Furto banche dati, Renzi si costituirà parte civile contro il dossieraggio
Spiati anche cittadini russi. Indagato Barletta, vicepresidente di Sea. Il leader di Iv ha dato mandato ai legali e presenterà un'interrogazione parlamentare. Pd: "Meloni subito in Aula"
"Sono più di 800mila le persone spiate" dalla Equalize, la società di investigazione al centro dell'inchiesta della procura di Milano che ha portato a smantellare una presunta associazione per delinquere finalizzata al dossieraggio illegale tramite l'accesso a più banche dati riservate. E' la tesi della procura di Milano. Il numero (800mila) compare in un'intercettazione presente negli atti dell'inchiesta.
Preoccupati di poter essere perquisiti e intenzionati a rendere i documenti cartacei solo informatizzati, Calamucci, uno degli arrestati, riferisce di avere a disposizione, nel proprio ufficio, "un hard disk contenente ottocentomila Sdi", ossia accessi illeciti a una banca dati riservata. E spiega che "la mole di dati da gestire è enorme, pari almeno a 15 Terabyte".
Indagato Barletta, vicepresidente di Sea
Pierfrancesco Barletta, all'epoca dei fatti consigliere di amministrazione di Leonardo e attuale vicepresidente di Sea (entrambe le società risultano estranee ai fatti), risulta indagato per accesso abusivo alle banche dati nell'inchiesta di Milano sulla presunta associazione a delinquere per presunti dossieraggi illeciti che vede al centro del sistema la società Equalize. Gli atti di indagine che lo riguardano fanno riferimento a due presunte richieste di report con tanto di utilizzo di trojan, il sistema di intercettazione illegale che viene inserito nei cellulari o nei dispositivi informatici.
Giovedì interrogatori di garanzia davanti al gip di Milano
Si terranno giovedì 31 ottobre, davanti al gip di Milano Fabrizio Filice, gli interrogatori di garanzia delle sei persone destinatarie di una misura cautelare, di cui quattro finite agli arresti domiciliari, nell'inchiesta sulla presunta rete di dossieraggio. Davanti al giudice compariranno, tra gli altri, l'ex super poliziotto Carmine Gallo in qualità di socio di minoranza della Equalize e gli esperti informatici, saranno interrogati anche l'ex poliziotto e un finanziere sospesi dal servizio. Tra le varie accuse contestate c'è l'associazione per delinquere finalizzata all'accesso abusivo a sistema informatico, corruzione, intercettazione abusive e rivelazione del segreto d'ufficio.
Procura ricorre al Riesame per chiedere domiciliari per Pazzali
Intanto, la procura di Milano ha depositato il ricorso al tribunale del Riesame per chiedere, nuovamente, 13 custodie cautelari in carcere per altrettanti indagati, tra cui l'ex super poliziotto Carmine Gallo e il presunto 'hacker' Nunzio Samuele Calamucci, finiti ai domiciliari su decisione del gip, e gli arresti domiciliari per altri tre, tra cui Enrico Pazzali, socio di maggioranza della Equalize, società al centro dell'inchiesta sui presunti dossieraggi illegali, e presidente della Fondazione Fiera Milano. Il gip Fabrizio Filice su 16 posizioni aveva disposto solo quattro misure di domiciliari e due interdittive, non applicando nessuna misura per Pazzali, solo indagato. Il Riesame dovrà fissare l'udienza per la discussione.
Arrestati 'spiavano' magnati russi con interessi a Cortina d'Ampezzo
Il presunto dossieraggio vede come potenziali obiettivi anche personaggi russi di rilievo. In questo senso due degli indagati, si legge negli atti dell'inchiesta, si interessano a un'applicazione per la traduzione simultanea della lingua russa, applicazione che gli consentirebbe "di realizzare un report relativo alla presenza di alcuni asset economici russi in Europa". Calamucci, ai domiciliari, spiega intercettato: "Questi qua per parlare, solo russo e adesso mi sono installato un'app per la traduzione simultanea!".
Il 13 gennaio del 2023, l'hacker Calamucci mostra all'ex super poliziotto Carmine Gallo (ai domiciliari) socio di minoranza della Equalize, un report: "Quello che gli ho consegnato oggi per la chiesa ... questo è ... è il famoso oligarca russo. Gli ho ricostruito tutto, compresi gli asset, le proprietà che ha, che ha sua moglie e via dicendo, le banche e tutti i documenti originali che ci hanno chiesto". Quello che appare certo, in un'integrazione dell'inchiesta, è che l'associazione deve rispondere per aver violate le banche dati alla cercare di informazioni riservate su Oxana Bondarenko e Vladimir Tsyganov, pionieri del business della moda in Russia.
Ma la ricerca di nominativi russi torna anche in un altro punto degli atti di indagine, ma in questo caso "non vi sono riscontri se non una vicenda che vede coinvolti dei cittadini russi\kazaki (Victor Kharitonin e Alexandrovich Toporov), la costruzione di un hotel a Cortina d'Ampezzo e la gestione di svariati resort di lusso". Il primo nominativo corrisponde probabilmente al miliardario Viktor Kharitonin, vicino al governo russo e con interessi nel mondo della farmaceutica, tra gli uomini più ricchi al mondo e amico di Roman Abramovich e anche di Alexandrovich Toporov con cui condivide la passione per l'immobiliare di lusso. Toporov risulta proprietario tra l'altro proprio di 'El Camineto' a Cortina d'Ampezzo.
Renzi si costituisce parte civile contro il dossieraggio
Matteo Renzi, tra le vittime del dossieraggio attraverso i documenti sensibili o segreti sottratti alle banche dati, ha dato mandato ai propri legali di costituirsi parte civile in tutti i procedimenti legati a spionaggio e pubblicazione illegittima di documenti illegalmente acquisiti. Lo annuncia l'ufficio stampa del leader di Italia Viva.
L'ex premier, si legge in una nota, "predisporrà nei prossimi giorni una interrogazione parlamentare per conoscere che cosa stia facendo l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale per difendere i diritti inviolabili dei cittadini italiani sanciti dalla Costituzione e negati dagli atti criminali di spionaggio".
"Da Meloni piagnisteo alla Calimero ma cosa fa per difendere i cittadini?"
E sulla sue e-news il leader di Iv va all'attacco della premier. "La Meloni fa la vittima un giorno sì e un giorno no. Ma da due anni la nostra Presidente del Consiglio è a Palazzo Chigi. Le chiedo: ehi, Giorgia, ma cosa sta facendo l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale? Che cosa sta facendo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che ha la delega ai servizi segreti di questo Paese?", scrive Renzi. "Anziché il solito piagnisteo alla Calimero, possiamo sapere che cosa sta facendo il nostro Governo per difendere i diritti inviolabili dei cittadini di questo Paese? Non sarà che le persone che sono state nominate alla guida dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale non sono all'altezza? Non sarà che l'Autorità delegata ai servizi segreti passa il suo tempo a sedare le faide interne a Fratelli d'Italia e non ha il tempo di fare il suo lavoro?" incalza l'ex presidente del Consiglio, che ha scelto di costituirsi parte civile: "Passerò i prossimi anni nei tribunali a chiedere il risarcimento a tutti quelli che hanno fatto del male a me e alla mia famiglia" annuncia il senatore e leader di Italia Viva.
Tajani: "Impedire che potenze straniere usino questa attività"
"Dobbiamo impedire che ci siano potenze straniere che usino questa attività. Già lo fanno per quanto riguarda l'attività cibernetica, dobbiamo evitare che ci siano anche attività ultra cibernetiche”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sull’inchiesta riguardante il furto di informazioni da banche dati.
A chi domandava se ci sono avvisaglie a questo proposito, Tajani ha risposto: “Assolutamente no, non ho avvisaglie di questo tipo. Però bisogna prevenire, bisogna intervenire, chiudere la stalla prima che se ne vadano. Per quanto riguarda la diplomazia vigiliamo". "E’ inaccettabile che si usino i dossier sulle persone per poi colpirle politicamente. Siccome non è un caso solo, quindi quando cominciano a essere due, tre quattro casi la cosa preoccupa”, ha osservato ancora Tajani.
"Non deve esserci nessun Grande Fratello che controlla la vita privata, ci sono già le leggi della Repubblica, ci sono le forze dell'ordine, c'è la magistratura, non abbiamo bisogno di chi fa dossier di questo genere". Quindi ha annunciato che "abbiamo già adottato una serie di iniziative, questa mattina ho già dato vita nel mio ministero a un gruppo di lavoro che si occupi di queste vicende per garantire la sicurezza anche perché abbiamo ambasciate e tante questioni riservate da tutelare”, ha aggiunto Tajani ricordando che “già da più di un anno abbiamo costituito un ufficio sulla sicurezza cibernetica e sull'intelligenza artificiale e abbiamo iniziative anche per proteggere tutti i dati del Ministero e delle nostre sedi all'estero e di tutti coloro che operano nel settore diplomatico perché possa essere garantita la sicurezza dello Stato”.
"Certamente quando si limita la libertà di una persona c'è anche un attacco alla democrazia. Noi dobbiamo respingerlo sul nascere”, ha osservato ancora il vicepremier.
Pd: "Coinvolti apparati dello Stato?"
"Il quadro che emerge dall'inchiesta hacker e dalle notizie che quotidianamente leggiamo sulla vicenda è inquietante. Siamo di fronte a un sistema di sicurezza del Paese che fa acqua da tutte le parti e che, come è evidente, viene usato dalla destra al governo per pericolosi dossieraggi e faide interne. Il governo, dopo aver varato una inutile legge sulla cybersicurezza, assolutamente priva di risorse, assiste inerme a una guerra intestina tra gruppi di potere giocata sulla pelle della democrazia italiana, con figure che rivestono incarichi pubblici che forse dovrebbero al più presto dimettersi". Così in una nota i presidenti dei gruppi parlamentari del Pd Francesco Boccia e Chiara Braga.
"A questo punto - rimarcano i dem - è necessario che la presidente del Consiglio venga con urgenza in Parlamento: vogliamo sapere come sia possibile che sia stato violato il sistema dello Sdi, con hackeraggi di dati che, a quanto pare, toccano le più alte cariche dello Stato; chiediamo di conoscere quali siano le iniziative che il governo, ora, intende mettere in campo per chiudere questa grave falla nel sistema di sicurezza; vogliamo sapere se esiste e quale sia l'eventuale grado di coinvolgimento di pezzi di apparato dello Stato. Non possiamo accettare che, per inquietanti giochi di potere tutti interni alla maggioranza che ci governa, vengano stravolte le regole e il sistema di sicurezza del nostro Paese", concludono Boccia e Braga.
Conte: "Centrodestra spieghi, Meloni venga in Parlamento"
"Sul caso dei dossieraggi di Striano esponenti del centrodestra hanno orchestrato una campagna di fango contro il nostro campione dell'antimafia De Raho, tirandolo in ballo in maniera vigliacca e strumentale, nonostante quei dossieraggi abbiano toccato persone a me vicine, compresa la mia compagna, addirittura quando ero presidente del Consiglio", scrive il leader M5S Giuseppe Conte su Facebook. "Sul caso delle violazioni della privacy a Bari, Meloni ha raccontato un complotto nei suoi confronti, mentre si accedeva ai conti bancari di migliaia di persone, compresi esponenti dell'attuale opposizione. Ora, dall'enorme caso milanese della 'banda dei dossier' emerge che a dover dare spiegazioni sono esponenti del centrodestra oltreché del mondo imprenditoriale. Vedremo se chi ieri infangava De Raho gli chiederà scusa dimostrando quantomeno senso dell’onore".
"Intanto, chi oggi ci governa lasci stare i complottismi e si metta urgentemente al lavoro per mettere in sicurezza le Istituzioni della Repubblica e la privacy dei cittadini, che sembrano ormai una groviera. Venga la Presidente Meloni a riferire in Parlamento su questo grave squarcio di illegalità". Conclude il leader M5S: "Un ringraziamento per aver scoperchiato questo sistema ai magistrati, quelli che questo Governo mette nel mirino ogni giorno con attacchi sguaiati e irresponsabili".
Politica
Arianna Meloni: “Dossieraggi pericolosi, morbosità da...
La responsabile della segreteria politica di Fdi: "Contenti del risultato in Liguria. Nostra flessione? Non la vedo"
I dossieraggi sono "una cosa incivile" e "pericolosa", "entrare così nella vita delle persone...". Così Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di Fdi, intercettata dai cronisti vicino a Palazzo Chigi. "Io faccio sempre un esempio banale: segni tua figlia a pattinaggio o a danza e firmi pile di carte per la privacy e il consenso alle foto e poi qui succede questo. Io la trovo una cosa abbastanza incivile. Ti dà la misura di una mancanza di senso civico, è proprio una questione di rispetto delle persone. Perché un conto - osserva - è criticarci su quella che è la politica, le idee, i programmi, il punto è quando poi diventa tutto un gossip, una morbosità del buco della serratura. Lo trovo un gioco estremamente brutto e pericoloso".
"Contenti del risultato in Liguria. Flessione FdI? Non ne vedo"
"Siamo molto contenti del risultato della Liguria. Siamo andati benissimo nonostante la vicenda giudiziaria e i tempi stretti. È comunque una regione che è caduta prima del previsto. Mi sembra che abbiamo ottenuto un ottimo risultato, per cui conferma che le politiche del governo, e anche quelle del centrodestra nel complesso quando governa una regione, sono molto convincenti e gli italiani lo stanno capendo", ha poi detto ai cronisti sul voto che ha visto la vittoria di Bucci.
Una flessione di Fdi in Liguria "non la vedo, anche se è chiaro - ha continuato - che le amministrative sono sempre una cosa un po' diversa rispetto alle politiche. Io ho visto i sondaggi di ieri sera di Fratelli d'Italia e mi sembra che ci danno in crescita, siamo sempre intorno al 30%, anche se io non sono persona che si appassiona ai sondaggi. Però c'è da dire che sulla Liguria c'erano una serie di liste civiche molto forti".
"Quello che vedo invece - ha aggiunto - è che dall'altra parte provano a mettersi insieme tutta una serie di partiti che spesso, anche sulla politica nazionale, si danno addosso e si criticano, e chiaramente resta una proposta che non convince gli italiani perché giustamente gli italiani vogliono essere governati e vogliono sapere quali sono i progetti, o comunque il programma di governo che tu vai ad attuare. In questo senso sicuramente il centrodestra si conferma sempre molto coerente, anche con quello che racconta, perché poi di fatto quello che uno fa è sempre mettere a terra il proprio programma, quello che ha raccontato agli elettori, che è una cosa che purtroppo succede nel centrodestra ma non nel resto degli altri partiti".
Politica
Bucci: “Sarò il sindaco dei liguri, prioritari nuovi...
All'indomani del voto che lo ha proclamato vincitore sull'avversario Andrea Orlando, Marco Bucci ha dialogato con l'Adnkronos sull'esito del voto, del futuro e su cosa ha determinato il risultato. Buongiorno presidente, o sindaco. Come possiamo chiamarla? “Sono ancora sindaco, sarò presidente. Sindaco dei liguri va benissimo, l'ho sempre detto ed è quello che intendo fare”. Come sta? “Io benissimo, grazie. Come ha vissuto la campagna? “Mi ha dato tanta adrenalina. È stata faticosa quanto bella da vivere, a contatto con le persone. Non mi è piaciuto solo il clima su cui è stata impostata dai miei avversari: certe falsità, certe cattiverie gratuite”. Qual è la prima cosa che farà da presidente? “Nominare i commissari e i project manager che si occuperanno della realizzazione dei cinque nuovi ospedali e delle infrastrutture necessarie”.
Sta già pensando alla giunta? Politici o civici? “Ci penso da tempo. Ho tante persone valide tra cui devo fare una scelta molto difficile. Mi farò aiutare dalla coalizione che mi sostiene. Insieme sceglieremo le persone più indicate. Di certo, chi è stato eletto, per entrare in giunta dovrà dimettersi da consigliere. Sono due ruoli diversi, da portare avanti a tempo pieno”. Quanto all'ex governatore Giovanni Toti, "ha cambiato la Liguria, ha dato il via a una svolta radicale, facendo molte cose buone che i liguri hanno apprezzato. Può averne fatte altre meno bene che starà a me migliorare. Ma se prima di Toti la Liguria era fortemente orientata a sinistra e ora continua a pensarla diversamente, una parte di risposta l'hanno già data i liguri”. Sullo slogan 'Bucci se lo conosci lo eviti', "fa ancora parte di quelle miserie da campagna elettorale. Molti ricorderanno che era riferito a una tragica malattia. Certe persone non si smentiscono mai. Ma il risultato di Genova ce l'ho presente e lo analizzerò con molta attenzione. Quando i cittadini mandano un messaggio è un dovere ascoltarli. Anche se credo che buona parte del risultato derivi da una campagna porta a porta che il mio avversario ha fatto legittimamente per chiamare i suoi elettori alla sfida della vita”.
Ci sono progetti di cui si discute da tempo. Il malcontento sullo Skymetro, per esempio, può avere pesato? “No. Dobbiamo smettere di considerare chi urla più forte della maggioranza silenziosa. È la strategia dei signori del 'no' che è uscita sconfitta da queste elezioni. Guardando la mappa del voto, la Valbisagno dove passerà lo Skymetro, pur essendo zona tradizionalmente di sinistra, ha in diversi seggi fatto prevalere la nostra proposta”. Sulla Diga dicono che ci sono dei ritardi. “E anche questa è una delle tante menzogne su cui è stata costruita la campagna da chi pretende di saperne più del commissario competente, cioè il sottoscritto”. Piciocchi sarà il candidato sindaco del centrodestra a Genova? “Il candidato lo deve scegliere la coalizione, non io. Ma non vedo perché non dovrebbe essere lui”. Suggerirà il suo nome? “Certamente sì. Lavoro con lui da sette anni, è un vicesindaco prezioso, lavoratore instancabile, persona serissima e preparata. Cosa chiedere a un candidato sindaco che deve essere un civil servant come mi sono sempre sentito io?”.
L'inchiesta ha pesato sul voto genovese? “Perché dovrebbe aver pesato sul voto genovese e non su quello ligure? I numeri dicono che chi ha puntato tutto sull'inchiesta ha sbagliato i suoi calcoli”. A ponente Claudio Scajola è stato determinante? “Si vince di squadra e la nostra è stata una squadra eccezionale, di cui Claudio Scajola è stato un punto di riferimento. Sarei arrogante se fossi io a giudicare il valore di una figura come la sua per la quale parla la storia e il presente. La conferma della grande forza arrivata dal ponente e dall'estremo ponente ligure è stata decisiva, come pure l'argine fatto di fronte alla sinistra anche nei territori più difficili. Un ringraziamento a tutti i liguri".
Politica
Consulta, ancora stallo nel centrodestra: verso nuova...
A meno di 24 ore dal voto, nessun alert o indicazione dalla maggioranza né segnali dall'opposizione. Si tratterebbe del nono nulla di fatto del Parlamento in seduta comune
Alla Camera domani si prospetta una nuova, l'ennesima, fumata nera sulla Consulta. Si tratterebbe del nono nulla di fatto del Parlamento in seduta comune: l'ultimo risale all'8 ottobre scorso quando le opposizioni non parteciparono al voto per sventare il blitz - così lo definirono - del centrodestra su Francesco Saverio Marini. A quanto si apprende da fonti parlamentari, per la nomina del giudice della Corte costituzionale, prevista nel pomeriggio a Montecitorio alle 16.30, si dovrà attendere ancora.
Nessun alert dal centrodestra, nessun segnale dal centrosinistra
A meno di 24 ore dallo scrutinio, non sarebbe arrivato ai parlamentari del centrodestra nessun 'alert' con obbligo di presenza in Aula e nessuna indicazione sul nome da scrivere sulla scheda: un chiaro segnale che non c'è alcuna intenzione, per ora, di chiudere la partita perché mancano i numeri per raggiungere il quorum richiesto. Molti scommettono che la maggioranza domani mattina opterà per scheda bianca.
Né tantomeno sono arrivati segnali alle opposizioni. "A ieri non c'era ancora nessuna novità", hanno fatto sapere fonti parlamentari dem. Insomma nessun nome sul tavolo da parte della maggioranza per avviare quel confronto previsto dalla Costituzione, come Elly Schlein rimarcò in occasione dell'ultima fumata nera, che impone una maggioranza qualificata per l'elezione del giudice.
Ipotesi rinvio a dicembre
Al momento, dunque, nessuna novità. Sebbene qualcosa potrebbe ancora muoversi tra stasera e domattina. L'impressione però non è questa. Anzi, secondo gli ultimi boatos, visto che il centrodestra ancora non avrebbe trovato un'intesa per colmare il posto vacante lasciato dall’ex presidente della Consulta Silvana Sciarra, prende sempre di più quota l'ipotesi di un rinvio a dicembre quando saranno in scadenza altri tre giudici costituzionali di nomina parlamentare: Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti (il primo è il presidente e gli altri sono i suoi vice).
In questo modo si arriverebbe a una nomina 'a pacchetto': tre nomi al centrodestra, uno alle opposizioni. In pole per la maggioranza resta sempre Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo e vicino a Giorgia Meloni e avrebbe buone chance pure Carlo Diodato. I giudici che compongono la Corte costituzionale sono quindici e tra loro viene eletto il presidente: è ormai da circa un anno, quindi, che la Consulta sta lavorando a ranghi ridotti, con 14 componenti.
Stallo anche sulla Giunta per le Autorizzazioni
E sembra non sbloccarsi neanche la questione della Giunta per le Autorizzazioni dove va eletto un nuovo presidente, dopo le dimissioni di Enrico Costa. La seduta, ormai la terza, è fissata per domani alle 15 e per la terza volta di seguito sembra che si andrà a vuoto per l'Aventino - in questo caso - della maggioranza.