Trump, l’attentato era “prevenibile”: l’esito dell’indagine Usa
Nel rapporto provvisorio della task force bipartisan della Camera si punta il dito contro "la mancanza di pianificazione e coordinamento tra il Secret Service e le forze dell'ordine"
Il tentato assassinio di Donald Trump dello scorso 13 luglio era "prevenibile". E' questa la conclusione raggiunta dalla task force bipartisan della Camera che ha indagato sull'attacco contro l'ex presidente durante il comizio di Butler in Pennsylvania, in cui un sostenitore di Trump è stato ucciso e altri due feriti, prima che venisse ucciso l'assalitore, il ventenne Thomas Matthew Crooks. Il tycoon è rimasto leggermente ferito ad un orecchio.
Cosa dice il rapporto
Nelle 53 pagine del rapporto provvisorio si legge che "le prove finora ottenute dalla task force mostrano che gli eventi tragici e scioccanti del 13 luglio erano prevenibili e non sarebbero dovuti succedere". E si punta il dito contro "la mancanza di pianificazione e coordinamento tra il Secret Service e i partner delle forze dell'ordine prima del comizio", che hanno impedito di individuare Crooks appostato su un edificio di fronte all'area dove sorgeva il palco.
Il rapporto, a cui seguirà quello conclusivo entro il 13 dicembre, arriva qualche giorno dopo che è stata diffusa la revisione indipendente fatta da un grippo di quattro funzionari delle agenzie di sicurezza che ha concluso che l'attacco "rivela gravi errori" commessi dal Secret Service, chiedendo "un nuovo team di leadership con esperienze significative sviluppate fuori" dal corpo preposto alla tutela dei presidenti.
Cronaca
Hiv, D’Attis (Fi): “Proposta di legge in commissione...
"Il Paese si doti di nuovi strumenti per combattere Hiv, Hpv e malattie sessualmente trasmissibili"
“La proposta di legge, tra l’altro condivisa, con l’abbinamento di altri testi, è ferma in commissione affari sociali. Si tratta di un lavoro di alcuni anni. Mi auguro che il 1 dicembre del 2024 sia l’ultima giornata mondiale contro l’Aids senza una nuova legge. Quello che ci viene chiesto è appunto” uno strumento “che innovi la 135 del ‘90 e che doti il Paese di nuovi strumenti per combattere l’Hiv, l’Aids, l’Hpv e le malattie sessualmente trasmissibili”. Queste le parole dell’onorevole Mauro D’Attis, componente V commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei Deputati, esponente di Forza Italia e relatore nell’ottobre 2022 di una proposta di legge su interventi per la prevenzione di Hiv, Aids e Papilloma Virus, in occasione della presentazione del libro bianco ‘Hiv. Le parole per tornare a parlarne’.
Questo documento parte da quattro parole chiave - prevenzione, stigma, checkpoint e qualità di vita - per riportare il discorso pubblico sul tema dell’Hiv e passare all’azione, nell’ambito dell’evento ‘Hiv. Dalle parole alle azioni. Insieme per porre fine all’epidemia’, organizzato a Roma e promosso da Gilead Sciences con la partecipazione dei rappresentanti della comunità scientifica, delle associazioni, del terzo settore, delle istituzioni nazionali e regionali.
Cronaca
Aids, San Raffaele Milano: parte studio su terapia...
Il progetto si posiziona all’interno della cosiddetta scienza dell’implementazione
L’infezione da l'Hiv continua a rappresentare ancora oggi, anche in Italia, una sfida importante. É necessario promuovere l’accesso al test, favorire la prevenzione dell’infezione da Hiv e delle malattie sessualmente trasmesse, assicurare a tutte le persone che vivono con l’infezione terapie efficaci ben tollerate nel tempo ed esplorare possibili percorsi di cura definitiva. Proprio per questo il team di Evoluzione e Trasmissione Virale dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, diretto dalla dottoressa Gabriella Scarlatti, ha recentemente avviato uno studio clinico di Fase 1 per testare la sicurezza e l’efficacia immunitaria di nuovo vaccino terapeutico HIVconsvX.
"Nella battaglia contro l’infezione da Hiv è fondamentale garantire un percorso terapeutico che favorisca l’aderenza alla terapia perchè questo, non solo migliora la qualità di vita delle persone con l'Hiv, ma è uno strumento molto efficace, insieme alla prevenzione, nel contenere l’epidemia da Hiv e nel ridurre a 0 il numero di nuove infezioni", spiega professoressa Antonella Castagna, ordinario di Malattie Infettive all’Università Vita-Salute San Raffaele - UniSR e primario di Malattie Infettive all’Irccs Ospedale San Raffaele.
In occasione della Giornata mondiale contro l’Hiv, che si celebra il primo dicembre, l’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, annuncia l’avvio dello studio 'Aladdin', rivolto alle persone con questa patologia che vivono nella area milanese e che potranno fruire a domicilio della terapia Long-acting con Cabotegravir associato a Rilpivirina. Il progetto si posiziona all’interno della cosiddetta scienza dell’implementazione, filone di ricerca relativamente recente che studia l’adozione di interventi innovativi in ambito sanitario. Questa disciplina analizza i fattori e i processi che influenzano i risultati dell'implementazione sia dal punto di vista dei pazienti sia dei sanitari.
'A partire dal 2 dicembre coinvolgeremo 100 persone in terapia antiretrovirale stabile ed efficace'
Lo studio Aladdin (Antiviral Long Acting Drugs Landing in People Living With HIV), "coordinato dalla dottoressa Silvia Nozza, infettivologa dell’Irccs Ospedale San Raffaele, è volto a confrontare la somministrazione ospedaliera e domiciliare del trattamento Cabotegravir Long Acting associato a Rilpivirina Long Acting per pazienti Hiv positivi e sarà supportato da ViiV Healthcare nell’ambito del supporto a studi di ricerca indipendenti. Verranno esaminati - precisa la nota del San Raffaele - due diversi contesti di somministrazione del trattamento, quello standard ospedaliero e quello innovativo domiciliare". "A partire dal 2 dicembre coinvolgeremo 100 persone in terapia antiretrovirale stabile ed efficace per valutare la fattibilità, l'adeguatezza e l'accettabilità di ciascuna delle due modalità di somministrazione della terapia Long Acting; – spiega Nozza – il nostro obiettivo è riuscire a fornire risposte concrete ai bisogni delle persone con Hiv seguite al San Raffaele di Milano per migliorare l’adesione alle terapie".
Le iniziative previste per il 2 dicembre. In occasione della Giornata mondiale contro l’Hiv si rinnova anche l’impegno del San Raffaele a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema cruciale: la prevenzione. L'Irccs promuove tre importanti iniziative. Dalle 9 alle 16 un camper Easy-Test sosterà nel piazzale dell’Ospedale San Raffaele, gentilmente offerto da Medici in Strada, in cui un team di medici dell’Unità di Malattie Infettive sarà a disposizione delle persone interessate per eseguire il test rapido, gratuito e anonimo per l’individuazione degli anticorpi dell’HIV e della sifilide e per fornire tutte le informazioni utili riguardanti la patologia.
Il 2 dicembre eventi per approfondire i progressi della ricerca scientifica, esplorare il panorama globale della malattia
Sempre la mattina del 2 dicembre, dalle 10.30 alle 11, presso il reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale San Raffaele – Turro (Via Stamira d'Ancona, n. 20, Milano), i pazienti malati di HIV e il personale del San Raffaele e del Centro San Luigi, che hanno aderito al progetto Lanaterapia, accompagnati dalla professoressa Antonella Castagna, dalla coordinatrice infermieristica, dottoressa Katia Ruggieri, e dalla Direttrice di Gomitolorosa, Ivana Appolloni, distribuiranno le coperte degli esagoni realizzate a mano ai pazienti ospedalizzati della struttura. Infine, nel pomeriggio, dalle 13:30 alle 18:15, ricercatori, medici, infermieri dell’Unità di Malattie Infettive, unitamente agli studenti UniSR e alle associazioni delle persone con infezione da Hiv, parteciperanno al simposio 'HIV: dalla prevenzione alla cura' (Ospedale San Raffaele, via Olgettina 60 Milano , aula San Raffaele, settore C) che avrà l’obiettivo di approfondire i progressi della ricerca scientifica, esplorare il panorama globale della malattia e discutere delle reali esigenze delle persone che convivono con l’infezione da HIV.
Economia
Sciopero 29 novembre, ‘giallo’ ricorso al Tar:...
La nota del Mit annuncia il respingimento del ricorso contro la precettazione. E il ministro esulta: "Difeso il diritto alla mobilità". Ma Cgil e Uil precisano: "Ricorso rigettato non è il nostro, la butta in caciara"
Il ricorso urgente al Tar di Cgil e Uil contro la precettazione dello sciopero di domani, 29 novembre? Respinto. Anzi no. Con una nota del Mit - insieme all'annuncio sulla presunta bocciatura del ricorso - il ministro Matteo Salvini esprime "grande soddisfazione", ribadendo di aver difeso "il diritto alla mobilità degli italiani" precettando i lavoratori.
Un'affermazione, però, contestata a stretto giro dai due sindacati attraverso una nota congiunta. "Il ricorso d'urgenza contro la precettazione rigettato dal Tar, di cui si ha notizia da organi stampa, non è quello presentato da Cgil e Uil", la spiegazione delle sigle confederali cui si è aggiunto poi il commento del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ospite a Tagadà su La7.
"Noi rispettiamo la precettazione di Salvini, sulla quale abbiamo depositato ricorso al Tar, ricorso che non è stato ancora discusso. Nella nota del Mit manca una precisazione: si sono dimenticati di dire chi ha presentato il ricorso. E' un tentativo di dire che hanno ragione, ma il Tar non si è ancora espresso sul nostro ricorso", la precisazione di Bombardieri.
Caso chiuso? Non proprio. Sui social infatti il ministro Salvini continua a esultare per il presunto respingimento del Tar. E lo fa con un post su X dove sottolinea nuovamente di aver "difeso il diritto alla mobilità degli italiani". "Bene così", quanto si legge nel post corredato da una foto nella quale è rappresentato il leader della Cgil, Maurizio Landini.
Al post del ministro e vicepremier risponde ancora una volta Bombardieri. "Basterebbe leggere i documenti", rimarca, aggiungendo: "Se c'è una sentenza del Tar, ci sarà anche scritto di chi è il ricorso che non è stato accettato. Il ricorso di Uil e Cgil non è stato ancora discusso - ribadisce -, è un modo per buttarla in caciara, come si dice a Roma".