Margot Sikabonyi: “Da Maria di ‘Un medico in famiglia’ sono scappata, ora insegno yoga”
Era diventata la 'nipote d'Italia' grazie alla serie tv, ma sul set non era felice
Con il ruolo di Maria in 'Un medico in famiglia' Margot Sikabonyi aveva conquistato l'affetto degli italiani, diventando "la nipotina" di una nazione, eppure lei su quel set in cui è arrivata a soli 15 anni non è stata felice. A raccontarlo è la stessa attrice in un'intervista al Corriere della Sera in occasione dell'uscita del suo "romanzo zen" 'Lara vuole essere felice' e della decisione di tornare a fare l'attrice dopo tanto tempo.
La sindrome dell'impostore e l'amore con Pietro Sermonti
Sikabonyi ha spiegato di aver mal sopportato il successo di 'Un medico in famiglia'. "Non mi sentivo all'altezza - ha detto al 'Corriere della Sera' - avevo la sindrome dell'impostore. E non sempre volevo stare su quel set.... Mio padre è morto mentre ero lì, avevo 15 anni, non vedevo gli amici perché non andavo a scuola e gli insegnanti venivano in camerino".
Poi ha raccontato l'amore con Pietro Sermonti, con cui faceva coppia sia il suo personaggio, Maria, sia lei nella vita reale. "Sei anni tormentati, sul set e fuori. Giravo scene romantiche quando avrei voluto dargli capocciate".
L'addio al set, la maternità e lo yoga
Nel corso degli anni aveva lasciato più volte 'Un medico in famiglia' per poi tornare sempre ma quando conosce Jacopo Lupi dice basta, si sposa e mette su famiglia. "Per andarmene purtroppo ho dovuto litigare con tutti", ha detto.
A quel punto Sikabonyi cambia vita: smette di recitare quando resta incinta e lo yoga prende una pare sempre più grande della sua vita. "Il percorso più importante - ha spiegato - è stato quello yogico, che ha a che fare col respiro e arriva con la morte di mio padre, finché divento insegnante nel 2008. Alle Hawaii ho incontrato i primi sciamani e a Bali ho fatto percorsi yoga che si incrociavano con lo sciamanesimo e la meditazione nei boschi. Poi, ho fatto tanta psicoterapia bioenergetica, che fonda la sua ricerca di verità sul corpo e sul respiro. Ricordo bagni di calendula in cui ho avuto rivelazioni, visioni fortissime e ho sentito blocchi che si scioglievano. Dopo, dovevo scrivere cosa sentivo, scrivevo e piangevo"
Dopo due figli insieme, finisce il matrimonio con Lupi e Sikabonyi definisce il divorzio "il momento più duro della mia vita". Proprio in quel momento però la visione angelica, che porterà a inserire la figura dell'angelo anche nel suo libro. "Nel mezzo del trauma della separazione, - ha raccontato al Corriere - vivendo da sola in una Milano non mia con due bimbi, ho iniziato a entrare in chiesa, anche se non sono cattolica. Mi sedevo davanti alla Madonna, dicevo: tu hai sofferto, magari capisci la mia sofferenza. Ho iniziato a pregare senza sapere che stessi pregando, a mettermi in ginocchio perché non sapevo più stare in piedi. Una sera, uscita dalla chiesa, in cucina, ho sentito una presenza molto forte dietro di me. Mi viene da piangere a ricordarlo. Ho sentito un angelo che mi metteva le mani sulle spalle e mi proteggeva. Dopo non sono più stata la stessa".
Il futuro
Oggi Margot Sikabonyi ha fatto pace con il ruolo di Mia Martini (la figlia del 'medico in famiglia' Giulio Scarpati e la nipote del nonno Libero di Lino Banfi) che ha interpretato dal 1998 fino al 2014. "Nel rapporto con lei - ha spiegato - sono passata dal 'sono fighissima' a 'voglio scappare', poi l'ho usata per capire chi fossi. Adesso da madre divorziata, dopo l'inferno in cui sono passata, la adoro. Quando una ragazza mi dice 'ho studiato medicina ispirata da Maria' mi emoziono. Oggi provo solo gratitudine'.
Davanti a sé vede "bimbi felici, il lavoro da attrice che riprende e io che lo sento profondamente mio, riuscendo a stare in quella finzione dando attenzione non a essere perfetta ma a essere centrata. Vedo la possibilità di usare il mio lavoro per portare luce".
Spettacolo
Nuova missione per Chris Evans in ‘Uno Rosso’:...
L'attore è il protagonista di 'Uno Rosso', dal 7 novembre nelle sale con Warner Bros. Pictures
Babbo Natale, con il volto di J.K. Simmons, è stato rapito. E Chris Evans, dopo aver messo al chiodo la tuta da Capitan America, ha una nuova missione globale nei panni di un famigerato cacciatore di taglie del mondo: entrare in azione e salvare il Natale nella nuova action-comedy 'Uno Rosso', dal 7 novembre nelle sale con Warner Bros. Pictures. A ingaggiarlo è il capo della sicurezza del Polo Nord, interpretato da Dwayne "The Rock" Johnson. "Speriamo che questa storia possa non solo ispirare le persone ma anche stravolgere la mitologia del Natale portando sullo schermo un Babbo Natale 'figo' per le nuove generazioni. Da suo fan, ho sempre saputo che dietro il suo abito rosso ci fosse questo aspetto", dice il regista Jake Kasdan, già alla regia di 'Jumanji: Benvenuti Nella Giungla' e 'Jumanji: The Next Level'.
Natale è sinonimo di famiglia e tradizioni. Per Johnson il periodo natalizio è l'occasione per "riunire la famiglia. So che è un concetto semplicistico ma è fondamentale". L'attore ricorda che quando era piccolo "mio padre era sempre in viaggio e non era sempre a casa. E anche io, spesso, sono fuori per lavoro durante il Natale. Quindi, per me la cosa più importante è riunire tutta la famiglia". La tradizione di Evans era "scrivere lettere a Babbo Natale insieme ai miei fratelli durante la vigilia. Poi decidevamo la stanza in cui avremmo dormito e quale film avremmo visto per una piccola festa in pigiama. Quante risate...". In casa Simmons è tradizione "preparare il porridge. Mia mamma lo cucinava sempre per me e per miei fratelli. Ora tocca a me e a mia sorella".
Nel cast di 'Uno Rosso' anche Bonnie Hunt, Kiernan Shipka, Kristofer Hivju e Lucy Liu, che racconta di non essere cresciuta con una tradizione natalizia. "Ora sono mamma e ho capito che non è mai troppo tardi per dare il via alle tue tradizioni. Per me Natale significa stare insieme ed è questo che regalo a mio figlio: l'esperienza di fare qualcosa tutti insieme".(di Lucrezia Leombruni)
Spettacolo
Grande Fratello, le anticipazioni di questa sera: new entry...
Questa sera attesissimo il confronto tra la coppia di Temptation Island: Federica Petagna e l'ex fidanzato Alfonso
Nuovo appuntamento con il Grande Fratello oggi, lunedì 4 novembre, alle 21:30 su Canale 5. Sarà una serata ricca di colpi di scena, le anticipazioni promettono alcuni confronti attesissimi, in particolare quello tra Federica Petagna e l'ex fidanzato Alfonso D'Apice, che dovrebbe entrare in Casa questa sera in qualità di nuovo concorrente del reality show.
Le anticipazioni
Alfonso Signorini torna alla conduzione di una nuova puntata del Grande Fratello. Questa sera un nuovo concorrente varcherà la porta rossa. Si tratta di Alfonso D'Apice, ex fidanzato di Federica Petagna, la concorrente entrata a far parte del reality show solo la settimana scorsa, durante la diretta del 28 ottobre. La sua esperienza al Grande Fratello è cominciata con un filmato che mostrava la sua recente partecipazione al docureality Temptation Island insieme all'ex Alfonso. La coppia aveva interrotto la relazione ma il reality di Canale 5 li riporterà a vivere insieme sotto lo stesso tetto.
Durante la puntata ci sarà anche una sorpresa per i gieffini. Diletta Leotta sarà in studio al fianco di Alfonso Signorini. Da domani, martedì 5 novembre, sarà alla conduzione de La Talpa in onda su Canale5 in una versione completamente nuova.
Spazio alle emozioni. Questa sera, Shaila Gatta potrà riabbracciare il suo papà e avere un confronto con lui. Tommaso Franchi, invece, volerà al Gran Hermano, dove rivedrà Maica Benedicto, la concorrente spagnola che aveva passato un breve periodo al Grande Fratello e con la quale sembrava essere nato un interesse particolare. Ma negli ultimi giorni, il concorrente ha stretto un legame con Mariavittoria. Cosa succederà ora al loro rapporto dopo l'esperienza in Spagna?
Nella puntata di stasera è inoltre previsto il televoto: in nomination ci sono quattro gieffini e il meno votato sarà costretto ad abbandonare la casa più spiata d’Italia. Amanda Lecciso, Clayton Norcross, Iago Garcia e Mariavittoria Minghetti sono i concorrenti a rischio. Chi lascerà definitivamente la casa del Grande Fratello?
Spettacolo
Francesco Giorgino: “Torna XXI Secolo, molte novità e...
Il giornalista a tu per tu con l'Adnkronos alla vigilia del ritorno in seconda serata su Rai1, dall'11 novembre. "La Rai? Non sono preoccupato, c'è pluralismo"
"Come faccio a fare tutto? E'una questione di metodo. Sono abituato, allenato, la mia giornata è divisa in due parti e sfiora le 15 ore". Francesco Giorgino si racconta in una lungo colloquio con l'Adnkronos, a pochi giorni dal ritorno su Rai1 con la nuova stagione di 'XXI Secolo', in onda dall'11 novembre in seconda serata. Il format si presenta con la stessa struttura dello scorso anno, ma con diverse novità. "XXI Secolo va in onda subito dopo la fiction, abbiamo rafforzato la struttura narrativa ma in continuità con l’anno scorso -spiega Giorgino- Verrà dato grande spazio all’approfondimento, ma di specifico ha il fatto di stare su temi di attualità ma sviluppando uno sguardo prospettico sul futuro, cercando di anticipare gli accadimenti sulla base di una osservazione sistematica della realtà del presente".
Un esempio? "Le elezioni Usa. Le seguiremo ma facendo un’analisi approfondita, chiedendoci cosa cambierà nel mondo dopo questa votazione, per i conflitti nel mondo, sull’import export. Insomma un approfondimento che non si limita alle prime tre domande chi, che cosa, quando, ma prova a fare anche la quarta, la quinta, la sesta". La trasmissione "prevede la contaminazione di tre linguaggi: la parola, con i miei monologhi introduttivi e i faccia a faccia con i protagonisti di spicco della politica, delle istituzioni e dell'economia, il linguaggio delle immagini, perché ci saranno dei mini reportage degli inviati e il linguaggio dei dati, perché credo molto nel data journalism".
Ma il programma presenta due importanti novità, "nell’ottica della connessione con il digitale e con la multimedialità", annuncia Giorgino all'Adnkronos. "La prima è che ci saranno tre contenuti originali fatti ad hoc per Raiplay, dedicate al pubblico della piattaforma. Un'altra novità è che il martedì mattina andrà in onda un podcast sull’attualità, e l’ultimo sabato di ogni mese verrà trasmesso su Raiplay 'XXI Secolo Celebrities', perché in ogni puntata ospitiamo un personaggio celebre del mondo dello spettacolo, della cultura, dello sport". Inevitabile chiedere a Giorgino se sia preoccupato per gli ascolti, anche alla luce delle ultime chiusure Rai anticipate. "Nessuna paura -risponde subito- L’anno scorso abbiamo fatto l’8% di media. Riparto da quella aspettativa che il pubblico ha ben ripagato. Abbiamo uno schema consolidato, sarei contento di fare gli stessi risultati ma ci impegneremo per farne di più alti".
Contemporaneamente al debutto della nuova stagione di 'XXI Secolo' Francesco Giorgino è in uscita con 'Manuale di Comunicazione e Marketing' (Luiss University Press, euro 39,00). "L’idea è quella di dimostrare attraverso l’impianto teorico e la ricerca applicata che è ora che cadano le barriere tra questi due ambiti, comunicazione e marketing, che spesso sono stati considerati separatamente. Come fare per avvicinare questi due mondi che dialogano a fatica", dice all'Adnkronos Giorgino che da anni è anche docente di Comunicazione, Sociologia e Marketing politico in diverse università italiane, e attualmente Professor of Practice e Direttore Master in Comunicazione e Marketing politico ed istituzionale presso la Luiss.
E visto che il filo conduttore dell'intervista è "il metodo", gli chiediamo cosa pensa di questa Rai alla vigilia degli Stati generali del Servizio Pubblico indetti dalla presidente della Vigilanza Barbara Floridia per il 6 e il 7 novembre. "Apprezzo il metodo della presidente Floridia -scandisce il giornalista- C’era bisogno di un momento di confronto tra politica e istituzioni". Giorgino stesso interverrà "su due questioni: l’esigenza di declinare la parola pluralismo e la grande sfida che abbiamo davanti, cioè rendere l’azienda di servizio pubblico radiotelevisivo una vera digital media company competitiva. Gli ascolti sono importanti, ma abbiamo una sfida più grande che è quella di rendere la Rai al passo con l’innovazione tecnologica".
Le polemiche sulla Rai, gli ascolti a volte non esaltanti di alcuni programmi e le chiusure anticipate non lo agitano. "Non solo assolutamente preoccupato -chiosa Giorgino- Credo che abbiamo tutte le potenzialità per fare bene. C’è una classe dirigente coesa, bisogna solo lasciarci lavorare con molta serenità. Bisogna concentrarsi su quelle che sono le vere sfide del mercato dell'audiovisivo e digitale. Qualche programma è chiaro che non è andato bene, questo è oggettivo, ma le sfide importanti sono altre e più ambiziose e io credo che onestamente l’attuale governance, a partire dall'amministratore delegato, sia nella condizione di poter gestire al meglio questa fase di transizione verso il nuovo". Ma "abbiamo bisogno di riportare al centro le questioni vere -scandisce Giorgino- E il pluralismo culturale è condizione indispensabile per poter lavorare in modo sereno. La Rai in questo momento è una Rai plurale, e questo è il dato più importante".