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Tajani: “Ruolo Unifil va rafforzato, attacchi a forza pace inaccettabili”

Il ministro degli Esteri: "Cessate il fuoco a Gaza chiave di svolta crisi"

Antonio Tajani - (Fotogramma)

"Abbiamo detto più volte che gli attacchi all’Unifil sono inaccettabili, i soldati italiani non si toccano e l’ho ribadito anche a Netanyahu lunedì scorso". A dichiararlo è stato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ad Agorà Weekend su Rai Tre, condotto da Sara Mariani.

"Credo invece che si debba rinforzare il ruolo dell’Unifil, perché soltanto con un Unifil più forte, con nuove regole d’ingaggio, si potrà creare un cuscinetto tra Israele e Hezbollah, tra i due paesi fino al fiume. Poi a nord dovrà essere schierato l’esercito regolare libanese. Ma bisogna tenere Hezbollah lontano dal confine di Israele altrimenti non finisce questa situazione", ha aggiunto.

"Purtroppo la tensione nel Medio Oriente cresce - ha detto ancora Tajani parlando a margine della kermesse di Fi a Santa Flavia (Palermo), dell'attacco a Tel Aviv dove un camion si è schiantato contro una fermata di autobus - C'è una escalation. Hamas è una organizzazione terroristica e raccoglie militanti tra la popolazione palestinese fomentando l'odio. Mi auguro che ci possa essere una de escalation in tutta l'area. Noi lavoriamo per costruire la pace, lavoriamo per il cessate il fuoco. In Libano stiamo aiutando la popolazione civile, ma deve prevalere il buon senso e bisogna impedire che ci siano altri attacchi terroristici, per noi la sicurezza di Israele è fondamentale così come è fondamentale la sicurezza delle popolazioni civili in Libano e a Gaza".

Poi ha sottolineato: "Il cessate il fuoco a Gaza è la chiave di tutta la crisi in Medioriente. Crisi che è nata con la decisione di Hamas di attaccare Israele il 7 ottobre l’anno scorso per impedire l’accordo tra Israele e l’Arabia Saudita che avrebbe cambiato la situazione". "Forse avrebbe potuto stabilizzare la situazione e forse poteva portare anche in tempi più rapidi di quanto si pensasse alla nascita di uno stato palestinese - ha continuato il ministro - Ora questo è complicato, ma noi non dobbiamo lasciare la presa. Intanto si tratta per arrivare ad un cessate il fuoco, che sarà frutto di un accordo che dovrà portare alla liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani dei terroristi e alla fuoriuscita con il salvacondotto israeliano dei capi di Hamas dal territorio di Gaza".

"Noi continuiamo a lavorare per aiutare la popolazione civile, abbiamo messo sul tavolo 25 milioni di euro. Nei prossimi giorni partirà il primo di 15 tir alla volta di Gaza, per il progetto italiano Food for Gaza, dal porto di Genova. Carichi di materiali sanitari e beni alimentari", ha ricordato ancora Tajani

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Esteri

Tel Aviv, tir contro fermata bus: “Persone...

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La zona - Glilot, vicino Herzliya - è sede del quartier generale del Mossad e di diverse unità dell'intelligence dell'Idf. Aggressore 'neutralizzato' da civili armati

Tel Aviv - (Afp)

Un camion è finito contro le persone in attesa a una fermata dell'autobus a nord di Tel Aviv. La zona - Glilot, vicino Herzliya - è sede del quartier generale del Mossad e di diverse unità dell'intelligence dell'Idf, tra cui l'Unità 8200, riporta il Times of Israel.

Il bilancio dell'attacco è di 33 feriti, di cui 6 in gravi condizioni. A renderlo noto sono stati i servizi di emergenza citati da Ynet, secondo i quali alcune persone sarebbero ancora intrappolate sul luogo dell'impatto del mezzo pesante ("Ci sono civili schiacciati e intrappolati sotto il camion").

Per la polizia è attentato, aggressore 'neutralizzato' da civili armati

La polizia israeliana considera un attentato terroristico quanto avvenuto a nord di Tel Aviv e ha annunciato che imponenti forze sono state dispiegate nell'area.

L'assalitore è stato colpito e neutralizzato da civili armati sul posto. Lo rende noto il Times of Israel precisando inoltre che secondo le prime ricostruzioni dell'incidente un autobus si era appena fermato per far scendere i passeggeri quando il camion è piombato sulla fermata travolgendo la gente in attesa.

Tra i feriti dell'attacco vicino Tel Aviv ci sono molti anziani che erano appena sbarcati dall'autobus diretti a un vicino museo per prendere parte alla giornata di commemorazioni nazionali per le vittime del 7 ottobre e degli scontri successivi. Lo scrive il Times of Israel. Sul posto c'era anche un autobus, che stava facendo scendere alcuni passeggeri. Alcuni dei feriti sono rimasti intrappolati sotto il mezzo mandato a schiantarsi dall'attentatore contro la gente in attesa.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Esteri

Netanyahu: “Attacco a Iran preciso e potente”....

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Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi chiede la condanna degli "atti di aggressione". Domani riunito il Consiglio di Sicurezza Onu. Nuovi raid israeliani in Libano, a sud di Beirut

Teheran - (Afp)

L'attacco in Iran è stato "preciso e potente e ha raggiunto tutti i suoi obiettivi". A dichiararlo è stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, intervenendo nel corso della cerimonia ufficiale per i militari israeliani uccisi il 7 ottobre e negli scontri successivi.

Netanyahu ha affermato che con l'attacco sono state colpite duramente le capacità di difesa aerea dell'Iran e la sua capacità di produrre missili che minacciano Israele. Gli attacchi di sabato hanno fatto seguito a una campagna sistematica, durata mesi, per "tagliare i tentacoli della piovra iraniana, di Hezbollah e di Hamas", ha aggiunto. "Due giorni fa abbiamo colpito la testa della piovra, il regime iraniano".

Rivolgendosi al popolo iraniano, Netanyahu ha assicurato che "la nostra lotta non è contro di voi", ma invece piuttosto contro il regime che opprime e minaccia la regione. "Il regime deve capire una cosa semplice", "a chi fa del male a noi, faremo del male".

Teheran all'Onu: "Nostro diritto rispondere"

Rispondere agli attacchi di Israele è un nostro diritto. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha definito gli "atti di aggressione" israeliani di sabato come una “flagrante violazione del diritto internazionale” e ha invitato le Nazioni Unite a condannarli, avvertendo che l'Iran si riserva il diritto di rispondere a tali azioni. “Il ministero degli Affari esteri della Repubblica Islamica dell'Iran condanna nei termini più forti" gli attacchi " del regime sionista contro una serie di installazioni militari in Iran": le azioni di Israele "costituiscono una grave violazione della sovranità e dell'integrità territoriale" dell'Iran e sono "una flagrante violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite", è scritto in una lettera al Consiglio della missione permanente dell'Iran. "Sulla base del diritto intrinseco all'autodifesa (...), l'Iran ritiene di avere il diritto e l'obbligo di difendersi dagli atti di aggressione esterna”, si legge ancora.

Il governo iraniano ha sottolineato che per raggiungere questo obiettivo è necessario “utilizzare tutte le (sue) capacità materiali e spirituali (...) per difendere i suoi interessi vitali di sicurezza”, pur essendo “consapevole delle sue responsabilità per la pace e la sicurezza regionale”. A questo proposito, Araqchi ha osservato che le “azioni e i crimini illegali” israeliani sono attualmente la principale fonte di tensione nella regione e ha esortato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e il Consiglio di sicurezza ad “assumere una posizione decisa e condannare con forza ed esplicitamente il regime israeliano per aver commesso questi atti di aggressione”. Le autorità iraniane hanno anche invitato la comunità internazionale a “mobilitarsi immediatamente” per “fermare il genocidio, la guerra e l'aggressione del regime israeliano contro Gaza e il Libano” e per “fermare il suo guerrafondaio”.

Queste dichiarazioni giungono dopo che sabato quattro militari iraniani sono stati uccisi in un attacco aereo effettuato dall'esercito israeliano nelle prime ore del mattino contro diverse postazioni militari all'interno dell'Iran, in un'operazione che Israele ha presentato come una risposta agli attacchi aerei iraniani lanciati contro il Paese, da ultimo il 1° ottobre.

Domani riunito il Consiglio di Sicurezza Onu

Intanto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà domani. Ad annunciarlo è la missione israeliana presso le Nazioni Unite, citata dalla Cnn. L'Iran ha richiesto la riunione dell'esecutivo Onu, accusando Israele di aver violato il diritto internazionale con i suoi attacchi contro l'Iran. L'ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite Danny Danon ha dichiarato che la richiesta dell'Iran è "un altro tentativo di danneggiarci, questa volta nell'arena politica". Danon ha definito "ridicole" le affermazioni secondo cui Israele avrebbe violato il diritto internazionale. "All'Iran non verrà permesso di continuare a nascondersi dietro i suoi affiliati. Finché l'Iran continuerà a minacciare e a cercare di danneggiarci, ne pagherà il prezzo", ha concluso.

Nuovi raid Israele in Libano

L'aviazione israeliana nel frattempo continua le sue operazioni contro la milizia filo-iraniana Hezbollah in Libano. L'agenzia di stampa statale libanese NNA ha riferito nelle prime ore di oggi che gli attacchi israeliani hanno preso di mira ancora una volta i sobborghi meridionali di Beirut. L'esercito israeliano ha dichiarato dal canto suo che sono stati effettuati attacchi “precisi” contro strutture di produzione e manutenzione di armi e contro un deposito di armi di Hezbollah nel sobborgo meridionale di Beirut, Dahiyeh.

Un portavoce dell'esercito israeliano aveva precedentemente esortato i residenti di due quartieri di queste zone a lasciare le loro case, aggiungendo che le strutture di Hezbollah lì sarebbero state presto prese di mira. Nel corso di sabato, circa 70 terroristi di Hezbollah sono stati “eliminati” e più di 120 postazioni della milizia sono state attaccate, ha dichiarato l'esercito secondo cui nel sud del Libano sono state prese di mira le infrastrutture dell'unità aerea di Hezbollah. La milizia fa parte dell'Asse della Resistenza contro Israele, guidato dall'Iran.

Israele: 2 feriti ad Acri per l'impatto di un drone

Almeno due persone sono rimaste invece ferite ad est di Acri, nella Galilea occidentale, a seguito dell'impatto al suolo di un drone nella zona industriale di Bar Lev. Lo riferisce il Times of Israel citando fonti mediche chiamate ad intervenire sul posto. Poco prima le sirene avevano lanciato l'allarme per il possibile arrivo di un drone, ma non in modo specifico per la zona industriale, precisa il sito.

Idf, nel giro di 24 ore uccisi comandante regionale Hezbollah e suo successore

L'Idf ha annunciato di aver ucciso in meno di 24 ore il comandante di Hezbollah per la regione di Bint Jbeil e il suo successore. Venerdì era stato ucciso Ahmad Jaafar Matouq in un raid aereo, hanno reso noto le Forze di difesa israeliane. Il giorno dopo è stata la volta del suo successore e del comandante di Hezbollah delle forze di artiglieria nella zona, uccisi a loro volta in un raid.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Esteri

Gaza, raid Israele su case. Hamas: “Almeno 30...

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Cinque abitazioni rase al suolo a Beit Lahiya a nord. Dopo i bombardamenti Teheran rivendica: "E' nostro diritto difendere il nostro territorio". Biden: "Spero finisca qui"

Casa distrutta nella Striscia di Gaza (Fotogramma)

Almeno 30 persone sono morte nei raid israeliani su Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito il ministero della Sanità controllato da Hamas, denunciando che nei raid sono state prese di mira cinque abitazioni.

Attacco in Iran, Teheran: "Difenderemo il nostro territorio"

Dopo il raid israeliano l'Iran annuncia risposta. "Ci riserviamo pienamente il diritto di rispondere a questa aggressione che non può essere separata dal genocidio di Israele a Gaza e dallo spargimento di sangue in Libano" scrive su X il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. "Il mondo deve unirsi contro questa minaccia comune alla pace e alla sicurezza internazionale". "Condanniamo fermamente l'attacco criminale ai centri militari iraniani come violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Quattro dei nostri eroi dell'esercito hanno sacrificato la vita per sconfiggere questo assalto sconsiderato e codardo", ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran.

Come Israele ha scelto gli obiettivi

"Israele ha scelto gli obiettivi in anticipo, in base ai suoi interessi nazionali" e "non in base alle direttive americane". "Così è stato, e così sarà". Lo ha dichiarato l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, smentendo la notizia riportata dall'emittente Channel 13, secondo cui inizialmente lo Stato ebraico aveva previsto di colpire impianti del petrolio e del gas, ma ha poi cambiato i suoi piani, limitando i raid agli obiettivi militari, a causa della pressione Usa. "E' totalmente falsa", ha precisato l'ufficio di Netanyahu, commentando la ricostruzione dell'emittente.

Iran: "Attacco partito da spazio aereo Iraq, Usa complici"

L'attacco israeliano contro l'Iran è partito dallo "spazio aereo iracheno" ed è per questo motivo che gli Stati Uniti sono "complici". Lo ha dichiarato sul social X la missione diplomatica dell'Iran presso le Nazioni Unite. "Gli aerei da guerra del regime sionista hanno attaccato diversi siti militari e radar iraniani dallo spazio aereo iracheno, a circa 110 chilometri dal confine con l'Iran", ha sostenuto la missione diplomatica, sottolineando che "lo spazio aereo iracheno è sotto l'occupazione, il comando e il controllo dell'esercito statunitense" e per questo "la complicità degli Stati Uniti in questo crimine è certa".

Biden: "Spero sia la fine"

"La mia speranza è che questa sia la fine". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, rispondendo ai giornalisti che a Philadelphia gli hanno chiesto un commento sui raid israeliani contro l'Iran. Il presidente ha anche sottolineato come sembrerebbe che Israele abbia colpito solo obiettivi militari nei suoi attacchi.

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