MotoGp, Bagnaia: “A Valencia non corro”. Il Motomondiale cerca un piano B
Il pilota della Ducati: "Spero che prendano in considerazione che a livello etico non è la situazione giusta né la cosa corretta"
Dopo le alluvioni a Valencia, con oltre 200 morti, la MotoGp si interroga sull'opportunità di correre nel weekend 15-17 novembre nell'ultimo Gp del 2024. A Valencia, con ogni probabilità si deciderà la sfida per il titolo MotoGp tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin. "Non penso sia giusto correre lì", dice il pilota italiano della Ducati, campione del mondo in carica e secondo nella classifica iridata. "Spero che prendano in considerazione che a livello etico non è la situazione giusta né la cosa corretta. Anche a costo di perdere il Mondiale, io a Valencia non sono disposto a correre", aggiunge.
Identica la posizione di Martin: "Anche se l'impianto fosse a posto, sarebbe comunque complicato: per il rispetto dovuto agli abitanti, ma anche per la logistica del Gran Premio, per gli spostamenti nostri e del pubblico. È più logico gareggiare da un’altra parte".
La Dorna, che organizza il Motomondiale, per ora nicchia: "Stiamo aspettando la decisione del governo, che ovviamente è molto difficile. Saranno loro a decidere se l'evento si potrà fare o meno. La nostra idea è di fare 20 Gp, se non sarà possibile farlo a Valencia troveremo un'altra soluzione. Nelle prossime ore ne sapremo sicuramente di più", dice il boss Carmelo Ezpeleta a Sky Sport.
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Serie A, le probabili formazioni: torna Theo Hernandez,...
Ecco tutte le probabili formazioni per il prossimo turno di campionato
La Serie A torna in campo. A pochi giorni dal turno infrasettimanale, sabato 2 novembre si giocherà l'undicesima giornata di campionato, con le big che sono chiamate a confermarsi e a riscattare prestazioni deludenti. Il Napoli capolista, sull'onda del'entusiasmo dopo la vittoria contro il Milan, è atteso da un altro big match in casa contro l'Atalanta. L'Inter invece ospiterà il Venezia, mentre la Juventus, reduce dal deludente pareggio contro il Parma, volerà a Udine.
Partita delicata anche per il Milan, con Fonseca che a Monza potrebbe rischiare anche la panchina in caso di mancata vittoria. La Roma andrà in trasferta Verona, mentre la Lazio chiuderà la giornata nel monday night contro il Cagliari. Ecco quindi le probabili formazioni per l'undicesima giornata di Serie A.
Bologna-Lecce, 2 novembre ore 15
Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Lucumì, Beukema, Miranda; Moro, Freuler; Orsolini, Odgaard, Ndoye; Castro. All. Italiano
Lecce (4-2-3-1): Falcone; Guibert, Baschirotto, Gaspar, Gallo; Ramadani, Coulibaly; Dorgu, Rafia, Banda; Krstovic. All. Gotti
Udinese-Juventus, 2 novembre ore 18
Udinese (3-5-2): Okoye; Kabasele, Bijol, Giannetti; Ehizibue, Zarraga, Karlstrom, Lovric, Kamara; Bravo, Lucca. All. Runjaic
Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Cambiaso, Gatti, Kalulu, Cabal; McKennie, Locatelli; Conceicao, Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic. All. Motta
Monza-Milan, 2 novembre ore 20.45
Monza (3-4-2-1): Turati; Izzo, Marì, Carboni; Pereira, Pessina, Bianco, Kyriakopoulos; Maldini, Mota; Djuric. All. Nesta
Milan (4-2-3-1): Maignan; Royal, Thiaw, Pavlovic, Theo Hernandez; Fofana, Reijnders; Chukwueze, Pulisic, Leao; Morata. All. Fonseca
Napoli-Atalanta, 3 novembre ore 12.30
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; McTominay, Gilmour/Lobotka, Anguissa; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia. All. Conte
Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson, Ruggeri; Samardzic, Lookman; Retegui. All. Gasperini
Torino-Fiorentina, 3 novembre ore 15
Torino (3-5-2): Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Maripan, Coco; Lazaro, Vlasic, Ricci, Linetty, Masina; Adams, Sanabria. All. Vanoli
Fiorentina (4-3-2-1): De Gea; Dodò, Quarta, Ranieri, Gosens; Adli, Richardson, Bove; Colpani, Sottil; Beltran. All. Palladino
Hellas Verona-Roma, 3 novembre ore 18
Hellas Verona (4-2-3-1): Montipò; Faraoni, Magnani, Ghilardi, Bradaric; Duda, Serdar; Suslov, Sarr, Lazovic; Tengstedt. All. Zanetti
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Ndicka, Angelino; Celik, Konè, Pisilli, Zalewski; Pellegrini, Dybala; Dovbyk. All. Juric
Inter-Venezia, 3 novembre ore 20.45
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Bastoni; Darmian, Frattesi, Barella, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro Martinez, Thuram. All. Inzaghi
Venezia (3-4-2-1): Stankovic; Idzes, Svoboda, Haps; Sagrado, Duncan, Nicolussi Caviglia, Zampano; Busio, Oristanio; Pohjanpalo. All. Di Francesco
Empoli-Como, 4 novembre ore 18.30
Empoli (3-5-2): Vasquez; De Sciglio, Ismajli, Viti; Gyasi, Anjorin, Grassi, Fazzini, Pezzella; Solbakken, Colombo. All. D'Aversa
Como (4-2-3-1): Audero; Goldaniga, Dossena, Kempf, Moreno; Mazzitelli, Perrone; Strefezza, Nico Paz, Fadera; Cutrone. All. Fabregas
Parma-Genoa, 4 novembre ore 18.30
Parma (4-2-3-1): Suzuki; Coulibaly, Delprato, Balogh, Valeri; Keita, Bernabè; Man, Sohm, Mihaila; Bonny. All. Pecchia
Genoa (4-4-2): Leali; Sabelli, Vogliacco, Vasquez, Matturro; Zanoli, Frendrup, Miretti, Martin; Thorsby, Pinamonti. All. Gilardino
Lazio-Cagliari, 4 novembre ore 20.45
Lazio (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Vecino, Rovella; Tchaouna, Pedro, Noslin; Castellanos. All. Baroni
Cagliari (4-2-3-1): Scuffet; Zappa, Mina, Luperto, Augello; Marin, Prati; Zortea, Viola, Gaetano; Piccoli. All. Nicola
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Roma-Torino, in panchina Juric ma è la partita di Friedkin...
Si gioca in una atmosfera sospesa, in attesa di una svolta che sembra comunque inevitabile, a prescindere dal risultato
Si gioca Roma-Torino e in panchina c'è, ancora, Ivan Juric. La partita dell'Olimpico è un passaggio chiave dell'ennesima settimana di confusione intorno alla società di Dan e Ryan Friedkin. Si gioca in una atmosfera sospesa, in attesa di una svolta che sembra comunque inevitabile, a prescindere dal risultato. Con la proprietà lontana, e ostinatamente in silenzio, le indiscrezioni che si raccolgono sono sempre, necessariamente, parziali. Dipendono dalla fonte che le riporta e dalla vicinanza, quasi sempre poca, all'unica versione realmente attendibile, quella che solo i proprietari americani possono esprimere.
Sulla panchina della Roma aleggia il profilo di un 'mister X', quello che alla fine sarà la scelta di Dan e Ryan Friedkin nel caso in cui si arrivasse, e la logica lascia prevedere che sia così, all'esonero di Juric. Secondo quello che l'Adnkronos è in grado di ricostruire, in questo scenario che inevitabilmente può subire continue e imprevedibili evoluzioni, ci sono diverse opzioni ancora aperte, compresa quella di un ritorno di Daniele De Rossi.
La risposta di Florent Ghisolfi al capitano Lorenzo Pellegrini, che escluderebbe il riavvicinamento con l'allenatore che era stato scelto per un progetto triennale e che è stato esonerato dopo quattro giornate di campionato, non chiuderebbe definitivamente la porta alla soluzione che sarebbe più gradita ai giocatori e ai tifosi della Roma. Dovrebbe passare per un chiarimento che ancora non c'è stato e dovrebbe anche superare un'impasse che sarebbe dettata anche da opinioni divergenti tra Dan e Ryan Friedkin. Ma resta una delle carte in mano alla proprietà americana.
I contatti con gli allenatori selezionati dalla agenzia di 'recruiting manager' a cui fa riferimento ci sono stati ma ci sono anche ancora dubbi sulla scelta finale. Sia per ragioni economiche sia per ragioni legate alla durata del contratto da offrire. A pesare ci sarebbe però anche il rapporto ormai compromesso con la città. I Friedkin non hanno più messo piede a Roma dopo l'esonero di De Rossi e, se è vero che non hanno intenzione di mostrarsi arrendevoli rispetto alle pressioni, soprattutto quelle dei giocatori che vengono considerati quantomeno corresponsabili dei cattivi risultati, potrebbero alla fine optare per una decisione che possa riportare l'entusiasmo completamente polverizzato negli ultimi 40 giorni. Per questo, mister X può essere un nome in grado di mettere d'accordo tutti o quasi, un allenatore di primo piano tra quelli che sono sul mercato o, con un passo indietro, proprio Daniele De Rossi. (Di Fabio Insenga)
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Di Sante alla maratona di New York con le parole del Papa:...
Il giornalista si è raccontato all'Adnkronos a tre giorni dalla gara
"Lo sport costruisca ponti, abbatta barriere e favorisca la pace”. Con queste parole, pronunciate da Papa Francesco, Roberto Di Sante correrà domenica prossima, 3 novembre, la maratona di New York. Il giornalista, autore del libro 'Corri. Dall’inferno a Central Park', si cimenterà ancora una volta con una delle corse più dure al mondo. Oltre 42 chilometri di fatica e lacrime, ma anche bellezza e gioia: "Il sogno di completare la maratona di New York mi ha salvato la vita. Ogni volta che corro riscopro il mondo che mi circonda, lo vedo sotto una luce nuova. E alla fine non mi fermo mai", ha raccontato all'Adnkronos Di Sante, che dopo dieci anni è tornato nella Grande Mela per superare i suoi limiti: "Ringrazio l’Athletica Vaticana che mi ha dato la possibilità di farlo con la loro maglia e le parole del Santo Padre. Perché, anche di fronte a guerre senza pietà, non bisogna mai smettere di sognare. Soprattutto un mondo di pace".
"Dodici anni fa sono caduto in depressione", ha raccontato il giornalista, "in quel momento ero a Frascati e mi hanno portato a fare una passeggiata al parco. Lì ho visto diverse persone che correvano e ho avuto come un'illuminazione: ho capito che dovevo aggrapparmi a un sogno impossibile per ritrovare la luce in fondo al tunnel. In quel momento ho deciso che avrei corso la maratona di New York", così è nata la passione per la corsa di Di Sante. "Ricordo ancora che quando ho tagliato il traguardo di New York sono stramazzato al suolo per la fatica e ho giurato a me stesso che non avrei più corso in vita mia. Poi però ho completato anche le maratone di Berlino, Londra, Boston, Tokyo e Chicago, che mi hanno permesso di vincere, nel 2018, il premio 'Six Major Marathone'".
Ma la soddisfazione più grande rimane aver aiutato tante persone in difficoltà tramite il suo libro, 'Corri. Dall'inferno a Central Park', che quest'anno ha vinto il Premio Nazionale Alda Merini per la Narrativa: "Quando l'ho scritto non mi aspettavo andasse così bene, invece è diventato un best seller. Ogni volta che giro il mondo per partecipare a qualche maratona incontro tanti runner che mi dicono che li ho aiutati, che tagliano il traguardo e mostrano il mio libro nelle foto. Grazie alla corsa ho conosciuto tante persone, mi sono fatto molti amici e ho imparato a vedere il mondo in maniera diversa. Quando corri ti senti protagonista di un film, la maratona è un viaggio epico", ha concluso Di Sante.