Alla Festa del Cinema di Roma ‘Il complotto di Tirana’, la più grande beffa nell’arte diventa un doc
Il regista Manfredi Lucibello ricostruisce la vicenda dopo che i reati sono caduti in prescrizione
Ha finto di essere Oliviero Toscani per un anno intero. No, non è un film: è il complotto di Tirana, una performance artistica che nel settembre 2001 ha preso di mira la Biennale di Tiran a. A ricostruire la vicenda, ora che i reati sono prescritti, è Manfredi Lucibello nell’omonimo documentario, presentato alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Tutto ha inizio nel 2000 quando il fotografo Oliviero Toscani ha accettato l’invito del critico d’arte Giancarlo Politi - al tempo direttore di Flash Art - a curare una sezione della prima edizione della Biennale di Tirana.
Toscani ha deciso di presentare quattro artisti controversi, autori di opere provocatorie e scandalose: Dimitri Bioy, un presunto pedofilo; Marcello Gavotta, un pornografo dichiarato; Bola Equa, un’attivista ricercata dal governo nigeriano; e Hamid Picardo, il fotografo ufficiale di Bin Laden. È solo l’inizio di quella che è passata alla storia come una delle più grandi beffe della storia dell’arte contemporanea: per un anno, Politi si è scambiato svariate email e lettere con l'artista Marco Lavagetto, il falso Toscani.
La performance è stata scoperta quando, poco dopo l'inaugurazione nel settembre 2001, il vero Oliviero Toscani, venuto a conoscenza del fatto, ha querelato gli organizzatori della Biennale. La vicenda si è complicata quando uno dei quattro falsi artisti, era segnalato come vicino all’estremismo islamico e la Biennale - sponsorizzata anche dal falso Toscani con cartoline che raffiguravano l’immagine di Osama Bin Laden - aveva inaugurato a pochi giorni dall’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre. “Io non sarei stato così bravo”, dice il vero Toscani nel documentario, in cui parla per la prima volta a 20 anni dalla vicenda.
“A quei tempi non rilasciava dichiarazioni, lo fa qui per la prima volta, perché il suo nome era affiancato a quello di Bin Laden. Oggi riconosce che è stato qualcosa di incredibile, è riuscito a fregare un intero sistema”, spiega all’Adnkronos Manfredi Lucibello, affascinato e inquietato “come, al di là dell’atto politico nel mettere alla berlina un sistema come quello dell’arte, Lavagetto si sia divertito e immedesimato nei panni di Toscani”. Per stessa ammissione del fotografo, Lavagetto conosceva meglio di lui la sua vita perché raccontava, nelle email che si scambiava con il curatore della Biennale Politi, la sua quotidianità.
Spettacolo
Da Elodie ad Arisa gli endorsement politici delle star...
Ma servono davvero? Il politologo Ilvo Diamanti all'Adnkronos: "Non spostano voti, rafforzano la convinzione di chi è già convinto"
Si stringono i tempi, la guerra all'ultimo voto per Donald Trump e Kamala Harris diventa sempre più una guerra anche all'ultimo fan. Sì, perché se è vero che la musica è arte, è anche vero che - almeno sulla carta - sposta le masse e può cambiare le sorti di un'elezione, specie se le star di cui si discute sono del calibro di quelle americane, da Springsteen a Taylor Swift passando per Beyoncé. Ma l'impegno in politica, bisogna dirlo, non è un'esclusiva americana. Anche in Italia molti vip da sempre decidono di esporsi o di schierarsi, complice l’agone politico italiano che, con le sue sorprese e i suoi cambi di scena, si presta ad un ‘florilegio’ di tifoserie. E allora vediamo, prendendola come un gioco, di analizzare le ‘tifoserie’ con alcuni dei più noti artisti della scena artistica del nostro Paese.
Gli 'sponsor' musicali
Partendo dalla musica, dove è noto che storicamente il coté cantautorale sia più vicino alle idee di sinistra. De Gregori, Venditti, Gino Paoli, Loredana Berté, Piero Pelù, Ligabue, Roberto Vecchioni, Fiorella Mannoia, J-Ax, Daniele Silvestri, solo per citarne alcuni. Per arrivare più vicino ai giorni nostri, non fanno mistero della loro posizione Elodie, che spesso ha criticato la premier Meloni, Giorgia, Ariete e La Rappresentante di Lista, che qualche tempo fa se l’era presa con Matteo Salvini per aver usato la sua ‘Ciao Ciao’. Ma anche la destra ha i suoi fan: se storicamente Lucio Battisti veniva ritenuto vicino alle idee di destra, nel panorama di oggi si va da Max Pezzali, che da adolescente era tesserato per il Fronte della Gioventù, a Povia, che proclama valori 'conservatori' più vicini alla destra (chi non ricorda 'Luca era gay?'). E ancora Al Bano, Rita Pavone, o Arisa che ha recentemente tessuto le lodi di Giorgia facendo infuriare una parte della sua fanbase. E vicini alla destra vengono ‘dati’ anche Il Volo. I Ricchi e Poveri si sono esibiti alla convention di Forza Italia, Enrico Ruggeri viene indicato come uno degli artisti più colti e raffinati della destra autorale.
Il cinema schierato
Anche in ambito cinematografico, sono tanti gli artisti che non si sottraggono al coraggio delle loro idee politiche. Da Alessandro Gassmann, da sempre vicinissimo alle idee sociali ed ecologiste tipiche della sinistra di un tempo, ma anche molto critico sul centrosinistra negli ultimi anni, a Sabrina Ferilli, fiera icona dei democratici. L’ascesa di Giorgia Meloni ha fatto poi ‘prendere coraggio' a molti artisti che non si erano mai dichiarati apertamente: ne è un esempio l’attore Giorgio Pasotti, che ha espresso il suo sostegno in chiaro alla premier.
Poi c’è anche chi esprime le proprie idee sfuggendo però, o tentando di farlo, alle etichette: è il caso di Ghali, Mamhood, Carl Brave e altri, che pur vicini alle idee dei democratici, si erano rifiutati qualche anno fa di cantare alla chiusura della campagna elettorale del Pd per evitare strumentalizzazioni.
Quanto 'spostano' gli endorsement?
Ma la domanda cruciale è: serve davvero avere il supporto dei vip? Tutti ricordano, per fare un esempio oltreoceano, l'esposizione di Bruce Springsteen a favore di Hillary Clinton, quando -alle elezioni del 2016- la leggenda del rock fece un discorso a favore della moglie di Bill Clinton e suonò tre brani, 'Thunder Road', 'Long Walk Home' e 'Dancing in the dark', durante la convention della candidata dem. Peccato però che Hillary perse contro Trump, smentendo i pronostici della vigilia. "Questi endorsement in realtà normalmente non spostano i voti -dice all'Adnkronos il sociologo e politologo Ilvo Diamanti- perché sono espressi da figure che hanno già una loro collocazione, una loro posizione. Gli endorsement dunque possono solo rafforzare la convinzione di chi è già convinto".
Spettacolo
Pantera, nuove disponibilità parterre per data Bologna
Il concerto si terrà il 12 febbraio 2025 alla Unipol Arena
In seguito alla grande richiesta di posti in piedi da parte dei fan, sono disponibili nuovi biglietti per il settore in 'Parterre in piedi Cat.2' del concerto dei Pantera, in calendario alla Unipol Arena di Bologna il 12 febbraio 2025. Chi avesse già acquistato in precedenza il biglietto del settore parterre, potrà accedere al settore 'Parterre in piedi' posizionato in prossimità del palco. Prima dei Pantera sul palco saliranno i Power Trip e King Parrot. Biglietti disponibili su MC2Live.it e Vivaticket.com.
Spettacolo
Benji & Fede, il nuovo album, il live al Forum e il...
Benji & Fede sono tornati. Cinque anni dopo la separazione, il duo è di nuovo insieme, più maturo e consapevole. Li abbiamo incontrati all'Adnkronos per parlare del nuovo album ‘Rewind’, del sold out del concerto del 16 novembre all'Unipol Forum di Assago, fino ad un possibile approdo al Festival di Sanremo.