Elezioni Usa, Trump denuncia brogli in Pennsylvania: “Li abbiamo scoperti”
La denuncia del candidato repubblicano. Intanto, per i sondaggi, equilibrio con Harris negli stati chiave
Si avvicinano le elezioni del 5 novembre e Donald Trump denuncia brogli nel voto per la Casa Bianca. Secondo il candidato repubblicano, che sfida la vicepresidente Kamala Harris, la Pennsylvania "sta imbrogliando ad un livello visto raramente e l'abbiamo scoperti". L'ex presidente, che di fatto non ha mai ammesso la sconfitta nelle elezioni del 2020, con un post su Truth Social, senza mostrare prove, denuncia brogli che starebbero avvenendo nella contea di Buck. Secondo la campagna repubblicana i funzionari elettorali locali starebbero "respingendo elettori" che chiedevano la scheda per votare per posta.
I sondaggi
Intanto, i sondaggi negli stati chiave confermano il testa a testa all'ultimo voto. Secondo un rilevamento della Cnn, la democratica viene data in vantaggio in Michigan e Wisconsin, nel primo di cinque punti - il 48% contro il 43% - e di sei punti nel secondo, 51% a 45%.
Ma i due candidati sono dati alla pari, entrambi al 48%, proprio in Pennsylvania, lo Stato chiave con il maggior numero di delegati che tutte le analisi indicano come essenziale per il cammino verso la Casa Bianca. I tre stati un tempo facevano parte della cosiddetta "Blue Wall", cioè il muro di stati che hanno votato democratico dal 1992 al 2012. Fino al 2016 quando Trump, a sorpresa, conquistò tutti e tre gli Stati, che così sono passati nel gruppo degli stati chiave. Joe Biden ha poi vinto nel 2020 in tutti e tre gli Stati.
Esteri
Schwarzenegger: “Voto per Harris, sono americano...
"Con Trump avremmo altri quattro anni di str..., considera i suoi avversari nemici più di Russia, Cina e Nordcorea"
"Sarò sempre un americano prima che un repubblicano. Ed è per questo che questa settimana voterò per Kamala Harris e Tim Walz". Così Arnold Schwarzenegger ha annunciato il suo sostegno alla democratica in un post pubblicato oggi su X. "Io solitamente non faccio endorsement, non sono timido sulle mie convinzioni, ma odio la politica e non mi fido dei politici", ha continuato l'attore che, va ricordato, è stato governatore repubblicano della California.
Nato in Austria e naturalizzato americano, Schwarzenegger ha rivendicato quanto fatto come governatore, ma ora i "repubblicani hanno dimenticato la bellezza del libero mercato, fanno aumentare il deficit e non riconoscono i risultati elettorali". Governator, come era soprannominato quando era in carica in riferimento al film Terminator, afferma di non essere entusiasta neanche delle politiche dem, ma dice che un ritorno di Trump alla Casa Bianca "sarebbe altri quattro anni di str....senza risultati, che ci renderebbero solo più arrabbiati, divisi e pieni d'odio".
Se torna alla Casa Bianca, Trump "dividerà, insulterà, troverà altri modi per essere più anti-americano di quanto sia stato", aggiunge Schwarzenegger che descrive il tycoon come qualcuno che "ha inviato i suoi ad attaccare il Campidoglio mentre li guardava in tv, che non ha nessuna abilità di varare politiche che non siano i tagli fiscali che aiutano i suoi finanziatori e i ricchi, che pensa che gli americani che non sono d'accordo con lui sono nemici peggiori di Cina, Russia e Corea del Nord".
Esteri
Ucraina: le truppe d’élite di Kim al servizio di...
11.000 soldati nordcoreani sono stati addestrati in Russia per prendere parte al conflitto con l'Ucraina, una mossa senza precedenti da parte di Pyongyang, che mai aveva inviato suoi uomini in una zona di combattimento lontana dalla penisola coreana. Secondo l'intelligence di Seul, il leader nordcoreano Kim Jong Un avrebbe addirittura inviato alcuni dei suoi migliori soldati ad aiutare lo sforzo bellico del presidente russo Vladimir Putin, tra cui l'unità d'élite “Corpo d'assalto” che da tempo si addestra per infiltrarsi nel Sud. La cooperazione militare tra Mosca e Pyongyang in Ucraina è una novità che preoccupa non poco l'Occidente, che potrebbe dover affrontare un nemico di cui non conosce molto, avendolo sempre osservato solo da lontano.
Le due Coree condividono la lingua e tanti aspetti culturali, ma politicamente la loro storia moderna è caratterizzata da conflitti e divisioni. La penisola coreana, colonia giapponese dal 1910 al 1945, fu goffamente divisa in due lungo il 38° parallelo dalle forze di occupazione statunitensi e sovietiche alla fine della seconda guerra mondiale. L'esercito del Nord, noto come Esercito Popolare Coreano (Kpa), fu istituito nel 1948 grazie al supporto dell'Unione Sovietica, per sostenere il fondatore del nuovo Stato, Kim Il Sung, nella difesa del suo nascente regime e nelle ambizioni di dominio della penisola attraverso la forza. Nonostante l'armistizio abbia 'nella pratica' concluso la guerra di Corea nel 1953, i due eserciti hanno continuato ad addestrarsi in vista di una potenziale ripresa del conflitto. Nei decenni successivi, il Kpa si è evoluto in uno dei più grandi eserciti del mondo, con circa 1,2 milioni di soldati, comprese le unità per le operazioni speciali e un ambizioso arsenale nucleare.
Tuttavia, disertori dalla Corea del Nord raccontano spesso come la maggior parte dei soldati sia denutrita e mal equipaggiata, una criticità riflessa anche nei requisiti minimi di altezza e peso per i militari di leva: secondo una ricerca del ministero dell'unificazione di Seul, i soldati devono essere alti almeno 148 cm e pesare 43 kg per poter prestare servizio. Gli uomini nordcoreani in genere iniziano il servizio a 17 anni e prestano servizio per otto o dieci anni. Anche alcune donne prestano servizio nell'esercito, in genere per cinque anni. Secondo l'intelligence di Seul, la maggior parte delle truppe inviate in Russia ha vent'anni, ma ci sarebbero anche adolescenti. Solo i nordcoreani appartenenti alla nomenklatura e quelli ritenuti ostili al regime - ad esempio i familiari di nordcoreani fuggiti dal Paese - sono esentati dal servizio militare. La stragrande maggioranza di coloro che prestano servizio viene successivamente impiegata nei campi piuttosto che in operazioni militari, soffrendo la Corea del Nord d'insicurezza alimentare cronica.
Seul sostiene che quelli inviati in Russia siano soldati appartenenti all'unità di operazioni speciali dell'11° Corpo d'armata d'élite, spesso chiamato “Corpo d'assalto”. Secondo un rapporto della Defense Intelligence Agency (Dia) americana del 2021, le unità di operazioni speciali, che comprendono oltre 200.000 persone, sono addestrate con le migliori attrezzature, tra cui esplosivi, agenti chimici e biologici, paracadute e aerei - anche se rudimentali rispetto alle unità di forze speciali di altri Paesi. Queste unità d'élite sono altamente addestrate e da tempo si 'allenano' ad attaccare la Corea del Sud o a difendersi da attacchi stranieri al Nord. Le forze speciali comprendono truppe della marina, dell'esercito e dell'aeronautica. Secondo la Dia, operano in unità specializzate, che comprendono squadre di ricognizione, cecchini e commando, e sono addestrati per abilità specifiche come il rapimento di personale chiave e il lancio di attacchi a sorpresa sul nemico.
Celebrati dai media nordcoreani alla stregua di supereroi, è probabile che questi soldati incontrino difficoltà nell'adattarsi alla guerra moderna, ha dichiarato Hyunseung Lee, un fuggitivo nordcoreano e sostenitore dei diritti umani ex membro del Corpo d'assalto. “Non sono addestrati con la migliore tecnologia o attrezzature avanzate - ha detto Lee - Se venissero schierati sul campo di battaglia, gli ucraini utilizzerebbero tecnologie avanzate, droni e missili. Non hanno alcun tipo di esperienza a riguardo”. Lee ha osservato che per la maggior parte di questi soldati delle forze speciali con il dispiegamento in Russia sarà la prima volta che affronteranno una vera battaglia e il mondo esterno. Ha aggiunto che i soldati sono “vittime di un accordo spietato tra Kim Jong-un e Putin” e che “molti di loro stanno affrontando la loro prima vera battaglia, mal equipaggiati e terrorizzati”.
L'intelligence di Seul ha rivelato che la Russia dovrebbe pagare ogni soldato nordcoreano circa 2.000 dollari al mese - una somma enorme per gli standard a cui sono abituati. Il salario mensile più basso per un soldato privato russo nella zona di combattimento è di 2.500 dollari, ha scritto sul sito web Nk News Andrei Lankov, un importante studioso delle relazioni tra Corea del Nord e Russia. Dopo l'invasione, Kim e Putin hanno approfondito la loro collaborazione contro l'ordine globale guidato dall'Occidente e Kim ha promesso “pieno” sostegno alla lotta di Putin. Secondo funzionari statunitensi, ucraini e sudcoreani, Mosca si è rivolta a Pyongyang per ottenere armi di cui ha disperatamente bisogno. E ora, Kim sta inviando i propri cittadini a combattere - una mossa molto insolita per un Paese che raramente si è fatto coinvolgere in conflitti che non lo riguardavano direttamente.
Esteri
Naim Qassem, il nuovo leader Hezbollah: “La vittoria...
Primo discorso tv da quando ha assunto la guida del movimento sciita libanese filoiraniano dopo la morte di Hassan Nasrallah in un raid israeliano lo scorso 16 ottobre. Interruzione a metà trasmissione, sospetto attacco informatico
"Siamo fiduciosi che la vittoria sarà nostra". Questo il messaggio del nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, oggi, 30 ottobre, nel suo primo discorso tv da quando ha assunto la guida del movimento sciita libanese filoiraniano, dopo la morte di Hassan Nasrallah in un raid israeliano lo scorso 16 ottobre. "Abbiamo tanti sacrifici davanti a noi, ma ce la faremo" assicura.
''L'Iran ci sostiene nel nostro progetto e non chiede nulla in cambio'', ovvero ''non sta guidando la sua lotta attraverso di noi''. ''Accogliamo con favore qualsiasi supporto da qualsiasi Paese arabo per far progredire la nostra lotta. Ma qualche paese arabo ci ha offerto aiuto? E noi lo abbiamo rifiutato?", ha aggiunto.
Gli Hezbollah hanno ''l'esperienza e i mezzi necessari e siamo preparati per una guerra prolungata''. ''Uno dei nostri combattenti vale 10 dei loro soldati, con i loro carri armati e le loro armi", ha aggiunto Qassem riferendosi alle forze armate israeliane. "I nostri missili e droni vengono utilizzati secondo un programma giornaliero ben definito. Con essi abbiamo paralizzato la vita di centinaia di migliaia di israeliani", ha sostenuto.
''Stiamo combattendo per difenderci, per proteggere il nostro Paese, i palestinesi e per impedire il controllo israeliano e americano sulla nostra nazione''. ''La nostra posizione coerente era quella di non volere una guerra'', ha aggiunto Qassem, sottolineando allo stesso tempo che ''siamo nel mezzo di una guerra combattuta contro il Libano. Una guerra che è iniziata con l'esplosione dei cercapersone a settembre''.
"Sembra che le elezioni americane saranno un punto di svolta nella guerra'' sottolinea. ''Le perdite israeliane sul campo peseranno sulle loro decisioni, poiché il nemico non è riuscito a raggiungere nessuno dei suoi obiettivi''.
Hezbollah è disposto a mettere fine alla guerra, ma a patto che ''le condizioni poste da Israele ci convengano''. ''Fino a ora non è stata discussa alcuna proposta accettabile per Israele e adatta a noi".
L'attacco informatico durante il discorso
Il primo discorso televisivo del Segretario generale di Hezbollah Naim Qassem è stato interrotto a metà della trasmissione. Il Libano segnala un sospetto attacco informatico, scrive Haaretz. "Stiamo facendo del nostro meglio per avere un cessate il fuoco entro le prossime ore o i prossimi giorni", ha detto Mikati in un'intervista con la tv libanese Al-Jadeed, sostenendo di essere "cautamente ottimista".
Attacco Idf nel Libano orientale dopo ordine di evacuazione
Attacchi aerei hanno scosso la città di Baalbek, nel Libano orientale, e i suoi sobborghi. Lo ha riferito l'Afp, poche ore dopo che Israele aveva diramato un appello all'evacuazione della zona. Il sindaco di Baalbek, Mustafa al-Shall, ha confermato che gli attacchi hanno colpito la città e le zone circostanti, senza fornire ulteriori dettagli.
Premier libanese: "Spero in un cessate il fuoco a breve"
Il premier libanese Najib Mikati ha detto di sperare in un cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele "nelle prossime ore o giorni". Un cessate il fuoco in Libano tra Israele ed Hezbollah è possibile prima del 5 novembre, giorno delle elezioni americane. E' quello che l'inviato statunitense nella regione, Amos Hochstein, ha detto la premier libanese in un colloquio telefonico, secondo quanto riferito dallo stesso Najib Mikati. "La telefonata di oggi con Hochstein mi fa pensare che forse potremmo raggiungere un cessate il fuoco nei prossimi giorni, prima del 5 novembre", ha detto in un'intervista alla tv Al-Jadeed.
Direttore Cia e inviati Usa in Medio Oriente
Il direttore della Cia, Bill Burns, oltre ad alti funzionari Usa e capi militari sono attesi in Medio Oriente nei prossimi giorni per colloqui con omologhi della regione e con le autorità israeliane. Lo riferisce sul social X il giornalista Barak Ravid, citando un alto funzionario Usa, secondo il quale giovedì Burns sarà al Cairo per discutere con la controparte egiziana di questioni bilaterali e del processo negoziale su Gaza. In Israele è atteso invece il comandante generale del Centcom, Erik Kurilla, mentre sempre giovedì nello Stato ebraico arriveranno gli inviati Usa per il Medio Oriente, Brett McGurk e Amos Hochstein, per colloqui su Gaza, Libano, ostaggi, Iran e altre questioni regionali.
In tutti questi incontri, ha affermato la fonte, "gli Stati Uniti riaffermeranno il loro impegno incrollabile per la sicurezza di Israele, il loro monito contro ulteriori attacchi militari diretti da parte dell'Iran contro Israele e il loro sostegno alla de-escalation sostenuta dalla deterrenza".
Cnn, si lavora a cessate il fuoco di un mese tra Israele e Hezbollah
Funzionari israeliani, statunitensi e libanesi stanno lavorando a un cessate il fuoco a breve termine che fermerebbe lo scontro tra Israele e Hezbollah per almeno un mese. Lo ha indicato un funzionario israeliano alla Cnn, secondo cui durante la fase di stop ai combattimenti, si terrebbero negoziati per mettere fine alla guerra e far rispettare la risoluzione Onu 1701.
Secondo il funzionario, il governo di Tel Aviv ritiene che ora sia il momento giusto per cercare un cessate il fuoco in Libano, dati i risultati significativi raggiunti nell'indebolire Hezbollah. In precedenza diversi media avevano indicato che giovedì saranno in Israele gli inviati americani, Amos Hochstein e Bret McGurk, per parlare del Libano. Per il funzionario, resta oggetto di discussione la durata del cessate il fuoco.