Cuore, pediatra: “Rischio cardiovascolare da bimbi per pressione, colesterolo e obesità”
Giussani: "Lesioni aterosclerotiche sin dai 10 anni, prevenire da subito"
Pressione alta, livelli alti di colesterolo cattivo, obesità. I fattori di rischio cardiovascolari, a differenza di quanto generalmente si crede, riguardano anche i bambini. E non senza conseguenze sulla salute del cuore. Per quanto possa sembrare strano, infatti, "l'aterosclerosi è una 'malattia pediatrica', nel senso che seppure dà segno di sé negli adulti - a parte casi particolari - incomincia comunque nei piccoli". La prevenzione quindi "deve cominciare il più precocemente possibile, sin dall'infanzia", spiega all'Adnkronos Salute Marco Giussani, segretario del Gruppo di studio Ipertensione e rischio cardiovascolare della Società italiana di pediatri, la Sip che si prepara al suo 79° congresso in programma dal 20 al 23 novembre a Firenze.
L'aterosclerosi
"L'aterosclerosi, cioè la malattia delle arterie che porta alla formazione della placca aterosclerotica all'origine di infarto o ictus - continua il pediatra - è un fenomeno che si avvia praticamente quando nasciamo. Le arterie incominciano a 'invecchiare' già nei piccoli. E nella prima decade di vita, anche in base alle condizioni ambientali, agli stili di vita, all'alimentazione, i bambini possono avere delle lesioni che, con il tempo, vanno avanti e portano alla formazione della placca. Poi ci sono dei fattori di rischio che innalzano la velocità con cui queste alterazioni poi diventano cliniche. Quindi, in buona sostanza, per prevenire le malattie cardiovascolari che sono la prima causa di morte nel nostro Paese e nel mondo, prima si comincia a fare prevenzione meglio è".
Giussani ricorda che "ci sono bambini che hanno fattori di rischio come la pressione alta, livelli di colesterolo elevati, obesità, familiarità con malattie cardiovascolari. Sono bambini che diventeranno adulti con un'aterosclerosi peggiore degli altri, quindi verosimilmente con eventi cardiovascolari più precoci. I pediatri di solito non tengono conto di queste cose, si preoccupano della prevenzione delle malattie prettamente pediatriche".
Necessaria sicuramente, prosegue Giussani, "una prevenzione generalizzata che va bene per tutti, cioè: stili di vita sani, attività fisica, alimentazione corretta". Ma serve un'attenzione particolare a chi ha fattori di rischio. "Ad esempio, a rischio può essere un bambino che ha la pressione alta, ma per saperlo il pediatra deve misurarla. A rischio può essere un bambino che ha una familiarità per dislipidemie, ma per accorgersene bisogna misurare il colesterolo, i trigliceridi. In questi casi, dunque, è necessaria una prevenzione individualizzata", raccomanda il pediatra.
In sintesi, "tutti i piccoli vanno messi nelle condizioni di fare attività fisica, di mangiare correttamente, di non ingrassare, e questo il pediatra dovrebbe farlo dal primo giorno di vita, e tenendo conto del fatto che alcuni pazienti sono più a rischio. Utile, ad esempio, misurare la pressione a tutti i bambini più grandi. In questo modo potremmo trovare un 4-5% di ipertesi. E allora basterà semplicemente farli dimagrire, fargli mangiare meno sale, attraverso una prevenzione efficace che non necessariamente va fatta con le medicine", conclude Giussani.
Cronaca
Un tempio Zen tra le montagne, in Giappone l’autunno...
Cinquecento Arhat di pietra accompagnano il cammino del visitatore fino all'ingresso dell'Hoko-ji, dove in questi giorni si tiene il 'Festival delle foglie d'autunno' per celebrare il momijigari
Cinquecento Arhat di pietra tra le montagne colorate di rosso e giallo per l'autunno: sono le statue dei discepoli del Buddha che accompagnano il cammino del visitatore fino all'ingresso dell'Hoko-ji, il "grande tempio" Zen della setta Hoko del Buddhismo Rinzai, uno dei principali della regione di Tokai, nel cuore del Giappone, a pochi chilometri dal monte Fuji.
Fondato nel 1371 da Mumon Gensen, figlio dell'imperatore Go-Daigo, quasi 700 anni dopo la sua creazione l'Hoko-ji è più vivo che mai e fonte di ispirazione per monaci e laici. Immerso in una natura spettacolare, associato a un misterioso 'dio drago', i suoi terreni ospitano molti edifici preziosi e storici, 22 dei quali sono stati registrati come National Tangible Cultural Properties. Eppure non c'è niente che possa sembrare più lontano dalla freddezza di un museo: tutto è vivo e presente e parla a chi sa ascoltare 'qui e ora'.
Già dal momento in cui ci si addentra per la strada tra le montagne si sente l'effetto che quella natura imponente ha su chi si avvicina e la perfetta armonia tra l'uomo e ciò che lo circonda: una armonia che illumina la capacità di percezione di ciascuno e svela la potenza insita in tutte le cose, difficile da sentire nella moderna confusione delle città. Una potenza che talvolta trova riconoscimento esplicito: come avviene con le corde che circondano il grande cedro davanti al tempio, identificandolo quasi come fosse un kami, uno spirito della natura da onorare.
Nel complesso sono innumerevoli i richiami all'atmosfera del Giappone feudale dei samurai, che dello Zen furono i seguaci più intransigenti: si narra che fu Tokugawa Ieyasu, leggendario fondatore dello shogunato Tokugawa nel 1603, a promettere un territorio sicuro al tempio, e il documento su cui Ieyasu firmò ancora oggi esiste ed è ben conservato.
Percorrendo il "sentiero dei filosofi" che porta alla sala principale del tempio, l'hondo, ci si immerge nella meravigliosa natura che circonda la struttura e che fa parte a tutti gli effetti della sua dimensione spirituale. Ecco allora che con questo spirito in questi giorni si tiene il 'Festival delle foglie d'autunno' per celebrare il momijigari, la contemplazione delle foglie d'autunno che per i giapponesi ha lo stesso valore spirituale e filosofico della contemplazione dei fiori di ciliegio in primavera.
All'interno del tempio in una enorme sala di tatami si contano poi centinaia di postazioni per lo zazen. Una pratica aperta a tutti, con laici, studenti, monaci, talvolta turisti che si mettono seduti insieme, nelle ore indicate, per meditare: ossia svuotare la mente da ogni tipo di pensiero per arrivare a cogliere il puro essere.
"Nel silenzio sentirete presto le voci degli uccelli e i sussurri degli alberi", spiegano i monaci che ospitano ogni giorno all'Hoko-ji tanti visitatori: gruppi di studenti o di manager e impiegati che affrontano con naturalità la pratica della meditazione seduta o della copia dei sutra, con la consapevolezza che questa esperienza porterà un arricchimento non solo alla propria vita interiore ma all'intera comunità.
Cronaca
Farmaci: psichiatra Fiorillo, ‘orali o intramuscolo...
"Con terapie somministrate 1 o 2 volte al mese il paziente dimentica la sua malattia"
"Per i disturbi mentali i farmaci orali o somministrati per via intramuscolare sono sempre più efficaci per i pazienti che, in questo modo, si sentono sempre meno 'malati'. Il contributo di Otsuka alla cura, alla gestione delle persone affette dai disturbi mentali è stato veramente decisivo e innovativo. Con l'inizio dell'attività dell'azienda farmaceutica giapponese nel campo della salute mentale, abbiamo avuto un farmaco completamente nuovo, l'aripiprazolo: somministrato prevalentemente per via orale, consentiva di gestire una serie di sintomi che con i farmaci tradizionali non era possibile affrontare, soprattutto i sintomi negativi della schizofrenia. Con il tempo la ricerca di Otsuka ha consentito di utilizzare questo farmaco anche per via intramuscolare con una somministrazione 'long acting' una volta al mese". Così all'Adnkronos Salute Andrea Fiorillo, professore ordinario di Psichiatria e presidente eletto della Società europea di psichiatria, in occasione della conferenza stampa a Roma (Palazzo Ferrajoli) per celebrare il mezzo secolo di attività di Otsuka in Europa: presenti clinici, associazioni di pazienti e rappresentanti dell'Ambasciata del Giappone in Italia.
Oggi "l'innovazione è andata ancora avanti e Otsuka - spiega Fiorillo - ha prodotto lo stesso farmaco che può essere somministrato una volta ogni 2 mesi e questo naturalmente consente di migliorare ulteriormente la qualità di vita dei pazienti, oltre ad un approccio a lungo termine che sia più orientato sui reali bisogni clinici, ma anche sociali e personali, della persona affetta da schizofrenia".
"Negli ultimi anni la ricerca è andata ulteriormente avanti. Da pochi anni è uscito in commercio anche in Italia un farmaco, il brexpiprazolo, che consente di affrontare i sintomi trasversali delle malattie mentali e quindi è efficace nei pazienti con disturbo bipolare, depressione maggiore e schizofrenia", conclude lo specialista.
Cronaca
Intercettazioni, Lo Voi: “Limite 45 giorni è divieto...
''La limitazione delle intercettazioni a 45 giorni comporta una eliminazione di un potere che non è del pm ma del giudice per quanto riguarda la richiesta di proroga. Non c’è solo la criminalità organizzata o il terrorismo o il cybercrime, ma ci sono reati gravissimi in cui 45 giorni di intercettazioni in realtà non basteranno mai e tutto questo si trasforma in una specie di divieto a indagare’’. Lo ha detto il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi nel corso della sua audizione davanti alla Commissione Giustizia della Camera, nell’ambito dell’esame della proposta di legge, approvata dal Senato, in materia di 'Modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione'.
‘’Le intercettazioni sono un mezzo investigativo temuto da tutti coloro che commettono reati, sia che si tratti di organizzazioni criminali o siano coinvolti in reati contro la pubblica amministrazione o il riciclaggio – ha aggiunto Lo Voi - tutto ciò non mi fa comprendere perché dovremmo fargli questo regalo’’.
‘’Mi domando quale sia lo scopo di questa riforma: perché potendo indagare fino a 24 mesi in determinati casi devo privarmi di un mezzo essenziale se io ho il potere e quindi anche il dovere di fare verifiche su una notizia di reato? Mi è difficile comprendere le ragioni di una riduzione così drastica del periodo delle intercettazioni – ha sottolineato il procuratore capo di Roma - tenendo presente che spesso gli audio carpiti nei primi mesi di indagini vengono realmente compresi sulla base di altre attività investigative o altre intercettazioni fatte nei mesi successivi’’.