Lebron e Bronny James fanno la storia dell’Nba: per la prima volta padre e figlio giocano insieme
Ventiduesima stagione per il padre, prima per il figlio: sono scesi in campo con la maglia dei Los Angeles Lakers
Mai prima d'ora un padre e un figlio avevano giocato insieme una partita dell'Nba, ma stanotte è successo: nel match contro i Minnesota Timberwolves, LeBron James e suo figlio Bronny sono scesi in campo insieme con la maglia dei Los Angeles Lakers.
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— Los Angeles Lakers (@Lakers) October 23, 2024
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Le telecamere hanno ripreso il momento in cui la coppia sta per scendere in campo. "Sei pronto?", chiede il padre al figlio. "Gioca e basta, non preoccuparti, - è il consiglio di LeBron - vai là fuori e dacci dentro". In tribuna a guardare l'evento storico anche la loro famiglia: Savannah, moglie di LeBron e mamma di Bronny, insieme agli altri due figli della coppia Bryce e Zhuri.
"You ready? Just play care free... go out and play hard."
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Per Bronny, 20 anni, è stato il debutto in Nba: in campo è rimasto per tre minuti e si è scambiato un paio di volte la palla con il padre, che invece è alla ventiduesima stagione in Nba. Nonostante siano la prima coppia padre-figlio a giocare contemporaneamente in Nba sono la quarta coppia in generale nel mondo dello sport professionistico americano. Tra le più famose c'è quella composta da Ken Sr. e Ken Jr. Griffey, che hanno giocato invece nel baseball MLB: i due hanno assistito al match degli James e si sono scattati una foto storica tutti insieme.
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Totti e il ritorno in campo, un affare da 100 milioni: due...
Il pubblicitario Cesare Casiraghi: "Sicuramente gioverebbe alla visibilità del club a livello mondiale"
Quarantotto anni e non sentirli, reciterebbe un famosissimo spot se protagonista del salto della staccionata, all'epoca un inedito Dino Zoff, fosse Francesco Totti, che da giorni sta occupando le pagine di giornali e social con l'ipotesi di un suo ritorno in campo con un 'misterioso' club di serie A. "Due mesi e sarei in forma per almeno 30 minuti di gioco", ha dichiarato il 'Pupone'.
E, al di la delle diffidenze di medici e preparatori, l'idea solletica decisamente i pubblicitari italiani che non la scartano, anzi, rilanciano: "Totti in campo? Non sono il classico 'allenatore della nazionale', quindi non saprei quale tipo di apporto in campo potrebbe dare una superstar come lui al suo nuovo team, ma sicuramente gioverebbe alla visibilità del club a livello mondiale, il che tradotto in nuove sponsorizzazioni -ragiona con l'Adnkronos Cesare Casiraghi, uno tra i più noti pubblicitari italiani- significa decine di milioni di euro".
Anche 100 milioni di euro, tra incassi, diritti per l'immagine, docu-serie, merchandising, ospitate, viralizzazioni social da capogiro e trasferte-show milionarie. Ovviamente a ciò si dovrà aggiungere il 'ritocco' di cachet che dovrà sborsare l'attuale sponsor. Sospetti da pubblicitario sul possibile Club? "Lo vedrei bene per un club 'minore' di serie A, in primis al Monza -sottolinea Davide Ciliberti spin doctor della società di comunicazione Purle & Noise- squadra che si sta dando molto da fare anche dal punto di vista dell'immagine, attività peraltro agevolatissima dal proscenio televisivo e non solo che la proprietà può offrire al brand e ai suoi giocatori. E peraltro un trasferimento in 'zona Biscione' sarebbe anche ora anche più agevole dal punto di vista emotivo visto che la sua ex Ilary non lavora più a Mediaset".
Oppure al Como, alle cui spalle ci sono gli indonesiani Robert e Michael Hartono che sommati detengono, raccontano le cronache, un patrimonio da oltre 50 miliardi di dollari e sono entrambi nella top 10 dei proprietari di società sportive più ricchi del pianeta "e che, a dispetto della loro età (83-84 anni), oltre alla fantastica ricchezza, hanno una forma mentis decisamente votata al marketing e comunque aprirebbero al club comasco tutta la platea orientale", osserva Ciliberti.
Ed anche gli scommettitori sportivi, puntando sull'ex-bandiera della Roma collezionerebbero un bel gruzzoletto dacché i bookmakers danno un suo ritorno a oltre 70 volte la posta. A tal proposito, insinuano il dubbio gli esperti del settore potrebbe essere tutto una trovata, comunque pubblicitaria, visto che il l'ex capitano giallorosso -guarda caso- è ambassador di una notissima casa di scommesse internazionale.
Sport
Roma, Juric: “Non abbiamo mentalità da grande...
Il tecnico giallorosso ha parlato alla vigilia della partita contro la Dinamo Kiev
"Roma cattiva come la vorrei? A metà. Anche nell'ultima partita abbiamo visto tanta volontà. In questo momento non abbiamo mentalità vincente, delle ultime 17 ne abbiamo vinte 3. La mentalità non è da Roma, ma nemmeno di una squadra di livello inferiore. A Monza abbiamo sbagliato tanto, in Svezia uguale. Con l'Inter commetti l'errore che ti porta a perdere. Qui c'è tutto per lavorare bene, sono tutte scuse. La mentalità non è vincente, bisogna cambiare registro. Fare un punto ed essere contenti non va bene, già da domani mi aspetto un'altra volontà per migliorare questa situazione. Da domani, da domenica. Le partite di Monza o Elfsborg non sono più accettabili". Lo ha detto il tecnico della Roma, Ivan Juric alla vigilia della gara di Europa League contro la Dinamo Kiev.
"La squadra ha fatto tante cose belle, tra Monza, Elfsborg e anche Bilbao. Vedo giocatori crescere e migliorare, lo stesso Baldanzi che va come un treno. Non siamo in questo momento ciò che dovrebbe essere la Roma, ovvero una squadra che vince le partite. Vedo tante cose positive, ma bisogna cambiare mentalità. Sono contento delle prestazioni in generale, ma i risultati non sono sufficienti. Non voglio scuse, c'è tutto per lavorare e reagire con carattere. Dobbiamo spingere adesso e dimostrare di che pasta siamo fatti", ha aggiunto il tecnico.
Contro la Dinamo Kiev ci sarà turnover: "Non ho deciso ancora. Mancini non ha finito l'allenamento per un attacco febbrile. Un po' di cambi ci saranno. Penso sia giusto, ci sono 7 partita in 21 giorni. Dobbiamo cominciare a inserire gente. Non sarà un turnover massiccio, ma ci saranno dei cambi. Hermoso sta bene, è un grande professionista e mi piace molto in quel ruolo. Lo alterno con Angelino, da quinto preferisco uno che dribbla. Angelino ha piede e visione, è bravo in fase difensiva e lo vedo bene nei tre. È una scelta tecnica. Hummels e Le Fée titolari domani? Ci sto pensando. Di Le Fée ho parlato, di Hummels abbiamo bisogno, voglio vedere quando sarà il momento giusto, ma ci sto pensando seriamente"
Sugli obiettivi: "Per me le gare sono tutte importanti, poi chiaramente la società vuole andare in Champions. L'Europa e la Coppa Italia possono dare grandissime gioie. Baldanzi, che domani gioca, non è un cambio, non è semplice turnover, è un calciatore di livello. Chiaramente, l'obiettivo primario è la Champions. Manca un po' di protezione verso l'allenatore da parte della società? A me non manca niente. La situazione è perfetta, con il direttore condividiamo tutto e sento la sua fiducia, vede tutti gli allenamento. Ho tutto per lavorare bene. Posso attaccarmi alle scuse ma è da deboli. Noi dobbiamo arrivare alle partite e mangiarli. L'organizzazione è il top, il centro sportivo anche. Ora dobbiamo vincere, tra me e Daniele abbiamo vinto solo due partite nelle ultime 17. Già da domani voglio vedere altre cose, il gol di Monza non l'ho mai preso in vita mia. Non mi va bene questo andazzo. Da domani voglio un'altra cattiveria, anche giocando meno bene. Dobbiamo diventare vincenti e cambiare mentalità".
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Milan, tifoso invade il campo e rischia Daspo: “Per...
La rete di Camarda contro il Bruges è stata annullata per fuorigioco
Il gol, poi annullato, di Camarda ha mandato in estasi i tifosi del Milan. Uno, in particolare. Un supporter che non ha trattenuto la gioia, ha invaso il campo e ora rischia di pagare a caro prezzo il comportamento. Tutto per una rete non valida.
Cosa è successo
L'attaccante rossonero è subentrato a Morata nella partita contro il Bruges, diventando così il più giovane italiano di sempre a esordire in Champions League. E a pochi minuti dal suo ingresso poteva diventare anche il più giovane di sempre a segnare in Champions, ma il suo gol di testa è stato annullato dall'arbitro per fuorigioco.
Prima della chiamata del Var però San Siro, che da qualche minuto stava intonando cori per il giovane attaccante, era esploso in un'esultanza sfrenata. Talmente sfrenata che qualcuno, dagli spalti, ha deciso di entrare in campo e festeggiare con i giocatori, scelta che però ora potrebbe costargli cara. È il caso di Giacomo Bologna, giovane content creator di 22 anni e tifoso del Milan, che ieri ha invaso il terreno di gioco e si è unito all'abbraccio dei rossoneri a Camarda.
A chi si chiedeva chi fosse il tizio che al gol di Camarda festeggia insieme alla squadra. 😂😂😂 pic.twitter.com/03KvJ720Zm
— FRA (@Fra_Valente_cek) October 23, 2024
Il tutto è stato immortalato da diversi video che stanno girando sui social, e lo stesso Bologna ha condiviso la scena sui propri canali. In seguito però ha rivelato di essere stato portato fuori dallo stadio e di rischiare ora un anno di Daspo, ovvero il divieto di accedere a qualunque tipo di manifestazione sportiva per un periodo di tempo determinato: "Gli steward mi hanno accompagnato dalla polizia nello stadio e abbiamo chiecchierato sul perché l’ho fatto e cosa ho fatto esattamente", ha raccontato sul proprio profilo TikTok rispondendo a un utente, "quindi la loro decisione è stata di darmi un anno, adesso passa al tribunale. Potrò fare ricorso"
"Per me non c'è nessun motivo di vanto", ha raccontato, "l’ho fatto per la passione e l’adrenalina che ha regalato questo goal incredibile di Camarda, in un periodo di varie difficoltà per il Milan c’è chi ha ancora tanto cuore".