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MotoGp, in Thailandia festa Bagnaia: Pecco vince e accorcia su Martin, secondo

Ora lo spagnolo ha 17 punti di vantaggio in classifica. Terzo Acosta

Pecco Bagnaia - Afp

Pecco Bagnaia vince oggi il gran premio di Thailandia e accorcia su Jorge Martin nella lotta per il Motomondiale . Lo spagnolo della Pramacchiude secondo sfruttando una caduta del connazionale Marc Marquez (Ducati Gresini) e ora ha 17 punti di vantaggio sul pilota azzurro. Terzo posto per Pedro Acosta (Ktm).

La gara

Parte fortissimo Martin, che brucia Bagnaia, in pole position, e si mette al comando della corsa, resistendo anche al ritorno di Pecco. La pioggia caduta nelle scorse ore in Thailandia rende la pista scivolosa e comincia a mietere vittime fin dal quarto giro, con Bezzecchi, Quartararo, Savadori, che oggi sostituiva Oliveira sull'Aprilia, Fernandez, Morbidelli e Bastianini, vincitore della Sprint di ieri, che cadono in curva. Intanto il gap tra Martin e Bagnaia si riduce, mentre Marquez è più staccato in terza posizione.

Al quarto giro arriva il primo colpo di scena: Martin sbaglia clamorosamente una curva e va lungo, venendo sorpassato sia da Pecco che dallo spagnolo. A questo punto è Marquez il primo sfidante di Bagnaia. Il campione del mondo prova a fare una gara pulita per non rischiare nulla sul bagnato, ma questa strategia favorisce Marc, suo futuro compagno di squadra, che si avvicina fino a tentare, fallendo, il sorpasso al nono giro. Il pericolo scampato sveglia Bagnaia, che ricomincia a spingere mentre la pista si fa più asciutta e le gomme, da bagnato, cominciano a soffrire.

Marquez tenta di nuovo l'assalto a tredici giri dalla fine, ma viene neutralizzato ancora da Pecco. Lo spagnolo rimane incollato al pilota azzurro e continua a spingere, ma al giro successivo un cordolo lo punisce: la moto cade e anche lui è costretto al ritiro. La sfortuna di Marquez è un regalo per Bagnaia ma anche per Martin, che si riscopre secondo con un distacco di due secondi e mezzo dalla testa della corsa. Al terzo posto c'è Jack Miller, da sempre molto forte sul bagnato, che riduce sempre più il gap e mette Martin nel mirino. Il leader del mondiale però riprende ritmo e non rischia nulla, non riuscendo però ad avvicinare mai Bagnaia. Nelle retrovie gran rimonta di Di Giannantonio, che risale fino alla quarta posizione sorpassando Miller, sceso dal podio dopo essere stato superato da Acosta. Bagnaia vince quindi il gran premio di Thailandia, accorcia in classifica su Martin, ora a +17, secondo, mentre Acosta termina terzo.

Il Motomondiale continua domenica prossima con il Gp di Malaysia, penultimo appuntamento della stagione che si chiuderà poi il 17 novembre a Valencia.

Bagnaia: "Mai dubitare di un campione del mondo". Martin: "Mi sono detto di farlo vincere"

"È stata una gara eternamente lunga, non finiva più. I momenti difficili sono stati i primi due giri, perché Martin spingeva tanto e io non sentivo grip, poi il giro in cui Marquez è caduto. Potevo scivolare anche io e sapevo quanto fosse fondamentale non cadere oggi. Dovevo vincere per forza. La cosa più complicata però è stata la lunghezza della gara, non finiva più". A dirlo a Sky Pecco Bagnaia, dopo la vittoria nel Gp della Thailandia.

"Questa mattina non mi trovavo molto bene, in frenata non riuscivo a sfruttare il potenziale della moto. Io e la squadra abbiamo parlato parecchio e il loro intuito è stato quello giusto. In gara mi sono trovato immediatamente meglio. Devo un enorme ringraziamento alla squadra, ha fatto un lavoro pazzesco per questa gara con l’acqua e studiato i dati. Dedico la vittoria a loro, hanno fatto un lavoro fantastico", ha continuato, "ieri abbiamo fatto uno sbaglio, non capiterà più. La Sprint race non è stata all’altezza. Sappiamo che il bagnato non è il mio forte ma vincere una gara così dà un gran gusto. Non bisogna mai dubitare di un campione del mondo".

"Pochi capiscono quanto veloce si va qui. Io ho cercato di recuperare Pecco, ma poi ho capito che non ce la facevo e mi sono detto, ‘lasciamolo vincere’. La prossima volta speriamo di far meglio", è stato il commento di Jorge Martin, secondo a Buriram.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Motori

MotoGP Thailandia: Bagnaia trionfa sul bagnato, Marquez...

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Una domenica da cardiopalma in Thailandia, amici appassionati di MotoGP. L’acqua, la pioggia, le curve scivolose e soprattutto la grinta dei nostri piloti hanno reso questo GP di Buriram qualcosa che difficilmente dimenticheremo. Francesco Bagnaia, il nostro Pecco, ha danzato letteralmente sull’acqua e si è portato a casa una vittoria che non era solo necessaria, ma quasi obbligatoria. E ci è riuscito, con tutto il carattere del campione del mondo che è.

Partiva con un peso sulle spalle non da poco: 22 punti di distacco da Jorge Martin, il leader del campionato, che lo stava tallonando da troppo tempo. Poi, la pioggia che ha reso la pista un campo minato, le aspettative che erano tutte su di lui e Marc Marquez pronto a dare battaglia. Eppure, Pecco ha mantenuto la calma, ha guidato con intelligenza e, giro dopo giro, ha rosicchiato punti preziosi. Ora siamo a -17, tutto è ancora possibile e la tensione cresce per le ultime due tappe: Sepang e Valencia decideranno il campione.

Ma che spettacolo anche la Ducati, che oggi ha festeggiato il titolo mondiale tra i team! In mezzo a tutto questo, un Pecco che ha dovuto fronteggiare Marc Marquez e qui le cose si sono fatte davvero interessanti. Tutti sappiamo che quando la pista si bagna, Marc è la minaccia numero uno. Non si è fatto attendere: ha attaccato, ha cercato di mettersi davanti. E che fa Pecco? Risponde, si difende, incrocia le traiettorie con la precisione di un chirurgo. Uno, due tentativi respinti. Marc è caduto al 14° giro, curva 8. Spingeva troppo e ha finito per terra. Da lì, per Bagnaia è stata solo gestione, ma che gestione, fino al traguardo.

Jorge Martin, Martinator per gli amici, non è stato da meno. Partenza da urlo, mette subito Bagnaia dietro e ci fa venire un po’ di paura. Ma poi al quinto giro un errore in staccata lo costringe ad allargare la traiettoria. Bagnaia riprende il comando e Martin sembra quasi spegnersi per un attimo. Decide di non rischiare più del dovuto, accontentarsi oggi era una mossa saggia. 17 punti a due gare dalla fine, il vantaggio è tutto sommato buono. Se manterrà la calma, potrebbe giocarsi il tutto per tutto, anche arrivando sempre secondo.

E poi sul podio abbiamo Jack Miller, sempre con la sua costanza da martello. La gara di Pedro Acosta è stata spettacolare: paziente, metodico, ha messo a segno sorpassi emozionanti proprio nel finale, come un predatore che aspetta il momento giusto. Prima le KTM di Binder, poi Miller: un terzo posto meritato fino in fondo. E attenzione anche a Fabio Di Giannantonio, quarto, con una performance che lo ha visto migliorare giro dopo giro.

Non tutti però sono stati così fortunati. Enea Bastianini è caduto, così come Marco Bezzecchi e Lorenzo Savadori. Ma una menzione speciale va a Franco Morbidelli: non è stata la sua giornata. Prima entra deciso su Fabio Quartararo al quarto giro, provocandone la caduta, poi scivola pure lui nel tentativo di recuperare. Insomma, un giorno no.

E ora? Ora tutti a Sepang! Tra una settimana la MotoGP torna in pista e se oggi abbiamo avuto un assaggio di quanto potrebbe essere emozionante questo finale di stagione, preparatevi per una settimana di tensione. Valencia potrebbe essere il vero campo di battaglia finale, ma Sepang è l’ultima opportunità per consolidare vantaggi o per fare il colpaccio. La pioggia in Thailandia ha scombinato le carte, ma ha anche dato spettacolo: tra un corpo a corpo vinto contro Marquez e un Martin che non molla, Bagnaia ha dimostrato di avere il cuore del campione.

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Sport

Sinner svela i suoi riti prima dei match, ecco la sua...

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L'azzurro, numero 1 del tennis: "Mi rilasso solo quando guido, Alcaraz geniale"

Jannik Sinner - (Afp)

Jannik Sinner e i riti prima di un match. ''La routine inizia negli spogliatoi, mettendo il tape, cambiando il grip al manico della racchetta, scaldandomi. Poi se vado in bagno vuol dire che la partita la sento, ed è giusto così. Se non succede, allora gioco male o perdo. Possono sembrare sciocchezze, ma tutto quello che faccio nella mia giornata ha un senso. Anche stare attento a non mangiare o bere troppo''.

In un'intervista a La Stampa, l'azzurro numero 1 del tennis dice che si rilassa ''guidando, mentre ascolto un po' di musica. Sembra banale, ma non lo è per chi è sempre in giro per il mondo. A Monte-Carlo dopo gli allenamenti a volte mi metto al volante e faccio un giro, anche a Torino per le Atp Finals verrò in macchina''.

Il 23enne racconta cosa gli piace. Come gli sci e il kart. ''Alla fine -dice- ho 23 anni. Sugli sci mi sento sicuro e sui kart non corro certo come un pazzo. La velocità mi piace, sono fatto così. A tre anni e mezzo facevo già le piste nere... Ora, rispetto a due anni fa, scio al massimo un'ora e mezzo, poi si va al ristorante. Sono le cose che mi fanno stare bene''.

Il successo insomma '' non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso. Non cammino a testa alta se vinco, non mi deprimo se perdo. Non mi piace stare sotto i riflettori. Non mi atteggio. Chi mi sta vicino sa quanto tempo dedico al tennis. Poi o piaci o non piaci, non si può controllare tutto. Io bado a chi mi sta vicino, alla famiglia, del resto mi importa poco''. Tra gli sport ricorda che sul calcio da piccolo ''ero un centrocampista e volevo sempre andare in porta. Ma non me lo permettevano''.

Quanto al tennis e al suo rivale, Carlos Alcaraz, dice: ''Siamo due giocatori molto diversi. Io tengo il ritmo molto alto, sono forte mentalmente. Lui lo è fisicamente e tennisticamente al momento ha qualcosina in più: gioca meglio lo slice, le volée. Ma per me è un fatto positivo: significa che ho margini. Carlos in campo fa i numeri: smorzata, passante, lob... Non so se io sarò mai così. Però come tennista sono più solido e quando serve piazzo l'accelerazione vincente».

E ancora sottolinea che ''forse per la mentalità. Carlos è simile a Nadal, pressa fin dal primo punto, corre moltissimo. Poi alza la voce, sa come accendere il pubblico. Io sono più calmo, più freddo. Ma so diventare caldo anch'io. A volte fa bene innervosirsi, urlare contro il team, uscire dagli schemi un attimo, per poi rientrarci. Lo puoi fare se attorno hai persone di cui ti fidi''.

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Sport

Atalanta-Verona 6-1, nerazzurri inarrestabili

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La squadra di Gasperini si è imposta sui gialloblu

(Fotogramma)

Dominio assoluto dell'Atalanta contro il Verona nella gara valida per la nona giornata di Serie A. La squadra di Gasperini si è imposta 6-1 contro i gialloblu. Nerazzurri in vantaggio già al 6' con de Roon, poi il raddoppio al 9' con Retegui, tris al 14' con De Ketelaere e poi la doppietta di Lookman al 29' e al 34' per la cinquina bergamasca nei primi 45 minuti. Al 42' il gol della bandiera gialloblu con Sarr. Nella ripresa l'Atalanta chiude il set con la rete al 58' ancora di Retegui, per la doppietta e il 6-1 finale. Con questa vittoria l'Atalanta sale al terzo posto a 16 punti agganciando la Juventus, mentre il Verona resta fermo a 9.

E' un'Atalanta travolgente quella che ha affrontato il Verona senza dare alcuna possibilità di risposta con un 5-0 dopo appena 35 minuti. La squadra di Gasperini dopo essere rimasta a secco in Champions contro il Celtic ne fa pagare le spese ai gialloblu con Retegui che sigla una doppietta salendo a 10 reti in questo inizio di campionato, due gol come Lookman che sale a 4 in stagione. La squadra di Zanetti non ha potuto nulla sin dal 6' con la rete del vantaggio di De Roon su una splendida azione di Lookman sulla sinistra che rientra sul destro e serve il compagno che di piatto fulmina Montipò. Al 9' il raddoppio con Retegui, con Lookman ancora protagonista: il nigeriano tira e la sua conclusione viene stoppata ma la palla diventa buona per Retegui batte ancora Montipò.

Al 14' il tris di De Ketelaere con una vera perla del belga che raccoglie il suggerimento di Lookman e lascia partire una conclusione a giro per il 3-0. Retegui sfiora il poker che arriva al 28' con Lookman che dopo due assist mette la firma personale con un destro incrociato che batte Montipò. Il nigeriano sigla il bis personale al 34'. Su un preciso passaggio di Ederson, Lookman conclude di prima intenzione a porta praticamente vuota per il 5-0. Al 36' primo squillo del Verona con Sarr che dalla lunga distanza colpisce un palo con un destro potentissimo. L'attaccante gialloblu si rifà poco dopo e al 41' Sarr dal limite si gira velocemente e lascia partire un sinistro potentissimo che si insacca alle spalle di Carnesecchi sotto l'incrocio.

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