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Real Madrid-Barcellona: Rivalità senza tempo, storia, numeri e il Clásico che incanta il mondo

Quando Real Madrid e Barcellona scendono in campo, c’è qualcosa di più che una semplice partita di calcio. È il Clásico, è il 258esimo capitolo di una storia che inizia nel 1902 e che ancora oggi ci fa venire i brividi. Due squadre che non sono solo squadre: sono icone, sono la Spagna centralista contro la Catalogna che non si arrende mai, sono il calcio allo stato puro che riempie stadi e cuori di milioni di persone in tutto il mondo.

Immaginatevi la scena: Santiago Bernabeu, una folla in delirio e due squadre che non si risparmiano. 105 vittorie per il Real Madrid, 100 per il Barcellona, e un numero di pareggi (52) che racconta quanto equilibrio ci sia stato nelle loro sfide, tranne quelle amichevoli, che nessuno conta davvero quando si parla di Clásico. Questo è il momento che tutti aspettavano: il Real che insegue i blaugrana, mentre loro sono pronti a scappare a +6. Nessuno vuole perdere, nessuno vuole cedere. E se finisce in pareggio? Beh, tutto come prima, o magari no, perché il Clásico cambia sempre qualcosa, dentro e fuori dal campo.

E non è solo una questione di classifica. Il Clásico è storia, è politica, è cultura popolare. Un simbolo della Spagna, delle sue divisioni e delle sue passioni. Pensate solo agli anni della guerra civile: il Real Madrid che diventava il simbolo del regime franchista, e il Barcellona, con il suo presidente Josep Sunyol, giustiziato dalle truppe di Franco, che rappresentava l’altra faccia della Spagna, quella repubblicana, quella che lottava. Sono eventi lontani, certo, ma restano ancora nei cuori dei tifosi, perché questa rivalità è molto più di una sfida tra undici uomini in campo.

In campo, questa volta, ci sarà il debutto di Kylian Mbappé nel Clásico. Eh già, perché il Real Madrid, come al solito, non si accontenta. Deve avere i migliori, e lo fa ogni anno: Bellingham prima, Mbappé ora. Non c’è mai un limite per i blancos. E poi c’è il Barcellona, che invece cresce in casa i suoi talenti. Sei canterani nella formazione titolare contro il Borussia Dortmund in Champions League, e un’età media che parla di un futuro brillante. Vinicius e Raphinha hanno già fatto vedere di cosa sono capaci con due triplette in Champions, e sono pronti a dare spettacolo anche al Bernabeu. La vera domanda è: chi avrà la meglio tra il pragmatismo di Carlo Ancelotti e l’audacia di Hansi Flick, che si troverà di fronte il tecnico italiano per la prima volta?

Il Clásico è anche questo: non è mai solo una sfida tra squadre, ma tra filosofie di calcio diverse. Il Real Madrid è galáctico, la squadra che compra i campioni, che non risparmia niente quando si tratta di spettacolo. Il Barcellona è letterario, poetico, cresciuto attorno a un’idea di gioco che è arte e non solo risultato. E se pensiamo alle stelle che hanno calcato questi campi, ci viene un po’ di nostalgia: Messi, Ronaldo il Fenomeno, Maradona, Cruijff, Ronaldinho… È come se ogni generazione avesse avuto i suoi idoli, e ogni volta che un Clásico si avvicina, sembra di rivivere una parte di quella storia.

Le assenze di Courtois e Rodrygo nel Real Madrid? Potrebbero pesare, certo. Ma quando si parla di Clásico, chi scende in campo sa di dover dare tutto. E anche chi non gioca, come il pubblico, sa che sta per assistere a qualcosa di unico. Il Barcellona è in testa alla Liga con 27 punti, grazie a 9 vittorie e un solo k.o., mentre il Real è subito dietro con 24 punti. E la classifica conta, sì, ma conta di più il messaggio che si manda. Questa non è solo una partita per i tre punti: è una partita per il prestigio, per dimostrare chi è il più forte, e per fare in modo che il mondo intero parli di te.

E parliamoci chiaro: non c’è nessuna altra partita come questa. Certo, ci sono altri “clásicos” sparsi nel mondo. Manchester United-Liverpool? Ok, è una bella sfida. Bayern-Borussia Dortmund? Anche quella ha il suo fascino. Ma nessuna, davvero nessuna partita ha lo stesso peso storico e simbolico di Real Madrid-Barcellona. Nel mondo si usa il termine “Clásico” per connotare le sfide più importanti, ma questo è l’originale, quello vero, quello che ogni appassionato di calcio sa che non può perdere.

Ma non è solo per i campioni in campo. È per quello che rappresentano: Real e Barça sono seguiti da milioni di tifosi in ogni angolo del pianeta. Si dice che nel profondo dell’Amazzonia ci sia una maglia del Barcellona e che una camisola blanca del Real Madrid si possa trovare in qualsiasi nazione al mondo. I numeri dei social lo confermano: il Real Madrid ha 394 milioni di followers, il Barcellona 333 milioni. Sono numeri incredibili, che fanno capire quanto queste due squadre abbiano superato i confini della Spagna e siano diventate simboli globali.

Quindi, preparatevi. Il 16 ottobre arriva Megalopolis nelle sale, certo, ma soprattutto arriva il Clásico. Poi, il 25 ottobre, ci sarà un altro appuntamento da non perdere con Ultima notte a Tremor su Netflix. Ah no, aspetta, ci siamo confusi: quella è un’altra storia, ma altrettanto emozionante, ne siamo sicuri. Tornando al calcio, l’unica cosa certa è che questa partita sarà speciale, unica, e lascerà il segno, come ogni singola volta che Real Madrid e Barcellona si trovano di fronte.

Il mondo è pieno di grandi sfide, ma c’è un solo Clásico: Real-Barça. Il resto è solo imitazione.

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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Sport

Inter-Lipsia 1-0, nerazzurri in vetta alla classifica...

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Autogol al 27' di Castello Lukeba, la squadra di Inzaghi soffre e sfiora in diverse occasioni il raddoppio

Simone Inzaghi - Afp

All'Inter è bastato un autogol di Castello Lukeba al 27' per battere 1-0 a San Siro il Lipsia. La squadra di Inzaghi ha sofferto cercando di trovare il raddoppio, sfiorato in diverse occasioni e con una rete annullata a Mkhitaryan, ma alla fine con questo successo di misura balza in vetta alla classifica della nuova Champions con 13 punti, davanti a Liverpool che domani giocherà con il Real Madrid e il Barcellona a 12, e senza aver subito gol in queste prime cinque sfide.

Il match

L'Inter parte bene e si affaccia spesso dalle parti di Gulacsi, concedendo poco al Lipsia. La svolta arriva al 27', con il calcio di punizione di Dimarco che termina in rete in seguito alla deviazione nella propria porta da parte di Lukeba. La squadra di Inzaghi sfiora il raddoppio poco dopo, ancora su palla inattiva, stavolta con Pavard, poi costretto a lasciare il campo per un infortunio muscolare. Entra Bisseck.

La ripresa inizia con una bella occasione nerazzurra, iniziata e conclusa da Dumfries, bravo a liberarsi di un paio di avversari sulla destra e a scaricare il pallone che riceverà qualche attimo dopo sotto porta da Lautaro, senza poi riuscire a battere Gulacsi. Il Lipsia però reagisce, e si rende pericoloso con un tiro di Nusa, respinto da Sommer. In pieno recupero viene annullato un gol a Mkhitaryan per un fallo dell'assistman Thuram su Lukeba, ma i nerazzurri riescono comunque a centrare la vittoria e balzare in vetta alla classifica mentre i tedeschi del Lipsia restano ultimi a zero punti.

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Sport

Slovan Bratislava-Milan 2-3, gol di Pulisic, Leao e Abraham

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Tris rossenero a Bratislava nella quinta sfida della nuova Champions

Leao e Abraham - Afp

Il Milan cala il tris a Bratislava contro lo Slovan, si impone 3-2 in trasferta nella quinta sfida della nuova Champions e sale in classifica portandosi a 9 punti. In gol per la squadra di Fonseca sono andati Pulisic, Leao e Abraham. Il tecnico rossonero aveva deciso di schierare l'ex Roma dal primo minuto al posto di Morata, con Pulisic dal 1’ dopo l’iniziale panchina contro la Juventus. Sulle ali spazio a Chukwueze e Okafor, mentre in mediana Fofana e Reijnders, mentre Calabria ha vinto il ballottaggio con Emerson Royal, con Theo Hernandez a sinistra, Pavlovic in difesa con Tomori a difesa di Maignan.

Il match

Primo tempo difficile per il Milan, che rischia grosso al 15'. I rossoneri si fanno trovare incredibilmente scoperti in fase difensiva, con Strelec che servito in profondità si presenta davanti a Maignan, lo salta verso destra e conclude a botta sicura verso la porta ma si immola Pavlovic, che in scivolata nega il gol all'ex Spezia, mettendo in calcio d'angolo. Passano pochi minuti e al 21' il Milan passa in vantaggio con Pulisic che servito bene in profondità da Abraham, conclude ad incrociare con il destro, infilando verso sinistra. Il vantaggio però dura poco. Al 24' i padroni di casa trovano subito il pari: Barseghyan conclude un contropiede fulminante e con uno scavetto morbido a tu per tu con Maignan fa 1-1.

Nella ripresa sale in cattedra Leao che al 68' riporta avanti il Milan: palla filtrante di Fofana che mette il portoghese davanti a Takac, tocco sotto e gol del 2-1. Al 71' arriva il tris: errore clamoroso di Strelec che serve un assist al bacio ad Abraham in area con un retropassaggio sbagliato, con l'attaccante inglese che si gira e, tutto solo in area, batte Takac per il 3-1. Lo Slovan prova a ripartire e all'88' accorcia le distanze con un gran tiro dalla distanza di Marcelli dopo l'ennesimo contropiede subito dal Milan. Al 90' lo Slovan resta anche in dieci uomini con Tolic appena entrato che viene ammonito per un fallo su Musah, poi le eccessive proteste spingono l'arbitro ad estrarre il rosso.

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Sport

Milano Cortina, svelato l’itinerario della fiamma...

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A Verona è stato presentato il percorso che vivrà il simbolo dei Giochi: ecco tutte le tappe

Giovanni Malagò, Anna Laura Iascone e Andrea Varnier

È stata Verona la suggestiva cornice della presentazione del viaggio della Fiamma Olimpica e Paralimpica verso Milano Cortina 2026. Nella giornata di oggi è stato reso noto l’itinerario della rassegna a cinque cerchi, con tutti i territori italiani che ospiteranno il passaggio dei singoli tedofori. La Fiamma Olimpica e la Fiamma Paralimpica sono simboli di unità e pace, portano un messaggio universale che trascende confini e differenze, invitando ogni persona a partecipare a un evento di assoluta rilevanza globale. Il passaggio delle Fiamme rappresenta i valori fondamentali dell'Olimpismo e del Paralimpismo, incarnando i sentimenti di Amicizia, Pace, Speranza e Spirito di Squadra. In particolare, la Fiamma Olimpica cerca di contribuire alla costruzione di un mondo migliore, educando i giovani attraverso lo sport praticato in conformità con l'Olimpismo e i suoi valori. La Fiamma Paralimpica, invece, rappresenta lo strumento migliore per attivare un processo di cambiamento nella società e aumentare la consapevolezza necessaria per abbattere le barriere fisiche e sociali.

“Ogni passo attraverso le nostre città, diventerà un momento di celebrazione e riflessione, ricordandoci il potere dello sport nel costruire ponti e abbattere barriere” ha spiegato il presidente del Coni e della Fondazione Milano Cortina Giovanni Malagò. “Quando la Fiamma percorrerà le nostre strade, travolgerà milioni di persone con un calore unico e irripetibile. Quello che solo lo sport sa trasmettere. Accendendo nei cuori delle persone la consapevolezza di far parte di qualcosa di più grande, il viaggio della Fiamma Olimpica e il viaggio della Fiamma Paralimpica saranno un'opportunità unica per l’Italia di brillare, ancora una volta, sulla scena mondiale”.

Il viaggio della Fiamma Olimpica

Ma in cosa consiste questo itinerario? Saranno 63 i giorni di viaggio, 60 le città di tappa e 12mila i chilometri da percorrere toccando tutte le 110 province della penisola. Il viaggio inizierà il 26 novembre 2025 a Olimpia, con l’accensione del sacro fuoco che arriverà poi in Italia, a Roma, il 4 dicembre. Poi, inizierà il suo percorso. Sarà a Napoli a Natale e festeggerà il nuovo anno a Bari. Il 26 gennaio tornerà invece, dopo 70 anni esatti dalla Cerimonia d’Apertura dei Giochi, a Cortina d’Ampezzo e concluderà il suo tragitto a Milano, allo Stadio San Siro, la sera di venerdì 6 febbraio 2026. Il percorso è pensato anche per rendere omaggio al grande patrimonio storico culturale italiano, che vanta il maggior numero di siti Unesco al mondo. “L’arrivo della Fiamma in Italia e il suo viaggio rappresentano il momento in cui i Giochi entrano nelle case delle persone, portando ovunque la magia dello sport. È il momento in cui Milano Cortina 2026 diventa Italia celebrando l'unione dell’orgoglio nazionale”, ha aggiunto Andrea Varnier, Ceo di Fondazione Milano Cortina 2026. “Un viaggio che coinvolgerà 10.001 tedofori, ciascuno con la propria storia da raccontare: storie di passione, sacrificio, coraggio e inclusività. La Fiamma è un faro che ispira tutti noi a guardare al futuro con speranza e rinnovata ambizione”.

Oltre lo sport

La Fiamma Olimpica verrà accompagnata da due partner d’eccezione: Coca-Cola, Worldwide Partner del Movimento Olimpico e Paralimpico Internazionale, ed Eni, Premium Partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. “Con profondo orgoglio, ci apprestiamo a iniziare un nuovo viaggio al fianco del Movimento Olimpico, direzione Milano Cortina 2026. Il nostro supporto al Viaggio della Fiamma prosegue da oltre 30 anni e questo legame per noi ha un significato che va ben oltre lo sport perché i Giochi rappresentano un’opportunità per creare un’ulteriore connessione con il Paese e lasciare un’eredità positiva”, ha affermato Luca Santandrea, General Manager Olympic and Paralympic Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola. “Eni è un’azienda presente in tutto il mondo con cuore e mente in Italia, e mette passione e impegno ovunque operi” ha poi aggiunto Giuseppe Ricci, direttore operativo Trasformazione industriale di Eni. “Siamo orgogliosi di sostenere le Olimpiadi e le Paralimpiadi Invernali e di accompagnare persone e territori in questo emozionante viaggio e di dare loro tutta l’energia necessaria, anche quella della trasformazione e cambiamento”.

Il viaggio della Fiamma Paralimpica

La Fiamma Paralimpica percorrerà invece 2mila chilometri in 11 giorni. E dal 24 febbraio 2026 al 6 marzo 2026, giorno della cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici all’Arena di Verona, sfilerà nelle mani di 501 tedofori. “Verrà accesa il 24 febbraio a Stoke Mandeville in Inghilterra, storico luogo di nascita dello sport Paralimpico”, ha dichiarato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Fondazione Milano Cortina 2026. “L’arrivo in Italia coinciderà con l’inizio di un viaggio che focalizzerà l’attenzione e l’entusiasmo verso le Paralimpiadi, amplificandone i messaggi di rispetto e inclusività, e generando un volano di entusiasmo, attesa e partecipazione intorno agli atleti”. Dopo l'accensione nel Regno Unito, la Fiamma Paralimpica animerà 5 Flame Festival dal 24 febbraio al 2 marzo a Milano, Torino, Bolzano, Trento e Trieste, con la cerimonia di unione delle Fiamme il 3 marzo a Cortina d'Ampezzo. Dal 4 marzo, raggiungerà Venezia e Padova, per fare il suo ingresso il 6 marzo all’Arena di Verona per la cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici. Allianz, partner globale assicurativo dei Movimenti Olimpico e Paralimpico, è impegnato fin dal 2006 con il Comitato Paralimpico Internazionale per la promozione dell'inclusività e della resilienza, e sarà al fianco del Viaggio della Fiamma Paralimpica di Milano Cortina 2026 in qualità di presenting partner. Valentina Sestan, Head of Strategic Ceo projects e Responsabile Partnership Olimpica e Paralimpica di Allianz Spa ha commentato: “Crediamo molto nei valori rappresentati dalla Fiamma Paralimpica, simbolo non solo di sport, ma anche di pace, unità, inclusività, rispetto e resilienza. Con questa partnership, confermiamo la vicinanza al mondo dello sport paralimpico avviata dal nostro gruppo nel 2006”.

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