Welfare, Albano (Mef): “Bene attenzione da impresa profit, affrontare anche tema abitare”
Così Lucia Albano, sottosegretario al Mef a margine del suo intervento al 'Global Welfare summit'
"E' interessante guardare come in questo momento l'impresa profit, con il suo aspetto di ESG, quindi con la S del social ESG, possa essere particolarmente attenta, e l'ho verificato anche in questa giornata, al welfare e attraverso un investimento social nel welfare e attraverso anche un rapporto con le istituzioni, in un partenariato pubblico privato, si possa veramente affrontare il tema dell'abitare per giovani e per anziani in maniera rilevante per questo Paese". Lo ha detto Lucia Albano, sottosegretario al Mef, con Adnkronos/Labitalia, a margine del suo intervento al 'Global Welfare summit' a Villa Miani a Roma.
E Albano ha ricordato che "in questo momento al ministero dell'Economia stiamo lavorando per la delega che mi appartiene alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. In particolare attraverso il lavoro di un cabina di regia che si è costituita al Ministero stiamo lavorando a nuovi modelli di abitare, a valorizzare il patrimonio pubblico declinato all'abitare. È chiaro che tutto questo richieda la definizione e lo studio di nuovi modelli di abitare, in particolare in virtù dell'evoluzione della nostra struttura sociale che sta certamente andando verso le difficoltà di un inverno demografico, quindi le difficoltà demografiche riguardanti i giovani, e dall'altra parte l'aumento degli anziani che certamente sarà uno dei problemi nei prossimi vent'anni".
E Albano ha sottolineato quindi l'importanza nella "manovra economica della misura che riguarda i fringe benefit per i giovani che si spostano per l'abitare. Facevo proprio riferimento al fatto che la nostra società sta cambiando e i giovani che si spostano per una distanza superiore ai 100 km e potranno avere dei vantaggi da questo punto di vista", ha concluso.
Sport
Young Boys-Inter 0-1, Thuram allo scadere regala la...
I nerazzurri avevano anche sbagliato un rigore con Arnautovic
Vittoria al fotofinish per l'Inter nella terza giornata di Champions League. I nerazzurri espugnano Berna battendo 1-0 lo Young Boys grazie al gol, al 93', di Thuram. Partita più complicata del previsto per Inzaghi, che si era messa ulteriormente in salita dopo il rigore sbagliato da Arnautovic a inizio ripresa, forse anche a causa di un turnover troppo massiccio.
La manovra ha infatti risentito sia di assenze pesanti come quelle di Acerbi e soprattutto Calhanoglu, sia della scelta, tecnica, di tenere in panchina sia Lautaro Martinez che Thuram. I nerazzurri hanno sofferto l'aggressività degli svizzeri, terzultimi nel loro campionato, sopratutto nel primo tempo, mentre nella ripresa sono saliti di livello fino al gol in pieno recupero di Thuram. Grazie a questa vittoria l'Inter sale a quota 7 punti in classifica, mentre lo Young Boys rimane fermo a 0.
La partita
Il copione è chiaro fin dai primi minuti: l'Inter fa la partita, provando a chiudere lo Young Boys nella propria metà campo. La manovra nerazzurra è avvolgente, volta a stanare gli svizzeri, ma lenta e prevedibile. I padroni di casa pressano alti, sono aggressivi sui portatori di palla avversari e impegnano subito Sommer con il tiro da fuori di Hadjam. Lo Young Boys prende coraggio e alza il proprio baricentro: è ancora Hadjam a raccogliere un cross dalla destra e colpire di testa, trovando la provvidenziale deviazione di Pavard sulla linea. Gli svizzeri continuano a collezionare occasioni: prima Sommer respinge con i pugni su Lakomy, poi Monteiro calcia alto da buona posizione. L'Inter è spaesata, si affida al possesso per smorzare l'entusiasmo dello Young Boys e alla mezzora sfiora il gol: Taremi, oggi titolare al centro dell'attacco insieme ad Arnautovic, serve con un bellissimo colpo di tacco Bisseck, che si fa ipnotizzare da Von Ballmoos in uscita. Gli svizzeri subiscono lo spavento e l'Inter aumenta il pressing ma a fine primo tempo il risultato è fermo sullo 0-0.
L'episodio che potrebbe cambiare la partita arriva dopo soli due minuti dall'inizio della ripresa. Al 47' Hadjam trattiene Dumfries in area e l'arbitro assegna il calcio di rigore all'Inter: sul dischetto, in assenza dell'infortunato Calhanoglu, si presenta Arnautovic, che però si fa parare il tiro da Von Ballmoos. Il pericolo scampato dà coraggio allo Young Boys, che va vicino al gol del vantaggio con il palo colpito da fuori area da Monteiro. Inzaghi inserisce Lautaro Martinez, al posto di un disastroso Arnautovic, e la squadra riprende ritmo, ricominciando a creare occasioni: Dimarco colpisce l'esterno della rete al volo, Taremi fallisce un'ottima occasione su assist di Barella. Passano i minuti, le squadre si allungano e aumentano le occasioni. Lo Young Boys prova a colpire in contropiede, con Monteiro che per due volte non riesce a inquadrare la porta, l'Inter risponde con il tiro da centro area di Zielinski, a lato di un soffio. Nel finale l'Inter ha altre occasioni per segnare, ma De Vrij prima e, soprattutto, Zielinski poi falliscono da buona posizione. L'Inter però non si arrende e in pieno recupero trova il gol: Dimarco sfonda sulla sinistra e serve Thuram, che in tap-in decide la partita. Finisce quindi 1-0 per i nerazzurri.
Cronaca
Tumori, scoperto un Rna potenziale bersaglio per fermare...
Studio italiano sostenuto da Fondazione Airc
Identificato un nuovo potenziale bersaglio terapeutico per il mieloma multiplo, un Rna lungo non codificante ('long non coding Rna'), che ha un ruolo chiave nello sviluppo e nella progressione tumorale. La scoperta è avvenuta all’Università Magna Graecia di Catanzaro in collaborazione con lo Human Technopole di Milano. I risultati dello studio, sostenuto da Fondazione Airc, sono pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Blood.
Il mieloma multiplo è un tumore ancora difficile da curare, che origina dalle plasmacellule, cellule del sistema immunitario. Le nuove terapie hanno migliorato in modo significativo le prospettive di sopravvivenza dei pazienti, ma la malattia ha ancora, nella maggioranza dei casi, una prognosi sfavorevole. Negli ultimi anni è emerso il ruolo chiave dei cosiddetti 'long non coding Rna' (lncRna), ma la stragrande maggioranza di tali Rna e la loro funzione nei tumori sono ancora poco definiti. Per anni questa classe di Rna è stata infatti considerata come Dna 'spazzatura', perché non ne si conosceva l'utilità.
L’uso di tecnologie d’avanguardia di editing genomico, seguito da complessi studi di validazione molecolare e biofisica, ha permesso di scoprire il long non coding Rna, denominato RP11-350G8.5, e caratterizzarlo quale nuovo Rna oncogenico e potenziale bersaglio per il trattamento del mieloma multiplo. "Abbiamo effettuato uno screening molecolare mediante la tecnologia di Crispr-Cas9 per indagare il ruolo di 671 lncRna in cellule di mieloma multiplo sensibili o resistenti ai trattamenti convenzionali”, spiega Katia Grillone, ricercatrice dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e a capo dello studio.
"Nella ricerca abbiamo utilizzato questo sofisticato screening molecolare, condotto a Catanzaro, insieme a una procedura innovativa di analisi bioinformatica, capace di integrare dati di laboratorio e dati clinici derivanti da pazienti affetti da questa malattia - afferma Francesco Iorio, del centro di Biologia computazionale dello Human Technopole di Milano, - Abbiamo così identificato alcuni lncRna essenziali per la crescita del tumore, altamente espressi nelle cellule di mieloma e associati a prognosi sfavorevole. Tra questi abbiamo selezionato il lngRna più promettente dal punto di vista terapeutico”. “Colpire selettivamente questo Rna può produrre tossicità nelle cellule cancerose, potenziare l’attività di farmaci già in uso per la terapia del mieloma e, allo stesso tempo, attivare anche una risposta immunitaria anti-tumorale”, sottolinea Grillone.
“Questo complesso studio multidisciplinare - commenta Pierfrancesco Tassone, coordinatore del gruppo di ricerca di Oncologia medica traslazionale dell’Università Magna Graecia di Catanzaro - ci ha consentito di ottenere nuove informazioni su quella parte di Rna che ancora oggi è considerata la materia oscura del genoma umano. I risultati ottenuti aprono la strada alla possibilità di nuove applicazioni cliniche che oggi sono pienamente realizzabili, anche alla luce della recente sperimentazione clinica di Fase 1, condotta proprio nell’ateneo catanzarese con un innovativo inibitore di microRna. La scoperta di un nuovo lncRna, mai descritto prima, come possibile bersaglio terapeutico del mieloma multiplo, è un nuovo importante tassello nella ricerca di nuove cure. È anche un successo concreto di Airc e dei suoi sostenitori, nonché un contributo italiano sostanziale all’apertura di una nuova frontiera di ricerca nel contesto estremamente attuale delle cosiddette Rna therapeutics”.
Esteri
“Trump fascista, invoca Hitler”,...
La vicepresidente: "Trump è sempre più instabile e senza freni"
"E' profondamente preoccupante e incredibilmente pericoloso che Donald Trump invochi Adolf Hitler, l'uomo responsabile della morte di 6 milioni di ebrei e di centinaia di migliaia di americani". Kamala Harris attacca a testa bassa Donald Trump. La vicepresidente cavalca le rivelazioni del generale John Kelly, che è stato capo dello staff della Casa Bianca di Trump, e che ha definito l'ex presidente un fascista nonché estimatore, per certi versi, di Hitler.
"Trump è sempre più instabile e senza freni e, in un secondo mandato, non ci saranno persone come John Kelly che faranno una barriera contro le sue propensioni ed azioni - continua la democratica - quindi quello che Trump vuole lo sappiamo, vuole il potere assoluto. La domanda in 13 giorni sarà: cosa vuole il popolo americano?".
L'offensiva dem passa anche per le parole di Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca, che risponde alle domande nel briefing quotidiano. Trump corrisponde alla definizione di fascista? "Sì", replica Jean-Pierre. "Avete sentito più volte questo presidente (Joe Biden, ndr) parlare di minacce per la democrazione. Avete sentito l'ex presidente (Trump ndr) dire che sarà un dittatore nel primo giorno del suo mandato. E' lui, non siamo noi. E' lui e non lo diciamo solo noi, la Casa Bianca. Lo avete sentito da ex funzionari che hanno lavorato con l'ex presidente. Quindi, siamo d'accordo con quella definizione? Sì, lo siamo", l'articolata risposta. Quindi, anche Biden pensa che Trump sia un fascista? "Sì. Lo ha detto lui stesso, l'ex presidente ha detto che sarà un dittatore nel primo giorno del suo mandato. Non possiamo far finta di niente".