni lo sceneggiatore, regista e produttore Aaron Kaufman dopo un apparente attacco di cuore mentre si trovava a Las Vegas. La notizia della scomparsa è stata confermata a 'Variety' da Chad Verdi, il finanziatore del film 'The Irishman' e di molti progetti passati e futuri di Kaufman.
Il regista originario di Long Island, che è stato a lungo partner di Robert Rodriguez nella produzione, è noto soprattutto per aver co-diretto con Sean Penn il documentario 'Superpower' (2023), nominato agli Emmy, che ripercorre l'ascesa politica del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Mentre Penn è diventato il volto del docufilm, è stato Kaufman ad essere sul posto nel febbraio 2022 quando è scoppiata la guerra con la Russia. Kaufman era stato a Kiev nelle settimane precedenti l'invasione russa ed era stato nel bunker con il leader ucraino durante i primi pericolosi giorni del conflitto (Penn sarebbe arrivato più tardi per intervistare Zelensky per il documentario). Con 'Superpower', Kaufman non aveva inizialmente deciso di dirigere un film di guerra: il documentario doveva invece seguire l'insolita traiettoria di Zelensky, da comico popolare a personaggio di spicco sulla scena mondiale dopo la vittoria alle elezioni presidenziali in Ucraina nel 2019. Durante la promozione del film al Festival di Berlino del 2023, Kaufman ha dichiarato che 'Superpower' era "un'opportunità per vedere cosa fosse questo ragazzo, per seguire un percorso e vedere quale fosse la verità". Nel 2021 invece Kaufman aveva puntato l'obiettivo sui Testimoni di Geova per l'esplosiva docuserie di Vice Studios 'Crusaders' che ha svelato gli abusi dilaganti nella chiesa (il regista era cresciuto come testimone di Geova).
All'inizio della sua carriera il regista newyorkese si era trasferito ad Austin, in Texas dove ha lavorato con Robert Rodriguez, producendo molti dei film di successo del regista di 'Dimension', tra cui 'Sin City - Una donna per cui uccidere', 'Machete' e 'Machete Kills'. Ha anche scritto, diretto e prodotto il thriller del 2016 'Urge', con Pierce Brosnan, distribuito da Lionsgate.
Al momento della sua morte, Kaufman aveva in cantiere una serie di progetti, tra cui un documentario che racconta la vita e la carriera pionieristica della leggenda hawaiana Don Ho e altri film ambientati in Ucraina, dove continuava a recarsi. Recentemente Kaufman ha firmato come produttore del documentario 'The Jet', diretto da Jennifer Tiexiera, che segue la vita del famoso kickboxer Benny 'The Jet' Urquidez. Kaufman si è unito ai colleghi produttori John Scalise, Keanu Reeves e Fisher Stevens per la realizzazione del film.
Spettacolo
Jerry Harrison dei Talking Heads incontra il pubblico a...
In occasione del primo 'Stop Making Sense Party' giovedì 24 ottobre all'Alcatraz
Jerry Harrison, storico chitarrista e tastierista dei Talking Heads, incontra il pubblico all’Alcatraz di Milano per il primo 'Stop Making Sense Party', in programma giovedì 24 ottobre. Sono passati 40 anni dall’uscita del più importante film concerto di tutti i tempi 'Stop Making Sense' di Jonathan Demme, registrato durante i concerti dei Talking Heads al Pantages Theater di Hollywood nel dicembre del 1983, presentato lo scorso weekend in versione restaurata alla Festa del Cinema di Roma in un Teatro Olimpico gremito. Demme aveva scelto di non aggiungere interviste o contributi extra nel film concerto, ma di ricostruire la perfezione di un live dei Talking Heads. Per questo il film si presta a diventare protagonista di imperdibili party in pieno stile anni ’80.
L’evento all’Alcatraz, inserito all’interno del calendario della nona edizione di JazzMi 2024, promette di essere un’esperienza memorabile per tutti gli amanti della musica. L'apertura delle porte sarà alle 20. Dopo i dj set di Luca De Gennaro, conduttore radiofonico e giornalista, e Tommaso Toma, direttore di Billboard Italia, e speciali sorprese che animeranno la serata, alle 21.15 salirà sul palco Jerry Harrison. Incontrerà il pubblico e dialogherà con Luca De Gennaro e Tommaso Toma riguardo il restauro della colonna sonora del film, di cui si è occupato, e i tanti aneddoti di quei concerti del 1983 condivisi con i compagni David Byrne, Chris Frantz e Tina Weymouth.
La proiezione del film restaurato 'Stop Making Sense' (88') sarà accompagnata da un impianto luci che enfatizzerà l’atmosfera da concerto, per ballare e cantare sui brani iconici della band statunitense. "Penso sia fantastico presentarlo nei music club - commenta Jerry Harrison -. È una musica da dancefloor, ti vien voglia di reagire a quello che succede sullo schermo. È un film che ti fa venir voglia di muoverti, di ballare, e allo stesso tempo di guardare lo schermo perché Jonathan ha catturato dei momenti particolari sul palco. Ecco perché la gente non si stanca mai di rivederlo, scopri sempre qualcosa di nuovo". Prevendite disponibili su Ticketone: www.ticketone.it/event/stop-making-sense-party-alcatraz-19131938/.
A dare un assaggio del film è il trailer con le immagini più iconiche, come le gag di David Byrne inghiottito dal suo big suite o ipnotizzato da una lampada, accompagnate dalle note di hit come 'Psycho Killer', 'Life During Wartime' e 'Once in a Lifetime'. L’Alcatraz di Milano è la prima tappa dello 'Stop Making Sense Tour Party'. Dopo Milano il 26 ottobre andrà in scena al Vidia Club di Cesena, il 27 ottobre al M9 - Museo del ‘900 di Mestre (Venezia), il 29 ottobre al Teatro Grande di Brescia e il 30 ottobre all’Estragon di Bologna. Prevendite e dettagli su stopmakingsense40.it.
Il film arriverà anche al cinema solo l’11, 12 e 13 novembre, in 4K e audio Dolby Atmos 7.1 con la Cinema Experience (elenco sale a breve su nexostudios.it e apertura prevendite dal 16 ottobre). L’invito per il pubblico sarà quello di partecipare a tutti gli appuntamenti con un dress code ispirato al film e alla musica degli anni Ottanta per reimmergersi nelle atmosfere di quell’ottobre 1984 in cui il film fece il suo debutto internazionale. Gli eventi fanno parte di 'Stop Making Sense'. 40 Anniversary Experience, il progetto speciale che celebra l’omonimo film dei Talking Heads a 40 anni dall’uscita, ideato in esclusiva per l’Italia da Nexo Studios e A24 in collaborazione con Ponderosa Music & Art. Media partner Radio Capital e MYmovies.
La nuova edizione del film è completamente restaurata in 4K (la prima revisione era del 1999), supervisionata da James Mockoski di American Zoetrope e distribuita in Italia grazie alla collaborazione tra Nexo Studios e A24, include una colonna sonora totalmente rimasterizzata, curata da Jerry Harrison, ed è stata presentata lo scorso anno al Toronto International Film Festival.
Spettacolo
Olly: “Il mio album? Una pacca sulla spalla per dire...
Il 25 ottobre esce il nuovo disco e il giovane cantautore genovese si racconta, dallo stress della vita milanese al ritmo frenetico del mercato musicale al desiderio di comprare casa ed esibirsi nella sua città
Sognando un'amaca sotto un baobab (come canta in 'Quei ricordi là') o una fuga in Bolivia ('I cantieri del Giappone'), Federico Olivieri, in arte Olly, si racconta con la spontaneità di un ragazzo di 23 anni, in attesa di 'Tutta Vita', il nuovo album in uscita il 25 ottobre per Epic Records/Sony Music Italy, prodotto da Jvli. Un titolo che racchiude una filosofia di vita, un'accettazione del percorso, con i suoi alti e bassi: "È una pacca sulla spalla, un modo per dirci che, anche quando le cose vanno male, è tutta vita, e le esperienze ci porteranno a qualcosa di nuovo", spiega Olly che ironizza sull'assenza di parolacce nei testi: "Sono elegante solo quando scrivo". Dodici brani che si snodano in un panorama musicale dominato da singoli ed EP: "Io sono ancora fan dei dischi. La verità è che sento pochi dischi che hanno una storia da raccontare. Per me un cantautore senza un album non ha senso. L'album, dunque, non so se ha senso per il mercato, ma ha senso per me. Ed è quello che mi interessa".
Amici e famiglia, pilastri della sua quotidianità, sono presenze costanti nei testi, un'ancora di salvezza in un mondo musicale che a volte gli sta stretto: "Sono quella quota di normalità e di vita vera che mi accomuna a tutti e mi riesce a riportare fuori un po' dalla bolla che è la vita che sto facendo. Per quanto per me, Olly e Federico, siano la stessa persona, è evidente che stando in certi meccanismi si rischia di perdere di vista le cose semplici. Quindi parlare tanto della mia famiglia, dei miei amici in questo disco, anche se in senso lato, era il mio modo per sentirli più vicino".
E in questa vita, che a volte lo soffoca un po', Olly inizia a progettare il futuro: "Sto iniziando a entrare nell'idea di comprarmi casa. La voglio comprare a Genova. Nonostante io viva a Milano per lavoro, la mia serenità la vedo là. La verità è che in questo momento percepisco con largo anticipo la pesantezza di questo ambiente e non riesco ancora a vivermi Milano con la tranquillità che ho quando sono a casa mia". La freneticità del capoluogo lombardo, seppur stimolante, a volte rappresenta un limite: "Qua mi sembra sempre che qualsiasi cosa si faccia si stiano salvando delle vite e ogni tanto mi piace anche ricordarmi che io faccio canzoni e basta. C'è sempre un carico di stress esagerato, di invidia, di brutte robe, non so". Confessa: "Certe dinamiche, dove percepisco del 'nero', non mi danno belle energie. Non ce l'ho con la città. Milano è bella e offre anche tante opportunità ma a volte troppe opportunità a me personalmente poi portano a non coglierne neanche una".
Genova, al contrario, per Olly rappresenta un porto sicuro, un luogo dove poter essere se stesso e dove sogna di esibirsi in grande stile, anche se al momento la tappa genovese non è prevista nel tour. "Non ci sono venue adatte al tipo di spettacolo che vorrei portare in questo momento a Genova. Ho nei piani grandi cose per la mia città e ci tengo che si sappia ma ci vuole pazienza, perché se vogliamo suonare adesso, ho bisogno di un posto dove ci stiamo tutti, ma che non sia troppo grande allo stesso tempo. Voglio fare una bella cosa per Genova ma in questo momento non ci sono gli spazi per farlo".
Tornando all'album, in 'Il Cantiere del Giappone' canta: "E pensarci mi fa strano/ siamo diventati saturi/ dando colpa ai discografici/ senza tempo per andarcene": una strofa che fotografa la vita degli artisti, spesso idealizzata, e il ritmo frenetico del mercato musicale. "È una strofa dedicata ai colleghi, a chi fa musica e che vive in questa giungla", precisa. Per Olly il ritmo del mercato musicale è sempre più frenetico: "Esce troppa musica, tanto che mi sento quasi in colpa quando faccio le release mentre invece vorrei vivermela bene". "Trovo che tutta questa possibilità di scelta e di ascolto porti le persone a non poter più scegliere e a far scegliere a qualcun altro. E' una direzione che non mi piace onestamente".
E sul suo ritmo di lavoro serrato: "Mi sento in un momento in cui ho voglia di scrivere. Detto ciò, se ne sentirò l'esigenza mi prenderò una pausa. È un po' come nella musica, si pensa che bisogna per forza mettere tante note, ma le pause sono quelle che poi danno risalto alle note prima e dopo". Il cantautore si esprime anche sul tema dei testi espliciti nel mondo del rap, spesso contestati: "Sembra che solo adesso si stia facendo caso a queste cose, ma la musica è da sempre esplicita e non credo che occorra censurare. Io a 13 anni ascoltavo 'Non crollo' di Fabri Fibra, ma poi subentrano sempre i valori e il pensiero critico". E con un pizzico di ironia commenta la scarsità di parolacce nei suoi testi: "Questa cosa mi dà quasi fastidio, perché in realtà sono molto scurrile, sono elegante solo quando scrivo".
Nel disco, oltre al brano 'Per due come noi' con Angelina Mango, certificato disco d’oro e da tre settimane al numero 1 nella classifica della Fimi/Gfk, c'è anche 'Sopra la stessa barca' con Enrico Nigiotti. Una collaborazione tra Livorno e Genova: "E' stato come trovare un fratello maggiore in un'ambiente, quello della musica, che più ci sto e meno mi piace. Quindi trovare persone di questo tipo è per me sempre un piacere enorme". Il brano, racconta Olly, "doveva stare nel suo album, ma io avevo pronti solo undici brani e ne volevo un dodicesimo. Lui, gentilmente, me l'ha concesso".
Sul desiderio di altre collaborazioni, Olly confessa di non forzare mai la mano: "Quelle che sono uscite sono state tutte spontanee, mai fatte a tavolino, spinte solo dal rispetto reciproco". Nel disco Olly omaggia la storia della musica italiana, citando Rino Gaetano e il brano 'Maledetta primavera'. "E' un omaggio pieno, perché la mia speranza è che alcune delle mie canzoni possano vivere a lungo come quelle". Sulla tradizione musicale genovese, Olly non sente il peso, ma la forza di un punto di vista unico. Infine, Sanremo. "Nella vita ci voglio tornare", confessa ma "ora ho il mio album, il mio tour e dodici canzoni di cui sono molto orgoglioso".
Olly, dunque, è pronto a salire sul palco e a condividere live 'Tutta Vita'. Ma prima c'è l'instore tour che inizia il 25 ottobre a Milano (ore 18 - Dischi Volanti), per poi proseguire: il 26 ottobre a Genova (ore 15.30 - Gradisca Spirits), il 28 ottobre a Padova (ore 18 - Mondadori Via Cavour), il 29 ottobre a Brescia (ore 18 - CC Elnòs / Roncadelle), il 30 ottobre a Bologna (ore 17:30 - Semm music store & more) e, infine, il 31 ottobre a Napoli (ore 16 - Feltrinelli P. Garibaldi). La dimensione live arriva con il suo 'Lo Rifarò Lo Rifaremo tour' che conta 14 appuntamenti, tutti completamente sold out. Oltre alla data zero prevista a Nonantola - Mo (Vox Club - 28 novembre), Olly arriverà a Milano (Fabrique – 2 e 3 dicembre), a Firenze (Teatro Cartiere Carrara - 5 dicembre), Venaria Reale - To (Teatro Concordia - 9 e 12 dicembre), successivamente sarà a Padova (Hall – 13 e 17 dicembre), Bologna (Estragon - 14 e 16 dicembre), Pozzuoli - Na (Duel Club - 19 dicembre) per poi concludere questo tour a Roma (Hacienda – 20, 21 e 22 dicembre).
Dopo il tour invernale Olly porterà nuovamente la sua energia sui palchi dei club italiani con il tour indoor 2025. Il cantautore tornerà live in primavera partendo da Venaria Reale - To (Teatro Concordia - 4 maggio), arrivando poi a Bologna (Estragon - 7 maggio), Roma (Atlantico - 13 maggio), Molfetta - BA (Eremo club - 16 maggio), Firenze (Teatro Cartiere Carrara - 19 maggio) e concludendo il tour a Padova (Gran Teatro Geox - 22 maggio). (di Loredana Errico)
Spettacolo
Ascolti tv, testa a testa Canale 5-Rai 1: per Fazio terzo...
'La Rosa della Vendetta' su Canale 5 si aggiudica il primo posto della classifica degli ascolti con 2.476.000 di spettatori
Testa a testa tra Canale 5 e Rai 1 per la prima serata di domenica 20 ottobre. 'La Rosa della Vendetta' su Canale 5 si aggiudica il primo posto della classifica degli ascolti con 2.476.000 di spettatori e il 13.6% di share, superando di poco 'Sempre al tuo fianco' su Rai 1, che ha registrato 2.349.000 spettatori e il 13.2% di condividere. Terzo posto per Nove che con 'Che Tempo Che Fa' di Fabio Fazio ha visto sintonizzati 1.714.000 di spettatori e l'8.7% di share.
Fuori dal podio Italia 1 con 'Le Iene Show' ha totalizzato 1.401.000 di spettatori e il 9,8% di share mentre Rai 3 con 'Presadiretta' ha raggiunto 1.176.000 di spettatori e il 6,2% di share. Seguono: Rai 2 con il doppio appuntamento '9-1-1' (593.000 spettatori, 2,9% share) e '9-1-1 Lone Star' (548.000 spettatori, 2.9% share); Rete 4 con 'E’ Sempre Cartabianca' (547.000 spettatori, 3,9% share); Tv8 con F1 Paddock Live Pre Gara (488.000 spettatori, 2,5% share); La7 con 'Mine Vaganti' (334.000 spettatori, 1,9% share).
Nell'access prime time, la rete ammiraglia di viale Mazzini si conferma leader con 'Affari Tuoi' con 5.163.000 di spettatori e il 25.8% di share mentre su Canale 5 'Paperissima Sprint' ha raggiunto l'11,5% di share e 2.299. 000 spettatori.