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Elezioni Usa, Harris ritorna in testa di due punti nel voto popolare

I risultati dell'ultimo sondaggio di Abc

Trump Harris - Afp

Non si ferma l'altalena dei sondaggi elettorali negli Usa. Dopo il sorpasso di Donald Trump dei giorni scorsi, Kamala Harris ritorna in testa nel voto popolare, ma si tratta sempre di un vantaggio minimo, di appena due punti, che conferma che il duello del 5 novembre sarà un accanito testa a testa. Secondo un sondaggio Abcnews pubblicato oggi, la democratica infatti ha il 49% contro il 51% del repubblicano tra tutti gli elettori registrati, mentre il vantaggio della vice presidente cresce un poco, 51% contro il 47%, tra i probabili elettori.

Nel dettaglio, il sondaggio mostra che Harris ha riconfermato il tradizionale vantaggio dei democratici tra gli elettori ispanici, rafforzato quello delle donne dei sobborghi delle grandi città e rimane forte con gli elettori afroamericani. La forza di Trump, viene confermato, è nel voto rurale, dei maschi bianchi senza laurea, mentre il tycoon continua a guadagnare terreno tra i giovani maschi.

Per quanto riguarda i programmi, viene confermato il vantaggio, +12 punti, di Trump su immigrazione, su economia e inflazione, rispettivamente +8 e +7, e anche su Medio Oriente, +7. Mentre Harris ha un vantaggio a doppia cifra fra chi considera aborto e sanità le questioni più importanti, +15 e +10. In vantaggio la democratica anche per quanto riguarda la difesa della democrazia americana, +8, e il ceto medio, +6.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Esteri

Israele-Hamas, tregua di 2 giorni a Gaza per la liberazione...

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In caso di accordo seguirebbero altri negoziati di 10 giorni con l'obiettivo di assicurare "un completo cessate il fuoco e l'ingresso di aiuti" nella Striscia

Gaza - Afp

Due giorni di tregua a Gaza, con il rilascio di quattro ostaggi, che potrebbe aprire la strada verso un "cessate il fuoco completo". È la proposta annunciata dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

Il presidente ha spiegato in una conferenza stampa che la proposta prevede "un cessate il fuoco di due giorni" durante i quali "quattro ostaggi sarebbero scambiati con alcuni prigionieri nelle carceri israeliane". Seguirebbero altri negoziati di 10 giorni con l'obiettivo di assicurare "un completo cessate il fuoco e l'ingresso di aiuti" nella Striscia di Gaza.

Da Hamas proposta per fine guerra

Hamas dal canto suo presenterà un'offerta di piano complessivo per la fine immediata della guerra e il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, insieme allo scambio di un certo numero di prigionieri palestinesi in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, riferisce il canale saudita Asharq News citando una fonte di Hamas. La proposta dovrebbe essere presentata dopo l'incontro che i negoziatori di Usa, Qatar e Israele stanno tenendo a Doha per preparare la ripresa dei negoziati, riporta il Times of Israel.

Guterres: "Scioccato da numero morti a Gaza"

In attesa di un accordo il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si dice "scioccato dal numero atroce di morti, feriti e distruzione nel nord" della Striscia di Gaza, dove l'esercito israeliano sta portando avanti le sue operazioni, ha dichiarato oggi il suo portavoce. "La sofferenza dei civili palestinesi intrappolati nel nord della Striscia di Gaza è insopportabile", ha denunciato in un comunicato, descrivendo ‘civili intrappolati sotto le macerie, malati e feriti privati di assistenza sanitaria vitale, e famiglie prive di cibo e riparo’.

Usa e Ue chiedono a Israele di non sospendere operazioni con banche palestinesi

Intanto la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, insieme ai responsabili dell'economia di Unione Europea, Giappone, Canada, Regno Unito, Olanda, Australia e Francia, chiedono ad Israele di non sospendere le operazioni con le banche palestinesi. Secondo quanto rivela Axios, la richiesta è contenuta in una lettera inviata al governo israeliano in cui si chiedono garanzie che il ministro delle Finanze, l'esponente di estrema destra Bezalel Smotrich, che prolunghi di almeno un anno gli accordi tra le banche israeliane e della Cisgiordania.

L'attuale accordo è in scadenza il prossimo 31 ottobre, ed un suo mancato rinnovo potrebbe stravolgere il sistema finanziario della già fragile economia dell'Autorità palestinese. Secondo il sito, solitamente ben informato, gli Stati Uniti sono sempre più preoccupati che Smotrich non accetti di rinnovare l'accordo, come ha minacciato più volte di fare esprimendo la convinzione che le banche palestinesi riciclino denaro per le milizie estremiste.

"Scriviamo per enfatizzare il nostro timore che le azioni intraprese da alcuni membri del suo governo per negare alla Cisgiordania l'accesso alle risorse finanziare metta in pericolo la sicurezza di Israele e minacci di destabilizzare ulteriormente l'intera regione che vive già un momento pericoloso", si legge nella lettera inviata a Benjamin Netanyahu, secondo quanto rivelato da Axios, che sottolinea come una sospensione dell'accordo comporterebbe che i "flussi finanziari tornerebbero ad essere meno trasparenti e più pericolosi".

Smotrich ha presentato una serie di richieste alle banche palestinesi per il rinnovo dell'accordo, e, secondo fonti citate dal sito, nelle ultime settimane l'amministrazione Biden ha stilato una lista di "banche palestinesi sicure" che soddisfano le richieste israeliane. Ma finora Washington non avrebbe ricevuto nessuna risposta dal governo israeliano.

Almeno 21 morti in raid israeliani nel sud del Libano

Continuani i raid lsraeliani sul Libano. Ieri almeno 21 persone sono rimaste uccise in bombardamenti di Israele nel sud del Paese. Secondo quanto riferito dal ministero della Sanità libanese, nove persone sono state uccise e 39 feriti in un raid a Haret Saida, nei pressi di Sidone, mentre almeno altri sette, tra i quali un infermiere e tre soccorritori, sono stati uccisi a Bal, ed altri cinque a Burj al-Shemali.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Esteri

Tajani: “Ruolo Unifil va rafforzato, attacchi a forza...

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Il ministro degli Esteri: "Cessate il fuoco a Gaza chiave di svolta crisi"

Antonio Tajani - (Fotogramma)

"Abbiamo detto più volte che gli attacchi all’Unifil sono inaccettabili, i soldati italiani non si toccano e l’ho ribadito anche a Netanyahu lunedì scorso". A dichiararlo è stato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ad Agorà Weekend su Rai Tre, condotto da Sara Mariani.

"Credo invece che si debba rinforzare il ruolo dell’Unifil, perché soltanto con un Unifil più forte, con nuove regole d’ingaggio, si potrà creare un cuscinetto tra Israele e Hezbollah, tra i due paesi fino al fiume. Poi a nord dovrà essere schierato l’esercito regolare libanese. Ma bisogna tenere Hezbollah lontano dal confine di Israele altrimenti non finisce questa situazione", ha aggiunto.

"Purtroppo la tensione nel Medio Oriente cresce - ha detto ancora Tajani parlando a margine della kermesse di Fi a Santa Flavia (Palermo), dell'attacco a Tel Aviv dove un camion si è schiantato contro una fermata di autobus - C'è una escalation. Hamas è una organizzazione terroristica e raccoglie militanti tra la popolazione palestinese fomentando l'odio. Mi auguro che ci possa essere una de escalation in tutta l'area. Noi lavoriamo per costruire la pace, lavoriamo per il cessate il fuoco. In Libano stiamo aiutando la popolazione civile, ma deve prevalere il buon senso e bisogna impedire che ci siano altri attacchi terroristici, per noi la sicurezza di Israele è fondamentale così come è fondamentale la sicurezza delle popolazioni civili in Libano e a Gaza".

Poi ha sottolineato: "Il cessate il fuoco a Gaza è la chiave di tutta la crisi in Medioriente. Crisi che è nata con la decisione di Hamas di attaccare Israele il 7 ottobre l’anno scorso per impedire l’accordo tra Israele e l’Arabia Saudita che avrebbe cambiato la situazione". "Forse avrebbe potuto stabilizzare la situazione e forse poteva portare anche in tempi più rapidi di quanto si pensasse alla nascita di uno stato palestinese - ha continuato il ministro - Ora questo è complicato, ma noi non dobbiamo lasciare la presa. Intanto si tratta per arrivare ad un cessate il fuoco, che sarà frutto di un accordo che dovrà portare alla liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani dei terroristi e alla fuoriuscita con il salvacondotto israeliano dei capi di Hamas dal territorio di Gaza".

"Noi continuiamo a lavorare per aiutare la popolazione civile, abbiamo messo sul tavolo 25 milioni di euro. Nei prossimi giorni partirà il primo di 15 tir alla volta di Gaza, per il progetto italiano Food for Gaza, dal porto di Genova. Carichi di materiali sanitari e beni alimentari", ha ricordato ancora Tajani

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Esteri

Tel Aviv, tir contro fermata bus: “Persone...

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La zona - Glilot, vicino Herzliya - è sede del quartier generale del Mossad e di diverse unità dell'intelligence dell'Idf. Aggressore 'neutralizzato' da civili armati

Attacco a Tel Aviv - (Afp)

E' morto uno dei feriti colpiti questa mattina nell'attacco sferrato a nord di Tel Aviv da un uomo che ha mandato il suo camion a schiantarsi contro una fermata dell'autobus. Ad annunciarlo sono state fonti mediche. La polizia ha annunciato che considera quanto avvenuto un attentato terroristico, anche se continua a indagare sul movente. Sono 33 le persone rimaste ferite. L'uomo alla guida del camion è stato colpito e neutralizzato da alcuni civili armati.

La zona dell'attacco - Glilot, vicino Herzliya - è sede del quartier generale del Mossad e di diverse unità dell'intelligence dell'Idf, tra cui l'Unità 8200, riporta il Times of Israel.

Secondo i servizi di emergenza, citati da Ynet, persone sarebbero ancora intrappolate sul luogo dell'impatto del mezzo pesante ("Ci sono civili schiacciati e intrappolati sotto il camion").

Per la polizia è attentato, aggressore 'neutralizzato' da civili armati

La polizia israeliana considera un attentato terroristico quanto avvenuto a nord di Tel Aviv e ha annunciato che imponenti forze sono state dispiegate nell'area.

L'assalitore è stato colpito e neutralizzato da civili armati sul posto. Lo rende noto il Times of Israel precisando inoltre che secondo le prime ricostruzioni dell'incidente un autobus si era appena fermato per far scendere i passeggeri quando il camion è piombato sulla fermata travolgendo la gente in attesa.

Tra i feriti dell'attacco vicino Tel Aviv ci sono molti anziani che erano appena sbarcati dall'autobus diretti a un vicino museo per prendere parte alla giornata di commemorazioni nazionali per le vittime del 7 ottobre e degli scontri successivi. Lo scrive il Times of Israel. Sul posto c'era anche un autobus, che stava facendo scendere alcuni passeggeri. Alcuni dei feriti sono rimasti intrappolati sotto il mezzo mandato a schiantarsi dall'attentatore contro la gente in attesa.

Chi era l'attentatore

L'uomo ucciso nel sospetto attacco con un camion nei pressi di Gilot si chiamava Bezalel Carmi, aveva 72 anni ed era di Rishon Lezion. Lo riporta Times of Israel. La polizia deve ancora ufficialmente determinare, in cui un autista arabo israeliano si è andato a schiantare con un camion contro la fermata, ferendo oltre 30 persone, sia un attentato terroristico.

La famiglia dell'autista afferma che l'uomo non aveva intenzione di portare a termine un attacco ed ha chiesto che venga fatta un'autopsia per determinare se un malore abbia provocato l'incidente. Secondo alcuni media, sarebbero stati civili armati ad aprire il fuoco e uccidere l'autista del camion.

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