Elezioni Liguria, Meloni: “Ottimista per lunedì, sinistra già cantava vittoria”
La presidente del Consiglio a Genova: "Osceno usare salute Bucci per attaccarlo". Tajani: "Chi vuole costruire è più forte di chi vuole distruggere". Salvini: "Compassione per chi ha usato come argomento malattia, piccoli uomini"
"Sono ottimista sui risultati di domenica e lunedì". E' quanto detto dalla presidente del Consiglio e leader di Fdi Giorgia Meloni nel comizio finale del centrodestra a sostegno della candidatura di Marco Bucci per la Regione Liguria. "Fino a qualche settimana fa la sinistra già cantava vittoria, pregustava una vittoria schiacciante - dice a proposito delle regionali del 27 e 28 ottobre -. Poi sono tornati a fare i conti con la realtà".
"Quello che Marco sta facendo per la sua città, la Regione e la Nazione intera è uno straordinario insegnamento - dice la premier dal palco Magazzini del cotone a Genova sulle note di 'Ma il cielo è sempre più blu' di Rino Gaetano -. Considero osceno che la salute di Bucci sia stata utilizzata come strumento per attaccarlo. Tutti noi e Marco sappiamo che il punto non è mai quanto tempo abbiamo a disposizione, ma come usiamo quel tempo e Marco sceglie di usare il tempo che ha per la sua gente. Quelli che lo attaccano dovrebbero imparare cos'è l'onore e il coraggio di una persona del genere".
Nella sala, totalmente gremita, con persone in piedi e altre che non sono riuscite a entrare, sono sventolate bandiere di Fratelli d'Italia, tra gli applausi e le grida 'Giorgia, Giorgia'. "Grazie per questo entusiasmo, che è per me è per noi una bella boccata d'aria", ha detto il presidente del Consiglio.
"Il centrodestra ha fatto conoscere alla Liguria una bellissima stagione di sviluppo e i cittadini si sono resi conto che sarebbe un peccato interromperla". Bucci, ha proseguito la presidente del Consiglio, è "l'uomo migliore che il centrodestra ligure potesse vantare. Io non smetterò mai di ringraziarlo per aver accettato di mettere la stessa passione e la stessa determinazione che ha fatto innamorare di lui i cittadini di Genova, a disposizione dell'intera Regione. So che per lui non è stata una scelta facile".
"Siamo una colazione unita e penso che per la regione è una grande occasione quella di poter avere a presidente un uomo come Marco Bucci" conclude Meloni, tra gli applausi e la standing ovation dei presenti.
Bucci
"Io ci ho messo la faccia. Non ero nella situazione ideale per farlo, ma era mio dovere come cittadino ligure" ha detto il sindaco di Genova e candidato governatore, Marco Bucci. "Statemi vicino, state vicino a tutti noi, a tutti quelli che vogliono la Liguria del futuro. Sono stato coperto da insulti, mi hanno dato del criminale e del cretino, mi hanno detto che racconto menzogne, ma noi andiamo avanti lo stesso, perché questo non è il nostro stile. Quando c’è da dire la verità, diciamo la verità. Quando c’è da dire che le cose non vanno, lo diciamo, quando c’è da dire che le cose vanno bene, lo diciamo con grande umiltà", ha detto Bucci.
"Il lavoro va fatto il 27 e 28 e sono sicuro che arriveremo alla presidenza della Liguria, ma poi il lavoro prosegue perché vogliamo stare a contatto con la gente. Dobbiamo vincere. State con noi. Forza, andiamo a votare. Ce la faremo!", promette Bucci.
Nel caso venisse eletto, aggiunge, vorrebbe essere chiamato "sindaco della Liguria" anziché presidente. "Noi sindaci siamo quelli che di notte quando ci chiamano mettiamo la giacca vento e gli stivali e andiamo a lavorare. Ne siamo orgogliosi e contenti e questo è il modo con cui vogliamo proporci a tutti i liguri. Sarebbe bello se potessimo essere chiamati sindaci della Liguria", perché "noi serviamo i cittadini, non li comandiamo come ha fatto qualcuno", ha spiegato Bucci. Al termine dell'evento - ha fatto sapere il sindaco di Genova - "andrò in Protezione civile", per gestire l'allerta maltempo. "Questo è lo stile con cui vogliamo fare i prossimi cinque anni al governo della Regione Liguria", ha assicurato Bucci.
Tajani
"Chi vuole costruire è più forte di chi vuole distruggere" dice Antonio Tajani, leader di Forza Italia, dal palco del centrodestra. "Questo è stato Bucci a Genova e sarà Bucci in Liguria. La grande differenza è tra chi dice sì e chi dice no. Bucci ha ricostruito il Ponte Morandi, ferita profonda per Genova. Ma se tutti quelli che distruggevano i castelli di sabbia avessero fatto costruire la Gronda, magari il Ponte Morandi non sarebbe caduto. Ecco cosa significa fare".
La "vittoria non è scontata'', per questo bisogna stare attenti e "difendere ogni voto anche al momento dello spoglio". Il segretario Fi si rivolge a Claudio Scajola, in platea, e ricorda Silvio Berlusconi che "era molto attento a queste cose" e batteva molto sui "difensori del voto".
"Fino a lunedì pomeriggio e anche dopo, quando si andrà a leggere le schede, mi raccomando, rappresentanti di lista e scrutatori: non lasciamo ad altri il controllo dei seggi perché si rischia anche lì", è l'appello del vicepremier e ministro degli Esteri. "La vittoria non è mai scontata e non vogliamo neanche che una vittoria reale possa essere messa in discussione perché c'è qualcuno che fa il gioco delle tre carte o delle tre schede...", ha rimarcato Tajani.
"Mettetevi le calosce e andate a votare. Dobbiamo battere il generale inverno che non è nostro amico, però ce la possiamo fare proprio perché siamo convinti" sottolinea Tajani. "Bucci ha ricostruito il Ponte Morandi, ferita profonda per Genova. Ma se tutti quelli che distruggevano i castelli di sabbia avessero fatto costruire la Gronda, magari il Ponte Morandi non sarebbe caduto. Ecco cosa significa fare".
Salvini
"Pena umana e compassione per chi ha usato come argomento politico la salute di Marco Bucci, piccoli uomini" dice Matteo Salvini, leader della Lega. "Nel 2023 la prima regione italiana per creazione di posti di lavoro, che ha aumentato del 72% i posti è stata la Liguria, perché la politica ha lasciato fare, non ha scocciato". "Se siamo qua è anche grazie alla gestione di Toti, non c'è niente da cancellare", ha aggiunto. "Esperimento nazionale? La Liguria è la Liguria, non usiamo la Liguria per fare brillanti esperimenti scientifici. A giudicare dal rapporto amorevole fra Conte, Grillo, Renzi e il resto del mondo, il campo largo si è ridotto a una partitina di burraco".
Politica
Canone Rai, Forza Italia vota con opposizioni: maggioranza...
L'emendamento della Lega prevedeva la riduzione del canone da 90 a 70 euro: "Spiace voto FI". Palazzo Chigi: "Inciampo che non giova a nessuno". Tajani: "Nessun inciampo"
Maggioranza spaccata su canone Rai e battuta in Commissione bilancio al Senato sul dl fisco. L'emendamento Bergesio (Lega) che prevedeva la riduzione del canone da 90 a 70 euro è stato respinto con 12 voti contro 10. Forza Italia ha votato insieme alle opposizioni.
Palazzo Chigi
"Il Governo è fortemente impegnato nel sostegno a famiglie e imprese, operando sempre in un quadro di credibilità e serietà. L'inciampo della maggioranza sul tema del taglio del canone Rai non giova a nessuno". Così fonti di Palazzo Chigi.
Tajani
“Non c'è nessun problema, non c'è per quanto mi riguarda nessuno inciampo”, ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando l’amarezza espressa da Palazzo Chigi. "Lo abbiamo sempre detto fin dall'inizio - rivendica il vicepremier a margine dei lavori del Med Dialogue - che eravamo contrari a questo emendamento e siamo stati coerenti con quello che abbiamo detto. Il problema è essere coerenti sempre. Noi vogliamo abbassare le tasse, utilizziamo i 430 milioni per tagliare veramente le tasse”. In maggioranza, ribadisce, “non c'è nessun problema. La maggioranza è coesa, lavoriamo insieme per rispettare il programma con il quali gli italiani ci hanno dato consenso. Quindi non c'è alcun problema. Figuriamoci se posso essere contro la stabilità, se posso avere una posizione che fa traballare il governo”.
“Abbiamo sempre accettato tante cose che non condividevamo al 100%”, il taglio del canone Rai “l'abbiamo detto da prima, non era un emendamento del governo, era un emendamento presentato dalla Lega, quindi non c'è stata nessuna decisione del Cdm", ha detto ancora Tajani aggiungendo: "Stiamo votando per l'autonomia. L'autonomia se non ci fosse stata Forza Italia in Commissione sarebbe saltata, perché erano assenti altri parlamentari. Noi c'eravamo, quindi noi gli impegni li rispettiamo sempre”. Il taglio del canone Rai di 20 euro “non è un impegno di governo. Siamo partiti differenti. Io non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga a Forza Italia altre scelte”.
Lega
"Bocciato dalla commissione Bilancio il taglio del Canone per tutti gli italiani. Il governo aveva dato l'ok per il taglio del canone Rai. Uno sconto di 20 euro per 20 milioni di abbonati fra cui milioni di famiglie povere. Purtroppo per Pd, M5S Italia Viva e sinistra evidentemente uno sgravio per le famiglie non era utile e in commissione hanno votato contro. Spiace notare che al loro voto si è aggiunto il voto di Forza Italia e l'emendamento è stato respinto per due voti". Così il senatore della Lega Claudio Borghi Aquilini. "La Lega - assicura - continuerà a sostenere ogni iniziativa per ridurre le tasse per famiglie e imprese, chi, come la sinistra, a parole dice di voler aiutare i poveri ma al voto la pensa diversamente sia almeno sincero nei confronti dei cittadini".
Fratelli d'Italia
Il sottosegretario al Mef Lucia Albano (Fratelli d'Italia) avrebbe espresso parere favorevole all'emendamento della Lega. A quanto si apprende, questo sarebbe anche l'orientamento del presidente della commissione Bilancio Calandrini di FdI. Fratelli d'Italia con il suo appoggio alla proposta di modifica della Lega potrebbe dunque sbloccare l'impasse in commissione sulla modifica bloccata da Forza Italia.
Salvini
Prima del voto, questa mattina, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini ospite a Non stop news su Rtl 102.5 aveva commentato: "Stiamo lavorando per ridurre le tasse, il canone è una di queste. Abbassare il costo della televisione pubblica è da sempre un obiettivo del centrodestra. Forza Italia non vuole abbassare il canone Rai? Mi dispiace non per la Lega ma per gli italiani, se quella tassa non sarà tagliata lavoreremo su altri fronti".
Opposizioni
"Emendamento della Lega bocciato per i voti di Forza Italia, che ha votato contro come le opposizioni. La maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti. Sono allo sbando, troppo impegnati a litigare tra loro, a competere anziché governare il Paese. E intanto non si occupano della salute e dei salari, dei problemi concreti degli italiani"ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein.
"Divisi in Europa, sulla politica estera e oggi anche in Parlamento, con la maggioranza che non ha i numeri in Commissione e va sotto: l'unità professata da Meloni è un altro film di fantascienza girato a Chigi", scrive su X il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
"La premier - insiste l'ex presidente del Consiglio - chiarisca se esiste ancora la maggioranza. I cittadini non hanno tempo da perdere: mentre loro litigano c'è un Paese che soffre in attesa di un provvedimento contro il carovita, di una visita in ospedale, di un treno che non passa".
"Dopo settimane di guerra intestina tra pezzi della maggioranza che hanno tenuto in ostaggio il Paese e il Parlamento, la destra si spiaggia sul decreto fiscale, con Forza Italia che vota in Senato insieme alle opposizioni contro la Lega sul canone Rai, mandando in minoranza l'esecutivo: a questo punto Meloni ha il dovere di venire immediatamente alle Camere per chiarire se una maggioranza c'è ancora". Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Politica
M5S, Conte riunisce i suoi: voto bis e “più...
Dopo la sfida del Fondatore al numero uno Cinquestelle, il Consiglio nazionale vota all'unanimità sulla ripetizione della votazione sui temi della Costituente dal 5 all'8 dicembre
Il dado è tratto, si ri-vota. All'indomani della 'pec' con cui Beppe Grillo ha chiesto formalmente la ripetizione del voto sulle modifiche statutarie del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte riunisce il Consiglio nazionale pentastellato intorno all'ora di pranzo per fare il punto della situazione sulla delicata fase politica. Dopo circa tre ore l'organo di vertice del M5S decide all'unanimità di procedere il prima possibile con la votazione bis, che si terrà da giovedì 5 a domenica 8 dicembre. "A chi vuole imbavagliare la democrazia, rispondiamo con più democrazia": questo, apprende l'Adnkronos, il ragionamento espresso da Conte con i suoi.
"Nessuna preoccupazione", il mood Cinquestelle
La riunione del Consiglio fa seguito a una assemblea allargata, a cui hanno preso parte eletti di Camera e Senato. E probabilmente la prossima settimana avrà luogo un'assemblea congiunta con tutti i parlamentari. "Siamo fortemente determinati ad andare avanti, nessuna preoccupazione", il mood che trapela dal quartier generale 5 Stelle di Campo Marzio. Una risposta all'estremo tentativo di Grillo di 'salvare' il suo ruolo di garante, mandato in soffitta dagli iscritti che si sono espressi durante la costituente. Sulla ripetizione del voto, raccontano fonti beninformate vicine al dossier, non ci sarebbero stati dubbi da parte dei vertici, nonostante - viene fatto notare - sul tavolo ci fossero gli estremi per andare allo scontro legale con Grillo: un modo per "smascherare l'unico movente di Beppe, ovvero il mantenimento delle prerogative feudali". Ma di entrare in un nuovo ginepraio giudiziario Conte non ha alcuna voglia: ci siamo già passati dai tribunali e non possiamo rischiare una nuova guerra legale che terrebbe il Movimento in una sorta di pantano gettando nell'incertezza la nostra comunità, il senso delle riflessioni condivise dal leader 5 Stelle con il Consiglio.
Il dibattito sul quorum
In vista del voto-bis sulle modifiche statutarie si riaccende il dibattito sul quorum. "Se non si raggiungesse il quorum, Giuseppe Conte dovrebbe dimettersi, ha subito tante sconfitte elettorali ma ha deciso di rimanere in sella. Se perde anche questa battaglia, cosa deve accadere perché uno si dimetta?", attacca Danilo Toninelli, membro del collegio dei probiviri fedele a Grillo, ai microfoni di 'Un giorno da pecora'. Dall'ex ministro arriva un invito all'astensione per far fallire la votazione: "Faccio un appello a coloro che sono incazzati neri: non cancellatevi dal M5S perché la" vostra "presenza aumenta il montante da cui partire per fare il quorum. Ovviamente gettate il telefonino in quei giorni, non votate. Ai 90mila cancellati dall'oggi al domani dico di fare una richiesta via mail di reiscrizione, così da aumentare il montante". L'invito al non voto "è la contraddizione massima del M5S", replica Conte, liquidando i tentativi di boicottaggio da parte dei seguaci del garante.
Interpellate sulla tempistica con cui si svolgerà la ripetizione del voto, fonti vicine al dossier fanno notare che i 4 giorni scelti (5-8 dicembre) sono lo stesso lasso di tempo utilizzato per il voto della settimana scorsa, culminato con l'evento Nova. A differenza dell'assemblea del 21-24 novembre, però, non ci sarà una kermesse finale: per questo la deadline del voto sarà alle ore 22 - l'orario in cui solitamente terminano le votazioni sul sito del Movimento - e non le ore 15, termine ultimo fissato per Nova per ragioni logistiche e comunicative. (di Antonio Atte)
Politica
M5S, Casaleggio: “Ora Movimento è diventato...
"Il movimento si è allontanato dai suoi principi, finanziamento dei partiti e il divieto del doppio mandato. Il problema sarà quello di avere più mandati che elettori"
Conte e Grillo? "Hanno perso entrambi, e penso abbia perso soprattutto il movimento 5 Stelle". Lo ha detto Davide Casaleggio, della Casaleggio associati, nel corso della presentazione del volume 'Gli algoritmi della politica-Come l’Intelligenza Artificiale riscriverà la politica e la società' (Ed Chiarelettere), presso la sede di Vis Factor, a Roma. All'evento, moderato dalla giornalista dell'Adnkronos Ileana Sciarra, viene presentato anche il volume di Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d'Italia, 'Perché l'Italia è di destra'.
Dal M5s "sono stati allontanati migliaia di iscritti prima del voto, mi è sembrato spiacevole l'applauso alla slide sullo schermo, c'è stata una caduta di stile". "Il movimento si è allontanato dai suoi principi, finanziamento dei partiti e il divieto del doppio mandato", ha detto ancora. "Il problema sarà quello di avere più mandati che elettori", aggiunge.
"Mi sorprende che Conte chiami Grillo sabotatore, quando lui sta esercitando una sua prerogativa, un po' come quando il capo dello Stato rimanda alla Camera una legge", ha detto ancora Casaleggio. Il M5s "è diventato un movimento esclusivo, prima era inclusivo, oggi si gestisce con una battaglia tra due posizioni e chi perde viene allontanato, se si allontana in modo spiacevole uno dei pilastri, ovvio che questa persona utilizzerà tutte le sue prerogative", aggiunge.
"E' giusto che se una esperienza è finita allora è più utile creare un nuovo nome e logo, creando principi e regole nuove", dice ancora. "Se pensi di andare avanti a fare politica per altri 20 anni serve allora nome più confacente", avverte Casaleggio con riferimento al 'nuovo' movimento di Conte. La storia "venga onorata e non distorta e utilizzata per raccattare qualche voto", dice ancora. Poi sulla proprietà del logo dice: "C'è una vecchia associazione che detiene i diritti del logo".