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Trump vince le elezioni americane, da Orban a Netanyahu le congratulazioni dei leader mondiali

Il premier ungherese è il primo leader europeo a festeggiare: "Il mondo ne aveva molto bisogno". Zelensky: "Spero con lui pace giusta in Ucraina più vicina". La Cina auspica 'coesistenza pacifica e cooperazione' con gli Usa

Bandiera con la vittoria di Trump - (Afp)

Arrivano le prime reazioni alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane 2024. Il primo leader a congratularsi con il 47mo presidente degli Stati Uniti è stato Viktor Orban, primo ministro dell'Ungheria, Paese che ha la presidenza di turno del Consiglio Ue. "Il più grande ritorno nella storia politica degli Usa! Congratulazioni al presidente Donald Trump per la sua enorme vittoria. Il mondo ne aveva molto bisogno", scrive via social. In un post anche la sua foto a fianco di uno schermo che trasmette i risultati delle elezioni presidenziali Usa nel Michigan

Orban era stato il solo leader europeo ad augurarsi apertamente una vittoria di Donald Trump, dicendo che avrebbe "stappato diverse bottiglie di champagne" se il candidato repubblicano avesse vinto. Domani Orban riceverà a Budapest gli altri 26 capi di Stato e di governo dell'Ue e gli altri leader della Comunità Politica Europea, per il summit dell'Epc e il Consiglio Europeo informale. L'Ungheria ha la presidenza di turno del Consiglio Ue.

Italia

Dall'Italia è invece il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, uno dei primi a congratularsi: "Lotta all’immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, Presidente Donald Trump", afferma in un post su Instagram.

Poco dopo su X arrivano le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "A nome mio e del governo italiano, le più sincere congratulazioni al presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni 'sorelle', legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro presidente", scrive il premier.

Ucraina

A Donald Trump arrivano le congratulazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la "sua impressionante vittoria elettorale". "Ricordo il nostro bell'incontro con il presidente Trump a settembre, quando abbiamo parlato nei dettagli del partenariato strategico tra Ucraina e Stati Uniti, del piano per la vittoria e dei modi per porre fine all'aggressione russa contro l'Ucraina - scrive Zelensky in un lungo post su X - Apprezzo l'impegno del presidente Trump per l'approccio 'pace attraverso la forza' negli affari globali. Questo è esattamente il principio che può nei fatti avvicinare la pace giusta in Ucraina. Spero lo metteremo in pratica insieme".

Russia

"Non so nulla di piani del presidente" russo Vladimir Putin di "congratularsi con Trump", che si è proclamato presidente eletto degli Stati Uniti. "Non dimentichiamo che parliamo di un Paese ostile che è direttamente e indirettamente coinvolto in una guerra contro il nostro Stato", afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che Mosca valuterà Trump "sulla base dei fatti".

Gli Stati Uniti di Donald Trump "potranno contribuire a porre fine al conflitto in Ucraina ma questo non potrà essere fatto dall'oggi al domani", ha poi aggiunto Peskov.

Secondo quanto scrive il sito di notizie indipendenti Vyorstka, rilanciato da Moscow Times, citando fonti vicine al Cremlino, Putin si sarebbe tuttavia congratulato con Trump, "in modo non ufficiale", attraverso "conoscenze" al ministero degli esteri russo, e lo stesso avrebbero fatto altri esponenti dell'establishment politico russo. "C'è la speranza, prima di tutto, di una riduzione degli aiuti all'Ucraina. Trump è certamente molto più in grado di fare un accordo, uno migliore per noi, che non Harris", precisano le fonti.

Israele

"Cari Donald e Melania Trump, congratulazioni per il vostro più grande ritorno della storia! Il suo storico ritorno alla Casa Bianca rappresenta un nuovo inizio per l'America e un forte rinnovato impegno nei confronti della grande alleanza tra Israele e America. Questa è una grande vittoria!", scrive su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu insieme alla moglie.

A Donald Trump arrivano anche le congratulazioni del presidente israeliano Isaac Herzog che definisce il tycoon "un caro e vero amico di Israele, un campione di pace e cooperazione nella regione". In un post su X il presidente israeliano auspica di "lavorare" con Trump per "rafforzare il legame solido tra le nostre popolazioni, per costruire un futuro di pace e sicurezza per il Medio Oriente e sostenere i nostri valori comuni".

Hamas

"Questo sostegno cieco" per Israele "deve finire perché è a spese del futuro della nostra gente e della sicurezza e della stabilità della regione", afferma in dichiarazioni all'Afp Bassem Naim, esponente dell'ufficio politico di Hamas.

Hezbollah

''Per noi il successo di Harris o Trump non ha alcun valore'' perché ''non contiamo sulle elezioni americane'' riguardo all'esito della guerra in corso o dei negoziati. Hezbollah conta ''solo sui nostri combattenti sul campo'', ha affermato il nuovo leader del gruppo libanese sciita, Naim Qassem, nel suo discorso a 40 giorni dall'uccisione di Hassan Nasrallah. Il discorso trasmesso in Tv sembra essere registrato prima della vittoria di Donald Trump. ''La base di ogni negoziato - ha aggiunto Qassem - poggia su due pilastri: fermare l'aggressione sionista e proteggere la sovranità libanese''.

Turchia

Recep Tayyip Erdogan si congratula "con il mio amico Donald Trump, che ha vinto le elezioni presidenziali dopo una lunga battaglia". Il presidente turco esprime poi la speranza che "in questo nuovo periodo aperto con elezioni americane, che si rafforzino le relazioni tra Usa e Turchia e che le crisi regionali e globali e le guerre, specialmente la questione palestinese e la guerra tra Russia e Ucraina, arrivino ad una fine". "Io credo - continua il post su X - che si faranno più sforzi per un mondo più giusto. Spero che queste elezioni siano di beneficio per il popolo amico ed alleato degli Stati Uniti e per tutta l'umanità".

Europa

La presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola si "congratula" con Donald Trump, rieletto presidente degli Usa, ma sottolinea che l'Ue è impegnata a mantenere "aperti" i rispettivi mercati. "Congratulazioni a Donald Trump per la sua vittoria elettorale negli Stati Uniti - afferma via social - l'Europa è pronta. Per collaborare nell'affrontare sfide geopolitiche senza precedenti. Per mantenere forte il legame transatlantico, radicato nei nostri valori condivisi di libertà, diritti umani, democrazia e mercati aperti".

"Mi congratulo vivamente con Donald J. Trump. L’Ue e gli Stati Uniti sono più che semplici alleati", dice via social la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "Siamo legati da una vera partnership tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini. Lavoriamo quindi insieme su un'agenda transatlantica forte che continui a dare risultati a loro favore".

"Congratulazioni al presidente eletto Donald Trump. L'Ue e gli Usa hanno un'alleanza duratura e un legame storico. Come alleati e amici, l'Ue non vede l'ora di continuare la nostra cooperazione costruttiva. L'Ue proseguirà il suo percorso in linea con l'agenda strategica, in qualità di partner forte, unito, competitivo e sovrano, difendendo nel contempo il sistema multilaterale basato sulle regole", commenta il presidente del Consiglio Europeo uscente, Charles Michel.

E' stata una "lunga notte. L’America ha scelto Donald Trump. Ora molto dipenderà dall’Europa: deve essere più unita e più forte", dice il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, via social, commentando i risultati delle elezioni presidenziali negli Usa.

Nato

Dopo aver fatto le sue "congratulazioni" a Donald Trump per l'elezione a presidente degli Usa, il segretario generale della Nato Mark Rutte sottolinea, in una dichiarazione scritta, che oggi "due terzi degli Alleati spendono almeno il 2% del loro Pil nella difesa. La spesa e la produzione nella difesa sono ora in una traiettoria ascendente in tutta l'Alleanza".

Onu

Le Nazioni Unite sono ''pronte a lavorare in modo costruttivo'' con il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha dichiarato il Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. "Elogio il popolo degli Stati Uniti d'America per la sua partecipazione attiva al processo democratico. Le Nazioni Unite sono pronte a lavorare in modo costruttivo con la nuova amministrazione per affrontare le sfide drammatiche che il nostro mondo sta affrontando", ha affermato Guterres.

Cina

"Continueremo ad approcciarci e a gestire le relazioni tra Cina e Stati Uniti sulla base dei principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per entrambi", le parole della portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning.

Francia

"Congratulazioni al presidente Donald Trump. Pronto a lavorare insieme come abbiamo saputo fare per quattro anni. Con le vostre convinzioni e le mie. Con rispetto e ambizione. Per più pace e prosperità", scrive il presidente francese Emmanuel Macron in un post su X. Quindi spiega di aver avuto "un colloquio con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Lavoreremo per un'Europa più unita, più forte, più sovrana in questo nuovo contesto. Cooperando con gli Stati Uniti e difendendo i nostri interessi e i nostri valori", aggiunge il presidente francese.

L'Europa deve "prendere il proprio destino nelle sue mani", dopo la "possibile vittoria" di Donald Trump nelle elezioni presidenziali americane, afferma dal canto suo un portavoce del governo francese, riecheggiando le parole usate dall'allora cancelliera tedesca Angela Merkel nel 2017. L'ormai quasi certa vittoria di Trump "ci deve interrogare non su quello che faranno gli Usa, ma su quello che l'Europa è capace di fare. Su un certo numero di settori chiave, come la difesa, la reindustrializzazione, la decarbonizzazione, dobbiamo prendere il destino nelle nostre mani", dichiara Maud Bregeon su Rtl, sottolineando che questo concetto vale a prescindere dal vincitore.

Marine Le Pen augura a Donald Trump "ogni successo nella sua nuova presidenza degli Stati Uniti". "La democrazia americana si è chiaramente espressa e gli americani ha scelto liberamente il presidente che hanno scelto. La nuova era politica che si apre deve contribuire al rafforzamento delle relazioni bilaterali e al perseguimento del dialogo e della cooperazione costruttiva sulla scena internazionale", scrive su 'X' la presidente di Rassemblement National.

Germania

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si congratula con Donald Trump "per la sua elezioni a presidente degli Stati Uniti". "Per molto tempo - si legge in un post su X - Germania e Stati Uniti hanno lavorato insieme con successo promuovendo prosperità e libertà sulle due sponde dell'Atlantico. Continueremo a farlo per il bene dei nostri cittadini".

Londra

Il primo ministro britannico Keir Starmer si è congratulato con Donald Trump per la sua imminente vittoria elettorale. "Congratulazioni al presidente eletto Trump per la sua storica vittoria elettorale. Non vedo l'ora di lavorare con lei negli anni a venire", ha affermato il leader laburista. "Come alleati più stretti, siamo fianco a fianco in difesa dei nostri valori condivisi di libertà, democrazia e impresa - ha aggiunto Starmer in una nota - Da crescita e sicurezza a innovazione e tecnologia, so che la speciale relazione tra Regno Unito e Stati Uniti continuerà a prosperare su entrambe le sponde dell'Atlantico per gli anni a venire".

Spagna

"Congratulazioni a Donald Trump per la vittoria e l'elezione a 47esimo presidente degli Stati Uniti". Così in un post su X il premier spagnolo Pedro Sanchez. "Lavoreremo sulle nostre relazioni bilaterali strategiche - aggiunge - e su una forte partnership transatlantica".

Iran

"Le elezioni americane non ci riguardano e non avranno effetti sulla vita degli iraniani". Così un portavoce del governo iraniano commenta i risultati delle elezioni negli Usa, secondo quanto riporta la rete televisiva del Qatar Al Araby .

Iraq

L'Iraq intende ''rafforzare'' i suoi rapporti con gli Stati Uniti. Lo ha dichiarato il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani congratulandosi con Donald Trump per la sua vittoria elettorale. "L'Iraq ribadisce il suo fermo impegno a rafforzare le relazioni bilaterali con gli Stati Uniti, fondate sul rispetto reciproco e sugli interessi condivisi", ha affermato Sudani in una nota. "Aspettiamo con ansia questa nuova fase come un inizio per approfondire la cooperazione in vari settori", ha aggiunto.

Afghanistan

Il governo talebano, alla ricerca di legittimità internazionale, spera in politiche "realistiche" rispetto all'Afghanistan. Su X il portavoce della 'diplomazia' del governo talebano, Abdul Qahar Balkhi, diffonde una dichiarazione che contiene l'auspicio di "misure realistiche" per "progressi tangibili nelle relazioni" in modo che si possa "aprire un nuovo capitolo nelle relazioni". Nella dichiarazione viene citato l'Accordo di Doha del febbraio 2020, all'epoca del primo mandato di Trump alla Casa Bianca. Quell'intesa portò l'anno successivo al ritiro delle forze internazionali dall'Afghanistan, ormai da oltre tre anni di nuovo in mano ai Talebani.

Qatar

Congratulazioni a Donald Trump "per la vittoria alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti" arrivano anche dall'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, che augura al tycoon "tutto il meglio durante il mandato", auspicando di "lavorare di nuovo insieme per rafforzare le nostre relazioni strategiche e la partnership" e per portare avanti "i nostri sforzi comuni nel promuovere sicurezza e stabilità sia nella regione che a livello globale".

Brasile

Per la "vittoria elettorale" e "il ritorno alla presidenza degli Stati Uniti" arrivano a Donald Trump anche le congratulazioni di Luiz Inacio Lula da Silva, che si era espresso a favore di Kamala Harris. "La democrazia è la voce del popolo e deve essere sempre rispettata - aggiunge in un post su X - Il mondo ha bisogno di dialogo e lavoro congiunto per avere più pace, sviluppo e prosperità". Lula augura "fortuna e successo" alla futura Amministrazione Usa.

Canada

Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha espresso le sue ''congratulazioni a Donald Trump per essere stato eletto presidente degli Stati Uniti''. Su 'X', Trudeau ha scritto che ''l'amicizia tra Canada e Usa fa invidia al mondo'' e si è detto certo che ''il presidente Trump e io lavoreremo insieme per creare più opportunità, prosperità e sicurezza per entrambe le nostre nazioni''.

India

Il premier indiano Narendra Modi si congratula con l' "amico" Donald Trump per la sua "storica vittoria elettorale". In un post su X Modi auspica di "rinnovare la nostra collaborazione per rafforzare ulteriormente il partenariato globale e strategico" tra India e Stati Uniti. "Lavoriamo insieme per il bene delle nostre popolazioni e per promuovere pace, stabilità e prosperità a livello globale".

Taiwan

Si congratula con Donald Trump anche il presidente di Taiwan, Lai Ching-te (William Lai), che auspica le relazioni tra Washington e Taipei continuino a "fungere da fulcro della stabilità nella regione". "Congratulazioni sincere al presidente eletto Donald Trump per la vittoria", si legge in un post su X di William Lai, che si dice "fiducioso che la partnership di lunga data tra Taiwan e Stati Uniti, fondata su valori e interessi comuni, continuerà a fungere da fulcro per la stabilità nella regione e porterà maggiore prosperità per tutti noi".

In base al Taiwan Relations Act del 1979 gli Stati Uniti - che pur riconoscono il "principio di un'unica Cina" caro a Pechino - sono impegnati a fornire armi per la difesa all'isola, che Pechino considera una "provincia ribelle" e per la quale vuole la "riunificazione". Per il tycoon, come ha detto lui stesso in un'intervista a luglio, "Taiwan dovrebbe pagarci per la difesa". "Non siamo diversi da una compagnia di assicurazioni" e "Taiwan non ci dà nulla", affermava Trump in dichiarazioni apparentemente collegate all'industria dei semiconduttori. Ma di fatto l'isola non è stata al centro della campagna elettorale negli Stati Uniti, mentre un tema chiave della politica estera è stato il 'dossier Cina'.

In una dichiarazione la portavoce della presidenza di Taiwan, Karen Kuo, sottolinea l'impegno da anni rispetto ai valori di libertà e democrazia. "A prescindere dal partito al potere, le relazioni tra Stati Uniti e Taiwan si sono solo rafforzate e continuano ad approfondirsi - afferma - Lavoreremo con la nuova Amministrazione Usa e il Congresso per un nuovo capitolo nelle relazioni tra Taiwan e Stati Uniti". "In quanto membro della comunità democratica internazionale - aggiunge - Taiwan vuole essere il partner più fidato degli Stati Uniti, proseguendo con la stretta cooperazione con gli Stati Uniti per contribuire insieme alla sicurezza e alla stabilità della comunità internazionale".

Le congratulazioni di Bukele

Tra i primi a congratularsi con Donald Trump c'è anche il presidente de El Salvador. Su X Nayib Bukele si congratula con il "presidente eletto". E aggiunge: "Che Dio lo benedica e lo guidi".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Esteri

Trump presidente, l’appello del Washington Post:...

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Il quotidiano: "Il movimento di Trump ha elementi fascisti"

Donald Trump

Via alla "resistenza" per fronteggiare Donald Trump. E' l'appello del Washington Post dopo la vittoria del candidato repubblicano delle elezioni americane 2024 contro Kamala Harris. L'ex presidente torna alla Casa Bianca e per il quotidiano "un movimento con elementi fascisti sarà presto al potere nel Paese. Siate allarmati, e iniziate ad agire di conseguenza. Accogliere Donald Trump sarebbe un errore immenso. La storia è piena di esempi di leader e partiti autocratici che arrivano al potere in modo legittimo, anche con una vittoria alle elezioni, ma adottano comunque in seguito, una volta insediati, politiche orribili", scrive il columnist Perry Bacon, sollecitando "un'altra resistenza per affrontarlo sin da ora". "Dobbiamo resistere, ancora", sottolinea il quotidiano che, per controversa decisione del suo editore, Jeff Bezos non ha il suo endorsement a uno dei candidati.

"Giornalisti, attivisti, esponenti del mondo no profit, funzionari moderati e l'americano medio devono tornare alla postura che hanno mantenuto fra il 2017 e il 2020, seguendo con attenzione ogni azione del Presidente e della sua amministrazione per essere pronti a contestarla in modo aggressivo", scrive ancora. "La priorità è quella di assicurarci che le persone minacciate direttamente da Trump come gli immigrati che hanno vissuto anni negli Usa e non hanno fatto nulla di sbagliato non siano trattati in modo disumano".

"Trump e i suoi consiglieri renderanno molto più difficile probabilmente abortire, aderire a un sindacato, partecipare a una protesta o ricevere sussidi per americani con basso reddito. Renderanno la vita negli Stati Uniti molto meno confortevole per gli immigrati irregolari e i transgender", si sottolinea, denunciando che questa nuova presidenza Trump "sarà probabilmente ancora più estrema, radicale e crudele nei confronti dei nemici ideologici e politici, in questo secondo mandato di quanto non lo sia stata nel primo".

I toni del quotidiano non coincidono con quelli usati dal proprietario del giornale. Bezos si è congratulato con Trump parlando di "straordinario ritorno politico e vittoria decisiva". Su 'X', Bezos ha scritto che ''nessuna nazione ha opportunità di grandi'' e ha ''augurato a Donald Trump tutto il successo nel guidare e unire l'America che tutti amiamo".

Bezos è stato criticato per essersi rifiutato di fare endorsement presidenziali tramite il Washington Post. L'imprenditore miliardario, che ha acquisito il giornale nel 2013, ha parlato di tentativo di combattere la percezione di parzialità dei media e ripristinare la fiducia dei lettori.

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Esteri

Trump presidente, Hollywood sotto choc: “Perché è...

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Le star in crisi: da Christina Applegate a Jamie Lee Curtis, da Cardi B a Billie Eilish

Trump festeggia la vittoria nelle elezioni presidenziali

La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane 2024 ha sconvolto Hollywood: attori, celebrità e personalità dei media si sono riversati sui social media per condividere i loro sentimenti di sconforto e sgomento.

L'attrice Christina Applegate, ex star della serie "Samantha chi?", ha scritto: "Perché? Datemi le vostre ragioni! Mia figlia sta singhiozzando perché i suoi diritti di donna potrebbero essere portati via. Perché?" Applegate ha poi aggiunto su X: "Per favore, non seguitemi se avete votato contro i diritti delle donne, contro i diritti dei disabili. Sì, proprio così. Non seguitemi perché quello che avete fatto è irreale. Non voglio seguaci così".

L'attrice Jamie Lee Curtis, famosa per il ruolo nella saga horror Halloween e per la partecipazione al film cult "Una poltrona per due", ha dichiarato su Instagram che la vittoria di Trump "significa un sicuro ritorno a un'epoca più restrittiva, che alcuni temono draconiana. Molti temono che i loro diritti saranno impediti e negati. Molti, gruppi di minoranza e giovani, avranno paura. Le persone gay e trans avranno più paura. Sappiamo che per molte donne sarà difficile ottenere l'assistenza sanitaria riproduttiva di cui hanno bisogno e che meritano. Per tutte queste persone ci sarà chi vi aiuterà. Me compresa. Ma ciò che significa davvero è che dobbiamo svegliarci e combattere. Lottare per le donne, per i nostri figli e per il loro futuro e lottare contro la tirannia, un giorno alla volta. Una lotta alla volta. Una protesta alla volta. È questo che significa essere americani. Questo è ciò che ha sempre significato e sempre significherà, a prescindere dal risultato".

Anche la cantante Billie Eilish ha postato una Instagram Story scrivendo "è una guerra alle donne". L'attore Kevin McHale ha postato su X: "Corte Suprema sparita per il resto della mia vita. Il bigottismo evangelico ultraconservatore, la xenofobia e il razzismo sono il mandato". L'attore e comico Michael Ian Black ha cercato di dare un'impronta positiva alla situazione, scrivendo ironicamente: "Ragazzi, facciamo in modo che sia la migliore fine dell'America di sempre!".

Alcune reazioni sono state forti ma brevi - come la storia Instagram della rapper Cardi B che dice: "Vi odio di brutto" - e altre, come il regista e attivista candidato all'Oscar Adam McKay, non si sono trattenute. Su X, ha lanciato una critica all'establishment democratico: "Chi avrebbe immaginato che mentire sulla salute cognitiva di Biden per due anni, rifiutarsi di fare una convention aperta per un nuovo candidato, non menzionare mai l'assistenza sanitaria pubblica e abbracciare il fracking, i Cheney e un massacro di bambini a Gaza durato un anno non sarebbe stata una strategia vincente? Qualcuno con un po' di cervello?".

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Esteri

Trump conquista il voto dei giovani, merito del figlio...

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Il 18enne consiglia il padre e il candidato repubblicano spopola tra gli elettori legati tradizionalmente ai dem

Barron Trump e Donald Trump

Donald Trump deve ringraziare anche il figlio Barron, 18 anni, se è riuscito a vincere le elezioni americane 2024 e a riprendersi la Casa Bianca con il secondo mandato da presidente. Per battere Kamala Harris, il 78enne candidato repubblicato ha puntato sul voto di giovani maschi, ispanici ed afroamericani, lanciando già dalla scorsa estate un'offensiva per conquistare spazio vitale in blocchi elettorali tradizionalmente democratici. Una scommessa che, stando alle analisi del risultati elettorali tramite gli exit poll, è risultata vincente, scrive il Washington Post rivelando che un consigliere prezioso per Trump è stato il figlio Barron.

Il 18enne figlio di Melania, che ieri ha votato per la prima volta, ha raccomandato al padre i podcast dedicati alle arti marziali, alle corse delle auto ed altre attività sportive predilette dai giovani maschi che costituiscono quello che ormai è noto come il "bro vote".

Questo ha permesso a Trump di registrare un vantaggio a livello nazionale di 10 punti tra gli elettori maschi, mentre Harris ha avuto lo stesso vantaggio tra le donne. Non a caso quando erano ancora aperte le urne il consigliere di Trump, Stephen Miller, sui social ha incoraggiato i maschi americani ad andare a a votare, usando un linguaggio militaresco: "Tutti gli uomini d'America devono rispettare il loro dovere, andare alle urne e votare, per mettere fine all'invasione una volta per tutte".

Le roccaforti dem espugnate

La strategia ha permesso al presidente eletto di espugnare contee che per decenni, se non addirittura secoli, sono state roccaforti democratiche. Trump è diventato il primo repubblicano dal 1892 a vincere nella contea di Starr, in Texas, la più ispanica degli Usa con oltre il 97% di popolazione latina. Trump ha vinto nella contea di Starr con il 57,7% dei voti contro i 41,8% di Harris. Nel 2020, Biden aveva ottenuto il 52%, già decisamente inferiore al 79% di Clinton nel 2016. Trump ha vinto in Texas con il 56,4% dei voti. Il risultato conferma la svolta repubblicana della 'Valle del Rio Grande', nel Texas meridionale, una regione storicamente democratica che sta ora decisamente virando verso il 'rosso'.

Trump è anche il primo candidato repubblicano alla presidenza dal 1928 a vincere nella contea di Carlton, in Minnesota, seppur con un ristrettissimo margine su Harris. Nello Stato cuore del 'Blue Wall' e patria del candidato alla vicepresidenza dem Tim Walz, dove i repubblicani non avevano la maggioranza da Richard Nixon nel 1972 (e in cui Harris ha vinto con il 51,2%), Trump è riuscito a 'strappare' quattro contee senza perderne nessuna rispetto al 2020.

Nella sempre più 'rossa' Florida, fino a martedì Miami-Dade rappresentava una delle ultime roccaforti 'blu', non appoggiando un candidato repubblicano dalle presidenziali del 1988. Ma ora la situazione si è improvvisamente ribaltata, e anche piuttosto nettamente, con Trump che è emerso vincitore nella contea con un significativo margine di +11 sulla rivale democratica (55% contro 44%). La contea è la più popolosa dello Stato della Florida, che ha sostenuto Trump con il 56,1% dei voti complessivi, e una delle più popolose del Paese.

Vittoria inaspettata per Trump anche a Berlin, nel New Hampshire, con il 52% dei voti rispetto al 48% di Harris. La contea era 'blu' dal 1992, e nel 2020 aveva visto Biden trionfare piuttosto nettamente contro il tycoon, 52,8% a 45,6%.

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