Juventus, Motta: “Spettacolo con l’Inter ma è il passato. Koopmeiners recuperato”
Il tecnico bianconero ha parlato alla vigilia del match con il Parma

La Juventus torna in campo in Serie A. Pochi giorni dopo il pari spettacolo contro l'Inter, i bianconeri affronteranno il Parma nella decima giornata di campionato: "Ogni partita è diversa, ma vogliamo competere, vogliamo fare una grande prestazione per arrivare al nostro obiettivo. Ma lo dobbiamo meritare come sempre. Dobbiamo fare bene in tutte le fasi per poter alzare la probabilità di arrivare a un risultato positivo", a dirlo Thiago Motta, tecnico bianconero nella conferenza della vigilia.
"Cosa c'è dietro l'esclusione di Gatti? Non esiste nessun malinteso, nessun calo d'impegno negli allenamenti. Sono soltanto scelte che faccio prima della partita e abbiamo bisogno di tutti. Federico fa parte di questo gruppo, quando ha giocato ha fatto bene, quando gli altri hanno giocato, hanno fatto bene anche loro. Le scelte vanno fatte sempre per il bene della squadra e per il bene della Juventus. Ma non esiste nessun caso", ha spiegato il tecnico bianconero. "Chi può giocare al posto di Vlahovic? Quando riposerà vedremo il momento e di cosa abbiamo bisogno davanti. Tanti giocatori possono giocare. Recupereremo Koopmeiners, vedremo se dal primo minuto o a gara in corso".
Thiago Motta è tornato su Inter-Juve : "Tutto quello che abbiamo fatto in maniera positiva bisognerà continuare a farlo e migliorare le cose che non sono state fatte bene. La partita rimane nel passato e la testa va al 100% al Parma. Se ci sentiamo più vicini all'Inter? In quella partita abbiamo fatto bene in alcuni momenti, in altri meno. Abbiamo finito molto bene la partita, avendo anche la possibilità di vincerla. È stato un bello spettacolo, ma rimane nel passato e pensiamo alla prossima che rimane la più importante", ha continuato, "sono concentrato sul nostro calendario. Tutto il resto conta poco. Dobbiamo imparare a gestire meglio alcuni momenti per rimanere in partita e portare il risultato dalla nostra parte". Una battuta anche su Milan-Napoli, in programma questa sera: "Non la guarderò. Ho la cena a casa con la mia famiglia. Il Milan è lontano, il Napoli lo abbiamo già affrontato, no, non la guarderò".
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‘Lo sport secondo Papa Francesco’, Ancelotti...

'Dai tornei in oratorio alle finali Champions e alle Olimpiadi, la visione del Papa ricorda l'essenza pura e nobile dell'attività sportiva'

E' già stato presentato a Madrid ed è uscito in Spagna, e sarà disponibile in Italia da dicembre "Más allá de los limites. El deporte según el Papa Francisco" (Romana Editorial), opera curata da Monsignor Dario Edoardo Viganò e dal giornalista Valerio Alessandro Cassetta. Il testo è di 176 pagine in undici capitoli e contiene una raccolta dei discorsi del Santo Padre sullo sport, affrontato in tutte le sue sfaccettature: lo sport come mezzo per educare, strumento per esprimere talento e fare comunità, lo sport tra passione e sacrificio, tra gioco di squadra, rispetto delle regole e dell’avversario, lo sport come veicolo di corretti stili di vita, elemento di unione e diritto, accessibile a tutti senza distinzioni, lo sport come messaggero di pace in occasione dei grandi eventi e competizioni.
“Se l’importanza dello sport nella società contemporanea è innegabile, la sua capacità di permeare con messaggi e valori positivi, il tessuto delle nuove generazioni, appare sempre più sorprendente. L’universalità del linguaggio dello sport trascende le barriere culturali, linguistiche e geografiche, unisce e non divide, promuove principi fondamentali, come il rispetto delle regole e dell’avversario, l'inclusione, l’integrazione e il fair play, e arriva con immediatezza alle persone. È una questione di forma e sostanza. Di modi e contenuti. Di argomenti e comunicazione verbale e non. In questo contesto, la voce del Papa sui temi sportivi, racchiusi nelle pagine di questo libro, assume un ruolo di straordinaria rilevanza, non solo per i fedeli, ma per tutti coloro che vedono nello sport un mezzo di crescita personale e collettiva. Lo sport come terreno fertile in cui coltivare talenti e virtù, lo sport come palestra e metafora della vita". Sono le parole del tecnico del Real Madrid Carlo Ancelotti nella prefazione del libro “Más allá de los limites. El deporte según el Papa Francisco” (Romana Editorial).
"I discorsi del Papa sullo sport che seguono, offrono una prospettiva unica che connette la dimensione spirituale a quella atletica, invitandoci a riflettere sul significato più profondo dell'attività sportiva, sottolineando come essa possa diventare un veicolo di valori cristiani e di virtù umane. Nel gennaio del 2021 rimasi colpito da una dichiarazione del Santo Padre in una intervista rilasciata al quotidiano La Gazzetta dello Sport: “Vincere e perdere sono due verbi che sembrano opporsi tra loro: a tutti piace vincere e a nessuno piace perdere. La vittoria contiene un brivido che è persino difficile da descrivere, ma anche la sconfitta ha qualcosa di meraviglioso. Per chi è abituato a vincere, la tentazione di sentirsi invincibili è forte: la vittoria, a volte, può rendere arroganti e condurre a pensarsi arrivati. La sconfitta, invece, favorisce la meditazione: ci si chiede il perché della sconfitta, si fa un esame di coscienza, si analizza il lavoro fatto. Ecco perché, da certe sconfitte, nascono delle bellissime vittorie: perché, individuato lo sbaglio, si accende la sete del riscatto. Mi verrebbe da dire che chi vince non sa che cosa si perde. Non è solo un gioco di parole: chiedetelo ai poveri".
"Un atleta di alto livello, un professionista, gioca sempre per vincere, è chiaro. Ma nel percorso di un atleta, anche le sconfitte, sono tappe propedeutiche per migliorare. I vari aspetti dello sport esplorati dal Papa in questa opera, dall'importanza dell'educazione fisica nella formazione dei giovani, alla necessità di combattere le piaghe del doping e della corruzione, fino al riconoscimento del potere dello sport come strumento di pace e dialogo tra i popoli, si traducono in un invito a vedere nello sport non solo come una competizione, ma come un'opportunità di crescita morale e spirituale, che passa anche dalle piccole azioni quotidiane. Lo sport di alto livello, sempre più sotto la luce dei riflettori e delle telecamere, ha una grande responsabilità nei confronti della collettività", ha proseguito Ancelotti.
"Atleti, allenatori, dirigenti devono poter esser un esempio per i più giovani che spesso emulano i loro gesti fuori e dentro il campo. La forza della cultura dell’esempio. Nello scorrere e leggere queste pagine si percepirà l’esortazione a vivere lo sport con integrità e passione, a riconoscere il valore della disciplina e del sacrificio, del gioco di squadra, e a promuovere una cultura sportiva che sia inclusiva e rispettosa della dignità di ogni individuo. Attraverso l'esempio di atleti e sportivi, possiamo riscoprire l'importanza di una vita orientata al bene comune, all'amore per il prossimo, e alla ricerca di una felicità autentica e duratura. Dai tornei all’oratorio alle finali di Champions League, dalle partitelle sotto casa alle Olimpiadi. In un'epoca in cui lo sport è spesso associato a interessi economici e mediatici, la visione del Papa ci ricorda l'essenza pura e nobile dell'attività sportiva. Un omaggio a tutti coloro che credono nel potere trasformativo dello sport e della fede, sportiva e cristiana”, ha concluso il tecnico del Real Madrid.
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Pallone d’Oro, France Football: “Vinicius non...

Il caporedattore del giornale che organizza il premio ha commentato le polemiche intorno alla vittoria di Rodri

Le polemiche intorno al Pallone d'Oro non accennano a fermarsi. Il Real Madrid ha disertato la premiazione dopo aver capito che Vinicius non avrebbe vinto il premio, generando reazioni di vario tipo, ma anche lo sgomento degli organizzatori. "Vinicius ha sicuramente sofferto la presenza di Bellingham e Carvajal nella top 5 perché, matematicamente, questo gli ha tolto qualche voto", ha spiegato Vincent Garcia, caporedattore di France Football, che organizza il premio, a L'Equipe, "questo riassume anche la stagione del Real Madrid. Le giurie si sono divise in fase di votazione, e questo ha avvantaggiato Rodri".
Il Real ha capito che Vinicius non avrebbe vinto intorno all'ora di pranzo di lunedì 28 ottobre, dopo aver fatto pressioni sugli organizzatori per conoscere in anticipo il vincitore: "Ho ricevuto molte pressioni da parte del Real Madrid ma, come succede con altri club, sono stato sempre chiaro, giusto e forse il mio silenzio li ha portati al limite. Sono rimasto spiacevolmente sorpreso dalla loro decisione di disertare la cerimonia". Non c'è stato nessun inganno quindi: "Siamo stati molto chiari con loro e con tutti gli altri club. Quest'anno il vincitore e la vincitrice non sarebbero stati avvisati. Pensavo che tutti avessero accettato, ma all'ultimo minuto, non so perché, volevano cambiare la regola".
Molto duro anche il caporedattore calcistico de L'Equipe, giornale proprietario di France Football, Vincent Duluc. "Una sconfitta elettorale e una sconfitta morale" è il titolo di un editoriale in cui scrive: "Il Real Madrid, che non accetta che il vincitore non si conosca in anticipo, né che non sia uno dei suoi giocatori, ha finito per rifiutarsi di presentarsi per dare voce alla sconfitta di Vinicius, m a discapito degli altri suoi vincitori, Carlo Ancelotti e Kylian Mbappé in particolare".
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Pallone d’Oro a Rodri, le reazioni: da Vinicius ad...

Ha fatto discutere la scelta di non premiare l'attaccante del Real Madrid

Ancora polemiche sul Pallone d'Oro. Ieri il premio organizzato da France Football ha incoronato il centrocampista del Manchester City Rodri, che ha trionfato contro tutti i pronostici, che vedevano invece Vinicius Jr come assoluto favorito. Il colpo di scena non ha fatto piacere, per usare un eufemismo, né al giocatore né al club, che ha deciso di disertare la premiazione e non mandare nessuno dei suoi tesserati o rappresentanti a Parigi.
Una decisione che ha incontrato forti critiche sulla stampa spagnola e che si è rivelata come un boomerang a livello di immagine per il Real Madrid, ma che, in quel momento, sembrava un atto dovuto verso il proprio giocatore, privato ingiustamente, almeno secondo i Blancos, di quello che sarebbe stato il suo primo Pallone d'Oro.
Pallone d'Oro, le reazioni: da Vinicius a Ancelotti
La reazione di Vinicius, nei giorni scorsi sicuro di vincere, non si è fatta attendere. Al momento dell'annuncio, l'attaccante brasiliano ha pubblicato un messaggio sul proprio account X: "Farò dieci volte meglio se necessario. Non sono pronti". Mentre Vinicius ha mostrato la sua voglia di rivalsa, promettendo 'vendetta' alla giuria del premio, Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid e premiato come miglior tecnico della stagione passata, ha sostenuto il suo giocatore: "Voglio ringraziare la mia famiglia, il mio presidente, il mio club, i miei giocatori e soprattutto Vinicius e Carvajal”, ha scritto sui social.
Eu farei 10x se for preciso. Eles não estão preparados.
— Vini Jr. (@vinijr) October 28, 2024
I più attenti hanno notato l'assenza, nel breve messaggio dell'ex allenatore del Milan, di Jude Bellingham, piazzatosi al terzo posto, dopo Vinicius ma prima di Carvajal. Il centrocampista inglese è stato anche uno dei pochi, insieme a Mbappé, a non condividere nessun messaggio di solidarietà verso il compagno di squadra. "Sei il miglior giocatore del mondo e nessun premio può dire il contrario", ha scritto Camavinga rivolgendosi a Vinicius, un pensiero confermato anche da Militao: "Sei il migliore e nessuno può portartelo via! Il migliore!".
"Niente porterà via ciò che hai raggiunto, fratello mio. Lo sappiamo tutti... Non sono pronti per ciò che darai", è stato il commento di Tchouameni, mentre Arda Guler si è limitato a un "Ti voglio bene". A mostrare il suo disappunto sui social anche l'attaccante del Milan Rafael Leao, che ha pubblicato una foto di Vinicus nelle storie Instagram accompagnata da un emoticon.
Pallone d'Oro, le reazioni a sostegno di Rodri
Non solo polemiche però. Se i giocatori del Real Madrid hanno voluto supportare Vinicius, quelli del Manchester City hanno riconosciuto il giusto merito al trionfo di Rodri, il primo calciatore in maglia Citizens a vincere il Pallone d'Oro: "Cosa posso dire? Innanzitutto, voglio congratularmi con lui", ha detto in conferenza stampa Pep Guardiola, allenatore del Manchester City, "è una notizia incredibile per lui e per tutti noi. Tutto il Manchester City, i nostri tifosi, siamo così orgogliosi di lui. Non avremmo mai potuto immaginare, anni fa, che un nostro giocatore potesse ricevere questo prestigioso premio".
"Da oggi non è più 'sottovalutato'. Congratulazioni al mio compagno di squadra Rodri per aver vinto il Pallone d'Oro! Per me è più che meritato! Sono particolarmente felice che qualcuno in posizione difensiva vinca questo titolo e non sempre solo i giocatori offensivi! Rodri è il centrocampista perfetto e non c'è nessuno che giochi meglio di lui nella sua posizione - ci sono così tanti club in Europa che cercano un centrocampista di contenimento di livello mondiale, ma alla fine c'è solo lui! Che crescita che ha avuto negli ultimi anni!" ha scritto invece il compagno di reparto Ilkay Gundogan.