Omicidio Meredith, Sollecito: “Serie tv? Mi fido di Amanda, ha diritto di raccontare la sua vita”
Le parole sulla fiction che si sta girando a Perugia: "In trattativa per supervisionare la mia immagine. Famiglia Kercher? Nessuno gli impedisce di fare film sulla vita di Meredith"
''Ognuno ha fatto le sue scelte di vita. Io faccio l'ingegnere, Amanda ha scelto nella sua vita di occuparsi delle persone vittime di ingiustizie. Non mi sento su questo di dare giudizi etici. Raccontare la propria vita vissuta dentro una grande tragedia è un suo diritto. La famiglia Kercher può sempre fare un film o una serie sulla vita di Meredith, nessuno glielo impedisce''. Raffaele Sollecito commenta così con l'Adnkronos la serie tv che si sta girando a Perugia sul delitto di Meredith Kercher. Una fiction prodotta da Amanda Knox, per il canale Hulu della Disney, la studentessa americana che insieme a lui è stata inizialmente accusata del delitto per poi essere assolta dalla Corte di Cassazione.
''Non faccio parte del progetto ma sono in trattativa per supervisionare la mia immagine, visto che volente o nolente sono uno dei protagonisti principali di questa storia. Anche se sono sicuro che la mia immagine verrà trattata bene, visto che c'è Amanda non ho dubbi. Mi fido di lei e del suo giudizio su di me, anche perché lo conosco già''.
Sollecito, che non ha ancora conosciuto l'attore che lo interpreta, spiega che vorrebbe ''vedere le battute o meglio come è stato sviluppato il personaggio. Visto che in passato tutti i giornali hanno parlato di me, dicendo quello che gli pareva, oggi vorrei essere io protagonista di quello che sono. In ogni caso sono in buoni rapporti e penso che riusciremo ad avere un buon compromesso''.
Cronaca
Artrite psoriasica, Costanzo: “Bimekizumab blocca 2...
"Grazie ai farmaci biologici noi dermatologi possiamo prevenire nelle persone con psoriasi lo sviluppo dell'artrite psoriasica'
"Il bimekizumab è un anticorpo monoclonale che lega due fattori infiammatori fondamentali per lo sviluppo della malattia, interleuchina 17 A ed F. E' stato approvato finalmente anche per l'artrite psoriasica, quindi ora possiamo bloccare la progressione da psoriasi ad artrite utilizzando un solo farmaco che blocca due fattori infiammatori". Così Antonio Costanzo, professore di Dermatologia presso Humanitas university e responsabile dell'Unità operativa di Dermatologia presso Humanitas Research Hospital, a margine dell'evento con il quale Ucb ha dato l'annuncio del via libera di Aifa all'estensione della rimborsabilità in Italia di bimekizumab per l'artrite psoriasica attiva, dopo quella ottenuta nel marzo 2023 per la psoriasi a placche da moderata a severa.
"Nella maggioranza dei casi la diagnosi di psoriasi è semplice. In Italia circa il 3% della popolazione è affetta da questa malattia, un dato che comprende sia le forme lievi e le forme severe - spiega Costanzo - I segni tipici della psoriasi sono la comparsa di chiazze rosse e infiammate in qualunque area del corpo, con aspetto eritematoso e desquamazione in superficie. Questa è la tipica placca psoriasica, localizzata soprattutto su gomiti, ginocchia e cuoio capelluto".
"Grazie ai farmaci biologici, come dermatologi, adesso possiamo prevenire nelle persone con psoriasi lo sviluppo dell'artrite psoriasica. Sappiamo che, se trattiamo tempestivamente la malattia psoriasica con farmaci biologici, questi pazienti hanno una protezione superiore al 90% relativamente allo sviluppo di artrite. Vuol dire che, se i pazienti con malattia psoriasica non trattati hanno un rischio del 30% di sviluppare in seguito l'artrite, con un farmaco biologico hanno un rischio inferiore al 3%", conclude lo specialista.
Cronaca
Roma, calci e pugni a suora in chiesa: arrestato 27enne
L'aggressione nei pressi di Torre Argentina, la religiosa colpita con violenza al volto
Un 27enne originario della Nigeria ha aggredito una suora in una chiesa nei pressi di Largo di Torre Argentina, a Roma. Il giovane è stato arrestato dagli agenti della Polizia della Sezione Volanti.
Il fatto è accaduto nella mattinata di ieri, quando una suora ha notato un uomo entrare all’interno dell’edifico e aggirarsi con un comportamento guardingo mentre cercava di oscurare il volto col cappuccio di una felpa. Nel timore che potesse compiere azioni criminose, quando ha notato che si stava avvicinando al tabernacolo, lo ha invitato con gentilezza ad allontanarsi, ma l’uomo, dal canto suo, ha reagito impulsivamente: senza neanche risponderle, si è scagliato contro di lei colpendola con schiaffi e pugni al volto con una tale violenza da farle perdere l’equilibrio. Le urla della suora, caduta a terra, hanno richiamato l’attenzione di alcuni passanti che subito sono corsi in suo aiuto e hanno allertato le forze dell’ordine, mentre, nel frattempo, l’aggressore si era dato alla fuga.
Gli agenti della Sezione Volanti, intervenuti sul posto, hanno immediatamente raccolto tutte le informazioni necessarie a rintracciare il giovane. Grazie alle descrizioni fornite dai testimoni, sono così riusciti a intercettarlo e bloccarlo poco dopo, in Piazza del Monte di Pietà. Portato negli uffici del I Distretto Trevi Campo Marzio per gli accertamenti di rito, l’uomo è finito in manette perché gravemente indiziato del reato di lesioni aggravate e portato nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del rito direttissimo, all’esito del quale, questa mattina, il giudice ha convalidato l’arresto.
Cronaca
Migranti, nuovo gruppo su nave Libra: verranno portati in...
Piantedosi: "Fiducioso" che il decreto sui Paesi sicuri possa superare la mancata convalida dei trattenimenti da parte dell'autorità giudiziaria. Ma il tribunale di Catania annulla il provvedimento di trattenimento per un migrante perché "l'Egitto non è un Paese sicuro"
Migranti nei centri in Albania, si ricomincia. Un nuovo gruppo è stato preso oggi, 4 novembre, a bordo dalla nave Libra della Marina Militare, in acque internazionali a sud di Lampedusa. Dopo uno screening a bordo i migranti saranno quindi trasferiti nei centri in Albania.
Piantedosi: "Con decreto Paesi Sicuri problema superato"
Le operazioni di trasporto di migranti verso l'Albania "possono riprendere", aveva anticipato poco prima il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a margine della riunione ministeriale del G7 sullo sviluppo urbano sostenibile".
"Sono fiducioso" che il decreto sui Paesi sicuri dei giorni scorsi possa superare la mancata convalida dei trattenimenti da parte dell'autorità giudiziaria, ha precisato. "Se non lo fossi stato non l'avremmo fatto", ha chiarito il ministro. Sull'ipotesi che i trattenimenti possano non essere convalidati, Piantedosi ha aggiunto: "Non credo che riaccadrà ma nel caso ci sono le sedi opportune". "Io ho sempre detto che le questioni giudiziarie si risolvono attraverso percorsi giudiziari - ha sottolineato - Noi abbiamo già fatto impugnazioni in Cassazione, alcune saranno decise anche relativamente presto. Tutto le questioni di diritto sono opinabili nell'ambito giudiziario".
Il protocollo Italia-Albania, ha quindi ribadito il titolare del Viminale, "è un progetto che non può non proseguire". "Al 2026 sarà regolamento europeo che entra in vigore sul quale i Paesi di frontiera come l'Italia sono obbligati - ha sottolineato Piantedosi - Quello che abbiamo fatto è un investimento necessario per predisporci in anticipo rispetto all'applicazione di una normativa europea e c'è tutta l'Europa che guarda a questa applicazione con molto interesse".
Tribunale Catania: "In Egitto gravi violazioni dei diritti umani"
A smentire l'ottimismo del ministro c'è già però un nuovo intervento del tribunale di Catania che ha annullato il provvedimento di trattenimento per un migrante egiziano che aveva chiesto nei giorni scorsi lo status di rifugiato perché, secondo i giudici, l'Egitto non è un Paese sicuro. Si tratta del primo provvedimento emesso dopo l'approvazione del nuovo decreto legge sui Paesi sicuri.
In Egitto ci sono "gravi violazioni dei diritti umani, che -in contrasto con il diritto europeo - persistono in maniera generale e costante e investono non solo ampie e indefinite categorie di persone, ma anche - sottolineano i magistrati - il nucleo stesso delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in cui si inserisce la nozione di Paese Sicuro".