Juventus, obiettivo David: oggi avversario, domani colpo di mercato
Il centravanti del Lille, in campo contro i bianconeri, piace anche a Inter e Milan
Tra gli incroci che andranno in Juventus-Lille, partita valida per la quarta giornata di Champions League, ce n'è anche uno di mercato. Jonathan David stasera sarà l'osservato speciale, il pericolo numero uno, la prossima stagione invece potrebbe vestirsi di bianconero. Il centravanti canadese del Lille è infatti da tempo nel mirino di Giuntoli, che ha già avviato i contatti per provare ad acquistarlo la prossima estate, quando scadrà il suo contratto con il club francese.
Nonostante la volontà del Lille sia quella di rinnovare, David non ha ancora dato una risposta e sembra allettato dalle tante sirene che stanno suonando in tutta Europa e dalla Serie A in particolare, dove praticamente tutti i top club stanno monitorando la situazione per provare ad affondare il colpo.
Jonathan David e la Juventus: la situazione
La crescita di David negli ultimi anni è stata costante, e sta continuando anche in questa prima parte di stagione. Il canadese ha firmato finora sette gol in dieci partite di Ligue 1, e tre in altrettanti match di Champions, andando a segno sia con il Real Madrid, nella sorprendente vittoria del Lille alla seconda giornata, che nell'ultimo turno contro l'Atletico, battuto 3-1 al Wanda Metropolitano.
David è quello che si definisce un attaccante moderno, bravo sia in area di rigore che a legare il gioco con i compagni. Negli ultimi anni ha aumentato i suoi numeri sotto porta, arrivando a un gol segnato ogni 107 minuti, meglio di quanto fatto finora da Dusan Vlahovic, a segno ogni 144. L'intenzione della Juve, nella prossima sessione estiva di mercato, è regalare un altro attaccante di livello a Motta, uno che possa alternarsi con il serbo o sostituirlo in caso di addio. La convivenza tra i due, tatticamente, sembra complicata. Al momento il tecnico bianconero può contare sul solo Milik come alternativa a Vlahovic, ma i continui problemi fisici e l'età avanzata del polacco, che il prossimo febbraio compirà 31 anni, rendono necessario un investimento di peso in avanti.
I contatti tra Giuntoli e l'entourage di David sono stati avviati da tempo, ma l'operazione è lontana dalla sua conclusione. Le richieste, considerando il suo futuro status da svincolato, sono da top player: stipendio base da almeno 5 milioni di euro e premio alla firma. L'attaccante, in ogni caso, non ha fretta di scegliere la sua prossima squadra e vuole riflettere bene sul suo futuro, vagliando a fondo tutte le proposte sul tavolo.
Jonathan David e la Serie A: ci sono anche Inter e Milan
Su David ci sono praticamente tutti i top club di Serie A, oltre a diverse squadre di Premier League. In estate c'era stato il forte sondaggio dell'Inter, alla ricerca di una punta in caso di addio di Arnautovic, con l'interesse di Marotta, da sempre molto attento al mercato dei parametri zero, che potrebbe riaccendersi in vista della prossima estate, quando scadrà il contratto dell'austriaco. Sul giocatore c'è anche il Milan, che ne voleva fare l'erede di Olivier Giroud, ma che poi ha preferito puntare su Morata per i conti contenuti dell'operazione.
Oltre alle italiane in campo ci sono anche diversi club di Premier League, da sempre il sogno di David. Il Chelsea in particolare rappresenta il pericolo numero uno, mentre il Manchester United resta in agguato, ma ogni operazione è vincolata alla nomina del nuovo allenatore.
Sport
Elezioni Usa, Harris o Trump? Da LeBron James a Carl Lewis,...
Tanti campioni non si sono tirati indietro negli ultimi giorni, con endorsement da una parte e dall'altra in vista dell'election night. Ecco le loro preferenze
Kamala Harris o Donald Trump? L'America è chiamata al voto e oggi i campioni dello sport non si tirano indietro. Con endorsement da una parte e dall'altra in vista dell'election night . Come accaduto anche in passato, i fuoriclasse dell'Nba sono stati tra i primi a esporsi sulla corsa alla Casa Bianca. Posizione netta per LeBron James, Steph Curry, Steve Kerr e Gregg Popovich, schierati con Kamala Harris e contrari a un secondo mandato di Trump. “Di cosa stiamo parlando qui? Quando penso ai miei figli, alla mia famiglia e a come cresceranno, la scelta è chiara. Vota per Kamala Harris!” le parole affidate ai social da Lebron. Dalla parte dell'attuale vice di Joe Biden ci sono anche i tennisti Andy Roddick e Coco Gauff, l'ex stella della nazionale di calcio Megan Rapinoe e un'icona senza tempo come Carl Lewis, vincitore di dieci medaglie olimpiche (9 ori e un argento tra salto in lungo, 100 e 200 metri e 4x100) in 4 edizioni dei Giochi, dal 1984 al 1996.
E per Donald? Da tempo, al tycoon non manca il supporto di una leggenda del wrestling come Hulk Hogan, che pochi giorni fa al Madison Square Garden ha invitato i "veri americani" a votare per Trump. Gli altri endorsement sono poi arrivati da Mike Tyson, pronto a tornare sul ring per la sfida allo youtuber Jake Paul, e dal'ex pilota automobilistica Danica Patrick, che ha presentato l'opzione come scelta "razionale e logica". E ancora, tra gli altri, dall'ex kickboxer Andrew Tate e l'ex running back Nfl Ottis Anderson fino a Nick Bosa, stella della difesa dei San Francisco 49ers. Tra gli sportivi conservatori e con posizioni pro-Trump anche il fighter di arti marziali miste Colby Covington e il quarterback Brett Favre. (di Michele Antonelli)
Sport
As Roma, Friedkin decidono di non decidere: Juric resta per...
Non si cambia almeno fino alla sosta, per la conferma servono i risultati
Una prima decisione è arrivata: non decidere, almeno per le prossime due partite. Dan e Ryan Friedkin hanno comunicato alla squadra, e fatto trapelare all'esterno di Trigoria, che Ivan Juric resta l'allenatore della Roma per la trasferta in Belgio con l'Union Saint Gilloise di giovedì e per il turno di campionato di domenica in casa con il Bologna. La prospettiva è quella di vivere alla giornata, con i risultati ad allungare o accorciare la permanenza dell'allenatore croato. I contatti avviati per individuare una soluzione alternativa restano in piedi e la possibilità di cambiare guida tecnica durante la sosta per le nazionali, subito dopo questi due appuntamenti ravvicinati, resta un'opzione.
La domanda che arriva subito dopo la notizia, e che tutti i tifosi della Roma si stanno ponendo, è soprattutto una: è una scelta convinta, perché si crede, come si fa dire a chi riporta indirettamente la voce della proprietà, che Juric sia l'allenatore giusto per poter arrivare alla svolta che serve, oppure è una decisione imposta dalla carenza di soluzioni o, peggio ancora, dalla difficoltà di pianificare un futuro che vada oltre la prospettiva immediata?
C'è un primo dato che sembra evidente. La sproporzione nell'approccio al problema, i risultati che mancano, adottato verso l'allenatore che i Friedkin avevano scelto per una programmazione triennale, Daniele De Rossi, esonerato dopo 4 partite (3 pareggi e una sconfitta) e verso Ivan Juric, allenatore scelto per arrivare fino a giugno, confermato dopo tre sconfitte (inclusa quella rovinosa di Firenze) un pareggio, e una sola vittoria nelle ultime 5 partite di campionato.
Non è solo un problema di trattamento diverso, che può essere dettato anche da ragioni extra campo, ma anche e soprattutto di classifica: la Roma è stata risucchiata ai margini della zona retrocessione, vanificando qualsiasi ambizione stagionale e correndo rischi inimmaginabili solo un mese e mezzo fa.
L'altro fattore da considerare è quello ambientale. Il rapporto rotto con la tifoseria dopo l'esonero di De Rossi è difficilmente recuperabile. Farlo senza dare una prospettiva che non sia credibile sembra ancora più difficile. (Di Fabio Insenga)
Sport
L’Inter affronta l’Arsenal dopo 21 anni....
Dopo 21 anni, l’Inter ritrova l’Arsenal. Archiviate le prime tre giornate della fase campionato di Champions League, la squadra di Inzaghi arriva alla sfida di domani mercoledì 6 novembre a San Siro (calcio d’inizio alle 21) con 7 punti. Un bottino messo insieme grazie ai successi contro Stella Rossa (4-0) e Young Boys (0-1) e allo 0-0 contro il Manchester City. Anche gli inglesi hanno collezionato 7 punti nelle prime tre uscite europee, grazie alle vittorie contro Shakhtar (1-0) e Psg (2-0), e allo 0-0 al debutto contro l’Atalanta. Nell’ultimo weekend, l’Inter ha superato 1-0 il Venezia, i Gunners hanno perso con lo stesso risultato contro il Newcastle.
Sono soltanto due i precedenti tra l’Inter e i londinesi in gare ufficiali. Risalgono entrambi alla fase a gironi della vecchia Champions, stagione 2003-04. Allora, i nerazzurri vinsero 3-0 a Londra con gol di Cruz, Van der Meyde e Martins, perdendo 5-1 a San Siro (doppietta di Henry, altre reti di Ljungberg, Edu e Pires, momentaneo pari di Vieri). La curiosità è che gli inglesi non hanno segnato in nessuna delle ultime quattro trasferte italiane in Champions: l’ultimo marcatore in una sfida contro squadre di Serie A è stato Emmanuel Adebayor, nel 2-0 contro il Milan del marzo 2008.
L’arbitro sarà il romeno Istvan Kovacs, che ha già diretto i nerazzurri nel 2020 (ai gironi contro lo Shakhtar, 0-0) e pochi mesi fa, nell’andata degli ottavi di finale dell’ultima edizione di Champions contro l’Atletico Madrid. Quel giorno, vittoria per 1-0 degli uomini di Inzaghi. Per entrambe le squadre, un successo mercoledì sera sarebbe un’ipoteca sul passaggio del turno.