Lecce-Verona 1-0, Dorgu in gol e i salentini tornano alla vittoria
Dopo quattro sconfitte di fila, i salentini vincono il match della decima giornata di Serie A
Dopo quattro sconfitte di fila il Lecce ritrova la vittoria battendo 1-0 il Verona in un match della decima giornata di Serie A, disputato allo stadio di Via del Mare della città salentina. Gialloblù in dieci uomini dal 40' per l'espulsione di Tchatchoua per un fallo su Dorgu lanciato a rete. Al 51' il gol dei salentini con lo stesso Dorgu. All'83' nuovo cartellino rosso per la squadra ospite con Belahyane espulso per doppia ammonizione. In classifica i gialloblù, al terzo ko di fila, restano fermi a quota 9 in tredicesima posizione insieme a Como e Cagliari, mentre i giallorossi salgono al 16° posto con otto punti agganciano Monza e Parma.
I padroni di casa iniziano con il piede schiacciato sull'acceleratore ma non riescono a concretizzare la loro superiorità. Al 21' e al 35' due reti annullate a Dorgu, nella prima occasione per una spinta del trequartista danese, la seconda per un fuorigioco. Al 40' gli ospiti restano in dieci per l'espulsione di Tchatchoua per un fallo sullo scatenato Dorgu lanciato a rete. Al 51' i salentini sbloccano il match con una rete di Dorgu che può finalmente esultare, andando a segno su cross di Banda. All'83' i veneti restano addirittura in 9 uomini per l'espuslione di Belahyane. Il centrocampista marocchino prende il cartellino giallo per un fallo, protesta in maniera vibrante e l'arbitro non lo perdona ammonendolo di nuovo e ponendo fine alla sua partita.
Sport
Matilde Lorenzi, Gros: “Una tragedia, ma non...
Piero è stato testimone delle ultime parole della giovane promessa dello sci
La tragica fine della giovanissima Matilde Lorenzi richiama alla mente dei più adulti la morte di un'altra promessa dello sci azzurro, quella di Leonardo David, avvenuta nel 1985 dopo una caduta a Lake Placid ben sei anni prima del lungo coma che lo portò a spegnersi. "Ma tra le due vicende non c'è analogia", chiarisce subito Piero Gros, testimone delle ultime parole del giovane talento di Gressoney proprio alla fine della pista americana, una prova sugli sci conclusa da David dopo la caduta dovuta a una spigolata e che, si capì in seguito, aveva risvegliato un edema cerebrale non rilevato dovuto a una caduta di due settimane prima, in discesa a Cortina d'Ampezzo.
"Sono due dinamiche molto diverse", dice Gros all'Adnkronos, "Matilde è sì caduta, ma non credo che sia andata in coma, non lo so, non ho idea di quello che è successo. Mentre Leonardo era già caduto ai campionati italiani a Cortina nella discesa, poi non aveva fatto lo slalom, poi era andato a casa e in seguito era partito tranquillamente per gli Stati Uniti dove avevamo le preolimpiche". "Quando abbiamo provato la discesa della combinata, lui era caduto, ma una caduta quasi da svenimento, si può dire. Si era rialzato in quel momento, poi era arrivato al traguardo, io ero già giù e mi ricordo che ci siamo salutati, gli ho chiesto 'Leo cosa è successo' e niente, era caduto, ma si era rialzato. È arrivato al traguardo, poi si è accasciato sui miei sci, ho chiamato il direttore tecnico Erich Demetz, loro hanno chiamato i soccorsi, poi l'hanno portato via in ospedale. L'hanno poi operato la sera e da quel momento purtroppo la storia è stata quella che è stata. Il cervello è stato parecchio tempo senza ossigeno, poi è andato avanti sei anni e alla fine è mancato".
"Matilde è caduta, ha spigolato, perché ormai con questi sci si va forte. Poi magari c'è ghiaccio, insomma la pista è forse più dura, non lo so quello che è successo, avrà battuto la testa sicuramente. Da quello che ho sentito non farei un'analogia con Leonardo anche se quando batti la testa... Basta vedere quello che è successo a Schumacher. È un tragico destino, molto tragico e crudele, siamo tutti molto tristi per Matilde".
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Sport
Debacle azzurra a Parigi: Musetti, Berrettini e Arnaldi...
Sinner si è dovuto ritirare a causa di un virus
Debacle azzurra a Parigi. Nella giornata in cui Jannik Sinner ha annunciato il ritiro dal torneo, dovuto a un virus, dal Masters 1000 di Parigi-Bercy, tutti gli italiani in tabellone sono stati eliminati al primo turno del torneo. Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini e Matteo Arnaldi sono stati sconfitti rispettivamente da Jan-Lennard Struff, Alexei Popyrin e Holger Rune. Flavio Cobolli invece, che avrebbe dovuto affrontare oggi Richard Gasquet, si è ritirato a causa di un problema alla spalla.
Apre la giornata nera degli azzurri Lorenzo Musetti, che scende in campo da favorito contro il tedesco Jan-Lennard Struff. Il match però è più complicato del previsto e il toscano viene battuto in due set con il punteggio di 6-4, 6-2. Ora Struff sfiderà al prossimo turno il francese Arthur Fils. A seguire è Matteo Berrettini a deludere contro l'australiano Alexei Popyrin, già sconfitto in entrambi i due precedenti. La partita è molto combattuta e si conclude a favore di Popyrin in due set con il punteggio di 7-5, 7-6. L'australiano affronterà nel prossimo turno Daniil Medvedev.
Eliminato anche Matteo Arnaldi, numero 38 del mondo, che cede al danese Holger Rune, numero 13 del ranking Atp e del seeding, con il punteggio di 6-4, 6-4 in un'ora e 28 minuti. Per il danese, nel prossimo turno, c'è la sfida a Aleksandr Bublik. Con la sconfitta di Arnaldi tutti gli italiani sono quindi fuori dal tabellone di Parigi-Bercy.
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Sport
Manchester United, i candidati per la panchina: favorito...
I Red Devils hanno esonerato Ten Hag e promosso ad interim Van Nistelrooy
Daniele De Rossi o Massimiliano Allegri all'Old Trafford? Si è chiusa dopo due anni e mezzo l'avventura di Erik ten Hag sulla panchina del Manchester United, esonerato nei giorni scorsi. Il regno del tecnico olandese, arrivato con grandi aspettative dall'Ajax, ha avuto più ombre che luci, nonostante i due trofei vinti. Tanti, troppi i milioni spesi sul mercato per non essere stabilmente tra le prime quattro in Premier, posizioni che garantiscono l'accesso alla Champions League, o per non lottare per il titolo.
Per ora i Red Devils hanno optato per la soluzione interna, promuovendo Ruud Van Nistelrooy ad allenatore della prima squadra. Difficile però che l'ex attaccante del Real Madrid venga confermato fino al termine della stagione, ed ecco perché in Inghilterra si è scatenato il toto allenatore, che ha coinvolto anche alcuni tecnici italiani.
I candidati per la panchina: da Amorim a De Rossi e Allegri
Ruben Amorim sembra essere al momento il favorito per succedere a Ten Hag sulla panchina del Manchester United. L'attuale allenatore dello Sporting Lisbona ha già avuto i primi contatti con i Red Devils, ma la società portoghese non vorrebbe perderlo a stagione in corso. Amorim, che ha vinto due campionati alla guida dello Sporting, era anche uno dei candidati per la panchina del City, in caso di partenza di Guardiola. Ora però è in pole position per quella dello United e una prima risposta è attesa già nelle prossime ore.
Tra i tanti nomi che stanno rimbalzando dall'Inghilterra ce ne sono anche alcuni che la Serie A conosce bene. Daniele De Rossi, ex allenatore della Roma ancora in corsa per tornare a Trigoria in caso di esonero di Juric, ha deciso di cambiare agente per aprirsi al mercato estero e Fali Ramadani coltiva rapporti privilegiati proprio con i club di Premier League, United compreso. In attesa di una chiamata c'è anche Massimiliano Allegri, già accostato allo United negli anni scorsi e separatosi dalla Juventus la scorsa estate.
Mantengono quota anche le ipotesi Solskjaer, già tecnico dei Red Devils con alterne fortune dal 2019 al 2021, Xavi, ex allenatore del Barcellona, e soprattutto Zidane, il grande sogno dei tifosi dello United, ancora libero dopo l'addio al Real Madrid.
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