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Da Aurora morta a Piacenza a Sara Centelleghe, cresce la violenza tra i giovani

Sempre più spesso i protagonisti della cronaca nera sono giovani e giovanissimi. Casualità, effetto-emulazione o campanello d'allarme sul disagio dei ragazzi?

Strage di Paderno Dugnano, fiori davanti al cancello della via dove si trova la villetta teatro dell'uccisione da parte del figlio maggiore di mamma, papà e fratellino - Fotogramma

Sara Centelleghe, uccisa a 19 anni non ancora compiuti dal coetaneo vicino di casa; il caso di Aurora, la 13enne precipitata dal balcone a Piacenza per la cui morte è indagato per omicidio il fidanzatino di appena 15 anni. E tornando indietro di solo poche settimane il 17enne che a Viadana, in provincia di Mantova, ha malmenato e ucciso con una mossa di Mma la 42enne Maria Campai; l'omicidio di Candido Montini a Garzeno, nel Comasco, confessato da un altro 17ennne. Fino alle vicende estive più inquietanti: quella di Paderno Dugnano, dove un ragazzo non ancora maggiorenne ha ucciso mamma, papà e fratellino e l'omicidio del 16enne Thomas Christopher Luciani in un parco a Pescara. Sempre più spesso i protagonisti della cronaca nera sono giovani e giovanissimi. Casualità, effetto-emulazione o campanello d'allarme sul disagio dei ragazzi? Lo ha chiesto l'Adnkronos a Marco Dugato, ricercatore del centro di ricerca interuniversitario su criminalità e innovazione Trancrime.

"In termini numerici, vediamo che i reati commessi dai minori e dai giovani adulti sono tendenzialmente stabili, ma è vero che, soprattutto per i minorenni, tra il 2021 e il 2022 (ultimo anno per cui si hanno a disposizione i dati completi, ndr) si è registrato un aumento significativo dei reati di natura violenta", spiega Dugato. Incremento che "non si vede per le altre fasce d'età". Due anni non sono sufficienti però "per dire se è un trend che si stabilizzerà nel tempo, se c'è un aumento o se è un picco che casualmente può capitare".

Quanto al rischio di emulazione, "sicuramente esiste quando c'è esposizione mediatica, ma da unabomber al mostro di Firenze, è sempre stato così", senza però che questo avesse una diretta conseguenza in termini statistici.

Quello che invece statisticamente non può essere ignorato e va letto "insieme all'aumento dei comportamenti violenti, è il disagio dei ragazzi, che si manifesta per esempio con il crescere di problemi di natura psicologica e di atti di autolesionismo". Un "fenomeno sociale che è multifattoriale". In parte ha inciso sicuramente la pandemia, ma "il covid è stato un acceleratore di problematiche di più lungo periodo, che - se andiamo a guardare i dati - erano già in moto da prima e hanno a che fare con il sistema-Paese: i ragazzi hanno difficoltà di prospettiva e di futuro, acuite a maggior ragione nel periodo della pandemia, durante il quale si sono visti togliere tutta la dimensione della socialità con i pari". E questo - secondo il ricercatore di Transcrime - spiega tra le altre cose, il perché "le reazioni violente nel 90% dei casi avvengano tra coetanei".

A influire, però, è anche "il depotenziamento dei servizi all'interno delle istituzioni scolastiche e socio-assistenziali, che fa sì che i segnali premonitori di un disagio psichiatrico non vengano più colti". Secondo Dugato andrebbero potenziati non solo questi servizi, ma anche "la formazione per insegnanti, educatori e chi lavora nelle società sportive", affinché possano "avere strumenti per comprendere meglio i ragazzini".

A tutto ciò è sotteso poi un generale "tema di politiche e investimenti: i giovani ormai sono una forte minoranza in questo Paese. Ci si accorge di loro soltanto quando sono un problema e non si pensa mai a degli investimenti, per far sì, ad esempio, che fare sport al pomeriggio non sia lusso. Non possiamo poi lamentarci se i ragazzini, magari quelli di famiglie con meno possibilità economiche, sono per strada, dove prima o poi qualcosa lo romperanno, non perché sono cattivi, ma perché sono 15enni".

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Cronaca

Migranti, tribunale di Bologna rinvia decreto ‘Paesi...

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I magistrati del capoluogo emiliano hanno chiesto alla Corte di Giustizia Ue quale parametro sottenda alla designazione di un Paese terzo come Paese di origine sicuro

Migranti (Afp)

Alla luce del nuovo decreto legge sui 'Paesi sicuri', la sezione immigrazione del tribunale di Bologna ha ritenuto "sussistenti" i presupposti per un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell'Unione Europea per chiedere quale sia il parametro "sulla cui base debbono essere individuate le condizioni di sicurezza che sottendono alla designazione di un Paese terzo come Paese di origine sicuro".

Contestualmente il tribunale di Bologna ha chiesto alla Corte di giustizia Ue se "sussista sempre l'obbligo per il giudice nazionale di non applicare" le disposizioni nazionali in caso di contrasto con la direttiva 32/2013, che riguarda le procedure comuni "ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione".

Le reazioni

"Sorprende fortemente la decisione del Tribunale di Bologna di rinviare il decreto legge 'Paesi sicuri' alla Corte di giustizia europea - dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati - Siamo certi che la Corte confermerà quello che per noi è lapalissiano: ovvero che è lo Stato a stabilire quali sono, appunto, le Nazioni sicure. Resta indiscussa la prerogativa del giudice di valutare poi, nel caso concreto, se quel Paese, sicuro in linea generale, lo sia, nello specifico, per il soggetto di cui si parla. Il decreto è certamente un atto giuridico e tiene conto, e non potrebbe che essere così, sia politicamente sia giuridicamente, della tutela dei diritti umani".

"Accogliamo con favore la decisione dei giudici del Tribunale di Bologna di rinviare alla Corte di Giustizia Europea il pronunciamento sul decreto 'Paesi sicuri' - afferma invece Rosario Coco, presidente Gaynet - Come Gaynet, abbiamo ripetutamente fatto notare che 9 dei 19 Paesi perseguitano l'omosessualità (Algeria, Ghana, Egitto, Gambia, Marocco, Tunisia, Senegal, Sri Lanka, Bangladesh) mentre altri 7 (Albania, Bosnia, Capo Verde, Kosovo, Montenegro, Perù, Serbia) prevedono specifiche contro le persone trans''.

''I giudici hanno ribadito che la definizione di Paese sicuro deve riguardare tutto il territorio e tutte le minoranze: secondo il decreto approvato dal Governo, paradossalmente, anche che la Germania sotto il regime nazista era un paese estremamente sicuro per la stragrande maggioranza della popolazione tedesca: fatti salvi gli ebrei, gli omosessuali, gli oppositori politici, le persone di etnia rom ed altri gruppi minoritari, oltre 60 milioni di tedeschi vantavano una condizione di sicurezza invidiabile''.

''Chiediamo che il Governo modifichi il decreto e riveda immediatamente le procedure di richiesta d'asilo rispettando l'art. 19 del Testo Unico sull'Immigrazione, che afferma che nessuna persona può essere rimandata in patria se vi è il concreto rischio che venga perseguitata".

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Cronaca

A Milano dall’8 al 10 novembre va in scena la Coppa...

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Tre giorni di eventi, presentazioni e workshop, con la possibilità di degustare i panettoni più buoni del mondo

A Milano dall'8 al 10 novembre va in scena la Coppa del Mondo del Panettone

E' tutto pronto, a Milano, per la finalissima della 'Coppa del Mondo del Panettone', il grande evento interamente dedicato al dolce lievitato per eccellenza che torna nella sua patria. Dall'8 al 10 novembre 2024, a Palazzo Castiglioni, tre giorni aperti al pubblico fra eventi, presentazioni e workshop, con la possibilità di degustare i panettoni più buoni del mondo.

"La Coppa del Mondo del Panettone è un trionfo dell’artigianalità -sottolinea l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi- è un appuntamento che celebra una delle nostre tradizioni più autentiche, legata a un dolce che sa raccontare la storia e la cultura di un territorio. Questo evento rappresenta l’eccellenza italiana e richiama maestri pasticceri da tutto il mondo, che con passione e competenza rendono onore a un prodotto che è simbolo delle nostre radici. Sostenere iniziative come questa significa promuovere non solo il nostro patrimonio gastronomico, ma anche quel saper fare che rende unica la Lombardia, punto di riferimento per la qualità e la creatività. È un invito a riscoprire il valore di tradizioni che si tramandano e che, con l’innovazione e la dedizione dei nostri artigiani, continuano a regalare emozioni in tutto il mondo".

La Coppa del Mondo del Panettone nasce per celebrare storia e lavorazione di un prodotto in grado di valicare i confini d’origine per imporsi sulla scena dolciaria mondiale. Patron e ideatore della manifestazione è il Maestro Giuseppe Piffaretti. La prima edizione si è svolta a Lugano nel novembre 2019, la seconda nel novembre 2021, la terza a Milano nel novembre 2022: "Siamo giunti alla quarta edizione dopo aver incontrato migliaia di pasticceri nelle selezioni in diversi Paesi del mondo -spiega Piffaretti-. Il prodotto artigianale ha superato, come indotto, i numeri della grande distribuzione. Il nostro scopo è diffondere il Made in Italy, portando in giro per il mondo il vero panettone artigianale milanese protagonista di un successo planetario, ma che deve essere protetto per non snaturarne l’identità".

Il pubblico potrà partecipare alle degustazioni, seguire i laboratori, assistere in diretta alla votazione della giuria, e acquistare i prodotti negli stand. Un'area sarà poi dedicata ai laboratori per i bambini. L'ingresso è gratuito. È anche possibile acquistare la card degustazione che consente di assaggiare decine di panettoni. Ospiti speciali e presidenti di giuria Iginio Massari (Iginio Massari alta pasticceria) per il panettone tradizionale e Ernst Knam (pastry chef & Maître chocolatier) per il panettone al cioccolato.

Il programma di incontri prevede, per la prima volta, un focus interamente dedicato al panettone senza glutine con Francesco Favorito. Poi, l'incontro con Julien Alvarez, Chef Ladurée di Parigi, la pasticceria che ha inventato i macaron. Markus Bohr, executive chef di Harrods, proporrà una degustazione dei famosi cioccolati prodotti e venduti nel grande magazzino londinese. Rogerio Shimura, iconico Maestro brasiliano, presenterà un dolce tipico che si trova su tutte le tavole del Brasile per Natale, mentre Juan Carlos Lopez, dal Perù, presenta l’unico bombon di ceviche premiato con la medaglia d’oro all’International Chocolate Award. Un'attenzione particolare è riservata alla formazione dei giovani futuri pasticceri grazie alla partecipazione attiva degli studenti della scuola di formazione superiore di Ial Lombardia.

Appuntamento con i campioni della Summer Edition che, nelle due edizioni del 2023 e 2024, per la prima volta ha unito la dolcezza del panettone con la cremosità del gelato. Grazie alla collaborazione di Coppa del Mondo del Panettone con Italian Open Water Tour il dolce è stato protagonista delle spiagge italiane che hanno ospitato le tappe della gara dilettantistica in acque libere. Durante l'evento si svolgerà la premiazione dei trittici del nord e dei Carruggi, sabato 9 novembre, alle ore 17.

Dopo un anno di selezioni Nazionali nei diversi stati, per l’edizione 2024 sono arrivati in finale 24 pasticceri per la categoria Panettone tradizionale e 18 per la categoria Panettone al cioccolato. I finalisti arrivano da Europa, Asia, America Latina e Stati Uniti ma anche Australia con la presenza di 17 nazioni. A dimostrazione dell’appeal sempre più internazionale di questo progetto.

L'Italia è rappresentata per la categoria 'panettone tradizionale': Pompilio Giardino, Panificio Pompilio, Ariano Irpino (Av); Pesce Pasquale, Pasticceria Pesce 1896, Avella (Av); Damiano Pagani, Pasticceria Pagani, Dello (Bs); Musumeci Antonino, Pasticceria Musumeci, Misterbianco (Ct); Lastra Francesco, Pasticceria Nunzio La Monica, Castellammare di Stabia (Na); Maurizio Sarioli, Forneria Il Pane di Brescia, vincitore di 'Panettone senza confini 2023'.

Per la categoria 'panettone al cioccolato': Armando Pascarella, Pasticceria Armando Pascarella, San Felice a Cancello (Ce); Alessandro Slama, Dar Slama, Ischia (Na); Pasquale Marigliano, Pasticceria Marigliano, Nola (Na); Michele Somma, Pasticceria La Delizia, Santa Maria la Carità (Na); Pasquale Iannelli, Casa Mastroianni, Lamezia Terme (Cz), Roberto Moreschi, Roberto Pastry & Bakery, Chiavenna (So).

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Cronaca

Omicidio Sharon, lettera di minacce ad avvocato di Sangare:...

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La lettera è stata recapitata da Verona il 18 settembre scorso all'avvocato Giacomo Maj

Omicidio Sharon, lettera di minacce ad avvocato di Sangare:

Una lettera di minacce, scritta al computer, firmata e in busta chiusa, è stata recapitata da Verona il 18 settembre scorso all'avvocato Giacomo Maj, difensore di Moussa Sangare, il 31enne di origini africane, reo confesso, in carcere per l'omicidio di Sharon Verzeni.

"Molti immigrati assassini l'hanno fatta franca con finti disturbi mentali spinti da avvocati senza scrupoli - si legge - Anch'io sono infermo di mente, ho una grave forma di psicosi. Una mattina verrò a trovarla nello studio e se lei continua a difendere questo topo di fogna io le spacco la testa davanti a tutti i suoi colleghi dell'ufficio. I giudici sono gente civile, diranno che sono incapace di intendere e di volere". E infine, l'invito a lasciare la difesa "e io - scrive l'uomo - lascio stare te e la tua bella famiglia. Quell'uomo deve crepare in carcere".

“L’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) esprime solidarietà e vicinanza all’avvocato Giacomo Maj, difensore d’ufficio di Moussa Sangare, il trentunenne reo confesso dell’omicidio della giovane Sharon Verzeni, destinatario di una lettera di minacce per il solo fatto di svolgere la sua funzione di difensore - afferma Carlo Foglieni, presidente Aiga - Tali atti intimidatori rappresentano un attacco non solo alla sua persona, ma a tutta la categoria e ai valori fondamentali della giustizia e del diritto di difesa”.

Per il presidente nazionale Aiga, “la violenza e le intimidazioni nei confronti degli avvocati non possono più essere tollerati, perché mirano a ledere l’autonomia e l’integrità del diritto costituzionale di difesa, pilastro essenziale della nostra democrazia”.

“Al collega Giacomo Maj, socio della sezione Aiga di Bergamo, rinnoviamo il nostro sostegno incondizionato”, dice Foglieni. “Al tempo stesso, occorre rilevare una volta di più come venga portata avanti una illogica immedesimazione dell’assistito con il proprio difensore, che denunciamo da anni e che trova terreno fertile nella mediaticità dei processi. Un elemento che mina la sicurezza e l’indipendenza dei professionisti che devono, invece, sempre essere preservate”.

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