Sostenibilità e informazione, il rapporto stretto al centro di un evento di Associazione Civita
Giornalisti, manager e accademici a confronto sull'analisi e il racconto delle transizioni
Qual è il rapporto tra informazione e sostenibilità? In che modo il mondo della comunicazione può essere parte attiva nella costruzione di un futuro sostenibile? Come percepiscono i cittadini gli aspetti legati alla sostenibilità? Quali sono le implicazioni della Direttiva Csrd, emanata dall'Unione Europea nell'ambito del Green Deal a dicembre 2022 per regolamentare la comunicazione delle informazioni non finanziarie da parte di alcune organizzazioni e che rende obbligatoria dall'esercizio 2024 la rendicontazione societaria di sostenibilità per tutte le aziende dell'Ue? Di questi e di molti altri temi si è discusso ieri sera presso la sede dell’Associazione Civita nel corso del nuovo appuntamento del ciclo 'Quando la sostenibilità incontra…' dedicato all’informazione.
Ad animare i confronto, Simonetta Giordani, segretario generale Associazione Civita; Carlo De Masi, presidente Adiconsum; Mario De Pizzo, giornalista politico-parlamentare del Tg1; Luca Ferlaino, fondatore di SocialCom.; Sabrina Florio, presidente di Anima per il sociale nei valori d'impresa; Fabio Insenga, vicedirettore di AdnKronos; Marcello Presicci, presidente Advisory Board, fondazione Educazione Finanziaria ed Economica.
L'iniziativa è partita dal presupposto che la sfida della sostenibilità è oggi al centro dell’agenda globale. E il ruolo dell’informazione in questo contesto è cruciale perché la sinergia tra sostenibilità e informazione può guidare un cambiamento positivo. Si avverte infatti uno scollamento tra consumatori, aziende e istituzioni sulla necessità di raggiungere gli obiettivi posti dal Green Deal e l’informazione e la comunicazione giocano un ruolo chiave nel promuovere consapevolezza e responsabilità, in quanto fattori di facilitazione nei processi di condivisione delle strategie decisionali.
Un cambiamento importante, sottolineato nel corso dell’evento, è rappresentato dalla direttiva Csrd che, oltre a introdurre un obbligo legale, rappresenta un’opportunità per le aziende di migliorare le prestazioni Esg e di creare valore a lungo termine. Inoltre, garantisce una maggiore trasparenza e confrontabilità delle informazioni sulle prestazioni ambientali, sociali e di governance, consentendo agli investitori e agli altri stakeholder di prendere decisioni più consapevoli e sostenibili.
Altro tema toccato è stato quello relativo alla direttiva 2024/825 riguardante la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione che proibisce comunicazioni su temi ambientali c risultino generiche e ingannevoli, inibendo la pratica del greenwashing.
Gli intervenuti hanno convenuto sul fatto che, accanto al rispetto delle norme, è necessario sensibilizzare gli addetti ai lavori ad adottare una comunicazione responsabile che contribuisca alla costruzione di un futuro sostenibile. Inoltre, è indispensabile accompagnare i consumatori nell’acquisizione di informazioni accurate e nel compimento di scelte consapevoli.
Sostenibilità
Nessuno usa la parola sostenibilità, online si parla di...
E' quanto emerge da una ricerca di SocialCom in esclusiva per Adnkronos
La parola sostenibilità non è adatta alle conversazioni online. In Rete si parla di cose concrete, a partire dagli effetti del cambiamento climatico con le alluvioni di queste settimane in primo piano, e non di un concetto che appare astratto e lontano. E' quanto emerge da una ricerca di SocialCom in esclusiva per l'Adnkronos. “Nella nostra analisi delle conversazioni social sui temi della sostenibilità abbiamo rinvenuto un evidente paradosso: gli utenti dibattono anche in maniera polarizzata sulle conseguenze e sull’evidenze degli eventi legati ai cambiamenti climatici ma nessuno usa il termine sostenibilità che rimane appannaggio di stakeholder e addetti ai lavori”, commenta Luca Ferlaino, fondatore di SocialCom.
Il paradosso della sostenibilità, parole vs azioni
La ricerca "Il Paradosso della Sostenibilità," condotta da SocialCom Italia, rivela un dato sorprendente: l’interesse per la sostenibilità è in crescita, ma si esprime online principalmente attraverso temi concreti e situazioni reali, piuttosto che tramite l’uso diretto del termine “sostenibilità,” che spesso risulta astratto e lontano dalla vita quotidiana. Questa tendenza evidenzia come il concetto di sostenibilità venga interiorizzato dalla società quando si traduce in azioni tangibili e accessibili, rendendosi più facilmente parte dell’immaginario sociale collettivo. Temi come cambiamento climatico, mobilità sostenibile e raccolta differenziata, infatti, catalizzano il dibattito, risultando più immediati e vicini alle preoccupazioni quotidiane delle persone.
Dati chiave e temi principali
Volume delle Conversazioni: Nell’ultimo anno, in Italia, si sono registrate 1,2 milioni di conversazioni specifiche sulla sostenibilità e 1,7 milioni su temi correlati, come cambiamento climatico, attivismo, ecoansia, mobilità sostenibile, emergenze climatiche e raccolta differenziata.
Interazioni: In parallelo, il termine sostenibilità ha generato circa 1,5 milioni di interazioni, mentre i temi concreti ne hanno ottenute 6,5 milioni, segno che la concretezza ispira una partecipazione più attiva e un engagement più elevato.
Focus sui temi concreti: La prevalenza di conversazioni sui temi pratici suggerisce un desiderio diffuso di affrontare le sfide ambientali in modo realistico e immediato, rendendo più accessibile l'idea di un cambiamento sostenibile.
Analisi dei Sentiment e delle Reazioni
Cambiamento climatico: È uno dei temi più discussi, con 986.000 menzioni e 3,3 milioni di interazioni, ed evidenzia un sentiment misto tra positività (15%) e negatività (31%). Eventi come le recenti alluvioni in Toscana ed Emilia-Romagna hanno ulteriormente stimolato il dialogo e le emozioni degli utenti.
Mobilità sostenibile: Questo tema raccoglie 546.000 menzioni e 2,4 milioni di interazioni, distinguendosi per il sentiment più positivo (25%) tra i temi analizzati. La mobilità sostenibile si posiziona quindi come un concetto pratico, in cui gli utenti vedono un’azione concreta per il futuro.
Ecoansia: Tema emergente che riflette l’ansia collettiva legata alle sfide ambientali, ma con una presenza più limitata (10.000 menzioni, 44.000 interazioni) e un sentiment prevalentemente negativo (44%), mostrando percezioni contrastanti.
Conclusioni e implicazioni della ricerca
L'analisi evidenzia come l'interesse per la sostenibilità sia concreto solo quando collegato a temi pratici e reali. In un contesto di crescente consapevolezza, iniziative mirate su temi specifici e facilmente accessibili come la mobilità sostenibile o la raccolta differenziata sono le più efficaci per coinvolgere il pubblico. Comunicare la sostenibilità attraverso questi temi concreti risulta dunque strategico per stimolare un cambiamento positivo e duraturo, che vada oltre il concetto astratto di sostenibilità e diventi parte della quotidianità.
Sostenibilità
Inaugurata Foresta Levissima, progetto di riforestazione in...
L’iniziativa contribuisce non solo al recupero delle foreste, ma anche al ripristino della biodiversità e alla tutela del delicato equilibrio ambientale della zona
Tra il 28 e il 30 ottobre del 2018, la Tempesta Vaia ha colpito duramente il patrimonio forestale italiano, devastando aree boschive, 14 milioni di alberi totali nell’area Nord-Est italiana. Oggi, in occasione del sesto anniversario, Levissima rinnova il suo impegno nella rigenerazione ambientale dei territori colpiti.
Nel territorio d’origine della sua acqua, Levissima ha avviato insieme al Consorzio Forestale Alta Valtellina, il Comune di Valdisotto e l’Università degli Studi di Milano un importante progetto per la rigenerazione delle zone colpite, e da quest’anno ha allargato il suo impegno anche alla Val di Fiemme, in Trentino-Alto Adige. Un’iniziativa di bonifica e rimboschimento che porta avanti insieme ad un partner di rilievo come Vaia, giovane startup locale, nata proprio con la missione di restituire al territorio in cui risiede ciò che ha perduto dopo la tempesta.
Con Vaia, infatti, è stata inaugurata la 'Foresta Levissima' in Val di Fiemme: un progetto di riforestazione che copre 4 ettari di uno dei territori più colpiti dalla tempesta, con l’obiettivo di piantare 6.000 nuovi alberi. L’iniziativa contribuisce non solo al recupero delle foreste, ma anche al ripristino della biodiversità e alla tutela del delicato equilibrio ambientale della zona. Il progetto di riforestazione è reso possibile anche grazie alla partecipazione attiva dei cittadini attraverso la piattaforma di sostenibilità Rigeneriamo Insieme, creata per coinvolgere le persone nella salvaguardia dell’ambiente e permettere a chiunque di contribuire in modo concreto alla tutela degli ecosistemi montani e del pianeta.
In particolare, ogni acquisto, tramite piattaforma, del Vaia Cube, un amplificatore per smartphone realizzato artigianalmente con il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta, consente la piantumazione di un nuovo albero. Un semplice gesto che rende ciascun cittadino parte attiva nel processo di rigenerazione del patrimonio naturale.
“L'anniversario della Tempesta Vaia è per noi un'occasione concreta per rinnovare il nostro impegno verso la riforestazione e la tutela ambientale - ha affermato Elena Limido, Senior Brand Manager di Levissima - Il progetto Rigeneriamo Insieme e la Foresta Levissima fanno parte del nostro impegno per ridurre l’impatto sul pianeta, attraverso azioni semplici ma concrete, tangibili, che possano fare la differenza sul lungo termine, a partire proprio dalla tutela delle foreste, polmoni verdi del nostro pianeta”.
L’iniziativa rappresenta un altro passo nel percorso di sostenibilità di Levissima, che da anni investe in progetti di sensibilizzazione e tutela dell'ambiente, a partire dall’ecosistema montano e dai territori in cui ha origine la sua acqua, in collaborazione con partner locali. Il progetto di piantumazione di quest’anno è solo l’inizio di un percorso che vedrà crescere, anno dopo anno, il numero di alberi piantati, con l’obiettivo di ripristinare integralmente le aree devastate dalla Tempesta Vaia.
Sostenibilità
Animali, Progetto Jairo arriva in Sardegna grazie a Bper...
A sua campagna per la difesa e la conservazione delle tartarughe marine Caretta Caretta nel Mediterraneo
Sea Shepherd Italia annuncia l’espansione del Progetto Jairo, la sua campagna per la difesa e la conservazione delle tartarughe marine Caretta Caretta nel Mediterraneo, anche in Sardegna. Grazie al contributo di Bper Banca e Banco di Sardegna, è stato infatti possibile ampliare le attività di conservazione di questa specie lungo le coste dell'Isola, dove l’attività di Jairo non si era mai svolta. La Sardegna, spiega una nota, rappresenta infatti un nuovo habitat per la nidificazione delle tartarughe marine, dove quest’anno sono stati registrati ben sette nidi. Tuttavia, queste creature affrontano numerose minacce, tra cui la pressione antropica, l'inquinamento da plastica, la pesca accidentale e il cambiamento climatico.
Il Progetto Jairo, nato nel 2017, si impegna a proteggere le tartarughe marine in ogni fase del loro ciclo vitale, dalla deposizione delle uova al rilascio in mare dei piccoli. I volontari di Sea Shepherd effettuano regolari pattugliamenti sulle spiagge per individuare e monitorare i nidi, assicurandosi che le future generazioni di tartarughe possano nascere in un ambiente sicuro. Inoltre, si occupano del recupero delle tartarughe ferite, collaborando con i centri di recupero locali.
Il Progetto Jairo in Sardegna si è concentrato su differenti attività. Perlustrazione delle spiagge: Pattugliamento regolare delle spiagge per individuare e proteggere i nidi. I volontari hanno potuto pattugliare le spiagge di Is Arenas, di Abbarossa, Pistis, di Arborea, Torre dei Corsari, Su Pistoccu e Piscinas per un totale di circa 225 chilometri controllati; collaborazione con i centri di recupero locali: la permanenza in Sardegna dei volontari di Sea Shepherd ha potuto consolidare il rapporto di collaborazione con il CReS - Centro di Recupero del Sinis a Cabras (Or). Il Centro è stato costituito dall'Area Marina Protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre e dall'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche; sensibilizzazione: i volontari, durante le perlustrazioni, e grazie alla presenza del camper targettizzato Sea Shepherd, ben visibile da lontano, hanno attirato l’attenzione di molte persone, coinvolgendo la comunità locale e i turisti sull’importanza della protezione degli Oceani.
"Siamo entusiasti di poter estendere il Progetto Jairo alla Sardegna, una regione di straordinaria bellezza e importanza per la biodiversità marina", ha dichiarato Andrea Morello, presidente di Sea Shepherd Italia. "Grazie al sostegno di Bper Banca e Banco di Sardegna, potremo intensificare i nostri sforzi per proteggere le tartarughe marine e sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di preservare i nostri oceani. La collaborazione tra Sea Shepherd Italia e questi due importanti istituti finanziari rappresenta un esempio concreto di come il mondo del no-profit, quello imprenditoriale e il mondo istituzionale possano lavorare sinergicamente per affrontare le sfide ambientali più urgenti. Grazie al loro sostegno, potremo intensificare le nostre attività di monitoraggio, ricerca e protezione delle tartarughe marine, contribuendo così a garantire un futuro a queste magnifiche creature e ai loro habitat", ha concluso Morello.
"Bper Banca - ha commentato Serena Morgagni, responsabile Direzione Communication di Bper - sostiene con convinzione il Progetto Jairo di Sea Shepherd. Quest’organizzazione senza scopo di lucro ha dimostrato negli anni impegno e dedizione in favore della tutela dei mari. Il Progetto Jairo rappresenta, infatti, un'azione concreta a beneficio dell'habitat acquatico, con riflessi positivi sulla salute complessiva dei nostri mari: un percorso allineato in pieno con gli obiettivi sociali e di sostenibilità di Bper, che vuole essere a supporto di iniziative e programmi a salvaguardia dell'ambiente e a tutela della biodiversità". Ha aggiunto Emanuela Cambuli, Responsabile Communication del Banco di Sardegna: "Per il Banco di Sardegna, la partnership con Sea Shepherd ci consente di portare e sostenere nell’Isola il progetto Jairo, un’iniziativa fortemente orientata alla salvaguardia dell’ambiente, con l’obiettivo di lasciare un mondo migliore alle nuove generazioni. Per questo, in collaborazione con Sea Shepherd e in sinergia con le Istituzioni locali, organizzeremo nella prossima primavera una serie di incontri con le scuole, alla scoperta delle aree e delle specie da salvare".
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