Furto banche dati, l’informativa: dossier anche su Jacobs, incontro indagato con 007 Israele
I dettagli che emergono dall'indagine della Dda di Milano: "Gruppo pericoloso per la sicurezza nazionale". Spunta elenco con nomi dei magistrati italiani. Eni: "No informazioni riservate sottratte, non al corrente di eventuali attività illecite di Equalize"
"Le analisi forensi", nell'ambito dell'inchiesta sui presunti dossieraggi illeciti "hanno permesso di accertare anche l’interessamento" da parte di due degli indagati "nel dossier richiesto e in intercettazioni illecite a carico di Marcel Jacobs e del suo staff commissionato da Carmine Gallo e a sua volta richiesto da un avvocato padovano allo stato in corso d’identificazione". Si tratta di una ricerca che avviene nel settembre del 2021, subito dopo la vittoria dell'oro olimpico. E' uno dei dettagli che emerge nell'informativa dell'indagine della Dda di Milano sul presunto dossieraggio che vede al centro la società Equalize, il cui socio di maggioranza è Enrico Pazzali (indagato), presidente autosospeso di Fondazione Fiera Milano e l'ex super poliziotto Gallo, agli arresti domiciliari e ritenuto a capo dell'organizzazione che rubava o fabbricava report illeciti su commissione. Una sessantina gli indagati.
"Gruppo Equalize pericoloso per sicurezza nazionale"
La necessità di arrestare e smantellare la presunta associazione legata a Equalize è motivata anche "per l’evidente pericolo che corre la sicurezza nazionale per il potere eversivo delle attività criminali del gruppo denominato via Pattari 6” (indirizzo milanese in cui gli stessi hanno i loro uffici e la sede dei loro affari) e per il coinvolgimento di soggetti legati ad asset economici strategici per la Nazione", si legge ancora nell'informativa.
"Incontro con persone legate a intelligence Israele"
E spuntano anche uomini vicini all'intelligence di Israele nelle carte dell'inchiesta. L'8 febbraio del 2023 negli uffici di via Pattari a Milano, a due passi dal Duomo, entra per la prima volta Vincenzo Giuseppe De Marzio (indagato), "accompagnato da due uomini non identificati che rappresenterebbero un’articolazione dell’intelligence dello Stato di Israele", si legge in un'informativa di quasi 3.900 pagine.
Spunta elenco con nomi dei magistrati italiani
Un elenco con i nomi dei magistrati italiani. Spunta anche questo nell'inchiesta sui dossieraggi illeciti su cui indaga la procura di Milano. In un'intercettazione ambientale gli inquirenti ritengono che il gruppo, riconducibile alla società Equalize, "sia in grado di rilevare i dati presenti in specifici file Excel", un sistema a 'pesca' che viene provato tanto che Samuele Nunzio Calamucci (arresti domiciliari) "osservando un elenco di nominativi di magistrati nomina i pm milanesi Pedio e Storari ed ancora l’ex procuratore capo Greco (Francesco, ndr)". Infine Calamucci spiega l'invio fatto per l'integrazione nella piattaforma dei dati di tutti i prefetti e i magistrati: "Quindi i prefetti li abbiamo caricati, i magistrati te li ho mandati ora, prova a guardare se ti è arrivata la mail".
E la procura di Milano 'entra in scena' anche nel dicembre del 2023 quando l'ex poliziotto Carmine Gallo e Calamucci "discutono dell’intento di Pazzali di rivolgersi al procuratore capo di Milano per ottenere rassicurazioni circa l’assenza di indagini a suo carico", un'iniziativa che potrebbe costare cara, come spiega l'ex super poliziotto: "E' un problema... tu lo dici adesso al procuratore e quando glielo hai detto, quello se la tiene per sé sta cosa? Quello ti dice, fammi un esposto, dammi qua... che manderà l'incarto a qualche pm".
Dossier anche su Lo Presti di Milano Serravalle
C'è anche Beniamino Lo Presti, presidente del cda di Milano Serravalle e Milano Tangenziali spa, e indicato anche come sindaco di numerose società tra cui Aria e Autodromo di Monza Sias, tra gli obiettivi dello spionaggio della presunta associazione per delinquere. Il nome del "rivale" di Pazzali emerge nell'informativa. E' a Gallo che spetta il compito di eseguire il report nell'ottobre del 2022.
Intercettato Gallo rassicura Pazzali sulla redazione del report su Lo Presti e su una vicenda che riguarda l'edilizia popolare a Como. "Ti sto preparando un report non ti preoccupare" dice Gallo e Pazzali, interessato per i presunti attacchi di Lo Presti a un uomo vicino a lui, replica: "Ma questi sono, è il sottobosco della politica, non c'è un cazzo da fare". Gallo spiega che il documento in suo possesso "è compromettente e si premurerà di mandarglielo" così Pazzali insiste per la consegna a mano.
"Tra clienti anche Ilva spa"
C'è anche l'Ilva spa in amministrazione straordinaria tra i clienti della presunta associazione per delinquere accusata, dalla procura di Milano, di fare dossieraggio illecito. "Il rapporto tra il gruppo e la società metallurgica è tenuto da Vincenzo Meles (estraneo, ndr) procuratore di Ilva spa. La società - si legge in un'informativa agli atti dell'inchiesta - diviene cliente del gruppo a seguito dei legami tessuti da Pazzali e dei suoi contatti con Claudio Picucci (estraneo, già responsabile delle Risorse umane del gruppo Poste Italiane e dirigente di Eur spa); Pazzali vanta infatti tra le proprie amicizie anche quella con Vincenzo Falzarano (procuratore di Ilva spa e già dirigente di Eur spa, estraneo all'inchiesta)". Per gli investigatori "Grazie ai contatti commerciali ed alle entrature di Pazzali il gruppo è riuscito a 'piazzare' la piattaforma 'Beyond' al cliente Ilva".
L'indagato intercettato: "Meloni sta facendo bene... tema è quello che ci sta intorno"
"Ma guarda...ci vuole un po' più di equilibrio, devo dire che però, adesso non si può negare che la Meloni stia facendo non bene, cioè nessuno avrebbe scommesso, poi avrà fatto anche lei gli errori che fanno... però da mi... cioè io non la conosco, però devo dire che sta facendo bene, sta approcciando bene la... con equilibrio... il tema vero è quello che ci sta intorno!", dice Enrico Pazzali. Il virgolettato, intercettato, risale a una conversazione del 10 febbraio 2023 quando l'ex sindaco di Milano Letizia Moratti si candida alle regionali. Una corsa che Pazzali segue da vicino, ma che non sembra condividere auspicando per lei a un ruolo di maggior prestigio.
"Comunque è brutta la campagna elettorale, io guarda l'ho detto in tempi non sospetti, lo dico adesso che è finita, Letizia non doveva abbassarsi a sta roba qua...ma non perché vince o perde, perché quello a me, non è quello il tema, è che non è il suo livello... capito?" dice Pazzali. "Cioè...ma cosa c'entra la Letizia Moratti con Majorino, con Gallera o con lo stesso Fontana da un punto di vista di competizione eh?! Attenzione poi si può lavorare con tutti, noi abbiamo lavorato anche con gente che, che, che, che non ha ma... che non gli stringeremo la mano, ma un conto è, ma andare in competizione..." conclude Pazzali.
Eni "non al corrente di attività illecite Equalize"
“Alla luce delle informazioni che stanno emergendo nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano, Eni ribadisce di non essere mai stata, e di non essere, in alcun modo al corrente di eventuali attività illecite condotte da Equalize a livello nazionale o internazionale". Ad affermarlo è un portavoce dell'Eni in merito all'indagine in corso.
"Eni, per rispetto delle indagini in corso, non commenta dettagli che in questo momento stanno emergendo in modo totalmente decontestualizzato, e conferma - sottolinea il portavoce del gruppo - di avere a suo tempo conferito a Equalize un incarico investigativo a supporto della propria strategia e difesa nell’ambito di diverse cause penali e civili, nonché verifiche procedurali su alcuni fornitori potenzialmente di rilevanza processuale. Non risultano sottratti o mancanti atti di Eni, altre informazioni riservate o commercialmente rilevanti, o effrazioni ai sistemi informatici della società", spiega ancora.
Cronaca
SuperEnalotto, numeri combinazione vincente 28 novembre 2024
Quattro '5' vincono 42.142 euro ciascuno
Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi. Realizzati invece quattro '5' che vincono 42.142 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 37,8 milioni di euro.
Quali sono i punteggi vincenti
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Quanto costa una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Come faccio a sapere se ho vinto
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente
La combinazione vincente di oggi è 3, 8, 37, 54, 74, 84. Jolly: 26. SuperStar: 26.
Cronaca
Test medicina, Bernini ai Rettori: “Gestiamo gli...
Il ministro da Trieste, "con riforma addio a inaccettabile lancio della monetina su domande come 'chi era Sandra Milo?'"
"Chiedo a tutti di collaborare: la mia preoccupazione non è quella di avere aule troppo piene ma troppo vuote, come sta succedendo adesso. Agli amici Rettori dico 'non lamentiamoci di non avere abbastanza studenti e poi quando si apre il numero chiuso diciamo sono troppi', cerchiamo di gestirli. Per il loro bene, per il bene del nostro sistema paese e per il bene del sistema sanitario nazionale". Così il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini a margine del 2° Forum Scientifico Italia-Serbia a Trieste.
Per quanto riguarda i test di ammissione a medicina, "da ora non ci sarà più quel terribile test a crocette - prosegue il ministro - che faceva solo spendere soldi agli studenti e alle famiglie per prepararli su domande come 'chi era Sandra Milo?' Cose sinceramente inaccettabili. Ora tutte le studentesse e gli studenti si prepareranno durante un semestre in cui studieranno materie caratterizzanti, materie propedeutiche e potranno accedere ad una graduatoria. Noi stiamo allargando in maniera progressiva, programmata e sostenibile il numero chiuso senza creare una rottura del sistema ma rendendo possibile valorizzare il talento, il merito e i sogni delle studentesse e degli studenti che legavano il loro destino al lancio della monetina. Perché questo era il test a crocette. Adesso non esiste più". Una riforma che servirà, secondo il ministro, a ridurre la mancanza di medici nel nostro Paese: "Dovremmo aspettare otto anni perché questi medici siano in grado di operare in corsia. Ma è altrettanto vero che se non si comincia mai non si producono mai nuovi medici".
"So che è una strada complicata perché non sono tutti favorevoli: ci sono posizioni ormai radicate che si fa fatica a convincere a cambiare. Però il mio obiettivo sono le studentesse, gli studenti, il loro futuro e il benessere del servizio sanitario nazionale. Soprattutto, bisogna evitare che i nostri studenti siano costretti ad un esilio forzato all'estero, per andare a studiare medicina in luoghi che non sono l'Italia per poi ritornare, dopo aver speso tanti soldi, e non essersi giovati della grande qualità dell'offerta formativa italiana".
Cronaca
Anpi, polemica con gaffe contro il francobollo per Sergio...
Pagliarulo: "Scelta politica ricordare lui e non Piazza della Loggia e Italicus". Ma in realtà il francobollo per le due stragi è stato emesso nel 2024. La famiglia: "Fascismo non c'entra, è elogio alla normalità di una vita che purtroppo è andata sprecata"
Dall'Anpi polemica con gaffe sul francobollo annunciato per il 2025 in occasione del cinquantenario dell'omicidio di Sergio Ramelli, lo studente di destra aggredito a colpi di chiave inglese da un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentare a Milano nel 1975 e morto dopo 47 giorni di agonia.
La gaffe dell'Anpi
"Per le stragi del 1974 di Piazza della Loggia o del treno Italicus, non è stato fatto alcun francobollo", contesta il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo. Un'affermazione che in realtà non corrisponde al vero perché per le due stragi sono stati emessi francobolli commemorativi nel 2024, appunto in occasione del 50esimo anniversario. "Lo ignoravo", si limita a replicare Pagliarulo, che non rinuncia però a parlare di strumentalizzazione. "Non è mai stato fatto alcun francobollo per le centinaia di ragazze e di ragazzi uccisi dai fascisti in quel decennio. E nel momento in cui si sceglie una sola persona, per di più di quella parte, si fa una palese scelta politica - dice all'Adnkronos - Qui non è in discussione la gravità dell'evento, cioè l'assassinio efferato di Ramelli. È in discussione la strumentalizzazione di quella morte, un tentativo di ridisegnare gli anni Settanta in un modo che non corrisponde alla realtà".
Insomma, secondo l'Anpi, "non ha senso fare un francobollo su Sergio Ramelli, su cui è stato istituito una sorta di culto neofascista, in mancanza di iniziativa 'di memoria postale' rispetto ad altri eventi gravissimi che sono avvenuti in quella fase storica come per esempio le grandi stragi che oggi sono rimosse, a cominciare da piazza Fontana fino a Bologna, con in mezzo Brescia, l'Italicus e tante altre".
La famiglia di Ramelli: "Fascismo non c'entra, è elogio a normalità di una vita andata sprecata"
Di tutt'altro avviso la famiglia di Ramelli. "Sergio era un ragazzo normalissimo che ha manifestato alcune idee che per quella età erano 'abbozzate'. Il destino ha voluto che diventasse un martire, ma nel ricordare la sua morte si celebra non un ragazzo che ha manifestato idee fasciste ma un ragazzo che avrebbe potuto diventare quello che voleva ma e che invece per la sventura, per la delinquenza, per il clima di quei tempi, è diventato un martire", dice all'Adnkronos Massimo Turci, parlando a nome della sorella di Ramelli. "Quello in memoria di Sergio potrebbe essere un francobollo in elogio alla normalità di una vita che è invece andata sprecata", sottolinea, bocciando la polemica sollevata dall'Anpi come "priva di senso".
D'altronde, aggiunge poi, non senza amarezza nella voce, "la famiglia di Sergio, relativamente al francobollo, è indifferente: non è che per la sorella, unica rimasta, possa essere considerato un voto in più sul registro: ormai la vita quello che doveva fare ha fatto, la famiglia tutta ne ha risentito. Certo non le dà fastidio l'emissione, ma sicuramente non aggiunge nulla alla sua vita né leva nulla al suo dolore". (di Silvia Mancinelli)