Grande Fratello, scuse reciproche tra Shaila e Javier: il confronto dopo la puntata
Dopo la puntata del reality show i due gieffini hanno avuto modo di confrontarsi dopo giorni di gelo
L'attesissimo confronto tra Shaila Gatta e Javier Martinez è finalmente arrivato. Dopo la puntata del Grande Fratello andata in onda ieri, lunedì 4 novembre, i due gieffini si sono appartati per confrontarsi una volta per tutte.
Il chiarimento tra Shaila e Javier
Tra Shaila Gatta e Javier Martinez è arrivato il momento di parlare apertamente delle discussioni avute nelle ultime settimane a causa di diverse incomprensioni. I due concorrenti hanno messo da parte ogni rancore e dopo la puntata del Grande Fratello si sono chiariti dopo giorni di gelo e assoluto silenzio.
La prima a chiedere scusa è stata l'ex velina, che si è mostrata dispiaciuta per non aver avuto il coraggio di parlargli prima, temeva di andare incontro a una porta chiusa: "Mi dispiace per tutto. Avevo solo paura di una tua reazione, perché sapevo fossi molto arrabbiato", ha esordito Shaila.
"La mia intenzione non è mai stata quella di usarti", ha detto la gieffina senza giri di parole. "Riconosco che tu sia pieno di qualità, una persona dotata di pregi", ha spiegato la ballerina che ha provato ad avvicinarsi al pallavolista senza successo, consapevole che non sia scattata la scintilla.
Javier si è scusato per aver rivelato agli altri gieffini confidenze che Shaila gli aveva fatto sotto le coperte, ma per lui questa non era una vendetta. Anche il concorrente ha chiesto scusa per il suo atteggiamento e il confronto tra i due concorrenti si è concluso con un abbraccio. Shaila e Javier si sono promessi che impareranno a convivere tranquillamente all'interno della Casa, cercando di creare un amicizia o, semplicemente, un rapporto tranquillo e pacifico.
Spettacolo
Sanremo, Codacons diffida Conti e la Rai:...
"Pronti a denunce in procura se induzione a violenza su donne"
“Daspo” al Festival di Sanremo 2025 per rapper e trapper che nei loro brani incitano i giovani alla violenza o offendono le donne. A chiederlo il Codacons, che presenta oggi una formale diffida alla Rai e al conduttore Carlo Conti. “Nei prossimi giorni verrà reso noto il cast dei cantanti in gara al prossimo Festival, e già circolano nomi di papabili partecipanti, tra cui rapper come Tony Effe, che in passato si sono distinti per canzoni dai testi fortemente sessisti e per frasi che denigrano e offendono le donne e incitano i giovani alla violenza – spiega il Codacons – In un momento storico in cui la lotta alla violenza di genere, al bullismo e ai femminicidi è diventata prioritaria anche in Italia, la Rai non può in alcun modo andare controcorrente portando sul palco di Sanremo artisti che lanciano messaggi errati, diseducativi e pericolosi soprattutto per i più giovani”.
E sul tema il Codacons lancia un attacco diretto al mondo delle radio e della discografia, ma anche ad alcune cantanti donne. “Etichette discografiche, emittenti radiofoniche e le stesse cantanti che realizzano duetti con rapper controversi (come nel caso di Emma Marrone) solo a parole si dichiarano contro la violenza sulle donne, ma nei fatti osannano e portano al successo pseudo-artisti che nei loro testi trasformano le donne in oggetto o contengono insulti e frasi sessiste. Una ipocrisia ignobile e intollerabile che deve finire”.
Per tali motivi il Codacons “diffida formalmente la Rai e Carlo Conti ad introdurre una sorta di ‘daspo’ a Sanremo 2025 per artisti che si sono contraddistinti per testi violenti o sessisti, e invita le cantanti donne a non partecipare al Festival se saranno accettati in gara rapper o trapper che hanno scritto brani offensivi verso il mondo femminile”. Non solo: “Se sul palco di Sanremo saliranno quest’anno artisti dai testi violenti, il Codacons è pronto a presentare una denuncia in Procura per la possibile fattispecie di induzione alla violenza sulle donne, e chiederà l’allontanamento dei cantanti dalla città ligure in analogia a quanto previsto dall’art 282 bis del Codice di procedura penale”, conclude il Codacons.
Spettacolo
Favino: “Accoglienza? Oggi è un termine abusato, ha...
L'attore arriva oggi nelle sale con 'Napoli New York' di Gabriele Salvatores
"Oggi l'accoglienza è un termine così abusato da smettere di raccontarci di quel calore che esce fuori nel momento in cui fuori piove e tu apri una porta per permettere a uno straniero di entrare per ripararsi". A dirlo all'Adnkronos è Pierfrancesco Favino, nelle sale da oggi con 'Napoli New York' di Gabriele Salvatores. Il regista porta sul grande schermo (con 01 Distribution) una favola nata dopo essere entrato in possesso di una storia scritta da Federico Fellini e Tullio Pinelli, alla fine degli Anni 40, di cui si sapeva poco e niente. Un ‘trattamento-sceneggiatura’ di 80 pagine che il regista ha trasformato in un film sulla solidarietà. "Non abbiamo perso l'istinto a tendere una mano. Di fondo - prosegue Favino - credo che gli esseri umani che vivono questo Paese siano migliori dei pochi che lo governano. E tra quelli che vivono questo Paese ci sono tanti che sono disposti a dare una mano agli altri, forse proprio per il fatto che siamo stati anche noi persone cacciate da alcuni posti", spiega l'attore.
"A me sempre di essere capitato in un pianeta che non conosco più o forse sono arrivati gli alieni e non riesco a capire cosa vogliono", dice Salvatores nell'intervista all'Adnkronos. Per il regista "l'Italia è molto divisa in questo momento e purtroppo chi ci governa sta proprio giocando su questo ed è una cosa che non dovrebbero fare". Chi governa, "così come un organizzatore di un film, ha il compito di unire le persone e di risolvere i problemi. Teoricamente - prosegue il regista - dovrebbero dimenticarsi delle loro idee ideologiche", invece, "ci stanno dividendo ed è molto pericoloso". Un esempio "sono gli ultimi segnali che arrivano dagli Stati Uniti, il sogno americano sta diventato un po' in incubo" perché "se il potere economico, con l'uomo più ricco del mondo, si unisce al potere politico, siamo finiti", fa notare Salvatores.
'Napoli New York' è ambientato nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria: i piccoli Carmine (Antonio Guerra) e Celestina (Dea Lanzaro) tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a ‘Nuova York’ per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata mesi prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca del tanto agognato ‘sogno americano’ e sbarcano in una metropoli sconosciuta che li rigetta tra razzismo e odio. Dopo numerose peripezie, imparano a chiamare casa grazie all’aiuto del commissario di bordo, Domenico Garofalo, interpretato da Pierfrancesco Favino. "Ricordiamoci che siamo esseri umani e che se accogliamo l'occasione di parlare con qualcuno diverso da noi, anche se ci fa paura, magari possiamo scoprire di amarlo. Se ti fermi al pensiero del diverso sei fregato", sottolinea il regista.
"Qualche giorno fa ero a cena vicino a un distributore leghista, non è proprio la mia parte politica. Ma non importa perché è pur sempre una persona. È stata una cena intelligente, simpatica, colta e piacevole. Questo per dire che con un pochino di disponibilità si può andare avanti. Se la gente comincia a riscoprire che gli altri sono la nostra salvezza, perché nessuno si salva da solo, abbiamo una speranza".(di Lucrezia Leombruni)
Spettacolo
Gli Statuto: “Se Conti ci prende a Sanremo 2025,...
La band torinese: "Con noi sul palco Pasquale Bruno e Marco Ferrante"
Gli Statuto si candidano ad un posto tra i Big di Sanremo 2025 con una promessa: portare due stelle del calcio torinese sul palco dell'Ariston, nel caso Carlo Conti li scelga per il festival. "Ciao amici, abbiamo proposto a Carlo Conti un pezzo pazzesco per Sanremo. A più di 30 anni dalla nostra partecipazione al Festival, ci siamo rimessi in gioco e scritto una canzone che parla di un padre e una figlia. Due generazioni a confronto accomunate dall’amore per il calcio, con i ritmi e gli accenti della musica ska. E ora vi facciamo una promessa: se riusciremo a segnare questo gol, porteremo sul palco dell'Ariston due stelle del calcio italiano che si esibiranno con noi! Pasquale Bruno e Marco Ferrante. Non ci credete?", scrive la band su Instagram, quando manco ormai poco più di una settimana all'annuncio ufficiale dei Big in gara, che avverrà domenica primo dicembre nel Tg1 delle 13.30.
I due calciatori citati, sono molto legati alla storia del Torino: Marco Ferrante è un dirigente e procuratore sportivo ex calciatore con il ruolo di attaccante. Con 125 gol totali con la maglia del Torino si trova al 5º posto della classifica dei marcatori del club torinese. Era solito festeggiare un gol portandosi le dita accanto alle tempie, per rappresentare la figura del toro. Pasquale Bruno è un ex calciatore con il ruolo di difensore, ricordato per essere stato uno dei giocatori più duri della storia del calcio italiano. Tra le sue vittorie figurano la Coppa Uefa 1989-1990, conquistata con la Juventus, e due Coppe Italia. Ceduto al Torino, ne divenne acceso tifoso disputando numerosi derby da vero ultras granata.
Non stupisce che gli Statuto - La band è composta da Oscar 'oSKAr' Giammarinaro (voce), Giulio 'Arfy' Arfinengo (batteria), Francesco Tringali (chitarra), Alessandro 'Bruce' Loi (basso), Lorenzo Bonaudo (tromba) e Gigi Rivetti (tastiere) - vogliano legare al calcio anche la loro eventuale partecipazione a Sanremo. Il 4 ottobre scorso, infatti, è uscito 'Statuto Football Club', il nuovo album della storica band mod torinese: una raccolta di otto tra canzoni e sigle radio-tv a tema calcistico, riarrangiate con il tipico stile ska-soul-pop che da sempre è il marchio di fabbrica della band. Attraverso leggendarie melodie condivise da più d’una generazione di tifosi, questo progetto ripercorre la storia del calcio italiano e non solo. Tra le tracce la sigla di 'Tutto il calcio minuto per minuto' e quella di 'Novantesimo Minuto', fino alla 'Domenica Sprint' passando per la 'Domenica Sportiva'. Nel disco anche l’iconica 'La leva calcistica della classe '68' di Francesco De Gregori e 'Una vita da mediano' di Ligabue. La divertente 'La partita di pallone' di Rita Pavone e la hit internazionale 'Un’estate italiana' del duo Nannini-Bennato, che divenne inno del campionato del mondo di calcio che si giocò in Italia nel 1990.
Il rapporto tra Gli Statuto e il calcio è un amore che dura da anni. Sfegatati tifosi del Torino, per primi nel 1988 hanno firmato una canzone ('Ragazzo ultrà') che descrive la tematica delle tifoserie organizzate. Correva l’anno 1998, quando nel videoclip del loro brano 'Un Posto al Sole', partecipava tutta la rosa del Torino Calcio al gran completo. Nelle immagini la squadra era impegnata in una partita con la band. Nel 2005 hanno pubblicato il brano 'Facci un goal', al cui videoclip partecipa anche lo storico attaccante del Torino Paolo Pulici. Con il collega Enrico Ruggeri hanno scritto nel 2010 il brano 'Controcalcio', che è un omaggio al calcio d’altri tempi. Inoltre il frontman della band oSKAr, è membro della Nazionale Italiana Cantanti dal 2017 con il ruolo di difensore.