Ostaggi rapiti da Hamas, media: “Solo 51 sono ancora vivi secondo 007 Israele”
Gli 007 di Tel Aviv: 51 ostaggi ancora vivi. Centcom: bombardieri B-52 Usa arrivati nella regione. Fonti Teheran: "Iran pianifica peggior attacco a Israele"
Il portavoce dell'ufficio di Netanyahu è a oggi il principale sospettato di aver fatto uscire alcuni documenti dall'ufficio del Primo Ministro. Eliezer Feldstein - scrivono i media israeliani - è stato arrestato e interrogato diversi giorni fa dallo Shin Bet per le fughe di notizie provenienti dall'ufficio. Il nome del sospettato è stato reso noto dopo che un ordine di riservatezza è stato revocato dal tribunale dei magistrati di Rishon LeZion. Secondo il giudice, "ci potrebbe essere stato un danno alla capacità delle agenzie di sicurezza di raggiungere l'obiettivo di liberare gli ostaggi".
Quanto accaduto, dice il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid, dimostra che egli è o troppo incompetente per guidare Israele in tempo di guerra o è "complice di uno dei più gravi reati alla sicurezza". "La difesa di Netanyahu è che non ha alcuna influenza o controllo sul sistema che dirige. Se è vero, non è idoneo. Non è qualificato per guidare lo Stato di Israele nella guerra più difficile della sua storia", ha dichiarato Lapid. "Questo caso è uscito dall'ufficio del Primo Ministro e l'indagine dovrebbe verificare se non fosse stato ordinato dal premier. Se Netanyahu lo sapeva, è complice di uno dei più gravi reati di sicurezza nel codice di diritto", ha aggiunto Lapid. E "se non sapeva che i suoi stretti collaboratori stavano rubando documenti, utilizzando spie all'interno delle Idf, falsificando documenti, esponendo fonti di intelligence e passando documenti segreti a giornali stranieri per fermare la tratta degli ostaggi, cosa sa?".
Razzi dal Libano su Israele
Mentre oltre 100 razzi sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele, Beirut afferma che "almeno tre persone sono state uccise" in un attacco israeliano vicino a Saida, la principale città del sud del Paese. Lo ha reso noto il ministero della Sanità libanese, precisando che "il raid del nemico israeliano ad Haret Saida ha causato anche il ferimento di nove persone", secondo un rapporto provvisorio.
L'Idf dal canto suo ha fatto sapere che alcuni dei razzi lanciati nella bassa Galilea sono stati intercettati. Non ci sono segnalazioni di feriti. Inoltre, un drone lanciato dal Libano è stato abbattuto dalle difese aeree nella valle di Hula.
Iran: "Cessate il fuoco di Israele influenzerebbe nostra risposta ad attacco"
"Se gli israeliani riconsiderassero il proprio comportamento, accettassero un cessate il fuoco e smettessero di massacrare la popolazione oppressa e innocente della regione, ciò potrebbe influenzare l'intensità e il tipo della nostra risposta". Lo ha affermato il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, citato dall'agenzia di stampa statale Irna, che precisa che l'Iran "non lascerà senza risposta alcuna aggressione contro la sua sovranità e sicurezza".
Il 26 ottobre aerei da guerra israeliani hanno effettuato attacchi che Israele ha definito una rappresaglia per il lancio di missili del 1 ottobre da parte di Teheran. L'Iran a sua volta ha descritto l'attacco come una rappresaglia per l'uccisione di leader militanti sostenuti dall'Iran e di un comandante delle Guardie Rivoluzionarie.
Sede Unrwa colpita da attacco israeliano nel sud del Libano
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito che una sua sede è stata colpita durante un attacco israeliano nei pressi del campo di Burj Shemali, nella zona di Tiro, in Libano. "L'Unrwa sta attualmente conducendo una valutazione per determinare l'entità dei danni", ha affermato l'agenzia in un rapporto sulla situazione.
Libano: Idf ordina evacuazione zona di Baalbek
L'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione della zona di Baalbek, nel Libano orientale, in vista di nuovi raid contro obiettivi di Hezbollah nella zona e nella vicina Douris. "Vi trovate nei pressi delle strutture e dei beni associati a Hezbollah, che le Forze di difesa israeliane (Idf) prenderanno di mira a breve", ha affermato il portavoce di lingua araba dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, in un post su X indirizzato ai residenti di Baalbek e Douris.
Idf: "Arrestato in Libano ufficiale della forza navale di Hesbollah"
I Navy Seals israeliani dal canto loro hanno arrestato "un ufficiale della forza navale libanese di Hezbollah". Lo ha confermato l'Idf, aggiungendo l'operazione speciale è stata condotta con l'ausilio dell'intelligence militare. "Ovunque riusciremo a catturare agenti chiave, lo faremo, sia nel sud del Libano che in altri luoghi", ha commentato l'esercito israeliano.
Ieri mattina una forza speciale israeliana composta da più di 25 soldati (marines e sommozzatori) ha effettuato un'operazione di sbarco sulla costa di Batroun, nel nord del Libano, e ha arrestato il libanese Emad Amhz, fatto su cui i servizi di sicurezza di Beirut stanno indagando. I primi risultati indicano che l'operazione è stata effettuata dalle unità delle forze speciali israeliane Shayetet 13 o Sayeret Matkal.
Secondo i funzionari militari, l'operazione è stata effettuata in coordinamento con la Marina tedesca operante all’interno delle forze Unifil, per garantire che la Marina libanese non potesse intervenire durante l’operazione.
Media: "Secondo intelligence Israele solo 51 ostaggi ancora vivi"
L'intelligence israeliana ritiene che solo 51 ostaggi, sui 101 che si trovano nella Striscia di Gaza, siano ancora vivi. Lo sostiene il quotidiano in lingua ebraica Israel Hayom citando valutazioni dell'intelligence israeliana.
Sono state 215 le persone rapite in Israele durante l'assalto del 7 ottobre sferrato da Hamas. Quasi la metà di loro sono stati rilasciati grazie ad accordi o a operazioni delle Idf. Hamas ha annunciato più volte che alcuni ostaggi sono stati uccisi nei raid condotti da Israele sulla Striscia di Gaza.
Media: Israele pessimista su possibilità di raggiungere accordo su ostaggi
Israele dal canto suo sarebbe "pessimista' sulle possibilità di raggiungere un accordo sugli ostaggi secondo Ynet che cita fonti israeliane. "Hamas insiste sulla fine completa della guerra e quindi non è pronto ad accordi più piccoli - spiegano le fonti - questo non va nella direzione buona. I mediatori non sono ancora tornati con una risposta ufficiale così che i negoziati non collassino completamente".
"Le possibilità di un accordo appaiono molto ridotte", continuato le fonti del giornale israeliane, che aggiungono che Israele subirà un'intensa pressione a mettere fine alla guerra a Gaza, a prescindere da chi vincerà le elezioni Usa la prossima settimana.
Attacco a Khan Younis, 7 morti tra cui 4 bimbi
La parte meridionale della città di Khan Younis è appena stata attaccata. Lo scrive al Jazeera, precisando che un raid dell'esercito israeliano ha colpito una casa residenziale, uccidendo sette membri di una famiglia, tra cui quattro bambini.
Gaza: sale a 43.341 bilancio morti da inizio guerra
E' salito a 43.341 il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza da quando è iniziata la rappresaglia israeliana per l'attacco subito da Hamas. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza riferendosi di 27 morti solo nelle ultime 24 ore. Sono invece 102.105 le persone ferite dall'inizio della guerra a Gaza.
Centcom: bombardieri B-52 Usa arrivati nella regione
Intanto i bombardieri americani a lungo raggio B-52 sono arrivati in Medioriente, ha annunciato il Centcom su 'X' spiegando che ''i bombardieri strategici della base di Minoti sono arrivati nell'area di responsabilità del Comando centrale degli Stati Uniti" in Medioriente.
Media: Israele colpirà in Iraq se continuano attacchi milizie filo Iran
Israele nel frattempo ha individuato gli obiettivi da colpire in Iraq nel caso in cui dovessero continuare gli attacchi sferrati dalle milizie sciite filoiraniane presenti nel Paese. Lo riporta il sito di notizie saudita Elaph con sede a Londra citando funzionari anonimi, secondo i quali i satelliti hanno monitorato il lavoro di Teheran per trasferire missili balistici e relative attrezzature dall'Iran al territorio iracheno. L'obiettivo, riferiscono le fonti, è quello di utilizzarli in un previsto imminente attacco contro Israele.
Il sito afferma che Israele sta monitorando e identificando gli obiettivi appartenenti alle milizie sostenute dall'Iran, nonché obiettivi dello iracheni. Inoltre Baghdad è stata avvertita, deve tenere a freno le milizie e impedire loro di utilizzare il suo territorio per lanciare attacchi, prosegue il sito.
Fonti irachene hanno espresso preoccupazione per il fatto che l'Iran stia utilizzando l'Iraq per spostare i combattimenti lontano dal proprio territorio. I funzionari iraniani minacciano sempre più di lanciare un altro attacco contro Israele in risposta all'attacco del 26 ottobre da parte di Gerusalemme alla Repubblica islamica, che ha preso di mira basi e strutture militari e in cui, secondo l'Iran, sono morte almeno cinque persone.
Gli attacchi di rappresaglia di Israele contro le strutture militari iraniane sono avvenuti poche settimane dopo l'attacco della Repubblica islamica del primo ottobre, in cui l'Iran ha lanciato circa 200 missili balistici contro Israele, uccidendo un palestinese in Cisgiordania. Ulteriori attacchi da entrambe le parti potrebbero travolgere il Medio Oriente, già scosso dalla guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza e dall'operazione terrestre di Israele in Libano, in un conflitto regionale più ampio, poco prima delle elezioni presidenziali statunitensi di martedì.
Idf: soldato ucciso da esplosione granata a nord di Gaza
Un soldato dell'esercito israeliano è stato ucciso dall'esplosione di una granata nel nord della Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato le Idf spiegando che è stata aperta un'indagine su quanto accaduto.
Fonti Teheran: "Iran pianifica peggior attacco a Israele"
Nel frattempo fonti iraniane hanno dichiarato, al quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed con sede a Londra, che l'attacco che l'Iran sta pianificando contro Israele sarà "il più grande in termini di quantità e qualità finora" mai realizzato.
Secondo le fonti, che hanno chiesto di rimanere anonime, dopo l'attacco di Israele della fine del mese scorso l'Iran ha iniziato a pianificare un attacco e i preparativi sono quasi terminati.
Esteri
Alluvione Spagna, continua ricerca dei dispersi: conclusa...
Soccorritori setacciano strade, parcheggi e centri commerciali alla ricerca delle persone scomparse. Le vittime al momento sono 215
Una settimana dopo le inondazioni che in Spagna hanno devastato numerosi comuni della provincia di Valencia, continuano le ricerche delle persone scomparse, la riparazione delle infrastrutture, il ripristino dei servizi e le operazioni di bonifica. Il centro che coordina la risposta al disastro ha portato a 211 il numero dei morti nella Comunità Valenciana. A questi si devono aggiungerne altri tre in Castilla-La Mancha e uno in Andalusia, per un totale al momento di 215 vittime.
In Catalogna, la Dana comincia a ritirarsi questo martedì, dopo che nelle ultime ore le piogge torrenziali hanno mandato in tilt i trasporti allagando strade, ferrovie e l'aeroporto. Per oggi c'è ancora il rischio di precipitazioni nell'Ebro e nelle regioni nord-occidentali di Girona.
Martedì prossimo il Consiglio dei ministri approverà la dichiarazione di emergenza della protezione civile per le zone più colpite che, tra le altre misure, prevede un aiuto finanziario alle vittime. Martedì prossimo, il governo andaluso attiverà gli aiuti ai 285 comuni colpiti della comunità.
Intanto una buona notizia arriva sul parcheggio del centro commerciale Bonaire ad Aldaia, completamente sommerso dall'acqua dopo le alluvioni. "Non sono stati trovati cadaveri'' e "sono tutte vuote'' le auto ispezionate, hanno affermato i vigili del fuoco a 'El Paìs'.
Esteri
Elezioni Usa, ultimi colpi Trump-Harris: “Mettete...
I due candidati hanno tenuto i loro ultimi eventi della campagna elettorale negli stati chiave. Voto concluso in villaggio New Hampshire: è parità
Election Day negli Usa. Americani oggi alle urne per eleggere il loro prossimo presidente. La vicepresidente Kamala Harris e l'ex presidente Donald Trump hanno tenuto i loro ultimi eventi di campagna elettorale negli stati chiave ieri sera.
Insulti e accuse in ultimi comizi
"Potrebbero essere tra le elezioni più serrate della storia. Conta ogni voto", ha detto da Philadelphia la candidata democratica. "In queste elezioni abbiamo la possibilità di voltare finalmente pagina rispetto a un decennio di politica guidata da paura e divisione - ha aggiunto senza citare il rivale Donald Trump - Ne abbiamo abbastanza".
In Pennsylvania, in una delle ultime tappe della campagna elettorale, Trump cita Mike Tyson in un passaggio del discorso e raccoglie il suggerimento urlato da un sostenitore presente al comizio: Kamala Harris dovrebbe salire sul ring contro l'ex campione dei pesi massimi. "Sarebbe interessante", dice Trump. "Mike ne ha passate tante, ma è ancora in grado di combattere. Ve lo immaginate Mike... Qui qualcuno dice 'fai salire Mike sul ring con Kamala'.... Sarebbe interessante".
Cercando fino all'ultimo il sostegno di elettori arabi e musulmani, Trump non risparmia accuse ad Harris. "Stiamo mettendo insieme la più grande e più ampia coalizione nella storia politica americana. Include numeri record di elettori arabi e musulmani in Michigan, che vogliono pace - si legge in un post diffuso nelle ultime ore su X - Sanno che Kamala e il suo gabinetto guerrafondaio invaderanno il Medio Oriente, con milioni di musulmani uccisi e avvieranno la Terza guerra mondiale. Votate Trump e riportate la pace".
"Portare l'America" verso "nuove vette di gloria", la promessa di Trump. "Con il vostro voto - ha detto alla folla - possiamo risolvere tutti i problemi con cui fa i conti il nostro Paese e portare l'America, il mondo, verso nuove vette di gloria".
Voto concluso in villaggio New Hampshire, parità tra Harris e Trump
Parità assoluta tra Kamala Harris e Donald Trump nel minuscolo villaggio di Dixville Notch, nel New Hampshire dove, come da tradizione, si è votato a mezzanotte. Su sei elettori, la candidata democratica ha conquistato tre voti, gli stessi del rivale repubblicano. Le operazioni di voto si sono concluse in 15 minuti. E' dal 1960 che la cittadina difende il primato di essere la prima ad esprimersi. Una volta che tutti i voti sono stati espressi, le schede vengono conteggiate e i risultati annunciati ore prima di qualsiasi altro luogo degli Stati Uniti.
Il re dei podcast con Trump
Joe Rogan, il re dei podcast negli Stati Uniti, si schiera per il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. L'endorsement è arrivato all'ultima ora. Rogan, che ha intervistato Elon Musk, attira milioni di ascoltatori con 'The Joe Rogan Experience', è stato criticato per aver fatto disinformazione e commenti razzisti per i quali si è poi scusato. Per lui, noto fuori dagli Stati Uniti per le vesti di commentatore di arti marziali miste, da Musk arrivano "quelle che penso siano le ragioni più convincenti per Trump" e "sono d'accordo con lui". "Per la cronaca - ha aggiunto in un post su X dopo aver 'dialogato' a lungo nei giorni scorsi il tycoon - sì, questo è un endorsement per Trump". E il candidato repubblicano che sogna il ritorno alla Casa Bianca su X ha presto ringraziato Rogan: "Grazie per l'endorsement, Joe Rogan, è un grande onore!".
Esteri
Da ‘L’uomo dell’anno’ a...
I consigli, a poche ora dal voto statunitense
Oggi, 5 novembre, il popolo americano voterà il suo 47esimo presidente Usa tra la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump: in attesa di scoprire il nome del vincitore, sette film e due serie che esplorano le elezioni Usa spaziando tra generi diversi, dal dramma alla commedia.
Si parte da 'Tutti gli uomini del presidente', è uscito al cinema nel 1976, con Dustin Hoffman e Robert Redford nei panni dei giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein, autori dell'inchiesta del Washington Post che nel 1974 ha portato allo scandalo Watergate e alle dimissioni di Richard Nixon da presidente degli Stati Uniti. Al suo posto è subentrato l'allora vicepresidente Gerald Ford.
È del 1993 'The War Room', docu-film che racconta la campagna presidenziale statunitense dei democratici Bill Clinton e Al Gore, dalle primarie in New Hampshire alla celebrazione della vittoria a Little Rock, puntando la macchina da presa sul lavoro degli spin doctor James Carville, soprannominato 'The Ragin' Cajun', e George Stephanopoulos. Un altro film su Clinton è 'I colori della vittoria' con John Travolta, Emma Thompson e Kathy Bates. Il film ripercorre il dietro le quinte della sua vittoriosa campagna elettorale del 1992.
Quando ancora la presidenza di Barack Obama non era nemmeno nei pensieri degli americani, nel 2003 è uscita al cinema la satira 'Head of State', con cui il comico Chris Rock (sì, proprio lui che ha ricevuto un pugno da Will Smith agli Oscar 2022) ha debuttato alla regia. Non solo regista ma anche protagonista nei panni di Mays Gilliam: un politico sconosciuto e attivista di colore di un quartiere degradato di Washington scelto dal partito dei democratici come candidato alla Casa Bianca con lo scopo di attirare l'interesse delle minoranze etniche.
È stato il professor John Keating ne 'L'attimo fuggente', Mrs. Doubtfire e Patch Adams ma anche 'l'uomo dell'anno' nell'omonimo film del 2006. Robin Williams qui interpreta il ruolo di Tom Dobbs, un conduttore di un talk show che, in seguito a un'inaspettata richiesta del pubblico, decide di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti. E per farlo fonda un movimento popolare con cui si presenta alle elezioni.
Tra i film da (ri)guardare ci sono anche 'Swing Vote - Un uomo da 300 milioni di voti' e 'Le idi di marzo'. Il primo è del 2008 e vede come protagonista Kevin Costner. Interpreta Bud Johnson, un barista apatico, padre single ed eterno perdente. Si trova di colpo sotto i riflettori dell'intera nazione: una serie di eventi fanno sì che il suo solo voto diventi determinante per l'elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti. I politici invadono la piccola cittadina di Texico, nel New Mexico, per accaparrarsi il suo voto. Il secondo, invece, è del 2011 diretto da George Clooney, che lo interpreta al fianco di Ryan Gosling. È ambientato in Ohio durante delle primarie dei democratici per la presidenza degli Stati Uniti. Il film segue un segretario dell'ufficio stampa dei democratici (Gosling) che inizia a lavorare con rigore e devozione per il promettente candidato alle primarie del partito (Clooney). Durante la campagna, però, scopre il lato oscuro della politica tra inganni e corruzione.
Dal cinema alle serie. Prima fra tutte 'House of Cards'. Sei stagioni, 73 episodi ambientati nell'odierna Washington D.C. Segue le vicende di Frank Underwood, interpretato da Kevin Spacey, un democratico eletto nel quinto distretto congressuale della Carolina del Sud e capogruppo di maggioranza della Camera dei rappresentanti. Dopo essersi visto sottratto il posto di segretario di Stato che il neopresidente gli aveva promesso, Frank dà inizio ad un giro di intrighi per giungere ai vertici del potere americano, aiutato da sua moglie Claire (interpretata da Robin Wright) e dal fidato Doug Stamper (interpretato da Michael Kelly). A caratterizzare questo show è la scelta di rompere la quarta parete: il personaggio di Spacey racconta dei suoi piani oscuri direttamente alla macchina da presa. A seguito delle accuse di molestie sessuali nel 2017, Spacey non ha preso parte all'ultima stagione.
Intrighi, bugie e personaggi diabolici anche nella serie 'Scandal' con protagonista Kerry Washington. Sette stagione e 124 episodi che seguono Olivia Pope (Washington). Una donna forte, determinata e icona di stile che dedica la sua vita a proteggere l'immagine pubblica e i segreti dell'élite della nazione, dopo aver rinunciato al suo ruolo da direttrice delle comunicazioni della Casa Bianca. Al centro della storia c'è la tormentata e travolgente relazione amorosa tra Olivia e il presidente Usa (Tony Goldwyn) in cui si intrecciano intrighi, cospirazioni, crisi mondiali, oscure campagne elettorali e scandali (tantissimi).
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