Salute, 45mila italiani l’anno con disturbi post-ictus ma cure ad hoc per 5mila
Indagine Elma Research, '57% pazienti dichiara di non sapere cosa sia la spasticità post-ictus'
Sono circa 120mila le persone colpite da ictus ogni anno in Italia e, di queste, circa 45mila sviluppano disturbi neurologici come la spasticità, una condizione invalidante che comporta difficoltà nei movimenti, con contrazioni muscolari che rendono difficili e dolorosi anche semplici gesti quotidiani. La spasticità si presenta in circa il 19% dei casi a 3 mesi e fino al 38% a un anno dall'episodio acuto, eppure a oggi solo il 18% delle persone che superano la fase acuta riceve una diagnosi di spasticità e soltanto 5mila beneficiano del corretto trattamento.
Informazione e tempestività di intervento sono i principali bisogni emersi dall'indagine condotta da Elma Research, istituto di ricerche di mercato specializzato nel settore della salute, e promossa da Ipsen, azienda biofarmaceutica impegnata da oltre trent'anni nelle neuroscienze. La ricerca è stata realizzata grazie alla partecipazione di un campione di 60 persone con spasticità post-ictus e presentata attraverso un video-testimonianza in occasione della Giornata mondiale dell'ictus che si celebra il 29 ottobre. Più della metà dei pazienti intervistati (57%) non sono stati informati preventivamente della possibilità che dopo l'ictus insorga la spasticità - si legge nel report - e solo un quarto si dichiara ben informato su questa condizione che compromette lo svolgimento anche di semplici attività quotidiane, con un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie.
"I dati emersi dalla ricerca ci dimostrano quanto sia importante informare correttamente le persone fin da subito sui disturbi che possono insorgere dopo l'ictus, come la spasticità - afferma Andrea Vianello, presidente della Federazione A.L.I.Ce. Italia ODV (Associazione per la lotta all'ictus cerebrale) - Questa condizione invalidante si verifica spesso a distanza di mesi e addirittura di anni dall'episodio acuto e, se non correttamente riconosciuta dal paziente, si rischiano importanti ritardi nella sua gestione, con conseguenze sulla sua autonomia e sulla qualità di vita di tutto il nucleo familiare". Il tema scelto dalla World Stroke Organization per l'edizione 2024 della Giornata mondiale contro l'ictus cerebrale, #GreaterThanSktroke, "rispecchia la necessità di seguire la persona colpita da ictus in tutte le fasi - prosegue Vianello - dalle persone stesse colpite da ictus che lavorano ogni giorno per riprendere in mano la propria vita ai caregiver che li assistono e li supportano, dai team sanitari che corrono contro il tempo per salvare vite umane agli specialisti della riabilitazione che fanno muovere le persone un passo alla volta: la lotta all'ictus cerebrale deve essere vista come un gioco di squadra perché insieme siamo #PiuFortidellIctus. E siamo convinti che, insieme, anche con la spasticità, si possano riconquistare i gesti semplici che danno un senso alla vita".
Oltre la metà degli intervistati - riporta una nota - ha dichiarato di essersi rivolta nel tempo a più figure professionali per la gestione della spasticità post-ictus, in primo luogo al neurologo ospedaliero (58%) e al medico di medicina generale (57%). Se interrogati sulle aree di maggiore bisogno, quasi 7 intervistati su 10 evidenziano come priorità il riconoscimento della spasticità post-ictus e l'accesso alle cure (69%) e oltre la metà (55%) vorrebbe essere più informata sulle opzioni di trattamento disponibili e su come accedere ai percorsi di gestione di questa condizione invalidante.
"La gestione della spasticità post-ictus richiede un approccio multidisciplinare, personalizzato e prevede inoltre la combinazione di terapie farmacologiche e neuro-riabilitative - spiega Antonio Suppa, professore del Dipartimento di Neuroscienze umane, Sapienza Università di Roma e Irccs Neuromed - Tra le opzioni terapeutiche farmacologiche, abbiamo a disposizione la tossina botulinica che, bloccando temporaneamente la trasmissione neuro-muscolare, determina una riduzione della spasticità favorendo un recupero funzionale. Infine, la tempestività nell'individuazione e gestione della spasticità post-ictus è fondamentale per favorire il recupero e il mantenimento delle funzioni motorie da cui dipende, in ultima analisi, l’autonomia del paziente".
L'autonomia è, infatti, una delle priorità emerse nell'indagine, con la quasi totalità delle persone intervistate (90%) che hanno dichiarato di avere bisogno di supporto per la gestione del percorso sanitario, dalla prenotazione di visite ed esami all'accompagnamento nelle strutture sanitarie. Inoltre, 7 pazienti su 10 evidenziano la necessità di essere aiutati nello svolgimento di attività domestiche quali la pulizia della casa, la spesa, e il 60% si dichiara non autonomo nella gestione di bisogni primari quali la cura della persona e l'alimentazione. Come racconta il video-testimonianza realizzato da Ipsen ed Elma Research in collaborazione con A.L.I.Ce. Italia OdV, da oggi disponibile sul canale YouTube di Ipsen e www.aliceitalia.org.
"Dalle testimonianze raccolte emerge l'impatto significativo della spasticità sulla qualità di vita, in particolare sul piano della quotidianità e del movimento, con la necessità per alcune persone di riorganizzare la propria casa e i propri spazi di vita - commenta Simona Granata, Director Qualitative Research di Elma Research - Sintomi invalidanti che incidono sul piano psicologico e causano stati di rabbia, depressione e ansia, conseguenze dell'evento traumatico e della nuova condizione di perdita di autonomia legata alla spasticità. Di fronte a questi cambiamenti, la perdita di autonomia si riflette spesso nella rinuncia a viaggi, sport e passioni coltivate nella vita pre-ictus, ma per alcuni può favorire l'emergere di nuove passioni dopo l’evento ischemico, ad esempio in molti casi i più giovani ritornano a dedicarsi allo studio e alla formazione".
Nelle interviste si evidenzia anche l'impatto economico della perdita di autonomia associata alla spasticità post-ictus, a causa della necessità dei pazienti di ridimensionare la loro attività lavorativa e in molti casi di abbandonare il lavoro. Una riduzione delle possibilità lavorative che spesso si accompagna alla necessità di integrare le prestazioni sanitarie erogate dal Ssn, con il ricorso all'assistenza sanitaria privata per raggiungere un buon livello di continuità, costanza e intensità degli interventi necessari a migliorare la condizione determinata dalla spasticità post-ictus.
"L'indagine e le testimonianze raccolte mettono in luce non solo l'impatto della spasticità post-ictus sull'autonomia e la qualità di vita, ma raccontano anche il difficile percorso dei pazienti e delle loro famiglie per riprendersi quei gesti semplici che riempiono di significato la quotidianità di ognuno - conclude Patrizia Olivari, presidente e amministratore delegato di Ipsen Italia - In Ipsen da oltre 30 anni lavoriamo sul fronte della ricerca medico-scientifica per il trattamento della spasticità e il nostro impegno abbraccia i vissuti e i bisogni di chi affronta questa condizione invalidante. Per questo riteniamo sia fondamentale un impegno collettivo per garantire corretta informazione e tempestività della gestione multidisciplinare, affinché tutte le persone che dopo l'ictus sviluppano spasticità si sentano adeguatamente accompagnate nel loro percorso di ritorno a una vita di qualità".
Cronaca
A Milano dall’8 al 10 novembre va in scena la Coppa...
Tre giorni di eventi, presentazioni e workshop, con la possibilità di degustare i panettoni più buoni del mondo
E' tutto pronto, a Milano, per la finalissima della 'Coppa del Mondo del Panettone', il grande evento interamente dedicato al dolce lievitato per eccellenza che torna nella sua patria. Dall'8 al 10 novembre 2024, a Palazzo Castiglioni, tre giorni aperti al pubblico fra eventi, presentazioni e workshop, con la possibilità di degustare i panettoni più buoni del mondo.
"La Coppa del Mondo del Panettone è un trionfo dell’artigianalità -sottolinea l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi- è un appuntamento che celebra una delle nostre tradizioni più autentiche, legata a un dolce che sa raccontare la storia e la cultura di un territorio. Questo evento rappresenta l’eccellenza italiana e richiama maestri pasticceri da tutto il mondo, che con passione e competenza rendono onore a un prodotto che è simbolo delle nostre radici. Sostenere iniziative come questa significa promuovere non solo il nostro patrimonio gastronomico, ma anche quel saper fare che rende unica la Lombardia, punto di riferimento per la qualità e la creatività. È un invito a riscoprire il valore di tradizioni che si tramandano e che, con l’innovazione e la dedizione dei nostri artigiani, continuano a regalare emozioni in tutto il mondo".
La Coppa del Mondo del Panettone nasce per celebrare storia e lavorazione di un prodotto in grado di valicare i confini d’origine per imporsi sulla scena dolciaria mondiale. Patron e ideatore della manifestazione è il Maestro Giuseppe Piffaretti. La prima edizione si è svolta a Lugano nel novembre 2019, la seconda nel novembre 2021, la terza a Milano nel novembre 2022: "Siamo giunti alla quarta edizione dopo aver incontrato migliaia di pasticceri nelle selezioni in diversi Paesi del mondo -spiega Piffaretti-. Il prodotto artigianale ha superato, come indotto, i numeri della grande distribuzione. Il nostro scopo è diffondere il Made in Italy, portando in giro per il mondo il vero panettone artigianale milanese protagonista di un successo planetario, ma che deve essere protetto per non snaturarne l’identità".
Il pubblico potrà partecipare alle degustazioni, seguire i laboratori, assistere in diretta alla votazione della giuria, e acquistare i prodotti negli stand. Un'area sarà poi dedicata ai laboratori per i bambini. L'ingresso è gratuito. È anche possibile acquistare la card degustazione che consente di assaggiare decine di panettoni. Ospiti speciali e presidenti di giuria Iginio Massari (Iginio Massari alta pasticceria) per il panettone tradizionale e Ernst Knam (pastry chef & Maître chocolatier) per il panettone al cioccolato.
Il programma di incontri prevede, per la prima volta, un focus interamente dedicato al panettone senza glutine con Francesco Favorito. Poi, l'incontro con Julien Alvarez, Chef Ladurée di Parigi, la pasticceria che ha inventato i macaron. Markus Bohr, executive chef di Harrods, proporrà una degustazione dei famosi cioccolati prodotti e venduti nel grande magazzino londinese. Rogerio Shimura, iconico Maestro brasiliano, presenterà un dolce tipico che si trova su tutte le tavole del Brasile per Natale, mentre Juan Carlos Lopez, dal Perù, presenta l’unico bombon di ceviche premiato con la medaglia d’oro all’International Chocolate Award. Un'attenzione particolare è riservata alla formazione dei giovani futuri pasticceri grazie alla partecipazione attiva degli studenti della scuola di formazione superiore di Ial Lombardia.
Appuntamento con i campioni della Summer Edition che, nelle due edizioni del 2023 e 2024, per la prima volta ha unito la dolcezza del panettone con la cremosità del gelato. Grazie alla collaborazione di Coppa del Mondo del Panettone con Italian Open Water Tour il dolce è stato protagonista delle spiagge italiane che hanno ospitato le tappe della gara dilettantistica in acque libere. Durante l'evento si svolgerà la premiazione dei trittici del nord e dei Carruggi, sabato 9 novembre, alle ore 17.
Dopo un anno di selezioni Nazionali nei diversi stati, per l’edizione 2024 sono arrivati in finale 24 pasticceri per la categoria Panettone tradizionale e 18 per la categoria Panettone al cioccolato. I finalisti arrivano da Europa, Asia, America Latina e Stati Uniti ma anche Australia con la presenza di 17 nazioni. A dimostrazione dell’appeal sempre più internazionale di questo progetto.
L'Italia è rappresentata per la categoria 'panettone tradizionale': Pompilio Giardino, Panificio Pompilio, Ariano Irpino (Av); Pesce Pasquale, Pasticceria Pesce 1896, Avella (Av); Damiano Pagani, Pasticceria Pagani, Dello (Bs); Musumeci Antonino, Pasticceria Musumeci, Misterbianco (Ct); Lastra Francesco, Pasticceria Nunzio La Monica, Castellammare di Stabia (Na); Maurizio Sarioli, Forneria Il Pane di Brescia, vincitore di 'Panettone senza confini 2023'.
Per la categoria 'panettone al cioccolato': Armando Pascarella, Pasticceria Armando Pascarella, San Felice a Cancello (Ce); Alessandro Slama, Dar Slama, Ischia (Na); Pasquale Marigliano, Pasticceria Marigliano, Nola (Na); Michele Somma, Pasticceria La Delizia, Santa Maria la Carità (Na); Pasquale Iannelli, Casa Mastroianni, Lamezia Terme (Cz), Roberto Moreschi, Roberto Pastry & Bakery, Chiavenna (So).
Cronaca
Omicidio Sharon, lettera di minacce ad avvocato di Sangare:...
La lettera è stata recapitata da Verona il 18 settembre scorso all'avvocato Giacomo Maj
Una lettera di minacce, scritta al computer, firmata e in busta chiusa, è stata recapitata da Verona il 18 settembre scorso all'avvocato Giacomo Maj, difensore di Moussa Sangare, il 31enne di origini africane, reo confesso, in carcere per l'omicidio di Sharon Verzeni.
"Molti immigrati assassini l'hanno fatta franca con finti disturbi mentali spinti da avvocati senza scrupoli - si legge - Anch'io sono infermo di mente, ho una grave forma di psicosi. Una mattina verrò a trovarla nello studio e se lei continua a difendere questo topo di fogna io le spacco la testa davanti a tutti i suoi colleghi dell'ufficio. I giudici sono gente civile, diranno che sono incapace di intendere e di volere". E infine, l'invito a lasciare la difesa "e io - scrive l'uomo - lascio stare te e la tua bella famiglia. Quell'uomo deve crepare in carcere".
“L’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) esprime solidarietà e vicinanza all’avvocato Giacomo Maj, difensore d’ufficio di Moussa Sangare, il trentunenne reo confesso dell’omicidio della giovane Sharon Verzeni, destinatario di una lettera di minacce per il solo fatto di svolgere la sua funzione di difensore - afferma Carlo Foglieni, presidente Aiga - Tali atti intimidatori rappresentano un attacco non solo alla sua persona, ma a tutta la categoria e ai valori fondamentali della giustizia e del diritto di difesa”.
Per il presidente nazionale Aiga, “la violenza e le intimidazioni nei confronti degli avvocati non possono più essere tollerati, perché mirano a ledere l’autonomia e l’integrità del diritto costituzionale di difesa, pilastro essenziale della nostra democrazia”.
“Al collega Giacomo Maj, socio della sezione Aiga di Bergamo, rinnoviamo il nostro sostegno incondizionato”, dice Foglieni. “Al tempo stesso, occorre rilevare una volta di più come venga portata avanti una illogica immedesimazione dell’assistito con il proprio difensore, che denunciamo da anni e che trova terreno fertile nella mediaticità dei processi. Un elemento che mina la sicurezza e l’indipendenza dei professionisti che devono, invece, sempre essere preservate”.
Cronaca
Aborto, Poleggi (Opa): “194 ha avuto costi economici,...
"Compito politica usare dati rapporto"
“L’Opa è un comitato tecnico scientifico che si è offerto a servizio della collettività per un’analisi costi-benefici della applicazione della legge 194 del 1978. Come qualsiasi legge dello Stato e politica dello Stato un’analisi costi-benefici serve per lasciare alla politica il compito di migliorare l’implementazione stessa, al fine di raggiungere il bene comune”. Così il membro del comitato direttivo dell’Osservatorio Permanente sull’Aborto, Francesca Romana Poleggi, a margine della conferenza stampa di presentazione del Terzo rapporto sui costi dell’aborto indottotenutasi presso la sala stampa Nassirya al Senato.
“Questo rapporto ha evidenziato che la legge 194, in questi 44 anni, ha avuto un costo notevole in termini economici, un costo notevole in termini di complicazioni rispetto alla salute delle donne, non ha eliminato la piaga degli aborti clandestini, non ha migliorato la mortalità materna ed infine ha causato la terminazione della vita di milioni di bambini. Quindi, ha generato costi umani, economici, sociali e quali sarebbero i benefici?”, ha continuato Poleggi.
“Il lavoro dell'Opa è un lavoro tecnico, noi offriamo la scienza e la competenza dei nostri professori, medici e membri, per poi dare i dati alla politica. Sarà quest'ultima che dovrà decidere cosa fare di questi dati. Noi chiediamo che vengano presi in considerazione”, ha concluso il membro del comitato direttivo dell'Osservatorio Permanente sull'Aborto.